BATMAN A MILANO: CONTRO LA MORATTI CI VORREBBE QUELLO VERO
ABUSO EDILIZIO: 500 METRI CON BOTOLA….IL SINDACO PRENDE LE DISTANZE: “HA 32 ANNI, NON LO SEGUO PIU”…LE TAPPE DELLA VICENDA CHE HANNO PORTATO IL FIGLIO GABRIELE AD ESSERE SOTTO INCHIESTA A MILANO
“Mio figlio è indipendente, ha 32 anni, io lo seguivo quando era più piccolo”. Così Letizia Moratti, dopo giorni di dure polemiche, prende le distanze da suo figlio Gabriele, coinvolto nello scandalo del loft stile caverna di Batman.
Erano 500 metri quadri di laboratori artigiani in via Ajraghi, a Milano.
Sono stati trasformati dal Morattino in una super-residenza con zone soggiorno, cucina, area party, camere padronali e per gli ospiti, servizi, giardino, piscina, palestra, ring, poligono di tiro, parcheggio auto a scomparsa.
Se sono stati commessi reati, violazioni edilizie, irregolarità amministrative, lo verificherà il procuratore aggiunto Alfredo Robledo, che si è trasformato in Joker e ha aperto un’inchiesta sulle mirabolanti metamorfosi della casa di Batman.
Ma la mamma, che è anche sindaco della città , non sapeva niente delle scelte del figlio?
“Francamente non mi occupo di queste questioni tecniche”, dice ora con aria leggermente indispettita.
Gabriele, garantisce, “si assumerà le sue responsabilità ”.
Eppure fino a ieri ci teneva a far sapere di essere molto unita al figlio, tanto da dichiarare a una giornalista del settimanale Oggi: “Sa quante volte mi sono travestita e con mio figlio Gabriele, travestito pure lui, ce ne siamo andati di notte in giro per le vie a rischio di Milano, dove c’è droga, prostituzione, delinquenza, per capire che cosa succede veramente e poi prendere provvedimenti?”.
Non sappiamo se il travestimento fosse quello di Batman, nè chi dei due facesse Robin.
Certo che il fumettaccio dell’abuso edilizio, per ora solo presunto, sta rovinando le notti di donna Letizia.
Tutto comincia a luglio, quando un cronista del Giornale scopre, girando per il palazzo di giustizia milanese, che è in corso una causa civile intentata da una azienda che vuole essere pagata per i lavori realizzati in uno stabile di via Cesare Ajraghi, zona Certosa.
Così la lite su alcune fatture non saldate porta alla luce la miracolosa trasformazione di quattro unità accatastate sotto la sigla C3, ovvero “laboratori per arti e mestieri”, in residenza di superlusso.
Il consigliere comunale Basilio Rizzo (Lista Fo) chiede conto al sindaco. Partono gli accertamenti amministrativi.
Si avvia l’inchiesta di Robledo-Joker. Il 12 agosto Gabriele Moratti cerca di correre ai ripari chiedendo al Comune (cioè alla mamma) che l’immobile da “produttivo” diventi “commerciale”.
Il 28-29 settembre i vigili riescono finalmente a entrare per i controlli.
Rilevano soltanto modeste irregolarità .
Eppure ci sono le camere da letto, i divani, le cucine con i frigoriferi pieni. Ufficialmente, però, la Bat-caverna con piscina, sauna e ponte levatoio è “spazio espositivo per abbigliamento multi-marca”: uno showroom di moda.
Attività inedita per Gabriele Moratti, che ha un paio di lauree, in psicologia e storia dell’arte, prese negli Stati Uniti, alla Duke University di Durham (dove ha studiato Richard Nixon) ed è inserito nel management del colosso petrolifero di famiglia , la Saras, come consigliere d’amministrazione e assistente del direttore generale.
Ha poi una sua attività autonoma, a cui tiene molto, che ha però a che fare non con la moda, bensì con la sicurezza: ha fondato insieme all’ex campione mondiale di kick boxing Andrea Vittori l’agenzia Manta Security. Bodyguard e investigazioni.
Bebe (così lo chiamano gli amici) ha dimostrato di non essere tutto chiacchiere e distintivo.
La “sicurezza” se la fa da sè, senza bisogno di guardie del corpo: lo ha dimostrato il 20 dicembre 2008, quando ha ingaggiato una memorabile rissa nel privè della discoteca Hollywood con Eddie Irvine, ex pilota di Formula Uno.
Questioni di donne, con seguito di cazzotti e qualche parola di troppo.
Ora i due litiganti sono entrambi imputati per lesioni gravi, ma per Bebe c’è anche l’accusa di minacce.
A Palazzo Marino, intanto, è rimasto il vice sindaco, Riccardo De Corato, a dover affrontare il fumetto della Bat-caverna.
Ieri Letizia Moratti non si è presentata e ha lasciato al suo vice il compito di fare ai capigruppo una relazione sull’argomento.
“Mi auguro che dalla Moratti, che non poteva non essere a conoscenza della situazione abitativa del figlio, arrivi un chiarimento sotto tutti i punti di vista”, ha commentato Barbara Ciabò, consigliera comunale di Fli e presidente della Commissione casa.
Gianni Barbacetto e Davide Vecchi
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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