BELSITO, IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA ALLA SEMPLIFICAZIONE DELLA LAUREA FANTASMA: O LA MOSTRA O SI DIMETTA
ORMAI SIAMO ALLA FARSA: A MARZO 2008 BELSITO AFFERMA IN UN ATTO PUBBLICO DI AVERE UNA LAUREA IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE ( DIRA’ POI DELL’UNIVERSITA’ PRIVATA DI MALTA, NON RICONOSCIUTA)…. A FEBBRAIO 2010 SUL SITO DEL GOVERNO BELSITO DICHIARA INVECE UNA LAUREA IN SCIENZE POLITICHE (ORA DICE DI UNIVERSITA’ INGLESE RICONOSCIUTA)… MA LA LAUREA NON LA FA VEDERE E NON DICE PRESSO QUALE UNIVERSITA’
Qualche giorno fa, come racconta Giovanni Mari sul “Secolo XIX”, il sottosegretario leghista ligure Francesco Belsito, un passato da autista di Alfredo Biondi e da buttafuori di discoteche, nonchè da iscritto a Forza Italia, passato nel 2003 alla Lega, divenuto segretario amministrativo nazionale al posto di Maurizio Balocchi, di cui era assistente prima della sua scomparsa, si è dimesso da consigliere di amministrazione della Filse, finanziaria della Regione Liguria. Nell’occasione, il consigliere regionale Udc Marco Limoncini, in precedenza militante e consigliere provinciale della Lega, ha presentato una interpellanza per chiedere come sia possibile che nel curriculum che Belsito aveva presentato al momento della nomina in Filse l’attuale sottosegretario avesse indicato, in data 18 marzo 2008, di essere in possesso di una laurea in Scienza delle Comunicazioni, mentre nel sito del governo ha indicato una laurea in Scienze politiche.
Tenendo anche presente che da una accurata ricerca de il Secolo XIX all’Università di Genova risulta per Belsito la dicitura “carriera annullata”, tipica di chi non ha portato a termine gli studi universitari.
Trovano così alimento le voci, interne alla Lega peraltro, che la laurea vantata da Belsito sia una laurea fantasma o ottenuta chissà dove.
Anche perchè in passato, sollecitato a chiarire, Belsito si era sempre ben guardato da mostrare tale titolo di studio o a fornire chiarimenti.
Di fronte a questo attacco, temiamo che Belsito abbia peggiorato la propria situazione sostenendo che nel 2008 aveva indicato nel curriculum una laurea in Scienza delle Comunicazioni ottenuta presso l’Università privata di Malta, non riconosciuta dall’Italia.
E già ci si chiede: se era solo un pezzo di carta perchè l’ha indicata in un atto pubblico , senza precisare di che università fosse e che, non essendo riconosciuta in Italia, non costituiva quindi titolo valido.
Poi Belsito chiarisce che la laurea in Scienze politiche l’avrebbe ottenuta a Londra, presso “un ateneo riconosciuto” e quindi ha indicato sul sito del governo quel titolo.
Avrebbe quindi ottenuto tale laurea tra il 2008 e il 2010, in due anni, si deve essere applicato molto.
Chissà quanti viaggi avrà fatto prima a Malta e poi in Inghilterra, presumiamo avrà conservato certamente qualche visto, qualche ricevuta di albergo, qualche attestazione di frequenza universitaria.
Peccato che Belsito si sia rifiutato di fornire al giornalista del Secolo XIX non solo la laurea, ma persino il nome dell’università inglese riconosciuta, sostenendo di non aver tempo da perdere in quanto “devo occuparmi di come far uscire l’Italia dalla crisi”, frase che ha fatto sbellicare dal riso tanti lettori .
In ogni caso è interessante leggersi che pratiche deve svolgere un italiano che si laurea all’estero per vedersi riconosciuto in Italia il titolo di studio.
Vediamo qua di seguito le norme:
Secondo il Regio Decreto 31 agosto 1933, n.1592, i titoli accademici conseguiti all’estero non hanno in Italia alcun valore legale.
Esistono però delle convenzioni internazionali (bilaterali e multilaterali) che stabiliscono l’equipollenza dei titoli accademici tra l’Italia e alcuni Stati.
Bisogna in questo caso fare domanda ad una Università italiana che dovrà accertare e dichiarare l’equivalenza dei due titoli di studio
Quali certificati vanno presentati per ottenere il riconoscimento?
a) titolo accademico di cui richiedi il riconoscimento;
b) titolo finale di scuola secondaria superiore valido per l’ammissione all’Università estera presso cui ti sei laureato, in copia autenticata;
c) certificato in originale con dettaglio dei corsi seguiti e degli esami sostenuti;
d) programma di studio di tutte le discipline incluse nel curriculum straniero;
e) traduzione in lingua italiana di entrambi i titoli di studio e del certificato di cui al punto c), certificata conforme al testo straniero da un traduttore ufficiale o dal Consolato (o Ambasciata) del Paese dove hai conseguito il titolo;
f) la dichiarazione di valore (su entrambi i titoli di studio) rilasciata dal Consolato (o dall’Ambasciata), che abbiamo già visto a proposito del riconoscimento dei titoli di scuola secondaria per l’accesso ai corsi universitari;
g) 2 foto tessera di cui una autenticata.
L’Università italiana potrà anche dichiarare l’equivalenza soltanto parziale dei due titoli di studio, indicando gli esami da sostenere per arrivare ad un’equivalenza piena.
Le Università decidono caso per caso.
Da quanto sopra emergono due elementi:
1) La laurea all’estero deve passare dal Consolato italiano
2) E’ una Università italiana che deve dichiarare la validità di una laurea presa all’estero
Visto che Belsito avrebbe dovuto fare la pratica di equivalenza presso l’Università di Genova, come mai presso tale Università non risulta nulla, anzi risulta “carriera annullata” ?
Il nostro consolato a Londra ha mai vistato una laurea a nome Belsito?
Presso quale Università inglese Belsito avrebbe conseguito tale laurea?
Non è cosa da poco la vicenda, trattandosi di dichiarazioni rese su atti pubblici e istituzionali.
Se il sottosegretario ritiene di essere a posto perchè non mostra alla stampa la laurea?
In caso contrario rassegni le dimissioni per aver dichiarato il falso.
Cosi semplifica la sua esistenza.
E noi cercheremo di fare a meno della sua opera “per far uscire l’Italia dalla crisi”.
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