BEPPE GRILLO E’ STATO DENUNCIATO AI SENSI DELL’ARTICOLO 266 DEL CODICE PENALE: “ISTIGAZIONE DI MILITARI A DISOBBEDIRE ALLE LEGGI”
DUE CITTADINI ITALIANI HANNO PRESENTATO IN SERATA DENUNCIA ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
La nota del denunciante Piercamillo Falasca:
“Insieme al cittadino Giovanni Susta (ispirati giuridicamente dal cittadino Luca de Vecchi), abbiamo denunciato il signor Beppe Grillo all’autorità giudiziaria, perchè proceda secondo l’articolo 266 del codice penale (“Istigazione di militari a disobbedire alle leggi”).
Per chi non lo sa: sul suo blog, Grillo ha pubblicato una lettera aperta ai vertici di esercito, carabinieri e polizia perchè non proteggano più i politici, non facciano scorte e non assicurino la sicurezza dei palazzi istituzionali. La misura è colma, i cialtroni come Grillo vanno fermati. Denunciatelo anche voi.”
Art. 266 Codice Penale. Istigazione di militari a disobbedire alle leggi.
Chiunque [c.p. 327] istiga i militari a disobbedire alle leggi [c.p. 415] o a violare il giuramento dato o i doveri della disciplina militare o altri doveri inerenti al proprio stato, ovvero fa a militari l’apologia di fatti contrari alle leggi, al giuramento, alla disciplina o ad altri doveri militari, è punito, per ciò solo, se il fatto non costituisce un più grave delitto, con la reclusione da uno a tre anni [c.p. 115, 265, 272].
La pena è della reclusione da due a cinque anni se il fatto è commesso pubblicamente [c.p. 265, 268, 269, 272, 302, 327, 654; c.p.m.p. 8, 9, 214].
Agli effetti della legge penale, il reato si considera avvenuto pubblicamente quando il fatto è commesso:
1. col mezzo della stampa, o con altro mezzo di propaganda (1);
2. in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone;
3. in una riunione che, per il luogo in cui è tenuta, o per il numero degli intervenuti, o per lo scopo od oggetto di essa, abbia carattere di riunione non privata [c.p. 7, n. 1]
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