BERLUSCONI ASSISTERA’ I MALATI DI ALZHEIMER, NEGATI IL BAGNO E L’UFFICIO AD PERSONAM
INIZIERA’ IL 9 MAGGIO, LA SCORTA DOVRA’ RIMANERE FUORI… NESSUNA PROPAGANDA ELETTORALE SARA’ AMMESSA
Ora è ufficiale, Berlusconi il 9 maggio inizierà l’attività dei servizi sociali a Cesano Boscone e si occuperà di malati di Alzheimer.
“All’interno della Sacra Famiglia – ha spiegato il direttore generale della struttura Paolo Pigni – Berlusconi non potrà fare campagna elettorale”.
Intanto a giudicare dai continui attacchi ai giudici e dalle frasi sull’impossibilità di una sua “rieducazione”, si direbbe che Silvio Berlusconi non ha ben capito che la pena alternativa concessagli dal Tribunale di Sorveglianza è una cosa seria, non un diversivo tra un comizio e l’altro.
L’ultima dimostrazione è la richiesta – alquanto sui generis – che l’ex premier avrebbe avanzato ai responsabili della Sacra Famiglia di Cesano Boscone, l’istituto di assistenza agli anziani in cui Berlusconi dovrà prestare servizio: un bagno tutto per sè, così da non dover condividere lavabo e tazza con gli altri operatori nè tanto meno con gli ospiti della struttura
Secondo quanto riporta il Secolo XIX, la richiesta dell’ex Cavaliere è stata gentilmente respinta
Gli ha spiegato Paolo Pigni, il direttore della Fondazione, che qui i bagni ci sono e sono perfetti e pure in buon numero e sono a disposizione di tutti i volontari. Compresi quelli che volontari non sono.
Già , perchè Berlusconi parla di “volontariato”, ma nel suo caso si tratta dell’espiazione della pena. Pena a quattro anni per frode fiscale, per aver evaso 6,6 milioni di euro nel 2001, 4,9 milioni nel 2002 e 2,4 nell’anno 2003. Fanno quattro anni di condanna, tre coperti dall’indulto. Uno da scontare.
Nella mente di Berlusconi – che in tutto ciò continua a definirsi “un volontario” – c’era anche la speranza di poter avere un ufficio tutto suo, pur dovendo trascorrere nella struttura un tempo sostanzialmente irrisorio: 4 ore alla settimana, ossia 16 ore al mese per 10 mesi e mezzo (appena 168 ore, vale a dire 7 giorni pieni).
L’ex premier ha ricevuto ieri la notizia che il Tribunale di Sorveglianza sta vagliando le sue dichiarazioni sull’affidamento in prova ai servizi sociali fatte durante l’intervista a Piazza Pulita su La7.
Ai giudici non devono essere piaciute diverse parti, a cominciare da quella sull’impossibilità di rieducarlo (“È ridicolo pensare che si possa rieducarmi consegnandomi a dei servizi sociali e a dei colloqui quindicinali con assistenti sociali”).
Il Tribunale potrebbe far partire una diffida all’indirizzo dell’ex Cav, così da ricordargli che lo spettro dei domiciliari è sempre dietro l’angolo.
(da “La Repubblica“)
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