BERLUSCONI HA PAURA DEL VOTO: RISCHIO CROLLO SOTTO IL 28% PER IL PDL
DOPO AVER TRADITO IL PROPRIO ELETTORATO, APPLICANDO IL PROGRAMMA DELLA LEGA, ORA IL PDL NAVIGA SUL 26-28%… LA LEGA FERMA AL 12%, INSIEME NON VANNO DA NESSUN PARTE… LA DIFFAMAZIONE DEGLI AVVERSARI E L’ARROGANZA NON PAGA
“Li avete visti in aula? Sono a libro paga, non ragionano più, non riescono neppure a pensare che uno faccia una scelta con un pensiero. Non sei con il capo? Fine!”: così riassume il clima politico parlamentare l’attore Luca Barbareschi, vittima dell’ultimo killeraggio.
Da quando ha scelto di schierarsi con Fini, qualcuno gli ha mandato pure i carabinieri nella sua casa al mare a Filicudi, nelle Eolie, per accertare l’esistenza di una piscina abusiva che si sarebbe fatto costruire in violazione del piano regolare.
Ancor prima degli accertamenti, la notizia è uscita sui giornali vicini al premier.
“E’ vero, dal 1964 esiste una cisterna d’acqua, un manufatto di 40 mq, di due metri x 60 x 3,20 cm d’altezza. Quando sono qua, compro 2 camion di acqua per essere autonomo a questo punto posso o innaffiarci il mio giardino di ulivi o berli tutti. Recentemente per tre metri ho fatto anche un muretto a secco con le pietre”: risponde all’ANSA con rassegnata ironia l’onorevole Luca Barbareschi.
“Non ho mai ricevuto alcuna denuncia, dunque mai fatto ricorso al Tar. Ora dopo queste indiscrezioni che smentisco verranno a controllare. Se riceverò denuncia ricorrerò al Tar”.
“Sono sereno – conclude – vicende così sono nel conto della politica attuale. L’assurdo è che esiste un hotel a Filicudi con piscina olimpionica e che si parli invece di questa cisterna che c’è da sempre, in un paese dove la cementificazione selvaggia e gli ecomostri non importano a nessuno”.
Nello stesso giorno tocca anche al presidente della Commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu, critico anche lui verso Berlsuconi, vedersi sbattuto su “Libero” come colui che “fu costretto a dimettersi per lo scandalo P2 e il crac del Banco Ambrosiano”.
“Mai stato indagato, ero stato ascoltato una sola volta come persona informata sui fatti”: semplice testimone, insomma.
“Niente formalismo costituzionali” è un concetto che forse implica ormai anche lo sputtanamento diffamatorio degli avversari politici.
Forse ha ragione Barbareschi a questo punto quando dichiara: “Stracquadanio (Pdl) ha scritto su di me cose talmente assurde che l’unica è dargli un ceffone quando lo incontrerò per strada”.
In un clima di questo genere la corte dei miracolati berlusconiani si è riunita venerdi per “fissare” i 5 punti del programma: aria fritta, come avevamo annunciato.
L’unico punto che interessa al premier è il processo breve per salvarsi da una condanna nel processo Mills, nessun accenno a misure sociali di fronte alla crisi.
“Tanto rumore per nulla” hanno commentato i finiani che voteranno a favore dei “principi generali”, salvo verificare i singolo provvedimenti nel dettaglio.
“Prendere o lasciare” ribattono i bari che, dopo aver tradito il programma elettorale del Pdl dove mai e poi mai si parlava di leggi ad personam, pretendono pure con arroganza di dettare imposizioni.
Urlano che “piuttosto si andrà a votare”, salvo poi leggere Bonaiuti che parla “di punti da verificare coi finiani”.
Come mai qualcuno ha già cambiato idea?
In verità quello del premier è solo un bluff: i sondaggi in suo possesso, secondo diverse indiscrezioni di stampa, danno il Pdl in crollo al 26-28% e la Lega ferma al 12%.
In concreto il Pdl perderebbe almeno 60 deputati e non avrebbe più la maggioranza al Senato.
I due partiti insieme arriverebbero a malapena al 40%, anche perchè non esiste alcuna avanzata della Lega, visto che aveva il 12,3% ale scorse regionali.
Quale pericolo intravede il premier?
Che passi un governo con Tremonti e che la Lega lo lasci con il culo per terra: ma di che cari amici fidati si circonda …
Per questo Bossi invoca le elezioni: non per vincerle, ma per indebolire Silvio e poi ritenere ineluttabile il cambio con Tremonti.
Il Pdl nello specifico crollerebbe non al tanto al nord, ma al centrosud: ormai è chiaro a tutti che il federalismo, nelle intenzioni della Lega, è solo un grimaldello per penalizzare il meridione e un’alleanza Fini-Casini-Lombardo al Sud asfalterebbe il Pdl.
Ecco perchè Berlusconi farà l’impossibile per non andare a votare.
Ultimo dettaglio: se il Pdl scendesse al 26% rischierebbe addirittura il sorpasso da parte del Pd e a quel punto tutto diventerebbe rivoluzionato.
La via più logica sarebbe quella di riportare il Pdl al suo programma originale e accettare le mdofiche proposte dai finiani, ridimensionando la Lega, ma il buon senso non ha cittadinanza tra i falchi berlusconiani e gli ex aennini che vogliono solo più potere.
Rischiando di finire seppelliti nella cisterna di Barbareschi.
Nessuno ne sentirebbe peraltro la mancanza.
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