BERLUSCONI: “NON SONO RENZIANO, FORZA ITALIA RESTA ALL’OPPOSIZIONE”
FINI: “I GIOVANI IMMIGRATI? QUANDO LO DICEVO IO ERO INCOMPATIBILE CON IL PDL”
Silvio Berlusconi resta in campo e non ha intenzione di gettare la spugna. Pensa di tornare a vincere. Lo dice, anzi lo chiede, ai suoi militanti riuniti a Quartu per parlare di Europa: «Davvero qualcuno pensava che Silvio Berlusconi, dopo una vita di traguardi e successi e dopo 20 anni di guerre per la libertà potesse terminare da sconfitto? Lo deve a chi ha creduto in me, ai figli, ai nipoti e alla mia storia: sono insieme a voi per vincere»
Vincere nel 2018, per la precisione. Perchè è convinto che le istituzioni europee cancelleranno nel 2017 l’interdizione dai pubblici uffici prevista dalla legge Severino e vuole guidare un nuovo centrodestra.
«Nel mio grande sogno — spiega ai militanti nella telefonata a Quartu — c’è la possibilità di ottenere, noi da soli, il 21%. Vogliamo costruire un centrodestra vincente con gli alleati che stanno con noi all’opposizione: la Lega, Fratelli d’Italia e tutti coloro che davvero si oppongono alla sinistra ».
Perchè Forza Italia è «all’opposizione; non condividiamo la Finanziaria, siamo contro chi con una mano dà 80 euro e con l’altra tartassa case e capannoni ».
La telefonata del Cavaliere dura 34 minuti; minuti spesi per chiarire e ribadire le sue ultime scelte politiche.
Nonostante il mare di polemiche e mugugni che hanno suscitato in Forza Italia e fra gli elettori le sue dichiarazioni sulle unioni civili per i gay e lo ius solis per i ragazzi figli di immigrati.
Naturalmente le sue parole sullo ius solis sono state oggetto di «tanta disinformazione, montata ad arte. Ho detto solo cose di buon senso».
Ma si deve andare avanti. Così come sulle unioni civili. Perchè sono temi che fanno parte del Dna di Forza Italia.
Le parole di Berlusconi sulla cittadinanza ai ragazzi immigrati danno modo però a Gianfranco Fini di togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
«Non posso che essere lieto che il presidente Berlusconi oggi trovi una posizione, che all’epoca era causa di incompatibilità , talmente degna di essere apprezzata da dire “condivido”», dice, Fini.
Una stilettata che fa il paio con quella di Angelino Alfano. L’ex delfino del Cavaliere, accusato di «fare la stampella della sinistra», replica: «Io l’anno scorso ho capito che del bene dell’Italia non gliene fregava più nulla. Avremmo fatto un male mostruoso a far cadere il governo».
Il ministro dell’Interno critica anche le mosse berlusconiane sui diritti civili: «E le parole sui gay e la famiglia? Oggi Forza Italia è un ogm, un organismo geneticamente modificato », dice.
Infine l’attacco finale: «C’è qualcuno che ha ammainato le bandiere e qualcuno che le ha issate. Forza Italia è un partito senza una bandiera, le ha ammainate tutte».
E sulle alleanze evocate da Berlusconi, Alfano taglia corto: «Quello che dicono Salvini e la Meloni ci riporta indietro. È estremismo di destra».
Questi critiche arrivano dagli avversari. Ma gli “amici” non scherzano.
Raffaele Fitto continua a chiedere le primarie e un’opposizione più netta a Renzi. Gianni Alemanno sui gay lo invita a «non commettere l’errore già fatto da Gianfranco Fini: gli elettori di centrodestra hanno a cuore la famiglia e i valori tradizionali». Unica consolazione: Denis Verdini non vuole lasciare Forza Italia.
Silvio Buzzanca
(da “La Repubblica“)
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