BIGLIETTI TAROCCATI E VENDITORI FANTASMA: LA TRUFFA MONDIALE DEGLI INGRESSI ALL’EXPO
ANNUNCI CIVETTA, BIGLIETTI OFFERTI A “PREZZI SPECIALI” SENZA AVERLI, RIVENDITORI FASULLI: L’ORGANIZZAZIONE METTE IN GUARDIA DAI BIDONI
Le diffide sono già partite. A decine.
Moniti ufficiali spediti dalla società che sta organizzando Expo per bloccare gli annunci civetta di siti Internet o vere e proprie agenzie e attività commerciali che offrono, senza neppure averli, biglietti scontati o a «prezzi speciali» per entrare all’Esposizione milanese.
Perchè quando mancano due mesi e mezzo al via, sono in tanti quelli che ci hanno già provato. E che per ora sono stati fermati.
Rivenditori fasulli che in Italia si sarebbero limitati a offrire la possibilità di prenotare un ingresso low cost.
Ma che all’estero hanno già tentato di contraffare i ticket.
È accaduto in Cina, dove sono stati segnalati da un tour operator i primi tagliandi riprodotti con una tecnica artigianale e sono stati trovati (è successo anche in Sud America e in alcuni Paesi europei) persino falsi certificati di qualifica per diventare rivenditore ufficiale con tanto di logo e firme copiate.
Ed è proprio per scovare chi prova ad approfittare della scia creata dall’interesse per la manifestazione e fermare l’assalto, che Expo spa non solo aggiorna costantemente le proprie misure anticontraffazione, ma è partita al contrattacco: ha creato una task force incaricata di passare al setaccio la Rete, controllare le segnalazioni che arrivano da ambasciate e consolati, dai cittadini e dai distributori ufficiali.
Perchè nessuno – è il concetto – può vendere sul mercato ai futuri visitatori biglietti con prezzi diversi da quelli stabiliti.
Diffidate dalle imitazioni. «Chi vende i biglietti al di fuori della rete di distribuzione ufficiale e a condizioni non previste dai contratti commette un illecito. Siamo e saremo fermissimi nel far rispettare in maniera rigorosa tutte le regole», dice Piero Galli, il manager di Expo incaricato della gestione dell’evento.
È il rischio della corsa che sta macinando risultati: 8 milioni di tagliandi già venduti (di cui 5 all’estero), un terzo del traguardo fissato a 24 milioni.
Adesso, l’obiettivo è arrivare a 10 milioni prima dell’apertura dei cancelli, il Primo maggio.
La strategia: chi acquista ora e fino al momento del via può contare su uno sconto medio del 20 per cento.
Il costo? Varia a seconda di chi compra (adulto, bambino, famiglie, eccetera), della data (fissa o aperta) e, presto, dell’orario (ci saranno biglietti serali).
Da poco sono partiti i pacchetti per due giorni.
Esiste una rete ufficiale di distribuzione: il sito di Expo, le agenzie turistiche accreditate, i canali tradizionali.
E gli sponsor, dalle filiali di Banca Intesa ai negozi di telefonia Tim fino alla Coop, che sponsorizza anche il padiglione del cibo del futuro e, per ora, è l’unica ammessa da contratto a promuovere (solo per i propri soci) gli ingressi con un ribasso del 30 per cento.
Altra eccezione: la carta riservata agli italiani all’estero, 25 per cento in meno e una serie di facilitazioni per il viaggio. Stop.
Per il resto, i prezzi dei biglietti al pubblico non possono variare da quelli fissati anche perchè Expo paga l’Iva allo Stato in base alle tabelle ufficiali.
Ed è proprio questo il punto.
Sono spuntati già decine di annunci fasulli. Siti internet e agenzie che, in Italia e all’estero, millantano tariffe straordinarie senza avere in tasca i ticket.
Si tratta di pochi euro in meno (da 32 a 25 euro, ad esempio, o da 27 a 21), ma in un periodo di crisi potrebbe bastare.
Specchietti per le allodole per tentare, magari, di piazzare altri prodotti.
Per ora sono stati tutti fermati con le diffide, ma i tentativi continuano.
Solo due giorni fa, per dire, gli uffici hanno girato agli avvocati tre segnalazioni. L’attenzione rimane alta e, per evitare biglietti falsi e fotocopie, esiste un codice a barre sul tagliando che verrà bruciato una volta letto dai sensori agli ingressi.
Alessia Gallione
(da “la Repubblica”)
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