BONDI E REPETTO CON VERDINI: “NON C’E’ ALTERNATIVA A RENZI”
L’EX POETA DI ARCORE SUPERA ANTICHI DISSIDI E ADERISCE AD ALA
Dopo cinque lustri Sandro Bondi torna a sinistra, con la sua compagna, via Verdini.
L’annuncio, convinto e definitivo, è affidato alle parole di Manuela Repetti: “Ho deciso di aderire al gruppo Ala. Questa decisione rappresenta una logica e naturale conseguenza del nostro sostegno da tempo intrapreso per le riforme costituzionali e l’azione di rinnovamento perseguito dal governo Renzi”.
Una volta Sandro Bondi, il politico poeta, vergò questi versi: “Vita assaporata, vita preceduta, vita inseguita, vita amata, vita vitale, vita ritrovata, vita splendente, vita disvelata, vita nova”.
Era l’ode scritta da Bondi A Silvio Berlusconi. Ora la vita nova è Renzi: “Non ci sono alternative” dice la Repetti.
Così nova da superare i vecchi rancori con Denis Verdini, con cui oltre a condividere il Verbo berlusconiano prima e renziano poi, Bondi condivide le origini di Fivizzano, paese di diecimila abitanti nella provincia di Massa Carrara, paese di cui il politico poeta fu sindaco comunista, un quarto si secolo fa.
Da tempo si era consumato lo strappo della coppia a Forza Italia, con una lettera d’addio richiamò ai cultori della materia due versi di una sua poesia, Fra le tue braccia: “Sollevo il velo delle illusioni, sprofondo nel nulla”. Poi l’approdo al misto.
Ora l’approdo ad Ala, gamba di centro della maggioranza di Verdini, con cui si sono consumati scontri epocali forieri di amarezze, perchè tra il poeta sensibile e il pragmatico Verdini i rapporti sono sempre stati pessimi.
Solo la fede (politica) può far superare l’incompatibilità caratteriale. Come ai tempi del governo Berlusconi, quando Verdini era coordinatore del partito e Bondi al governo, uso ad obbedir al Cavaliere, su tutto. Proprio tutto.
A Venezia, da ministro della cultura, annunciò un riconoscimento speciale alla mostra del cinema a Goodbye mama, pellicola di Michelle Bonev, la cui amicizia col premier si capì qualche tempo dopo quando l’attrice, ospite a Servizio Pubblico di Michele Santoro, disse spiegò come funzionava la corte ai tempi del bunga bunga: “Andai con Berlusconi per poter produrre la mia fiction.
A fine serata ogni ragazza faceva una richiesta”. L’allora ministro, a Venezia, non si sottrasse al compito che gli era stato affidato: “Berlusconi — disse — mi ha dato un incarico preciso: salutare con calore e affetto Michelle Bonev”.
Tempi indimenticabili: l’aderenza in rima baciata a un capo “perseguitato”, condannato, interdetto.
Poi la sofferenza, la crisi, il dissenso, l’emarginazione a corte nell’era del cerchio magico e di Arcore invasa dai barboncini. Fino all’addio: “Forza Italia ha fallito su tutto. Berlusconi sostenga Renzi. La sua forza nasce dal fatto di proporsi di realizzare quel cambiamento e quella modernizzazione che il centrodestra non può dichiarare di aver realizzato pienamente”.
Analisi non dissimile da quella di Fabrizio Cicchitto, che con Bondi fu coordinatore di Forza Italia prima di Verdini.
Un sodalizio allora inscalfibile, immortalato da un’ode di Bondi, A Cicchitto: “Viviamo insieme/questa irripetibile esperienza/con passione politica/autentica/con animo casto/e con la sorpresa /dell’amicizia. Ci mancheremo quando verrà il tempo nuovo e ci rispecchieremo finalmente l’uno nell’altro”.
Cicchitto e Bondi, Bondi e Verdini. Vita nova, della meglio gioventù del berlusconismo. Con Renzi.
(da “La Repubblica”)
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