BONIFICA PONTINA E VENETI
ARRIVA LA LEGA A LATINA, TRAPPOLA PER GONZI
A Latina arriva la Lega. E chi se ne frega, ci verrebbe da dire. Due paroline, però, occorre spenderle. Se non altro per sfatare la storiella dei polentoni che avrebbero bonificato le nostre zone.
Sulla palude ci hanno gettato sangue e sudore i nostri: le genti dei Lepini, di Sezze soprattutto, di Terracina, di Cisterna. Andavano alla “giobba”, “a fondo canalo”.
Nelle nostre case tutti hanno avuto un nonno, un bisnonno, uno zio, che ha faticato nell’opera di bonifica. Hanno scavato “a picco e pala”.
E’ grazie alla loro fatica che è stata redenta la Pianura Pontina. Tutti quei canali sono stati aperti da loro. Poi, con i treni, sono arrivati i veneti. Gente del nord che aveva bisogno di lavorare, alla quale venne incontro il regime fascista, sempre generoso con gli Italiani, che non venivano distinti in nordisti o sudisti.
Trovarono qui da noi il calore umano di persone semplici, per le quali la solidarietà era un valore irrinunciabile. Uomini e donne che avevano sofferto la fame, accolsero uomini e donne in cerca di riscatto sociale.
Dall’epopea della bonifica sorse un popolo che non faceva distinzioni tra endogeni e indigeni. Mai un episodio di intolleranza: i veneti arrivarono e furono accolti a braccia aperte.
Oggi, gente del nord Italia dalla pancia piena si presenta nel capoluogo della nostra provincia, Latina, un tempo Littoria, con intenzioni del tutto diverse, sventolando il falso storico dei veneti bonificatori.
Vengono a rastrellare qualche voticino per conto della Lega Nord Padania. Ci vedono come territorio di sottosviluppati da colonizzare elettoralmente.
E qualcuno, da perfetto coglione, si presta ad un’operazione di tal fatta. Probabilmente solo per sentirsi protagonista lo spazio di un mattino. Perchè poi lo sappiamo come vanno a finire queste cose. Quel piccolo pacco di voti in libera uscita dal PDL, viene fatto rientrare nel mucchio.
A gongolare sono i soliti: Vincenzo Zaccheo, Claudio Fazzone, Armando Cusani, Stefano Zappalà , Vincenzo Bianchi. Non si butta niente, bisogna raschiare il fondo del barile…
Un film già visto, nessuna novità . Questi partiti ormai li conosciamo. Quelli della Lega addirittura hanno il primato di aver preso tangenti ancor prima di andare ad amministrare. Qualcuno ricorda Carlo Sama?
Quello che stupisce ancor di più in tutta l’operazione è che ad essa si stanno prestando personaggi fino a ieri schierati a destra e che quindi non dovrebbero avere niente a che fare con una forza antinazionale che in più occasioni ha sputato sul tricolore, dichiaratamente antifascista, liberista in politica economica ed egoista nei confronti degli Italiani, tutta presa dalla tutela dei propri interessi privati e di quelli dei cummenda del Nord.
Una forza ambigua che pur parlando di “Roma ladrona”, nella nostra capitale sembra trovarsi sempre più a suo agio. Da quando c’è la Lega, Roma non è più ladrona…
Il nostro intervento comunque è dettato solo dalla volontà di chiarire i fatti: se qualcuno vuole far credere che la grande opera della bonifica sia stata merito dei veneti, è in malafede.
La bonifica l’ha realizzata il regime fascista, con le braccia ed il cervello dei popoli Lepini, dei Sezzesi, dei Rocchigiani, dei Bassianesi, dei Normigiani, dei Privernesi, dei Sermonetani, dei Terracinesi, dei Cisternesi e della gente del litorale romano.
La voce libera.it
Sezze
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