BRUXELLES STUDIA LE CARTE DI CONTE, VUOLE VEDERCI CHIARO
SI SCOPRE CHE QUOTA 100 ORA PARTIREBBE DA OTTOBRE 2019, QUANDO MAGARI IL GOVERNO SARA’ GIA’ CADUTO, MA SUFFICIENTE PER PRENDERE PER I FONDELLI GLI ITALIANI ALLE ELEZIONI EUROPEE
Sulla legge di bilancio il Governo italiano ha fatto buoni progressi, ma ci sono ancora da fare delle valutazioni tecniche, sottolinea un portavoce della Commissione dopo l’incontro a Bruxelles tra Giuseppe Conte, accompagnato dal ministro Giovanni Tria, con il presidente Jean Claude Juncker e i due vice Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici.
Ma soprattutto ora la Commissione dovrà confrontarsi con gli Stati membri ed eventualmente convincere i falchi olandesi, i finlandesi, gli austriaci, insomma i più furiosi con Roma.
Giovedì tutti i leader europei arriveranno a Bruxelles per il Consiglio europeo di fine anno. Sarà l’occasione per confrontarsi, nei colloqui a margine, delle nuove carte portate da Conte ai commissari.
Nuovi saldi, che fanno scendere il deficit nominale dal 2,4 per cento – la punta dell’iceberg che ha scatenato la bocciatura europea del documento di bilancio italiano – al 2,04 per cento.
Insomma, poco al di sopra del 2 per cento, laddove la Commissione chiedeva però l’1,8, al massimo 1,9 per cento.
Messa così, il 2,04 per cento sembrerebbe la giusta mediazione tra le due posizioni, ammesso che non cresca il deficit strutturale, come promette Conte annunciando una crescita addirittura superiore alle previsioni del governo.
Ecco perchè la Commissione vuole vederci chiaro.
Arrivare all’ultimo momento a Bruxelles con una nuova proposta è servito al Governo italiano per cercare almeno di rimandare la procedura di infrazione sulla quale la Commissione si preparava a compiere un altro passo decisivo la settimana prossima, scrivendo le raccomandazioni per Roma da passare all’esame dell’Ecofin il 22 gennaio per la scelta definitiva.
Ecco, il fatto che si negozierà ancora, come sottolineano fonti del Mef annunciando che Tria si siederà ancora ai tavoli europei a partire dai prossimi giorni, può produrre uno slittamento delle decisioni finali a dopo le feste natalizie.
A quanto si apprende, l’ormai nota ‘quota 100’ sulle pensioni, la più invisa ai leader europei, scatterà solo a ottobre dell’anno prossimo. Tenuto conto dell’esigenza di “garantire la continuità e il buon andamento dell’azione amministrativa” i lavoratori pubblici che conseguiranno il diritto alla cosiddetta Quota 100 entro il primo aprile 2019 potranno andare in pensione dal 1 ottobre 2019, si legge nella bozza di provvedimento sulla previdenza secondo l’Ansa.
Anche Tria, in evidente difficoltà in un Governo che con l’Ue ha tirato la corda fino all’ultimo, parla in termini positivi al termine dell’incontro.
“Evitare la procedura? Sto lavorando per questo: sono molto ambizioso, non mi sarei seduto al tavolo per risultato minore”, dice Conte. Se andrà davvero così, lo si capirà nel confronto tra i leader nazionali, come sempre in una Unione in cui non decidono le istituzioni europee in quanto tali ma gli Stati.
(da “Huffingtonpost”)
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