BUSTA PAGA, COSA CAMBIA
PERCHE’ SIAMO TUTTI PIU’ POVERI
In Italia, esclusi i regimi di flat tax, i lavoratori pagano le tasse sul reddito in base a un sistema progressivo, per cui chi guadagna di più paga proporzionalmente di più. Oggi l’Irpef sui primi 28 mila euro è del 23%, che sale al 35% fino a 50 mila, e al 43% sopra i 50 mila. Ma se c’è inflazione il valore del reddito scende, non è possibile comprare le stesse cose di prima perché queste costano di più, però le imposte non ne tengono conto, e quindi in termini reali è come se aumentassero (tecnicamente si chiama «fiscal drag»). Prendiamo come esempio la busta paga tipo di un operaio metalmeccanico. Ci aiutano a fare i conti Marco Leonardi e Leonzio Rizzo, rispettivamente prof di Economia politica alla Statale di Milano e di Scienze delle finanze all’Università di Ferrara.
Busta paga 2023
A gennaio 2023 la retribuzione del metalmeccanico è di 30 mila euro lordi all’anno (su 13 mensilità) a cui vanno sottratti 2.247 euro di contributi (7,5%) e 4.641 euro di Irpef. Il suo reddito netto diventa di 23.112 (1.778 euro netti al mese). A marzo 2023 scatta l’aumento di stipendio di 119 euro al mese e da gennaio 2024 c’è un altro aumento da 88 euro, che in un anno fanno 2.691 euro lordi in più
Busta paga 2024
Da gennaio 2024 la sua retribuzione è di 32.691 euro lordi all’anno. Vanno sottratti: 1.144 euro di contributi (scesi dal 7,5% al 3,5% con la Legge di bilancio 2024 per i redditi sopra i 25 mila euro e fino a 35 mila); e 6.079 euro di imposte (al 23% invece che al 25% dai 15 mila ai 28 mila euro sempre come prescrive la Legge di bilancio 2024). Reddito netto: 25.468 (1.959 euro netti al mese). Il beneficio complessivo, dunque, è di 2.356 euro netti all’anno che tiene conto di tre interventi:
1) il rinnovo del contratto che vale 1.359 euro netti;
2) il taglio dell’aliquota contributiva di 4 punti che vuol dire 737 euro versati in meno (il calcolo tiene conto di 571 euro pagati in più di imposte per l’incremento del reddito imponibile);
3) l’accorpamento delle aliquote che fa risparmiare di versamenti al Fisco 260 euro.
Vantaggi sulla carta contro vantaggi reali
Il beneficio di 2.356 euro netti all’anno però è solo sulla carta. Il motivo è che nel 2022, 2023 e 2024 si è accumulata un’inflazione con un aumento percentuale dei prezzi del 17%, che pesa sul potere d’acquisto della retribuzione del metalmeccanico per 3.700 euro.
Una perdita che non è compensata dai 2.356 euro che vengono portati a casa in più. Il saldo finale negativo è di 1.344 euro. D’altro canto il sistema fiscale tassa il metalmeccanico non sul reale potere d’acquisto dello stipendio, ma sul reddito che non tiene conto dell’inflazione. È come se pagasse, dunque, tasse non dovute. Così il Fisco si mangia 1.169 euro della busta paga (il meccanismo è, come abbiamo visto sopra, tecnicamente chiamato «fiscal drag»).
Busta paga 2025
Cosa succede adesso con la Legge di bilancio 2025? Le trattative per il rinnovo del contratto sono in corso. Iniziamo, però, a fare i conti come se la busta paga del nostro metalmeccanico restasse la stessa: le aliquote Irpef sono confermate, i contributi tornano al 9,5%, compensati da una detrazione di 1.000 euro per i redditi da lavoro dipendente tra 20 e 32 mila euro di imponibile. Per quelli inferiori c’è un bonus che va dal 7,1% al 4,8% e per quelli superiori ai 32 mila euro la detrazione di 1.000 euro decresce all’aumentare del reddito fino ad annullarsi a 40 mila euro. Pertanto quanto va in tasca al nostro metalmeccanico? Il beneficio prima ottenuto di 2.356 euro nel 2025 diventerà di 2.250 euro. Sempre sulla carta, poiché quell’aumento dei prezzi del 17% continua a trascinarsi, anche se l’inflazione nel 2025 fosse zero. Il metalmeccanico che rappresenta tutti noi quindi non sarà mai in pari: la perdita reale del potere d’acquisto dello stipendio sarà di 1.435 euro dovuto anche alla beffa di 1.114 euro pagati al Fisco il quale non considera l’inflazione.
Quindi quando ci raccontano che le riforme e gli aumenti salariali riallineano il potere d’acquisto non è vero. E più lo stipendio è basso più brucia l’illusione di avere in tasca qualcosa in più, quando invece è in meno.
Milena Gabanelli e Simona Ravizza
da il corriere.it
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