CALENZANO, IL TRAGICO BILANCIO DELL’ESPLOSIONE NELLA RAFFINERIA ENI: DUE MORTI, NOVE FERITI E TRE DISPERSI
L’ESPLOSIONE SAREBBE AVVENUTA A CAUSA DELLA PERDITA DI LIQUIDO DURANTE LE OPERAZIONI DI RICARICA DELLE AUTOBOTTI
Sono due morti e nove feriti, di cui due ustionati gravi, e tre dispersi, il bilancio dell’esplosione avvenuta stamane in una raffineria Eni, a Pratignone, frazione di Calenzano, in provincia di Firenze a metà strada verso Prato. Un bilancio provvisorio, mentre è stato identificato il corpo di una delle vittime individuate.
I morti e dispersi hanno tra i 45 e 62 anni. Non sono state ancora fornite le loro generalità. La procura di Prato ha aperto un inchiesta «per appurare eventuali responsabilità penali» e ha delegato le indagini al comando provinciale di Firenze dei carabinieri. Nominati anche, spiega sempre la procura, «alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell’esplosione».
«Abbiamo richiesto intervento dell’Arpat e della Asl Toscana centro per evidenziare i profili di possibili responsabilità sul luogo teatro dell’esplosione», ha aggiunto il procuratore Tescaroli. L’area dell’esplosione si trova sotto sequestro. Secondo una prima ricostruzione l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. «Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, per avere informazioni sui feriti, per portare la solidarietà alle famiglie delle vittime e per ringraziare i soccorritori che sono intervenuti con grande professionalità», ha fatto sapere il Quirinale.
La dinamica
Intorno alle 10.15 di oggi, 9 dicembre, un potente boato è stato avvertito anche a decine di chilometri di distanza. I residenti dei comuni vicini hanno raccontato di aver sentito tremare i vetri delle finestre, mentre quelle delle aziende circostanti la raffineria sono andati in frantumi. «Sembrava una bomba», hanno dichiarato gli operai. Dal luogo dell’esplosione si è alzata una colonna di fumo imponente che si levava dall’incendio, domato in circa due ore e mezza dall’esplosione. Eni ha precisato che nell’incendio non sarebbero stati coinvolti i serbatoi di carburante del deposito, ma che le fiamme sarebbero confinate alle pensiline dove le autobotti fanno rifornimento.
L’inquinamento dopo l’esplosione nella raffineria a Calenzano
A causa delle sostanze inquinanti disperse nell’aria, la protezione civile ha diramato tramite It Alert un avviso a coloro che abitano in un raggio di cinque chilometri dall’area dell’esplosione chiedendo di tenere chiuse le finestre. Il comune di Calenzano ha invitato la popolazione a non avvicinarsi all’area dell’esplosione e a spegnere gli impianti di climatizzazione, mentre a chi è presente nell’area sono state distribuite mascherine. «Non ci sono rischi per la salute. Le concentrazioni in aria a livello del suolo a partire dalla conclusione delle operazioni di spegnimento sono da ritenersi trascurabili e la nube dell’incendio si è dispersa in quota in tempi relativamente brevi. Per tali motivi non si ravvisa la necessità di prelievo di campioni al suolo», ha poi precisato un monitoraggio di Arpat. Il comune di Calenzano su Facebook ha invece dichiarato che non ci sono problemi di potabilità dell’acqua: «Publiacqua Spa informa i cittadini dei Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato che, in merito all’incidente verificatosi questa mattina all’impianto Eni di Calenzano, non si registrano problemi di potabilità sull’acqua del pubblico acquedotto. Publiacqua proseguirà comunque a monitorare l’evolversi della situazione anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni, a garanzia della qualità dell’acqua erogata».
Il sindaco: «Qui è tutto distrutto»
«Ho visto una scena impressionante, c’è una distruzione totale. Immagino chi era lì a lavorare ed era lì vicino o sotto le infrastrutture di ricarica, quello dev’essere apparso come un inferno. La situazione è indescrivibile. Noi sappiamo che stamani nell’azienda erano stati effettuati 35 accessi”, ha dichiarato il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, dopo un sopralluogo sul posto. «Nel piazzale esterno dello stabilimento c’era stato un episodio di incendio di un’autocisterna diversi anni fa, ma fino a ieri all’interno non si erano mai verificati episodi di questo tipo», ha aggiunto Carovani.
L’emergenza sanitaria dopo l’esplosione nella raffineria
Il governatore toscano ha attivato il sistema di emergenza sanitaria, allertando tutti gli ospedali della zona. Sul posto sono già intervenuti i Carabinieri, seguiti dai vigili del fuoco, le forze dell’ordine e dal personale medico-sanitario. L’ospedale Careggi di Firenze ha attivato il piano d’emergenza per gestire un possibile massiccio afflusso di feriti: l’attività ordinaria è stata sospesa e le sale del pronto soccorso sono state attrezzate per far fronte alla situazione. I feriti portati in ospedale riportavano due ustioni da codice rosso, due da codice giallo e un trauma cranico.
Proclamate 4 ore di sciopero
Per l’esplosione a Calenzano Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze proclamano uno sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno) per l’11 dicembre con manifestazione (14:30-16:30) a Calenzano. I sindacati esprimono «dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari, gratitudine verso i soccorritori, oltre a tanta rabbia» per «l’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti». Quanto successo «è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce». Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita».
Traffico stradale e ferroviario bloccato
A Sesto Fiorentino è stata evacuata l’università. In seguito allo scoppio, l’uscita di Calenzano dell’autostrada A1 è stata chiusa, mentre la circolazione stradale nei comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino è completamente bloccata. Alle 15 «sulle linee convenzionali Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia la circolazione ferroviaria è in graduale ripresa dopo un intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine a seguito di una esplosione avvenuta al di fuori della sede ferroviaria in località Calenzano», spiega una nota di Rfi su infomobilità. La circolazione era stata interrotta intorno alle 10.22, con l’attivazione di un servizio sostitutivo con bus. Nel tratto interessato i treni procedono a velocità ridotta. Non solo: si registrano rallentamenti e possibili variazioni.
Il deposito esploso a Firenze ad «alto rischio»
L’esplosione sarebbe avvenuta nell’area di carico, dove le autobotti si riforniscono di carburante. Secondo quanto riportato da La Nazione, il deposito esploso era già stato considerato ad «alto rischio» ed era sotto osservazione da anni.
(da agenzie)
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