CAMPANIA, PRIMARIE CAOS: SALE LA CARTA MIGLIORE
PRIMARIE DI NUOVO RINVIATE AL 1 FEBBRAIO, IN ATTESA DELLA SENTENZA SU DE LUCA
Un Vietnam che è sul punto di esplodere, questa è la fotografia del Pd in Campania, alla vigilia della corsa per le elezioni regionali di maggio
Ieri lo specchio di questo Vietnam è stata la direzione regionale del partito, che ha votato a maggioranza il secondo rinvio delle primarie, indette per il 14 dicembre, poi slittate all’11 gennaio, e ieri al primo febbraio.
Il problema ovviamente non è tecnico, è un partito squassato in correnti e sottocorrenti (racconta un dirigente che «per una corrente si arrivano a contare fino a sei sottocorrenti»).
In questo quadro Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, è pronto a correre, peraltro con la mannaia di una sentenza in arrivo (guarda caso, attesa il 22 gennaio: col paradosso di un Pd garantista che spera nei giudici per toglierselo di torno), sfidando Andrea Cozzolino, europarlamentare, gran signore delle tessere.
Una corsa a dir poco ancien regime, che non entusiasma molti.
Cozzolino va dicendo che «se ci sono ragioni tecnico organizzative un rinvio è accettabile, ma altre ipotesi mi sembrerebbero delle forzature al processo democratico». Il problema è che è evidente a tutti che non si tratta di «ragioni tecnico organizzative».
Il dilemma è strategico, prima che locale-campano: può il Pd di Renzi – l’homo novus che ha scalato il partito proprio grazie alle primarie – sancire che, «se non ci sono le condizioni», le primarie non si fanno? Chi decide le condizioni?
A Napoli c’era stata un’esperienza stile-Leopolda, la Fonderia: ma la sua candidata possibile, Pina Picierno, è stata subito stoppata dai veti incrociati.
E a Roma riprende quota la carta meno compromessa: Gennaro Migliore.
A Francesco Nicodemo, il napoletano più vicino a Renzi, non dispiacerebbe: Migliore è estraneo a vent’anni di beghe campane, sostanzialmente è un esterno al Pd, quindi (forse) non avrebbe grossi veti addosso.
Raccontano che, secondo l’Underwood renziano, Luca Lotti, su Migliore potrebbe esserci il via libera di Renzi.
Anche perchè, volente o nolente, sfumato Cantone, nomi salvifici non se ne vedono, e con questi chiari di luna Caldoro rischia persino di rivincere.
Jacopo Iacoboni
(da “La Stampa“)
Leave a Reply