CANADA SOTTO ATTACCO, MORTO UN SOLDATO, UCCISO UN FILOJIHADISTA
SPARI IN PARLAMENTO E DAVANTI AL MEMORIALWAR, FORSE IN AZIONE UN COMMANDO….L’AGGRESSORE E’ UN CANADESE CONVERTITO ALL’ISLAM
L’incubo terrorismo irrompe in Canada. Ottawa vive una giornata di sangue.
Ad essere presa di mira la sede del Parlamento federale, al cui interno sono stati esplosi diversi colpi d’arma da fuoco.
Mentre all’esterno, davanti al National War Memorial, un soldato di guardia, Nathan Cirillo, 24 anni, è stato colpito ed ucciso.
«Un attacco spregevole», ha tuonato il premier Stephen Harper.
LUPO SOLITARIO O COMMANDO?
Nessuno parla ancora ufficialmente di terrorismo. Ma più passano le ore più si rafforza l’ipotesi che ad entrare in azione non sia stato un “lupo solitario”, come era sembrato all’inizio, ma un vero e proprio commando composto almeno da due-tre uomini.
Uno di questi, quello che ha sparato al militare ucciso, è a sua volta morto in seguito allo scontro con la polizia.
Si chiamava Michael Zehaf-Bibeau, cittadino canadese nato nel 1982.
Secondo le prime ricostruzioni era armato con un fucile da caccia, vestito in abiti civili e con capelli scuri e lunghi.
Secondo fonti statunitensi, sarebbe un canadese del Quebec convertito all’Islam.
Secondo quanto riportano alcuni siti americani, appena diffuso il nome di Zehaf-Bibeau su alcuni social media si è speculato su una sua presunta origine algerina dell’uomo. Ma al momento non vi è alcuna conferma di questo tipo.
L’account Twitter “Islamic State”, invece, pubblica quella che sarebbe la foto del killer rimasto ucciso: si vede un giovane con i capelli lunghi e neri (così lo sparatore era stato descritto fin dalle prime testimonianze) con una parte del viso coperta da una kefiah e mentre imbraccia un fucile.
Sempre secondo quanto si legge su alcuni siti, “Islamic State” sarebbe lo stesso account Twitter seguito da Martin Couture-Rouleau, il giovane fanatico dell’Islam che ieri ha ucciso un altro soldato canadese investendolo con l’auto.
Il nome di Zehaf-Bibeau sarebbe nella banca dati criminale della polizia di Montreal.
CACCIA ALL’UOMO
Per tutta Ottawa è caccia all’uomo per scovare i possibili complici in fuga. «L’operazione è ancora in corso», ha affermato la polizia a oltre quattro ore dalle sparatorie – che hanno provocato almeno altri quattro feriti – invitando i testimoni e la popolazione a fornire ogni informazione utile per catturare eventuali uomini armati in fuga.
Il clima in città , soprattutto nell’area di Downtown, è surreale, con uomini della polizia e delle forze speciali che fermano ogni auto in uscita dal centro e controllano a tappeto ogni abitazione sospetta.
LA CAPITALE BLINDATA
Tutta l’area in cui sorge il Parlamento è in stato di assedio. Le scuole, gli uffici e le ambasciate presenti – tra cui quella americana e quella italiana – sono state messi in “lockdown”: nessuno può entrare od uscire. E tutti vengono invitati dalle autorità a stare alla larga da porte, tetti e finestre.
All’interno dell’edificio principale del Parlamento si sono vissuti momenti di vero e proprio terrore, come mostrano le immagini diffuse sui media e sui social network, con parlamentari, impiegati e visitatori in fuga nella hall principale in cui si sentono echeggiare gli spari. Il tutto mentre in una delle stanze era in corso una riunione di maggioranza.
IL PREMIER FATTO EVACUARE
Il premier Harper, a capo del partito conservatore, e i leader degli altri due principali partiti canadesi (il democratico Thomas Mulclair e il liberale Justin Trudeau) sono stati immediatamente fatti evacuare. Mentre fonti della polizia hanno parlato anche di spari provenienti dal tetto dell’edificio, sul quale avrebbero potuto esserci alcuni componenti del commando. Ma nessuna di queste informazioni è stata confermata ufficialmente.
LA TELEFONATA DI OBAMA
In breve tempo, mentre la situazione attorno agli edifici del Parlamento appariva ancora poco chiara e caotica, è scattata la massima allerta a livello nazionale, ma anche in seno al Comando di Difesa Aerospaziale del Nord America (Norad): «Abbiamo preso tutte le misure adeguate per essere pronti a rispondere velocemente a qualsiasi emergenza», ha confermato il portavoce dell’organizzazione. E anche negli Stati Uniti l’Fbi ha alzato il livello di allerta, mentre il presidente Barack Obama, appena informato dei fatti, si è intrattenuto telefonicamente col premier canadese. In particolare, a Washington sarebbero state rafforzate le misure di sicurezza attorno all’ambasciata canadese e attorno al cimitero monumentale di Arlington, dove sono sepolti i reduci di tutte le guerre.
(da “La Stampa”)
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