CANALE TELEGRAM DEI MERCENARI RUSSI DEL WAGNER: “A SNAKE ISLAND L’UCRAINA HA DISTRUTTO NAVI E ELICOTTERI RUSSI. SENZA MOBILITAZIONE, PERDIAMO”
“QUI PER VINCERE SERVONO ALMENO 600/800.000 UOMINI, ALTRIMENTI SARA’ UNA DISFATTA”
In uno dei paradossi di questa guerra di sterminio succede anche questo, apparentemente impensabile: i canali Telegram del Wagner group – i mercenari russi dell’oligarca plurisanzionato Evgheny Prigozhin, noto come “cuoco di Putin”, in realtà capo della società militare privata più famosa di Russia, oltre che della troll factory IRA di San Pietroburgo, al centro dell’inchiesta del procuratore speciale americano Robert Mueller – stanno paradossalmente dicendo la verità su un pezzo di questa guerra: l’Ucraina ha sostanzialmente scacciato via i russi da Snake Island, colpendo elicotteri e navi russe. Disfatta russa, raccontata da russi.
Sia chiaro, a chi non ne ha mai sentito parlare, che il Wagner è composto – almeno in alcune sue parti – da alcuni soggetti inseguiti dalle accuse più terrificanti dei teatri di guerra sporca.
L’ultima in ordine temporale è che, secondo il Daily Beast, tre mercenari russi del Wagner avrebbero violentato donne che avevano appena partorito, dopo aver preso d’assalto una clinica per la maternità nella Repubblica Centrafricana (uno dei teatri di guerra dove intervengono – per lo più in Africa, e adesso in Ucraina).
Una volta chiarito con chi abbiamo a che fare, va notato che ieri, nel loro canale Telegram, i mercenari scrivevano imprevedibilmente la verità: la Russia ha subito affondamenti di navi d’appoggio e abbattimenti di elicotteri a Snake Island, considerando ormai «inutile» continuare a stare lì.
Mentre la Russia nei canali ufficiali tace, il canale del Wagner ammette che l’Ucraina ha distrutto infrastrutture militari critiche (e forze dei gruppi speciali Spetznaz) sull’isola, incluso un elicottero russo MI-8 (che invece veniva descritto dai russi ufficialmente come elicottero ucraino abbattuto).
Oltre all’MI-8 (nell’abbattimento non si registra nessun superstite) e alla distruzione della squadra di evacuazione Spetsnaz, Wagner ci fa sapere che l’Ucraina ha distrutto un numero imprecisato di sistemi antiaerei Tor-M2, due Raptor, basi russe e navi che portavano armi sull’isola.
Il portavoce dell’esercito russo aveva affermato che l’elicottero MI-8 era ucraino ed era stato colpito dalle forze russe: l’esatto contrario di ciò che viene ora comunicato dai mercenari russi. Nella sostanza, russi di Wagner smentiscono altri russi del governo di Putin.
Si tratta di una storia nella storia che ci consente di provare a capire anche il sentimento diffuso tra militari russi (tenendo presente che il Wagner fa parte di una milizia formalmente privata, anche se finanziata da un oligarca di stato e già utilizzata nelle guerre formali della Russia, per esempio in Siria).
Due giorni fa, sempre il canale Telegram Wagner (il cui acronimo è RSOTM, Reverse Side of the Medal), che, conviene ricordarlo, è gestito da contractor attualmente in Ucraina, ha affermato che «o ci sarà una mobilitazione o perderemo la guerra».
I contractor di Wagner pensano di aver bisogno di 600-800mila persone per sconfiggere l’Ucraina. E anche le loro considerazioni hanno dato luogo a diverse speculazioni, in Russia, sulla possibilità che proprio nella giornata del 9 maggio Putin possa annunciare una «mobilitazione generale». Cosa che appare improbabile ma non è esclusa alla vigilia, al punto che il morale nella Wagner rimane decisamente virato in negativo.
Per misurare il loro grado di paradossale sincerità si può ricordare che erano stati gli stessi soldati del Wagner a dire per primi, da parte russa, che la nave ammiraglia Moskva era affondata, molto prima che fosse pubblicamente segnalato altrove, e avevano anche comunicato, primi in assoluto, che Kiev aveva effettuato un’operazione di distrazione di successo usando dei droni, gli UCAV TB2, come poi venne confermato indipendentemente dal New York Times.
Un funzionario europeo, parlando a condizione dell’anonimato a Reuters, ha affermato che la Russia ha da 10mila a 20mila combattenti privati nel Donbass. Sono un mix di mercenari russi del gruppo Wagner e combattenti per procura russi provenienti da altri paesi, Siria e Libia. Nella contestata apparizione su Rete4, il ministro russo Serghey Lavrov disse – tra varie cose deliranti – che i mercenari della compagnia Wagner «non sono presenti in Ucraina», e che Kiev aveva bisogno di parlarne per distogliere l’attenzione dai mercenari occidentali. Come molte delle affermazioni lavroviane, qualcosa che bisogna costantemente mettere in dubbio “e contrario”.
(da La Stampa)
Leave a Reply