CARINI A IMANE: «SPERO CHE TU VINCA L’ORO» ACCUSE DALL’ALGERIA: «UNA SCENEGGIATA»
LA PUGILE ITALIANA MESIANO CHE HA AFFRONTATO IMANE: “E’ BRAVA, MA NON IMBATTIBILE. E’ UN PO’ MASCOLINA, MA CE NE SONO TANTE COSI'”
Il giorno dopo essere stata al centro del mondo, non volendolo affatto, Angela Carini ha deciso che bisognava staccare la spina, da tutto. E ha passato la giornata con la sua famiglia, arrivata a Parigi per sostenerla, in testa il fratello Salvatore. Stremata dagli ultimi formidabili giorni, la pugile italiana ha cercato di ritrovare un po’ di normalità e di pace
In serata, Angela ha voluto tendere la mano all’algerina, attraverso FanPage: «Ciao Imane, mi auguro che arriverai in finale e che vincerai le Olimpiadi». E ha ribadito: «Io penso che in questa situazione io e lei non c’entriamo niente. Noi siamo qui solo per inseguire un sogno, non siamo nessuno per giudicare o dire se questo è giusto o sbagliato. Le persone che devono giudicare tutto questo ci sono e hanno le competenze per poterlo fare. Noi facciamo il nostro compito: combattere. E l’abbiamo fatto. A me è andata così, Imane ha vinto e va bene così».
Angela ha scelto di non andare nemmeno alla North Arena per seguire il match dell’ultimo azzurro rimasto in gara, Diego Lenzi nei 92 kg contro il tedesco Tiafack. Tra l’altro, a conferma che non è stata affatto una buona Olimpiade per il nostro pugilato, anche Lenzi è stato battuto: così degli otto atleti, tra uomini e donne, che si erano presentati a Parigi con una certa baldanza, non ne rimane nemmeno uno in gara.
Nel frattempo sulla povera Carini sono comunque piovuti alcuni dardi mica male. Da parte algerina, e ce lo si poteva attendere, ma anche dall’ambiente del pugilato azzurro.
Il quotidiano algerino “Echoruk” ha definito Angela «il serpente di Roma, faccia ingiusta e parole ingiuste. Angela Carini è maestra delle sceneggiate assurde e così sostiene l’occidente razzista e vendicativo». Secondo il quotidiano, l’azzurra si sarebbe resa protagonista in passato di un altro episodio controverso. Ai mondiali del 2022 avrebbe affermato di essere stata eliminata dalla turca Surmeneli a causa di un tappetino scivoloso, che l’aveva fatta cadere a terra, ferendosi a un piede. Cosa che sarebbe stata smentita dalle ripresa tv, ma vallo a dimostrare.
Non è finita qui. Il parere forse più urticante viene proprio da un’altra pugile azzurra, Alessia Mesiano, che ha partecipato ai Giochi passando un turno, prima della sconfitta contro l’irlandese Harrington.
Ecco le parole di Mesiano: «Imane Khelif? Io non mi posso esprimere più di tanto perché non sono medico. Se il Cio e la commissione medica hanno dichiarato che effettivamente è donna, se ritengono così, effettivamente è così. Più di loro chi lo può sapere? Io ho combattuto contro di lei nel 2021, un match -60kg a Debrecen, in Ungheria. È un’avversaria forte, è brava, ma non da dire che è imbattibile. Insomma, la Harrington per esempio l’ha battuta a Tokyo 2020. Ci sono avversarie più forti. Khelif è brava, è forte come atleta ma ci sono ragazze più brave di lei. Mi sembra una donna a tutti gli effetti. In base agli ormoni e ai valori, io mi adeguo a quello che mi dicono di fare e nel caso ci combatto. È un po’ mascolina, ma ce ne sono tante. Se Angela ha deciso di non combattere e si è ritirata va accettata la sua decisione. Cosa avrei fatto io? Io ci ho combattuto, non mi sono ritirata, anche se mi sembrava mascolina».
(da agenzie)
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