CARO AFFITTO, IN DIFFICOLTA’ DUE MILIONI DI FAMIGLIE
STUDIO NOMISMA: IL CANONE PESA PER UN TERZO SUGLI STIPENDI DEGLI AFFITTUARI CHE RISCHIANO DI DIVENTARE MOROSI… MA L’EDILIZIA PUBBLICA E’ INSUFFICIENTE PER LE RICHIESTE
Sono quasi 1,8 milioni le famiglie in difficoltà con l’affitto, che rischiano di diventare morose.
Il canone spesso incide anche di oltre un terzo sui loro redditi. E in questa condizione non ci sono solo gli stranieri: quasi 7 affittuari con problemi su dieci, il 65 per cento, sono italiani.
Davanti a questa fotografia della realtà , l’intervento pubblico appare insufficiente.
Le case popolari possono ospitare appena 700 mila nuclei familiari, ovvero poco più di un terzo di quelli che avrebbero bisogno di un alloggio a prezzi calmierati.
È quanto emerge dai primi dati di uno studio Nomisma, in corso di realizzazione per Federcasa.
“Questi cittadini in difficoltà – afferma il direttore generale di Nomisma Luca Dondi – sono distribuiti sul territorio nazionale in maniera omogenea. E se il fenomeno risulta più accentuato nei grandi centri, interessa anche capoluoghi di medie dimensioni e centri minori”.
Negli ultimi mesi si sono susseguite nelle maggiori aree urbane del Paese manifestazioni per rivendicare il diritto alla casa.
Sono stati occupati immobili dismessi o inutilizzati. “Ma queste reiterate occupazioni – commentano da Nomisma – rendono visibile un problema che, nonostante dimensioni rilevanti, viene troppo spesso sottaciuto. E gli interventi messi in campo sono a livello locale e spesso risultano inadeguati”.
L’istituto bolognese di ricerca giudica poco efficaci il piano di recupero e ristrutturazione degli immobili, inutilizzati e fatiscenti, di edilizia residenziale pubblica (Erp).
Le risorse messe in campo sono giudicate irrisorie.
“Servirebbe invece una risposta seria, convincente da parte del governo — prosegue il direttore di Nomisma – al tema del disagio abitativo. Le ricadute in termini di attivazione economica di un ipotetico piano casa potrebbero rivelarsi più importanti rispetto agli sgravi fiscali sull’abitazione principale di cui beneficeranno i proprietari a partire dall’anno prossimo”.
Stefania Aoi
(da “La Repubblica”)
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