CARTELLE PAZZE: L’INPS CHIEDE CONTRIBUTI AI MORTI
CONTI DELLE BADANTI: I BOLLETTINI ARRIVANO A FIUMI, PECCATO SIANO PIENI DI ERRORI… SI VOLEVA FAR EMERGERE IL LAVORO NERO, MA HANNO MANDATO I BOLLETTINI A QUELLI CON POSIZIONI REGOLARMENTE DENUNCIATE
C’è a chi sono arrivati con un importo dei contributi da pagare completamente sballato, ad altri sono stati consegnati bollettini precompilati con il codice fiscale della domestica licenziata due anni prima.
C’è chi è rimasto malissimo nel ricevere il conto corrente intestato all’anziano padre o alla madre deceduti da tempo e che non avevano più bisogno della badante.
Eppure tutte queste persone avevano denunciato regolarmente l’inizio e la fine del loro rapporto di lavoro con la collaboratrice domestica, seguendo la normativa in vigore.
Accade che da fine marzo l’Inps stia spedendo, a tutti coloro che hanno alle dipendenze un collaboratore domestico, i bollettini precompilati “per facilitare il pagamento dei contributi” dovuti alle casse dello Stato.
Qualcosa deve essere come al solito andato storto e dopo anni in cui si sono registrati pesanti ritardi nell’arrivo dei bollettini, rendendo impossibile il pagamento dei contributi nei tempi richiesti, ora i conti correnti arrivano a fiumi.
Peccato che moltissimi siano completamente sbagliati.
L’Inps sta cercando di dare maggiore attenzione al settore domestico, dove si calcola che per ogni lavoratore regolare ce ne sia uno in nero.
Ma invece che cercare questi ultimi, per assurdo, sono proprio coloro che hanno seguito le regole a ritrovarsi in mano bollettini sbagliati, intestati addirittura a datori di lavori deceduti tre anni fa. Oppure per lavoratori già licenziati, per i quali era stata fatta regolare denuncia di fine rapporto o al’Inps o, come richiesto adesso, al centro per l’impiego.
Siamo in una situazione di caos, in pratica è stato fatto un lavoro di archivio, senza incrociare i dati aggiornati.
L’Inps ha in archivio circa 700.000 posizioni, regolarmente denunciate, che sono state riprese senza verificare se qualcosa nel frattempo è cambiato.
Sono così stati inviati bollettini a raffica che in moltissimi casi non avevano più corrispondenza con la realtà .
Certo che se la volontà era quella di far emergere il lavoro nero non si comprende perchè andare a rivedere proprio tra i nominativi di quelli che avevano denunciato regolarmente il rapporto di lavoro.
Il risultato è che adesso chi ha fatto tutto in regola dovrà caricarsi una grana ulteriore, inviando nuovamente all’Inps la copia della documentazione che testimonia o la chiusura del rapporto o la sua variazione.
E chi invece ha sempre fatto tutto in nero continuerà ad agire indisturbato.
Potenza della pubblica amministrazione…
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