CASO FIRME FALSE, IL DESTINO DI COTA SI DECIDE OGGI CON IL VERDETTO DEL TAR: IN PIEMONTE RISCHIO VOTO A MAGGIO
GLI AVVOCATI DEL LEGHISTA TENTERANNO DI SOSPENDERE IL GIUDIZIO IN ATTESA DELLA PRONUNCIA DEL CONSIGLIO DI STATO
È iniziata ieri – ma la sentenza non arriverà prima di oggi – l’udienza al Tar che deve decidere il destino della legislatura regionale guidata in Piemonte da Roberto Cota.
Alla prima sezione del Tribunale amministrativo regionale, guidata dal presidente Lanfranco Balucani, spetta l’esame del ricorso presentato dai legali dell’ex presidente Mercedes Bresso per chiedere l’annullamento di 15.765 voti ottenuti dalla lista Pensionati per Cota in provincia di Torino.
Il ricorso chiede di prendere atto della sentenza della Cassazione che ha condannato Michele Giovine, leader piemontese del partito, a 2 anni e 8 mesi per aver falsificato l’autentificazione delle firme.
Dopo 4 anni di processi e carte bollate la Corte ha condannato Giovine per l’autentica delle firme. Il Tar deciderà se la sentenza penale ha valore a livello amministrativo, annullando le elezioni del 2010.
“Andremo a votare —dice la Bresso — con un election day a maggio. I piemontesi non vogliono più il governo Cota”.
Oggi il Tar metterà un punto a questa querelle, ma anche nel caso venissero annullate le elezioni, facendo di fatto decadere l’attuale giunta, Cota potrebbe richiedere una sospensione e fare ricorso al Consiglio di Stato.
Intanto la Corte dei Conti ha chiesto a 55, su 60, consiglieri regionali di risarcire decine di migliaia di euro di spese illegittime
Cosimo Caridi
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