Novembre 9th, 2017 Riccardo Fucile
IL CANE RICONOSCE EURO E DOLLARI, RUBLI E STERLINE, A PATTO CHE SIANO TANTI, NON GLI SFUGGE NULLA
Ha qualche difficoltà giusto con i grossi tagli: il fiuto di Bacio riconosce euro e dollari,
rubli e sterline ma a patto che siano tanti, mentre mazzette di poche banconote di grande valore passano indenni.
Ma per il resto al grosso labrador di cinque anni in dotazione alla Guardia di Finanza di Orio, addestrato proprio per diventare un «cash dog», non sfugge niente.
Ed è stato essenziale per consentire ai finanzieri di stabilire un nuovo primato nel sequestro di denaro: un milione di euro tra settembre e ottobre, il doppio della media.
Dai varchi dell’aeroporto si può passare al massimo con 9.999 euro: tutto il denaro in più deve essere dichiarato.
Altrimenti si incorre in una violazione della normativa valutaria, viene sequestrato il 30% della somma in eccesso e scattano multe con somme dal 10 al 30% dell’importo superiore al limite.
A provarci sono sempre di più: due anni fa erano stati 129 e l’anno scorso sono saliti a 500, cifra già raggiunta quest’anno.
Un boom dovuto anche all’aumento dei voli per le destinazioni più utilizzate per il traffico di valuta, soprattutto Paesi est europei come Russia, Romania, Moldavia e Ucraina.
«A volte ci sono anche questioni culturali: molti stranieri per cultura utilizzano solo contanti – spiega il capitano Nicola Gazzilli, comandante dei finanzieri di Orio –. È il caso dei marocchini o degli egiziani che portano denaro alle proprie famiglie in patria e magari anche a quelle degli amici. Oppure dei russi che arrivano per fare shopping».
Ma ci sono poi quelli che sono dediti al traffico di valuta.
Come i 75 passeggeri scoperti negli ultimi due mesi, che viaggiavano verso destinazioni a rischio e per questo sono stati al centro delle attenzioni di Bacio.
Il cucciolone ha trovato denaro nei posti più impensati. Come i 25 mila euro in un lettore dvd che era stato svuotato del meccanismo e poi riempito di banconote.
O i 75 mila nascosti nel detersivo in polvere per tentare di ingannare il cane.
O ancora i 15 mila con cui erano stati farciti gli ovuli che di solito vengono usati per trasportare droga dopo essere stati ingeriti, ma sono stati scoperti in tempo.
Ai trafficanti sono state elevate sanzioni per 40 mila euro e ne sono stati sequestrati 7 mila.
Ma i finanzieri hanno anche fermato un body builder bulgaro con 500 confezioni di farmaci anabolizzanti da destinare alle palestre per aumentare la massa muscolare e le prestazioni sportive. Il bulgaro è stato denunciato e i farmaci sono stati sequestrati.
(da “il Corriere della Sera”)
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Agosto 20th, 2017 Riccardo Fucile
SENSIBILITA’ MOLTO DIFFUSA NEL PAESE… E NEI PARTITI SI FANNO AVANTI GLI ALFIERI DELLE BATTAGLIE PER GLI ANIMALI
Animalisti in politica? Pochi ma combattivi. 
Sebbene Michela Vittoria Brambilla stia monopolizzando il campo con il suo Movimento animalista, fondato a maggio con la benedizione di Silvio Berlusconi, non è l’unica a sostenere gli animali dentro e fuori il Parlamento.
Dal M5S al Pd, da Sinistra italiana a Mdp, l’animalismo può contare su diversi esponenti politici. Piccole “lobby” in senso buono, che premono affinchè i rispettivi partiti di appartenenza mostrino più impegno su questo fronte.
60 MILIONI DI “PET”
Un manipolo di nudi e puri che difendono, con battaglie trasversali tanto i diritti della fauna selvatica quanto quelli degli animali che vivono nelle nostre case.
Che – tra cani, gatti, uccelli, criceti, tartarughe e pesci – sono ormai più di 60milioni. Secondo i dati del Rapporto Italia Eurispes 2016, infatti, quasi un italiano su due ha un pet (43,3%), e magari anche più di uno.
ANIMALI E VOTI
La sensibilità animalista è dunque molto diffusa nell’opinione pubblica, forse più di quanto lo sia in politica. Al punto che per i sondaggisti il movimento di Brambilla potrebbe valere, in termini di mercato elettorale, dal 3 al 5 per cento.
Che comunque è più o meno quanto oggi potrebbero raccogliere singolarmente Mdp, Sinistra italiana e alfaniani. Dati che fanno riflettere: il bacino di voti degli animalisti potrebbe avere un peso non trascurabile nelle alleanze per le prossime elezioni
CICLONE BRAMBILLA
Sta di fatto che il lancio del nuovo partito dell’ex ministra berlusconiana ha creato scompiglio e aperto profonde spaccature nel variegato mondo animalista. Che si divide fra chi ha scelto di aderire al movimento di Brambilla per “entrare nelle istituzioni “, come afferma lei stessa, e chi invece ha deciso di rimanerne fuori.
Di fatto la deputata di Forza Italia sta facendo grossi passi avanti sul piano organizzativo: strutturati già i livelli regionali e provinciali, ora sta passando a quelli comunali.
L’ultimo acquisto di peso nel direttivo nazionale è quello di Rinaldo Sìdoli, fino a pochi giorni fa dirigente nazionale dei Verdi con la delega ufficiale alla responsabilità per i diritti animali.
A dimostrazione, secondo Brambilla, di quanto la nuova forza politica sia “indipendente e trasversale”, sebbene il colore politico dell’iniziativa, nata sotto il segno del Cavaliere, sia difficile da confondere.
DAL PD UN DIPARTIMENTO AD HOC
Persino l’Enpa, associazione storicamente legata alla sinistra e presieduta da Carla Rocchi, ha virato a sorpresa verso il movimento brambilliano. Segno che il centrodestra sta dimostrando più abilità nel cavalcare il tema animalista.
La risposta del segretario del Pd Matteo Renzi allora è stata quella di creare, nell’ambito del riorganizzato esecutivo del partito, un dipartimento ad hoc per la difesa degli animali.
La responsabile è Patrizia Prestipino, già minisindaca del municipio romano dell’Eur, che ammette: “Nel Pd non c’è mai stato un forte animalismo. Ma le cose stanno cambiando. Parto da zero, sto mettendo in piedi una squadra seria che lavori per gli animali senza sfruttarli a fini elettorali. Spero di avere il sostegno del partito oltre che dei cittadini”.
LA TASK FORCE DELLE SENATRICI
Nel Pd in verità anche le senatrici Monica Cirinnà e Silvana Amati hanno da sempre sostenuto i temi animalisti. Entrambe fanno parte di una singolare task force bipartisan, che ha pure una chat interna su Whatsapp dal nome evocativo di “Animali/circhi”, in riferimento alla norma che entro il 2018 toglierà i finanziamenti agli spettacoli che sfruttano gli animali.
L’animatrice del team è Loredana De Petris, capogruppo di Sinistra italiana, paladina della legge che inasprisce i reati contro la fauna protetta.
Un tema caldo dopo l’abbattimento in Trentino dell’orsa KJ2, nonostante il progetto di ripopolamento delle Alpi orientali. Le altre combattenti del drappello animalista a Palazzo Madama sono Alessia Petraglia di Si, le ex forziste Manuela Repetti e Cinzia Bonfrisco, l’ex M5S Serenella Fucksia e Manuela Granaiola di Art1-Mdp.
ANIMALISMO A 5 STELLE
E il M5S? Non sta certo a guardare. L’alfiere della difesa degli animali in Parlamento è Paolo Bernini, deputato bolognese, vegano e amante delle colombe bianche.
“Il Movimento è sensibile a questi temi”, afferma Bernini e aggiunge: “Siamo stati noi a far incardinare in commissione Giustizia della Camera la legge che prevede pene più severe contro chi maltratta gli animali. L’iter riprenderà a settembre”.
Un provvedimento, quest’ultimo, promosso anche in un post sul blog di Beppe Grillo a firma dello stesso Bernini, uscito a fine maggio, pochi giorni dopo la “conversione animalista” di Berlusconi.
(da “La Repubblica”)
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Agosto 14th, 2017 Riccardo Fucile
L’UNICO SOGGETTO PERICOLOSO DA CACCIARE E’ IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, NON GLI ORSI
“Iniziano le disdette agli alberghi ed alle case di vacanza in Trentino da parte dei turisti italiani, russi e
francesi”.
Lo annuncia l’Aidaa — Associazione italiana difesa animali ed ambiente — che domenica aveva lanciato questa forma di protesta dopo l’abbattimento dell’orsa Kj2 nella Provincia di Trento.
L’uccisione dell’animale, responsabile di aver attaccato e ferito il 22 luglio scorso un uomo di 70 anni in un bosco nella zona dei laghi di Lamar, ha scatenato le proteste di tutte le associazioni animalisti.
E ora anche su Twitter molti utenti annunciano l’adesione al boicottaggio: “Non metterò mai più piede in Trentino”, scrive qualcuno con l’hashtag #NoVisitTrentino.
“Al momento sono una trentina le disdette di case ed alberghi per il periodo del post Ferragosto, per un totale di circa un centinaio di turisti che hanno deciso di non passare le vacanze in Trentino dopo la barbara uccisione dell’orsa Kj2 ordinata dal presidente della Provincia Ugo Rossi con l’ordinanza firmata nei giorni scorsi”, afferma il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce.
“Le segnalazioni di disdette immediate, ma sopratutto di persone che hanno deciso di cambiare località sciistica per il prossimo inverno, sono molte e ci arrivano di fatto alla media di tre o quattro ogni ora”, prosegue Croce, il quale chiede all’Europa ed al Governo di “condannare ufficialmente questo assurdo ed inutile omicidio dell’orso”.
“Ho appena disdetto la mia prenotazione in Trentino del 14-15-16”. Alcuni utenti di Twitter promettono di non andare più in vacanza sulle montagne di Trento, ma il boicottaggio si estende anche ai prodotti della Provincia: “Ho disdetto anche l’ordine su Amazon”, si legge in un altro tweet con l’hashtag #Kj2.
(da agenzie)
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Luglio 23rd, 2017 Riccardo Fucile
LA LEGA VUOLE SPARARE ANCHE A LORO: INVECE CHE ANDARE A ROMPERGLI I COGLIONI, STATE A CASA A SENTIRE SALVINI IN TV
L’orso che nel tardo pomeriggio di sabato ha attaccato un uomo di 69 anni nella zona di Predera, nei pressi del lago di Terlago nella Valle dei Laghi in Trentino verrà “rimosso” (cioè prelevato e poi trasferito in un’area protetta) per effetto di un’ordinanza urgente del presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi.
È questa la decisione presa da un vertice tenutosi nel capoluogo trentino.
Durante l’incontro è stato fatto il punto sull’intensificazione delle misure di presidio di prevenzione del rischio nell’area interessata.
Da stamani è attiva una squadra di emergenza composta da quattro persone e da due cani. Viene intensificata l’attività di monitoraggio con fotocamere già avviata in primavera. L’area dove è avvenuto l’attacco presenta un’alta densità di orsi, in particolare sono presenti anche delle femmine riproduttive, alcune con cuccioli.
Il no delle associazioni animaliste
Le associazioni per la tutela degli animali non ci stanno e annunciano battaglia. «Benchè non sia ancora chiara ed accertata la dinamica relativa alla presunta aggressione di un escursionista da parte di un orso, i soliti noti, sfruttando una situazione assolutamente confusa, non hanno perso tempo per sollecitare l’adozione di misure di emergenza, quali la rimozione di un non meglio identificato esemplare. Insomma è ripartita la grancassa della campagna anti-plantigradi, che poi altro non è se non un riflesso della più generale campagna antiselvatici da tempo in atto nel nostro Paese» spiega l’Enpa.
“Solo un pretesto per la guerra agli orsi”
«In realtà – prosegue l’associazione animalista – si vogliono soltanto avere dei pretesti per dichiarare guerra agli orsi, così come agli altri animali cercando di fomentare paure e guadagnare consensi. Lo dimostra il fatto che mentre si cerca di capire cosa sia accaduto nei boschi del Trentino, costoro non abbiano perso neanche un istante a emettere una sentenza di condanna. Contro quale “colpevole” poi non è dato saperlo, visto che le “indagini” sono ancora in corso».
«Diciamo no ad ogni ipotesi di “Daniza bis” – aggiunge l’Enpa – diciamo no ad ogni tentazione di ricorrere alla forza. I problemi nella convivenza con i selvatici, se e quando esistono, si risolvono con la scienza e la ragione, non certo sull’onda di un’emotività fuori controllo, strumentalizzata dalla politica».
L’Enpa, che ricorda come gli orsi siano specie particolarmente protetta, «è pronta a una mobilitazione totale nel caso in cui la situazione dovesse sfuggire di mano».
La Lega Nord della Valle dei Laghi aveva sostenuto in un comunicato umotistico che “è ora che la Provincia liberi i nostri boschi, vogliamo tornare ad essere padroni in casa nostra”.
(da agenzie)
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Maggio 29th, 2017 Riccardo Fucile
E’ TEMPO DI CONVERSIONI, DOPO BERLUSCONI TOCCA AL COMICO: MA MENTRE MARINA BERLUSCONI SI E’ SEMPRE IMPEGNATA PER AIUTARE LE ASSOCIAZIONI, GRILLO CHE HA MAI FATTO?
Pene più severe per chi maltratta gli animali: il M5S con un post sul blog di Beppe Grillo ‘rispolvera’ le
tematiche animaliste, giusto mentre tiene banco la ‘conversione animalista’ di Silvio Berlusconi.
Nel post a firma di Paolo Bernini si chiedono “pene più severe” per chi maltratta gli animali.
Ricordando il maltrattamento e la feroce uccisione del cane Angelo, per il quale sono stati condannati con il massimo della pena i 4 responsabili, “i sedici mesi previsti attualmente dal nostro codice penale sono stati convertiti con la condizionale in sei mesi di servizi socialmente utili presso un canile”, segnala il deputato M5S, che accusa: “appare evidente che per la gravità del reato commesso, in considerazione anche dell’efferatezza e dell’incrudelimento contro un cane indifeso, tutto questo non possa essere punito in modo così blando”.
Per l’eletto del partito di Grillo “una legge come quella sul randagismo (281/91) che a 26 anni dalla sua emanazione non è applicata in tutta italia, dimostra che i vecchi partiti e i vecchi soggetti, sebbene riciclandosi e cambiando casacca, non avrebbrero mai fatto la differenza per gli animali, per esempio denunciando i colleghi delle istituzioni locali per le loro omissioni di atti d’ufficio” (poteva farlo lui come privato cittadino, anche se non lo dice…n.d.r.)
E “in questo brodo di autoreferenziali zoofili la violenza e le chiacchiere sulla pelle degli animali dilagano in modo preoccupante, come in questo caso”, quello del povero cane Angelo, conclude l’eletto tra le fila del partito di Grillo.
Consigliamo Paolo Bernini di porre il quesito al suo garante, da una vita principe dell’indifferenza: si dà il caso che se esiste una legge contro il randagismo ormai datata è stato grazie all’impegno profuso in particolare da una associazione che avuto un presidente nazionale di Genova, quindi parliamo a ragion veduta.
Una associazione in cui, gliene va dato atto, muoveva i primi passi a quel tempo Maria Vittoria Brambilla, ancora lontana dai riflettori della politica, come responsabile di una sezione lombarda.
Il presidente nazionale di allora riuscì a coinvolgere alcune personalità dello spettacolo (a quel poche poche) come “immagine” nella lotta al randagismo o come sponsor attraverso iniziative benefiche, compresi alcuni artisti genovesi.
E’ bene ricordarlo, Grillo non ha mai aderito, non so se perchè non era previsto un guadagno o per disinteresse al tema.
Fa piacere che Grillo in tarda età “scopra” un mondo che per 60 anni gli è stato indifferente, meglio tardi che mai.
Ma abbia il buon gusto di evitare di dare giudizi su altri che almeno qualcosa hanno fatto per salvare animali destinati alla morte e alla sofferenza.
E, nonostante da un certo mondo è notorio ci dividano scelte politiche, non possiamo dimenticare che la prima legge regionale nacque proprio in Liguria grazie all’impegno di un assessore socialista, che a livello nazionale fu importante l’apporto di verdi e radicali, che il sostegno alle iniziative promozionali venne anche da Marina Berlusconi che peraltro non amava apparire per discrezione.
Tanto dovevamo per amore di verità e perchè non ci piacciono gli opportunisti: allora come oggi.
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Maggio 22nd, 2017 Riccardo Fucile
MASIA: “SE ARRIVA AL 2% E’ GIA’ TANTO”… DIAMANTI: “CONTA L’ANNUNCIO”
In questi giorni sono circolate le percentuali più svariate sul valore, in termini di mercato elettorale, del
nuovo partito animalista lanciato sabato a Milano da Silvio Berlusconi e Michela Brambilla.
I numeri rimbalzati su siti e giornali andavano dal 5% fino addirittura al 20%, che in realtà corrisponde alla platea delle persone interessate al tema.
Ma, più realisticamente, a quanto può ammontare il bacino di voti dei difensori degli animali?
La storia italiana in verità dimostra che i partiti tematici — dai pensionati, ai cacciatori, dagli automobilisti ai consumatori ai ciclisti — non hanno mai riscosso grandi successi in passato.
Il picco massimo è stato raggiunto dal partito dei pensionati, che alle politiche del 2006 conquistò l’1%, risultato rispettabile ma non sufficiente a conquistare alcun seggio. Tutti gli altri movimenti tematici non hanno mai superato, in media, lo 0,3%.
E i sondaggisti che abbiamo interpellato confermano questa tendenza: “Quando si tratta di elezioni politiche l’elettorato vuole vedere un progetto complessivo”, spiega Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing.
E aggiunge: “Il cittadino vota per il Paese, guarda alla sua tasca, alla qualità della vita, al lavoro, alle tasse. Non siamo in una nazione in cui regna il benessere a livelli tali da poterci permettere di votare pensando all’animale che ho a casa piuttosto che alla situazione economica della mia famiglia”.
Insomma, il partito partito animalista non può avere il 20% di consensi perchè c’è il 20% di italiani che hanno un cane o un gatto. “Pensiamo che Forza Italia arrivava al 22% nei tempi d’oro”, conclude Noto.
È vero, però, che in un’ipotetica ottica di coalizione potrebbe essere utile anche un partito che può aggiungere una piccola percentuale come lo 0,3%.
E allora l’idea di Berlusconi di cavalcare la battaglia animalista potrebbe essere frutto di una precisa scelta tattica.
Per Ilvo Diamanti, ordinario di Scienza Politica a Urbino e fondatore dell’istituto Demos & Pi, più che l’iniziativa in sè conta l’annuncio che se ne è fatto: “Berlusconi non è uno sprovveduto, ha trovato un altro modo per far parlre di sè. Poi bisognerà vedere se effettivamente questo partito nascerà e chi saranno i candidati”.
Più ottimistiche le previsioni di Fabrisio Masìa, direttore di Emg: “Considerando l’alta penetrazione degli animali nelle famiglie italiane, potenzialmente è plausibile che il 20% degli intervistati risponda di essere disposto a votare per un partito animalista. Ma poi tra il dire e il fare ce ne corre. Concretamente ritengo che questo partito non possa andare al di sopra del 2-3%, nella migliore delle ipotesi. Che comunque è più o meno quanto oggi potrebbero raccogliere singolarmente Mdp, Sinistra italiana, e gli alfaniani. Inoltre il fatto che questo partito non appaia come indipendente ma come un’emanazione di Forza Italia potrebbe spingere gli animalisti di sinistra a non votarlo”.
Come accennato, quel 20% sbandierato da Berlusconi alla presentazione del suo movimento non è proprio un numero campato in aria.
Una spiegazione ce l’ha, come chiarisce Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research: “Nel nostro Paese quasi la metà degli italiani ha uno se non due animali in casa. Nel 2016 è stato stimato che gli animali domestici fossero 60 milioni, quasi come il numero di umani. Fatte queste premesse, abbiamo calcolato che il tema animalista interessi il 20% della popolazione. Quella percentuale è dunque un bacino di utenza potenziale al quale ci si rivolge. Ma la tematica animalista è di accompagnamento a un discorso politico molto più ampio. Poi bisognerà vedere come sarà la legge elettorale”.
(da “La Stampa”)
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Maggio 22nd, 2017 Riccardo Fucile
DIVERSE SIGLIE STORICHE ADERISCONO AL MOVIMENTO FONDATO DA BRAMBILLA E BERLUSCONI… GLI AMBIENTALISTI: “CI SIAMO FATTI SFILARE UN TEMA NOSTRO”… MA PER MOLTI “E’ SOLO UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE E PER GARANTIRE QUALCHE POLTRONA IN PARLAMENTO”
Il lancio del nuovo partito in difesa degli animali di Michela Brambilla, fondato assieme al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, ha creato scompiglio e aperto spaccature nel variegato mondo animalista.
Le associazioni sono divise, infatti, fra chi sostiene con entusiasmo l’iniziativa della deputata azzurra e chi invece la respinge come inopportuna se non addirittura dannosa per il volontariato.
Per quanto, poi, il “Movimento animalista” sia stato dipinto dai fondatori come una forza «trasversale» e «indipendente», il colore politico dell’iniziativa, promossa dal Cavaliere in persona, sembra difficile da confondere.
E allora la questione diventa anche stabilire se l’animalismo, e più in generale l’ambientalismo, in Italia guardi ancora a sinistra o se piuttosto, in questa fine legislatura, la destra stia riuscendo a cavalcare il tema con più abilità a fini elettorali. Perchè secondo le stime dei sondaggisti, il bacino di voti degli animalisti potrebbe avere un peso non trascurabile (dal 5% fino addirittura al 20%) nelle alleanze per le prossime elezioni.
«Di certo per il Pd l’animalismo è un’occasione mancata», afferma la giornalista e scrittrice impegnata per i diritti degli animali Margherita D’Amico: «Sui voti degli animalisti Matteo Renzi ci ha letteralmente sputato sopra, preferendo il consenso della lobby dei cacciatori».
Insomma per D’Amico il centrosinistra ha dato per scontato che «la sensibilità ambientalista fosse una sua proprietà , ma di fatto ora non è più così». Per la scrittrice presidenti ed esponenti di spicco delle associazioni dovrebbero pensarci bene prima di entrare nel partito della rossa amazzone berlusconiana: «Potrebbero appoggiare dall’esterno qualunque buona iniziativa politica a favore degli animali. Mi viene da pensare che l’unica aspirazione per qualcuno possa essere ottenere un seggio in Parlamento».
Contrario è anche Michele Visone, presidente di Assocanili: «Il movimento di Brambilla farà danni al vero volontariato, che ha tutt’altra identità e non usa gli animali come strumento politico di propaganda, facendosi fotografare con cuccioli in grembo. Lo sa che, quando studiamo lo stress animale, nove volte su dieci usiamo filmati o foto di cani in braccio a politici o persone famose?».
Per Visone, sarebbe stato più opportuno «fare una lista contro le false associazioni», che oggi controllano il 75% del business del randagismo. «Non serve un partito – conclude – ma stabilire regole chiare per affrontare problemi come il traffico illegale di animali o i canili lager».
Di diverso avviso è invece Carla Rocchi, presidente Enpa (Ente nazionale protezione animali) e parlamentare dei Verdi negli anni ’90: «Sono totalmente favorevole al movimento di Brambilla, finalmente si apre uno spazio nelle istituzioni per gli animali, vista la completa inerzia dei partiti da vent’anni a questa parte».
Quanto al posizionamento politico dell’animalismo, Rocchi non ha dubbi: «Non è di destra nè di sinistra. Del resto appena i Verdi si sono fatti etichettare a sinistra, sono finiti. A me basta che al prossimo giro chi è in Parlamento si confronti con qualcuno che metta temi animalisti in calendario».
Infine c’è chi per il momento sta a guardare. Come Stefano Fuccelli, presidente del Partito animalista europeo: «Finchè non vedo i nomi di chi c’è dentro, non mi esprimo sulla credibilità di questo nuovo soggetto politico. Non vorrei fosse il solito specchietto delle allodole in una campagna elettorale già iniziata».
(da “La Repubblica”)
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Maggio 18th, 2017 Riccardo Fucile
IN UN MONDO DI INDIFFERENTI E DI UMANI CHE PENSANO SOLO A SE STESSI, LA LEZIONE DEL PICCOLO TONY… IL SUO PADRONE LO AVEVA SALVATO QUANDO ERA UN CUCCIOLO RANDAGIO, ORA LUI HA CONTRACCAMBIATO
Non ha lasciato per un attimo il fianco del suo padrone, stendendosi sopra di lui come se volesse
abbracciarlo.
Sabato scorso Jesus Hueche è scivolato e caduto da una scala, mentre stava potando un albero del giardino nella sua casa in Argentina.
L’uomo è caduto da circa tre metri e ha sbattuto violentemente sul selciato della strada, perdendo conoscenza.
Per fortuna, però, l’incidente è stato subito visto dai vicini, che hanno chiamato i soccorsi e immediatamente si sono precipitati da lui.
Jesus non è mai stato solo, però: il piccolo Tony era spaventatissimo all’idea di aver perso il suo papà umano e gli è rimasto accoccolato accanto fino a che non sono arrivati i paramedici.
Anche quando i medici gli hanno prestato le prime cure e gli hanno messo il collare per evitare lesioni alla colonna vertebrale, il cagnolino ha continuato ad abbracciarlo e si è rifiutato di lasciare il suo fianco.
Quando Jesus si è un po’ ripreso, gli ha dato qualche carezza di rassicurazione per fargli capire che stava bene e che tutto si sarebbe risolto per il meglio.
Quando è arrivata l’ambulanza e l’uomo è stato caricato sulla barella, però, Tony ha fatto di tutto per salire anche lui.
Anche se il cane non ha potuto accompagnare il suo proprietario in ospedale, però, i due amici non sono stati separati a lungo. Per fortuna, le ferite di Jesus sono risultate solo superficiali ed è stato dimesso poche ore dopo, per riunirsi con il suo fedele cagnolino.
Le immagini della reazione disperata del cane accovacciato sul suo amico ferito, però, hanno fatto il giro del mondo e sono diventate virali sui social media.
Anche la radio locale La Brujula 24 ha raccontato la bella storia di affetto e Jesus è stato chiamato per parlare ai radioascoltatori della storia di Tony, che lui stesso aveva salvato quando era un cucciolo randagio.
Le immagini hanno mostrato che Jesus considera Tony come un figlio e Tony lo sta ripagando con tutto l’amore possibile.
(da “La Zampa.it”)
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Dicembre 27th, 2016 Riccardo Fucile
IN UN MONDO DI DISUMANI CHE SANNO SOLO ODIARE I PROPRI SIMILI, L’ESEMPIO CI VIENE DA LUCY E PANDA
Un’incredibile storia d’amore. E’ quella che arriva dall’Ucraina. 
Protagonisti due cani, Lucy e Panda. Lei è ferita ad una zampa, non riesce ad alzarsi e si trova proprio sulle rotaie dove passa il treno.
Non sarebbe mai riuscita a sopravvivere se Panda non l’avesse aiutata.
Per quarantotto ore non l’ha lasciata mai sola: non si è spostato neanche quando arrivavano i treni che gli passavano sopra.
Denis Malaafev, l’autore del video pubblicato su Facebook, scrive che “quando arrivava la locomotiva, Panda spingeva la testa di Lucy sul terreno per non essere colpita.
Non so bene come chiamare tutto questo, se non usando le parole istinto, amore, amicizia e fedeltà “.
I due cani sono stati tratti in salvo e portati da un veterinario per ricevere le cure necessarie: “Non hanno ossa rotte, ma solo qualche escoriazione”, scrive Denis che poi conclude: “Una cosa la so: non tutte le persone avrebbero fatto la stessa cosa”
(da agenzie)
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