Giugno 9th, 2021 Riccardo Fucile
ECCO I NUMERI PER ELEGGERE IL SUCCESSORE DI MATTARELLA… IL PACCO DELLA FEDERAZIONE DI CENTRODESTRA RIFILATO DA SALVINI AL CAVALIERE PER ILLUDERLO SULLA POSSIBILITA’ DELLA SCALATA AL COLLE
Si racconta che, quando non ha nulla da fare e si sente bene, Silvio Berlusconi si metta a far di conto. Non sui parlamentari di Forza Italia: quanti gliene restano e quanti rischiano di andar via. Il pallottolliere berlusconiano riguarda i voti che gli mancano per essere eletto al Quirinale.
Già, perché sul piatto della federazione unitaria di centrodestra, per invogliare ancor di più l’uomo di Arcore a dire sì, Matteo Salvini ha messo come pietanza principale proprio il Colle.
“Se arriviamo ai gruppi unici in Parlamento, la tua candidatura al Quirinale, che tutto il centrodestra sosterrà, avrà radici più solide. Si partirà da una base più forte e coesa…”, è il ragionamento che il leader leghista ha fatto all’ex premier. Cui subito è venuta l’acquolina in bocca.
È anche per questo motivo, si dice nel partito azzurro, che il leader questa volta ha detto subito sì (salvo poi rallentare), facendo scoppiare una bomba nel partito. Come andrà a finire lo sapremo nei prossimi giorni, quando (salvo nuovi rinvii) i deputati forzisti si riuniranno a Montecitorio, con intenti bellicosi. Intanto, però, il sasso nello stagno è stato gettato.
Ma davvero Berlusconi può ambire al Quirinale? A parte lui e pochissimi altri, anche tra i suoi non ci crede quasi nessuno.
Troppi sono i guai giudiziari passati dall’ex premier. Troppe le polemiche, le leggi ad personam negli anni del suo governo, i rapporti con la mafia, gli scandali sessuali, le cene eleganti, il Parlamento costretto a votare su Ruby nipote di Mubarak, eccetera. Per non parlare del fatto che verrebbe eletto al Colle l’uomo che ha diviso il Paese per vent’anni: pro o contro di lui.
Oltre che pregiudicato, plurinquisito spesso prescritto e con pesanti processi ancora in corso. Messo per un attimo da parte tutto questo, ci sono poi i problemi di salute. I sette anni da capo dello Stato sarebbero impegnativi e faticosi per chiunque, figuriamoci per un 84enne che ha passato gli ultimi mesi dentro e fuori dal San Raffaele. Ricoveri che hanno portato al rinvio di udienze e sentenze nei processi in cui è imputato.
Ma siccome tra gli ufficiali di collegamento che uniscono Lega e Fi si racconta che “al presidente mancano solo 50 voti per essere eletto…”, andiamo a vedere se l’ipotesi è reale.
I grandi elettori delle prossime elezioni al Colle saranno 1008. Il quorum da superare dalla quarta votazione in avanti (quando basta la maggioranza assoluta) è di 505 voti. Che si abbassa a 503 se si considera che, per prassi, i presidenti di Camera e Senato non votano. Il centrodestra, al momento, sulla carta conta su una forbice che va da 453 a 460 voti. Ovvero sui voti di Lega (196), Forza Italia (130), Fratelli d’Italia (56), Coraggio Italia (29), pezzi del misto (Noi con l’Italia, Maie e altri) e 34 delegati regionali (per la predominanza del centrodestra nelle Regioni).
Nell’ipotesi migliore, e considerando che davvero tutti votino per lui, a Berlusconi mancherebbero 43 voti, nella peggiore 50. Niente male. Ma comunque peggio del centrosinistra.
Se dall’altra parte fossero tutti compatti, compresi i renziani, sulla carta il centrosinistra insieme al M5S arriverebbe a 545: la soglia per l’elezione al quarto scrutinio sarebbe già superata.
A Berlusconi, come abbiamo visto, mancano una cinquantina di voti. E decisivi, in tal senso, potrebbero essere i 45 parlamentari renziani: spostandosi di qua o di là sarebbero ancora una volta l’ago della bilancia, determinanti anche per la partita del Colle.
Con quei 45 però il leader forzista arriverebbe sul filo del traguardo, al foto finish, giocandosela sul filo dei 3-5 voti di scarto. Troppo pochi davvero.
Anche perché nel segreto nell’urna sarà difficile per lui fare davvero il pieno dei suoi voti sulla carta. I franchi tiratori, in questo caso, sono sempre in agguato, come ben sa Romano Prodi. E comunque una vittoria così risicata, di misura, non si è praticamente mai vista per il Quirinale.
Ma Berlusconi ci spera. Con Renzi il dialogo da tempo è un po’ sopito, ma si può sempre riprendere. E di certo l’ex sindaco di Firenze non è mai stato un antiberlusconiano. Anzi. I due hanno sempre manifestato reciproca stima.
Ma la sfida, per l’ex Cavaliere, resta ai limiti dell’impossibile. Anche perché, nonostante una presunta saggezza da padre nobile sopraggiunta con l’età, per molti italiani Berlusconi resta sempre il Caimano.
E vederlo sul Colle più alto assomiglierebbe a una sorta di incubo, ben peggiore del finale del film di Nanni Moretti.
(da Il Fatto Quotidiano)
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Giugno 8th, 2021 Riccardo Fucile
UNO DEI FONDATORI DI FORZA ITALIA: “IL CAV PENSA AL QUIRINALE”
Giuliano Urbani, ex ministro dei Beni Culturali, professore emerito di Scienza Politica alla Bocconi, è stato tra i fondatori di Forza Italia. Con Giulio Tremonti e Antonio Martino componeva il “gruppo dei professori” nel partito azzurro della prima ora.
Lei che conosce Berlusconi dalla sua discesa in campo come valuta questa mossa dell’apertura alla federazione? Le ipotesi in campo sono varie: dalla stanchezza politica al desiderio di trovare un “erede” fino al sogno del Quirinale.
Vedo due motivazioni in questa scelta. Intanto gli piacerebbe lasciare Forza Italia con un ruolo e un posto nel futuro. Non vuole abbandonarla, teme che dopo di lui finisca nel nulla. La seconda ragione è proprio il Quirinale: perché escluderlo, visto che glielo hanno proposto in tanti, compreso Salvini? Un po’ di vanità l’uomo ce l’ha.
E’ una partita complicata. Davvero Berlusconi punta alla presidenza della Repubblica?
E’ difficilissimo, ma non vuole lasciare nulla di intentato. Ci prova.
E lei che ne pensa della prospettiva di federarsi con la Lega, e magari un domani con FdI?
Bisogna capire di che cosa si tratta. Non è detto che Meloni e Salvini se ne rendano conto, ma hanno bisogno di Forza Italia come dell’aria che respirano. Non dei parlamentari, chiaro: del movimento politico che si richiama a quella esperienza storica. Altrimenti per gli avversari sarebbe facile dipingerli come ex missini o ex secessionisti (come la Lega di Bossi, ndr). Occorre far dimenticare questo passato, e l’unica speranza è mettere al centro della loro iniziativa la forza liberale che in Europa si richiama al Ppe. Senza questa boccata di ossigeno, le loro strade si complicherebbero.
E’ un concetto che Berlusconi non manca di rammentare agli alleati. Anche durante la crisi che ha portato alla caduta di Conte: “Senza di noi non esisterebbe un centrodestra di governo, solo una destra rispettabile ma minoritaria”.
La differenza è che sono cambiati i tempi. Prima era una “petitio pro Berlusconi”, adesso hanno più bisogno loro di lui. Silvio non ha più bisogno di niente. Io posso dirlo perché ci separano pochi mesi di differenza di età: ha solo il passato, non il futuro. Ormai non parla per avere vantaggi per sé, pensa alla sua immagine. D’altra parte salvare Fi è difficile perché non ha personaggi carismatici.
Anche in questo però Berlusconi ci ha messo del suo…
Certo, è soprattutto colpa sua perché da leader non ha preparato il terreno della successione né individuato uomini e donne adatti.
Lei non sembra, alla fine, avere un giudizio negativo sulla prospettiva della federazione.
Oscillo tra una posizione pessima e una ottima. Se fosse un’unione di partiti sarebbe una follia. Se invece Fi trova modo per farsi apprezzare e rifiorire, diventando epicentro della federazione intesa come patto di consultazione tra le forze di centrodestra, allora va bene. In sostanza: se al centro, a fare luce, ci sarà Fi la scelta sarà più che positiva, mentre se la lampadina – che oggi è intermittente – si spegne del tutto e il centrodestra resta privo del faro liberale, sarà un passo inutile. Un’aggravante anziché un vantaggio.
Quando promette pari dignità, secondo lei Salvini è in buona fede, politicamente parlando? O punta all’annessione per distanziare la Meloni?
Salvlni sa che se non conquista alleanze e credibilità anche in Europa ha le ali tarpate. Così è una mossa giusta. Mi auguro che sa in buona fede, perché altrimenti sarebbe un altro errore.
La federazione Lega-Fi rafforzerebbe o indebolirebbe Draghi?
In questo momento forse lo indebolirebbe, riducendolo a un qualsiasi premier che deve sopravvivere. Invece è una figura di grande autorevolezza che dovrebbe stare al Quirinale. Lo conosco bene: è eccellente come economista e come persona, ma non è un politico. Oggi l’ombrello di Mattarella e dei soldi del Recovery lo rendono indispensabile, ma domani? A noi serve in Europa: troppi tedeschi la pensano come Schaeuble, e Draghi è l’unico in grado di contrastarlo.
Lei ha visto passare la Cdl e il Pdl, entrambe esperienze trascorse. Errori da non rifare?
Il primo sarebbe annettere Forza Italia o pensare di poter fare a meno dei liberali. E mi dispiace che Berlusconi dopo aver suscitato l’entusiasmo degli italiani di centrodestra non abbia lavorato al futuro del suo partito. Ci si crede eterni, invece si dovrebbero mettere radici. E’ lo stesso errore che hanno fatto i comunisti italiani, ma c’era l’Urss e sono più scusabili.
(da Huffingtonpost)
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Giugno 4th, 2021 Riccardo Fucile
SALVINI HA PAURA DEL SORPASSO DI FDI E CERCA DI SALVARSI CON IL PARTITO UNICO DEL CENTRODESTRA, LA MELONI RIBATTE: “OPERAZIONE CHE NON CI INTERESSA”
Silvio Berlusconi torna a parlare ai suoi. Dopo l’assenza del leader di Forza Italia provocata dall’aggravarsi delle sue condizioni di salute (dovute, come ha lui stesso dichiarato, alle complicazioni provocate dal Covid), il Cavaliere oggi ha riunito i vertici del partito su Zoom. E poi ha parlato al telefono con Matteo Salvini della proposta di federazione del centrodestra lanciata dal leader leghista.
“Consideriamo con grande attenzione l’ipotesi, – ha detto il Cavaliere ai suoi . “non diciamo no: ne parleremo nelle sedi dedicate del partito. Di sicuro – ha aggiunto Berlusconi – una maggiore unità con le altre forze del centrodestra consentirà di dare maggiore forza alle nostre battaglie storiche”.
Altre ricostruzioni si spingono a raccontare che Berlusconi avrebbe detto anche che la federazione “non significa diluirsi” nella Lega ma una opportunità: “Magari si arrivasse a un partito unico”.
Tuttavia, una parte dei dirigenti, soprattutto le ministre Gelmini e Carfagna avrebbero espresso forti dubbi sull’offerta di Salvini.
L’ex ministro dell’Interno ha parlato con Berlusconi in un giro di telefonate con i leader dei partiti dell’area di centrodestra che appoggiano il governo Draghi.
Alla fine ha commentato in un intervista a Il Giornale: “Credo e spero entro giugno di arrivare alla federazione delle forze di centrodestra, almeno di quelle che sostengono il governo Draghi. Siamo tutti sullo stesso piano ma dobbiamo fare un passo in avanti. Per esempio creando gruppi unici alla Camera e al Senato”.
La costituzione di una federazione, avrebbe detto il leader di Forza Italia, non significherebbe l’annessione del partito al Carroccio. “Non siamo appiattiti sulla Lega”, ha chiarito Berlusconi. “Ho sentito qualcuno dire che saremmo appiattiti sulla Lega: ma quando? Siamo il partito guida del centrodestra”
Fdi: “Non ci riguarda”
Ma la proposta di Salvini e le reazioni positive di Berlusconi non convincono Fratelli d’Italia. La federazione riguarda i gruppi del centrodestra che sono in maggioranza con Draghi, fanno sapere dal partito di Giorgia Meloni. È un’operazione che però non riguarda Fratelli d’Italia, – si spiega – che si trova all’opposizione del governo.
(da agenzie)
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Giugno 2nd, 2021 Riccardo Fucile
“TAJANI SI CONSULTA SEMPRE CON ME, IL RUOLO DI FORZA ITALIA E’ INSOSTITUIBILE, QUELLA DI TOTI E BRUGNARO E’ UN’OPERAZIONE DI PALAZZO SENZA FUTURO”
Dopo alcune settimane di silenzio, e di notizie contrastanti sul suo stato di salute, Silvio Berlusconi torna a parlare. Lo fa dalle colonne del quotidiano di famiglia, Il Giornale. Dal Covid alle tensioni in Forza Italia dopo l’iniziativa di Toti e Brugnaro, fino al governo di unità nazionale “che ho promosso e grazie al quale l’Italia vede la luce”. Dice di stare “gradualmente migliorando”.
“Ho avvertito l’attenzione e la partecipazione intorno a me in questi mesi difficili. La solidarietà e l’affetto che mi sono stati espressi da tanti italiani – afferma il leader azzurro – mi hanno non soltanto commosso, ma mi hanno dato la forza di affrontare una strada difficile: quella con le conseguenze e le complicanze di un male insidioso e tremendo, lo stesso che ha seminato tanti lutti e tanto dolore in Italia e nel mondo”. Rivolge “un grazie particolare” ad Antonio Tajani e a tutti coloro che con lui “stanno mandando avanti Forza Italia nel modo migliore, con lealtà e dedizione, consultandosi continuamente con me”.
Berlusconi era stato colpito dal Covid a settembre, poi – come riferito da Tajani – ha subito anche “le conseguenze del vaccino”.
Nel frattempo, le sue condizioni erano state definite severe sia dalla difesa che dall’accusa del processo Ruby Ter. Il pm Tiziana Siciliano aveva detto in aula che “le pluripatologie fisiche di Berlusconi non hanno possibilità di recupero” e per quanto riguarda le patologie aveva aggiunto che “delle tre espresse una è psicologica e l’altra è psichiatrica-neurologica: danno un quadro – la conclusione – che merita attenzione”. Pur tuttavia i giudici hanno negato lo stralcio della posizione di Berlusconi: il processo riprenderà l’8 settembre.
L’ex premier, nell’intervista, parla della crisi di Forza Italia: “L’operazione Brugnaro-Toti mi ha rattristato, perché fa l’opposto di quello che sarebbe necessario: unire le forze per rilanciare una grande area liberale, cattolica, europeista, garantista, di governo del Paese. Questo è anche per il futuro il ruolo insostituibile di Forza Italia. Tutti i tentativi di frammentazione accaduti finora hanno avuto vita breve e nessuna prospettiva politica. Non capisco perché questa volta dovrebbe essere diverso”.
Per Silvio Berlusconi, la nasciata di ‘Coraggio Italia’, “cambia poco, ma mi dispiace che alcuni amici parlamentari di Forza Italia si siano prestati ad una delle tante operazioni di palazzo, senza seguito nel Paese, che non li porterà da nessuna parte”. E del governo Draghi osserva: “È un’anomalia destinata a durare fino a quando l’emergenza non potrà dirsi davvero superata” e poi “la politica tornerà a far emergere le naturali distinzioni”. I ministri forzisti? “Sono fra i migliori del governo Draghi”.
Berlusconi sta affrontando cure domiciliari ad Arcore. La sua ultima uscita pubblica risale alle consultazioni per la nascita del governo Draghi, nel febbraio scorso. Poi ci sono stati diversi ricoveri ma ora fa sapere di “stare gradualmente migliorando” e che in ambito sanitario “la svolta c’è stata” e “possiamo vedere finalmente un po’ di luce in fondo al tunnel” e anche sul piano politico scommette che “i buoni rapporti stabiliti da Draghi negli anni in Europa gli saranno d’aiuto” perché “i rapporti internazionali sono fatti anche di credibilità e di fiducia personale” come “io ho fatto per molti anni” e “sono rapporti che durano anche oggi”, assicura Berlusconi, che si augura che Draghi anche in materia di immigrazione “saprà usare “il metodo Berlusconi”: “Non contrapposizioni muscolari ma rapporti costruttivi sia con gli europei che con i governi della sponda Sud del Mediterraneo”.
Su Matteo Salvini: “Ha evidenziato una difficoltà che evidentemente esiste: se con la sinistra siamo avversari politici da trent’anni” e “ci sono questioni di fondo molto importanti che ci dividono”, tuttavia “questo governo deve fare cose importanti anche in materia di giustizia e fisco: Senza non si esce dalla crisi”.
Giorgia Meloni? “È una risorsa importante” ma il futuro premier “se governerà il centrodestra, lo sceglieranno come sempre gli elettori, decidendo a quale partito dare più voti”.
(da agenzie)
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Maggio 20th, 2021 Riccardo Fucile
“PROBLEMI IMMUNITARI DEL POST-COVID SOMMATI A UNA PATOLOGIA INFIAMMATORIA CRONICA E A DISTURBI DEL RITMO CARDIACO”
“Venerdì scorso si sono rincorse le voci di un presunto decesso dell’ex premier Silvio Berlusconi dopo l’ennesimo ricovero al San Raffaele, prontamente smentite dal primario dell’ospedale meneghino e dagli esponenti di Forza Italia più vicini al leader. Eppure il suo stato di salute sarebbe abbastanza precario secondo indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera.
“Chi ben conosce Silvio Berlusconi e il suo stato di salute sa che dietro la definizione di ‘soggetto defedato’ usata ieri dall’avvocato Federico Cecconi c’è un uomo di 84 anni con il fisico indebolito e al limite delle forze“, scrive il quotidiano. Dopo il ricovero di cinque giorni per una gastrointerite e le dimissioni di sabato scorso, Berlusconi ha trovato un compromesso con i medici e si trova ora nella sua villa di Arcore, dove è stata allestita una una vera e propria camera d’ospedale in cui il fondatore di Mediaset può essere costantemente monitorato.
L’imprenditore ha già trascorso quasi un mese al San Raffaele tra il 6 e il 30 aprile per problemi immunitari scatenati dai postumi del Covid, che secondo persone a lui vicine si sono sommati “a una patologia infiammatoria cronica e a disturbi del ritmo cardiaco”.
La salute dell’ex primo ministro è stata messa alla prova per la prima volta a giugno del 2016, con l’operazione a cuore aperto per la sostituzione di una valvola aortica. Tre anni dopo, ad aprile del 2019, Berlusconi è stato operato per un’occlusione intestinale mentre il suo partito presentava le liste per le Elezioni europee.
Infine il Covid lo scorso settembre, con l’insorgere di una polmonite bilaterale. “Temevo di non farcela”, ha dichiarato sulla malattia il leader di Fi.
Eppure Berlusconi ha cercato di superare i momenti di difficoltà con lo spirito che lo caratterizza e presenziare, quando possibile, ad alcuni dei momenti più importanti della vita politica del Paese degli ultimi anni: dalle consultazioni al Quirinale dopo le elezioni nazionali del 2018 a quelle che hanno preceduto la formazione del governo Draghi. Questa volta però risollevarsi risulta più difficile perché “l’organismo ormai è consumato”, rivela chi lo conosce bene.
Il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo ha assicurato venerdì scorso, in un tweet condiviso per smentire i rumors sulla morte del suo paziente, che Berlusconi sta bene (“i miei pazienti stanno tutti bene”) ha scritto, ma l’immagine circolata sui social che lo ritrae in compagnia del vicepresidente del gruppo San Donato Kamel Ghribi non fa ben sperare, perché nella foto l’ex premier appare molto stanco e debilitato.
(da TPI)
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Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
“NON STA BENE, ERA SORRETTO DALLE GUARDIE DEL CORPO E DA ZANGRILLO”
L’ex premier Silvio Berlusconi è arrivato questa mattina molto presto all’ospedale San Raffaele di Milano. Si trova ora nella suite al sesto piano del reparto Diamante. Berlusconi, secondo quando riferiscono fonti vicine al suo entourage all’AdnKronos, non stava bene ed era assistito in una camera attrezzata della dimora di Arcore. In ospedale è entrato intorno alle 5 del mattino.
E’ stato visto uscire dalla macchina affaticato, sorretto dalle guardie del corpo e dal medico curante, il professor Alberto Zangrillo.
Secondo quanto riferito da fonti, il leader di Forza Italia sta proseguendo alcune terapie per superare gli strascichi del Covid, che lo ha colpito lo scorso autunno. In queste settimane i ricoveri dell’ex presidente del Consiglio, 84 anni, si erano intrecciati con numerosi rinvii del processo Ruby Ter di Siena, dove ormai oltre un anno fa la pm Valentina Magnini aveva chiesto la sua condanna per l’accusa di corruzione in atti giudiziari insieme al pianista senese di Arcore Danilo Mariani. Dopo l’ultimo rinvio, la prossima udienza è fissata per il 13 maggio.
Il primo rinvio è avvenuto il 21 maggio 2020 per l’impedimento dei legali di raggiugere Siena a causa delle restrizioni agli spostamenti tra regioni per il Covid, il secondo l’1 ottobre a causa della positività al coronavirus di Berlusconi, il terzo il 25 novembre alla luce della volontà dell’ex premier di deporre in aula, il quarto il 14 gennaio di quest’anno, per gli accertamenti di salute all’ospedale di Monaco. Quindi l’ultimo ricovero, iniziato il 6 aprile e terminato l’1 maggio, aveva comportato due slittamenti dell’ultima udienza.
Il giudice ha deciso che il processo Ruby sarà sospeso finché Berlusconi non uscirà dal ricovero al San Raffaele. I giudici hanno rinviato l’ultima udienza al 19 maggio, quando si verificherà se ci saranno state o meno le dimissioni. In caso di uscita dall’ospedale dell’ex premier per quella data, se la difesa segnalerà ancora problemi di salute, il Tribunale valuterà di disporre una perizia con accertamenti medici.
Il dibattimento vede imputati, a vario titolo, Berlusconi e altre 28 persone per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nell’ambito delle presunte “cene eleganti” ad Arcore.
Il 21 aprile scorso i giudici hanno sospeso il processo perché un testimone, il ragionier Spinelli, non aveva ancora ricevuto il vaccino. Già il 24 marzo scorso infatti Spinelli, chiamato come teste dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, aveva depositato un’istanza di impedimento. Aveva sostenuto di non aver ricevuto ancora la seconda dose del vaccino e, dunque, di non poter essere in aula.
(da agenzie)
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Marzo 24th, 2021 Riccardo Fucile
IL LEGALE DEL LEADER DI FORZA ITALIA: “SI TROVA AL SAN RAFFAELE, PROBLEMATICHE DI SALUTE SU CUI NON MI DILUNGO”
“Per problematiche di salute su cui non mi dilungherei Silvio Berlusconi è da lunedì mattina ospedalizzato”. Lo ha detto all’inizio dell’udienza del processo Ruby Ter in Fiera a Milano l’avvocato Federico Cecconi, non aggiungendo altri dettagli. Il leader di Forza Italia è all’ospedale San Raffaele del capoluogo lombardo.
L’avvocato Cecconi all’inizio dell’udienza nella maxi aula della Fiera, davanti ai giudici della settima penale (presidente Marco Tremolada), ha voluto “dare atto a verbale che Berlusconi per problematiche di salute è da lunedì mattina ospedalizzato”.
Ad ogni modo, così come già avvenuto nelle scorse udienza, la difesa dell’ex premier ha deciso “di non avanzare istanza di legittimo impedimento” per chiedere il rinvio del processo e dunque oggi l’attività in aula va avanti.
Da alcuni mesi nel processo milanese sul caso Ruby ter, che vede imputati Berlusconi e altre 28 persone e con al centro le accuse di corruzioni in atti giudiziari e falsa testimonianza, è in corso, come l’ha già definito il legale Cecconi a fine gennaio, “una sorta di monitoraggio processuale delle condizioni di salute” di Berlusconi.
Il legale dell’ex premier il 27 gennaio, ad esempio, aveva depositato certificazione medica nella quale si diceva che il leader di Forza Italia, già colpito dal Covid e guarito e poi di nuovo ricoverato per problemi cardiaci, aveva bisogno di riposo “assoluto”.
Intanto, sempre all’inizio dell’udienza i giudici hanno anche informato le parti che è deceduto nei giorni scorsi l’avvocato Mauro Ruffini, legale di parte civile che assisteva Ambra Battilana e che “sarà depositata più avanti nuova nomina”.
Oggi avrebbe dovuto essere ascoltato come teste il ragioniere di fiducia dell’ex premier, Giuseppe Spinelli, ma ha presentato istanza di impedimento e la testimonianza ci sarà in altra udienza. Oggi dovrebbero essere ascoltati alcuni testi di polizia giudiziaria e in aula, intanto, si sta discutendo su una perizia tecnica.
(da agenzie)
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Febbraio 9th, 2021 Riccardo Fucile
GUIDERA’ LA DELEGAZIONE DI FORZA ITALIA IN PELLEGRINAGGIO DA DRAGHI
Via al secondo round di consultazioni per il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, che oggi a Montecitorio incontra le delegazioni delle principali forze politiche: l’ex presidente della Bce vedrà i rappresentanti di Pd, Iv, Leu, Fdi, Fi e Lega, mentre domani alle 12.45 sono attese le parti sociali. A guidare la delegazione di Forza Italia ci sarà Silvio Berlusconi, che è atterrato a Roma intorno alle 11.
Possibile anche un vertice con le forze politiche che sosterranno l’esecutivo, riferiscono fonti parlamentari.
I partiti aspettano le prossime mosse di Draghi, ma al netto del malessere che ancora persiste nel Movimento 5 stelle, non ci saranno veti da parte delle forze politiche. Neanche appunto dalla delegazione M5S che oggi dovrebbe chiedere solo garanzie sul programma. La base pentastellata si esprimerà tra mercoledì e giovedì sulla piattaforma Rousseau, decisione questa che spiazza i gruppi parlamentari, anche per la tempistica che nei fatti – osserva un ‘big’ M5S – blocca il lavoro di Draghi.
La Lega è sempre più orientata verso il via libera all’esecutivo e il Carroccio fa sapere che è pronto a votare il regolamento sul Recovery Fund al Parlamento europeo, segnale ulteriore dell’apertura ‘europeista’ del movimento di Matteo Salvini. Confronto aperto anche all’interno del Pd, dove dopo la nascita del governo si aprirà la strada al congresso.
(da agenzie)
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Febbraio 5th, 2021 Riccardo Fucile
SALTA IL DEBUTTO A VILLA ZEFFIRELLI… FORSE PARTECIPERA’ AL SECONDO GIRO
Nel giorno in cui Forza Italia conferma il “pieno appoggio” a Draghi chiedendo un “governo dei migliori della politica, della cultura e dell’economia” , Silvio Berlusconi non c’è. Atteso e annunciato, alla fine rimane in Provenza, stoppato da “motivi precauzionali di salute” e forse da timori degli avvocati legati alle udienze del processo Ruby Ter. Una delusione per l’ex premier, che in un quarto di secolo aveva saltato solo le consultazioni per il Conte Ter, chissà se fiutandone l’esito infausto, e che pregustava di rivedere l’uomo che, come non manca di ripetere, ha voluto al vertice di Bankitalia e della Bce.
E un brutto colpo per il suo partito, che aveva programmato una girandola di incontri e sperava di vederlo riprendersi plasticamente il centro della scena politica e il posto d’onore nel centrodestra. Mestamente riposto persino lo striscione “Bentornato Presidente” preparato da Licia Ronzulli.
A portare al premier incaricato il dossier dei gruppi parlamentari azzurri su vaccini e Recovery Plan, in un incontro “cordiale e rilassato” in cui si registra “una sintonia” parlando di imprese, scuola, lavoro, Mezzogiorno e rapporti tra governo e Parlamento, sono invece Antonio Tajani e le due capogruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. Ed è il numero due del partito a rassicurare gli alleati: “Non c’è una nuova maggioranza”.
Il centrodestra — è il sottotesto – separa i destini ma non si rompe ed è pronto a ricompattarsi alla fine della parentesi. Ribadisce Gelmini: “Con questo governo nasce un impegno nell’interesse del Paese, non una nuova maggioranza. Fuori da questo esecutivo di emergenza rimane il profilo di emergenza”.
Bottino politico che però non scalda gli animi.
Con il forfait di Berlusconi saltano gli appuntamenti, il pranzo con i parlamentari, il vertice con i big del partito, il “battesimo” di Villa Zeffirelli, la dimora sull’Appia appena aperta dopo aver terminato qualche giorno fa il trasloco da Palazzo Grazioli e dove sarebbe andato con la compagna Marta Fascina. Ufficialmente sono precauzioni legate all’età e alla salute dopo il contagio da covid e il problema cardiaco che lo ha costretto a un recente ricovero nell’ospedale di Montecarlo. Il Cavaliere starebbe bene, insomma ma teme lo stress e la fatica, mentre i suoi familiari vogliono evitare i pericoli di troppa gente intorno e troppe strette di mano. A ordinare lo stop sarebbe stato il dottor Zangrillo, con il placet di entrambi i figli.
Sebbene qualcuno azzardi un’altra spiegazione: è in corso il processo Ruby Ter, a Milano con stralcio a Siena, dove gli avvocati dell’ex premier – senza invocare il legittimo impedimento – hanno esibito un certificato medico che imponeva quindici giorni di “riposo domiciliare assoluto”. Il periodo è appena trascorso, e dunque qualcuno potrebbe potrebbe considerare poco opportuno andarsene in giro come nulla fosse.
Parole d’ordine sotto il profilo giudiziario: sobrietà e basso profilo. In ogni caso, una congiuntura temporale sfavorevole e sgradita a Berlusconi, che raccontano amareggiato e infastidito per aver dovuto rinunciare a rivedere Draghi. Al telefono ha anticipato comunque la linea al premier incaricato, esprimendogli soddisfazione e facendogli gli auguri.
L’addio a Palazzo Grazioli
In questo inizio febbraio stranamente tiepido, subito dopo i giorni della merla, fa impressione l’assenza della camionetta militare sotto Palazzo Grazioli. Quella che è stata la residenza privata di Silvio Berlusconi da un decennio, e la sua sede romana dal remoto ’96, è vuota. Il contratto di affitto è scaduto a fine dicembre. Da pochi giorni si è concluso il trasloco: scatoloni, mobilio, arredi, sono stati trasferiti a Villa Zeffirelli, l’abitazione con parco e piscina in un comprensorio sull’Appia Pignatelli.
Dopo avere acquistata la villa nel 2001 per 3,7 milioni di euro, Berlusconi l’aveva ceduta in comodato gratuito al regista fiorentino — di cui era amico e ammiratore, e che è stato anche senatore di Fi — fino alla sua morte, l’anno scorso. Una scelta dettata dal risparmio — i mille metri quadri del primo piano del palazzo affacciato su via del Plebiscito costavano ante covid 40mila euro al mese — ma anche dal desiderio di tranquillità , in una zona residenziale ma periferica della capitale.
Invece, tutto rinviato. Al secondo giro di consultazioni o a data da destinarsi. Nell’universo berlusconiano spiccano le assenze: quella fisica di Silvio; quella simbolica di Palazzo Grazioli, con il lettone di Putin e il bagno dorato in cui le fanciulle si facevano i selfie; e quella conclusiva di Marinella, la storica segretaria tornata ad Arcore dopo sei ma che pare se ne sia andata di nuovo. E oggi il barometro dell’umore in Forza Italia, dopo il picco di ieri, è un po’ sceso.
Il mezzo veto del Pd all’ingresso di Salvini nel governo e il definitivo smarcarsi della Meloni hanno scatenato i fantasmi della competizione a destra.
All’”Aria che tira” l’economista Lorenzo Bini Smaghi ha paragonato Draghi alla “safety car” in Formula Uno: la macchinetta che dopo un incidente riallinea i partecipanti alla gara e li rimette in condizioni di correre. Ipotizzando un governo di scopo della durata di un annetto, e poi saluti: destinazione, per l’ex capo della Bce, il Quirinale. Proprio il sogno che accarezza anche Berlusconi.
(da “Huffingtonpost”)
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