Dicembre 5th, 2019 Riccardo Fucile
AVEVA DEFINITO TERRONE NAPOLITANO FACENDO IL GESTO DELLE CORNA IN UN COMIZIO, CONDANNATO A UN ANNO… L’EX PRESIDENTE AVEVA DATO L’OK ALLA GRAZIA, BOSSI RINGRAZIA
Umberto Bossi – condannato a un anno per vilipendio – ha ricevuto la grazia dal capo dello Stato Sergio Mattarella.
Il senatur aveva definito “terrone” Giorgio Napolitano, allora in carica come presidente della Repubblica, e gli aveva fatto il gesto delle corna durante un comizio ad Albino, in provincia di Bergamo.
Napolitano ha dato il via libera al provvedimento: “Nessun motivo di risentimento”. Ed è arrivata la risposta dell’ex leader del Carroccio: “Sono molto contento. Ringrazio sia il Presidente della Repubblica Mattarella sia il Presidente Napolitano”.
I fatti risalgono al 2011. In primo grado la condanna era stata a 18 mesi di reclusione. La sentenza era diventata definitiva nel 2018, confermando sostanzialmente il giudizio di appello.
Quella sera il Senatur, parlando dal palco della festa provinciale del Carroccio, aveva detto: “Abbiamo subìto anche il presidente della Repubblica che è venuto a riempirci di tricolori, sapendo che non piacciono alla gente del Nord”.
E ancora: “Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica. Napolitano, Napolitano, nomen omen, non sapevo fosse un terùn”. Un riferimento alle origini partenopee dell’ex presidente. E aveva fatto il gesto delle corna con la mano destra. Accanto a lui i “colonnelli” del partito, Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Bossi “rimproverava” a Napolitano di aver celebrato i 150 anni dell’unità d’Italia.
Il comizio era stato filmato e mandato in onda dalle tv. Subito dopo scoppiarono polemiche, con decine di denunce presentate da comuni cittadini e un esposto, da cui è partito l’iter giudiziario.
Veniva contestato un “attacco sovversivo contro l’unità d’Italia e i suoi organi costituzionali”. A nulla era valsa la tesi della difesa, secondo cui le affermazioni di Bossi sarebbero rientrate nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali.
Nella nota del Quirinale si precisa che, “nel valutare la domanda di grazia, in ordine alla quale il Ministro della Giustizia ha formulato un avviso non ostativo, il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Procuratore generale, delle condizioni di salute del condannato, nonchè della circostanza che in relazione alle espressioni per le quali è intervenuta la condanna il Presidente emerito Giorgio Napolitano ha dichiarato di non avere nei confronti del condannato alcun motivo di risentimento”.
Bossi è ancora senatore ma, per motivi di salute, lo si vede molto poco in Parlamento. Soprattutto dopo un malore in casa, a Gemonio, nel 2019. Ma il suo tramonto politico è cominciato nel 2012, con le inchieste sui rimborsi elettorali.
“Ringrazio il presidente della Repubblica per aver ancora una volta dimostrato la sua umanità firmando l’atto di grazia per Umberto Bossi. Ha fatto un grande gesto, sotto l’aspetto umano e della giustizia”, ha detto il senatore Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato.
(da agenzie)
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Luglio 11th, 2019 Riccardo Fucile
DA CINQUE MESI AFFIDATA A UNA AGENZIA IMMOBILIARE LA VENDITA PER 430.000 EURO
Da cinque mesi una immobiliare ha avuto mandato per la cessione della casa di Umberto Bossi a Gemonio: prezzo fissato in 430mila euro.
La villa, acquistata dal senatur alla fine degli anni ottanta, è di 400 metri quadrati con nove locali, quattro bagni, e nella descrizione fatta dalla immobiliare c’è anche “un giardino che degrada verso i piedi della collina, una piscina, un playground per la pallacanestro e tanti altri piccoli particolari che ne accrescono il valore”.
La villa sarebbe in vendita da cinque mesi, ma per il momento non ci sono trattative per un nuovo compratore. Intanto da casa Bossi nessuna conferma nè all’esterno dell’edificio sono comparsi cartelli.
(da agenzie)
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Febbraio 14th, 2019 Riccardo Fucile
IPOTESI CRISI EPILETTICA, E’ IN TERAPIA INTENSIVA, MA NON SAREBBE GRAVE
Umberto Bossi è ricoverato nell’ospedale di Circolo di Varese in seguito a una caduta nella sua abitazione di Gemonio durante la quale ha sbattuto la testa. A riferirlo sono fonti del partito di via Bellerio, ma la circostanza del ricovero è confermata anche dai vertici dell’ospedale varesino.
Bossi, 77 anni, è arrivato in pronto soccorso nel pomeriggio trasportato dall’elisoccorso, poi dopo la tac e gli altri accertamenti è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva.
Le sue condizioni sarebbero delicate, ma non gravi come si era temuto in un primo momento. Alcune fonti sostengono che potrebbe aver avuto una crisi epilettica.
Il fondatore della Lega è stato soccorso in un primo momento da un’ambulanza inviata dall’ospedale di Cittiglio, dove era stato portato l’11 marzo del 2004, quando fu colpito dall’ictus che lo paralizzato parzialmente.
Ma le sue condizioni hanno convinto i soccorritori a richiedere l’invio di un elicottero.
Nel confermare la notizia, l’ospedale spiega che “questo pomeriggio, poco prima delle 18, Umberto Bossi è stato portato in elisoccorso al pronto soccorso dell’ospedale di Circolo. Sono in corso gli accertamenti necessari a individuare le cause del malore che lo ha colpito al domicilio”.
I medici della struttura aggiungono soltanto che “seguiranno aggiornamenti domattina, intorno alle ore 12”.
Fuori dall’ufficialità , a Bossi sarebbe stata fatta un’angiotac del cervello da cui non risulterebbe alcuna emorragia in corso. I valori ematochimici risulterebbero bassi, e questa potrebbe essere la causa che ha provocato una crisi epilettica.
Il ‘senatur’ muoverebbe il braccio destro e sulle sue condizioni ci sarebbe un cauto ottimismo. Fra 12 ore i medici ripeteranno la Tac e intanto dovrebbe essere sospesa la sedazione per vedere come reagisce il paziente.
(da agenzie)
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Ottobre 10th, 2018 Riccardo Fucile
LA CASSAZIONE HA RESO DEFINITIVI I 18 MESI DI CARCERE
Umberto Bossi ha chiesto, per evitare il carcere, l’affidamento in prova ai servizi sociali.
La richiesta verrà presentata al tribunale di sorveglianza di Brescia (probabilmente già domani) dal suo avvocato, Domenico Mariani.
La richiesta arriva dopo il respingimento del ricorso che Bossi aveva presentato in Cassazione per l’accusa di vilipendio nei confronti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
I fatti risalgono al 2011 quando durante un comizio a Bergamo definì Napolitano “terùn”. La sentenza di appello aveva previsto una condanna a 18 mesi di carcere, condanna confermata, quindi diventata definitiva, dalla Cassazione nelle scorse settimane.
“La vicenda potrebbe essere non del tutto chiusa – spiega però l’avvocato Mariani – perchè quando fu presentato il ricorso in Cassazione il legale di Bossi era Matteo Brigandì il quale era però membro del Csm, quindi non iscritto all’Ordine degli avvocati”. Questo vizio potrebbe, parere del legale, rimettere pista l’ipotesi di un nuovo ricorso.
Oggi era anche la giornata in cui si apriva l’appello del processo contro Bossi, il figlio Renzo e l’ex tesoriere della Lega Belsito.
§Ma l’inizio ha coinciso con un rinvio. I giudici, infatti, hanno accolto il legittimo impedimento di uno dei difensori ed è stato rinviato tutto al 14 gennaio. L’accusa per gli imputati è di appropriazione indebita per aver usato i soldi della Lega per fini privati.
La quarta Corte d’Appello, presieduta da Cornelia Martini, ha ritenuto legittimo l’impedimento dell’avvocato Rinaldo Romanelli, nuovo legale di Belsito, in quanto impegnato nel processo genovese, sempre di secondo grado e il cui decreto di fissazione è stato notificato prima rispetto a quello milanese, in cui tra gli imputati per truffa ai danni dello Stato figura pure il suo assistito.
La Lega ha tempo fino a fine novembre per depositare querela nei confronti dei Bossi e di Belsito. Qualora il partito, ora guidato da Matteo Salvini, non dovesse sporgere denuncia, verrebbe dichiarata l’improcedibilità e quindi cancellate le condanne inflitte ai tre dal Tribunale nel luglio dell’anno scorso: 2 anni e 3 mesi di reclusione a Bossi, 1 anno e 6 mesi al ‘Trota’ e 2 anni e 6 mesi a Belsito.
(da agenzie)
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Settembre 27th, 2018 Riccardo Fucile
CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA A UN ANNO E 15 GIORNI PER AVER DATO DEL TERRONE A NAPOLITANO DURANTE UN COMIZIO
Ordine di carcerazione, subito sospeso, per Umberto Bossi. L’ha emesso la procura di Brescia dopo la condanna in via definitiva dell’ex leader della Lega per vilipendio al presidente della Repubblica.
Ora il fondatore del Carroccio, 77 anni, avrà un mese di tempo per decidere come scontare la pena di un anno e 15 giorni di detenzione.
La Procura generale di Brescia ha firmato oggi l’ordine di carcerazione per il fondatore della Lega e contemporaneamente il sostituto procuratore generale Gian Paolo Volpe ha disposto la sospensione dello stesso provvedimento in attesa delle decisioni che saranno assunte dai legali dell’ex leader leghista.
“Non abbiamo ancora ricevuto la notifica ma ci aspettavamo questo provvedimento”, ha detto l’avvocato Domenico Mariani, legale di Bossi. “Chiederemo sicuramente una misura alternativa al carcere vista l’età del senatore e i noti problemi di salute. Avanzeremo proposta di scontare la pena ai servizi sociali”.
La condanna per Bossi, definitiva dal 12 settembre scorso, è arrivata per i fatti del 29 dicembre 2011 quando durante un comizio ad Albino, nella Bergamasca, attaccò dal palco l’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano: “Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica. Napolitano, Napolitano, nomen omen, non sapevo fosse un terun”, disse il Senatur facendo anche il gesto delle corna.
In primo grado Bossi venne condannato a 18 mesi dal Tribunale di Bergamo, pena poi confermata dalla Corte d’Appello di Brescia e quindi dalla Cassazione che ha condannato il fondatore della Lega anche al pagamento di duemila euro alla Cassa delle ammende.
(da agenzie)
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Settembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
“SALVINI? L’ELEGANZA E’ UN’ALTRA COSA”
Il figlio del Senatùr dice la sua sulla vicenda che sta mettendo a rischio la sopravvivenza del partito. E anche sul nuovo segretario Matteo Salvini. In un’intervista esclusiva su Oggi … senza peli sulla lingua
Renzo Bossi interviene sulla vicenda dei 49 milioni spariti dalle casse della Lega Nord, che ora i giudici vogliono sequestrare, mettendo a rischio la sopravvivenza del partito ora guidato da Matteo Salvini
Renzo BossiNsi scaglia nemmeno troppo velatamente contro Matteo Salvini: «Salvini? L’eleganza è un’altra cosa, alla politica dei tweet ho sempre preferito quella dei progetti per il bene del Paese. I 49 milioni? Non commento. Mi limito a dire che quando mio padre è andato via quei soldi in cassa c’erano».
Renzo Bossi svela a Oggi: «La Lega ha candidato mio padre ma ha deciso di non pagargli un assistente. E così per tre mesi l’ho accompagnato a Roma io; ora ne ha trovato uno, se lo paga lui».
Renzo, che ha da poco compiuto 30 anni, fa anche un bilancio delle vicende che lo hanno portato alla condanna in primo grado per appropriazione indebita e parla della sua nuova vita: «Ho creduto nel sogno della Lega Nord, ma era la mia prima vita, è finita. Ora non voglio più persone cattive nella mia vita, ho la mia azienda agricola, allevo maiali e capre, produco formaggi e salumi. Anche se un’idea alternativa al reddito di cittadinanza ce l’avrei: fare in modo che chiunque di noi guadagni dai dati che mette in rete», racconta.
(da agenzie)
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Luglio 3rd, 2018 Riccardo Fucile
IL FONDATORE DELLA LEGA AVVERTE SALVINI: “I CITTADINI NON SONO SCEMI, SE NON MANTIENI LE PROMESSE…”
A Pontida “ho visto solo un sacco di gente interessata ad essere mantenuta”.
Umberto Bossi guarda con sospetto la vocazione nazionale della Lega di Matteo Salvini e non riconosce più la sua Pontida.
In un’intervista al Corriere della Sera, il fondatore della Lega Nord non nasconde le sue perplessità .
“Parliamoci chiaro: non c’è una Regione del Sud che riesca a pagarsi la propria sanità . Cosa si vuole, che si continui a caricarla addosso alle regioni settentrionali?”.
Bossi invita alla cautela nella lettura del consenso leghista, non senza accenti polemici.
“Non credo molto ai sondaggi, la gente vota nelle urne. E comunque, se tutti i giorni fai una promessa e sollevi polveroni qualcuno finisci per tirarlo dalla tua parte. Ma i cittadini mica sono stupidi. Oggi ti votano, domani ti voltano le spalle se non mantieni tutte le promesse che hai elargito”
Convince poco anche la proposta della “Lega delle Leghe” in Europa, avanzata sul palco di Pontida da Salvini.
“Ma non si va da nessuna parte, non scherziamo. Come potete pensare che francesi o tedeschi si facciano mettere il cappello in testa da noi italiani? Su dai, guardiamo in casa nostra e rispondiamo alla nostra gente. Quella del Nord, eh”.
(da “Huffingtonpost”)
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Marzo 24th, 2018 Riccardo Fucile
“STAVA FACENDO SALTARE LE AUTONOMIE DI LOMBARDIA E VENETO”… “NO A UN GOVERNO CON IL M5S, HANNO UN PROGRAMMA DA VECCHIA DC”
Umberto Bossi, senatore Lega Nord, scaglia parole dure contro l’attuale leader del Carroccio Matteo Salvini dopo il mancato appoggio al nome di Romani per la presidenza del Senato.
“Salvini ha parlato prima di pensare, se per colpa sua saltavano autonomie di Lombardia e Veneto lo appendevano in piazza come il suo amico Mussolini”, ha detto Bossi.
Poi sull’ipotesi governo Lega-M5S afferma: “No ad un governo con loro, quelli del M5S hanno un programma vecchio dei tempi della Democrazia Cristiana, vogliono fare la cassa del Mezzogiorno per l’assistenzialismo che è già fallito una volta”.
Le visioni restano ben distinte e distanti.
(da agenzie)
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Marzo 23rd, 2018 Riccardo Fucile
“L’ITALIA E’ SEDUTA SU TRE BOMBE ATOMICHE: PENSIONI, GIOVANI E SANITA'”
Matteo Salvini lo ha specificato: l’accordo con M5s sulle presidenze delle Camere non è anche un accordo per il governo. «No, questo significa far funzionare il Parlamento», ha detto ai giornalisti in Senato.
«Per il governo si parte dalla coalizione che ha vinto le elezioni, dal programma del centrodestra che può essere ampliato e arricchito ma che gli italiani hanno premiato con due milioni di voti in più rispetto a M5s».
Tuttavia, ha aggiunto, «non c’è niente di impossibile, sono pronto a collaborare con chi mi dà una mano ad abolire la Fornero e a ridurre gli sbarchi».
Il consiglio di Bossi
Ma le trattative in corso con il Movimento Cinque Stelle sembrano impensierire il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi. Il quale, in un’intervista al Corriere della Sera, manda un messaggio al suo successore: «Con la sinistra, dobbiamo trattare con la sinistra». «Salvini e Di Maio? Chi si assomiglia si piglia, ma noi non possiamo andare con quelli là – sottolinea -. Per il Paese sarebbe un salto nel vuoto. La ricetta dei 5Stelle ci porta alla Cassa del Mezzogiorno. E invece dobbiamo subito intervenire perchè l’Italia è seduta su tre bombe atomiche» che sono «il sistema pensionistico, i giovani e la sanità ».
Trattare con il Pd più che con i 5stelle
Insomma, aggiunge Bossi, «io avrei trattato molto più con la sinistra che con i 5stelle. Perchè li conosciamo, perchè sappiamo cosa è il Pd, perchè ci aiuterebbero a portare a casa l’autonomia” dato che “la questione settentrionale esiste e travolgerà tutti».
Oggi, conferma Bossi, vedrà Silvio Berlusconi e «gli dirò che bisogna guardare di più al Pd e poi ho in testa un modo per uscire dall’impasse nel quale ci troviamo. Ma non lo racconterò certo ora».
(da agenzie)
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