Giugno 6th, 2021 Riccardo Fucile
LA CARFAGNA GUIDA I “MALPANCISTI” DI FORZA ITALIA CONTRARI ALL’ACCORDO CON SALVINI E CERCA L’ASSE CON IL MINISTRO PER BLOCCARE L’OPERAZIONE
I “malpancisti“ di Forza Italia, guidati dalla ministra per il Sud Mara Carfagna, si stanno organizzando per tentare di stoppare l’accordo federativo con la Lega nonostante, ormai si è capito, abbia l’ok di Silvio Berlusconi.
Sul progetto della federazione Fi-Lega la Carfagna ha espresso più d’un dubbio. “Credo che qualunque decisione sul futuro di Forza Italia debba essere presa confrontandoci nel merito e sulla base di proposte definite”.
Per lei, infatti, esiste una “terza via” oltre alle due opzioni – federazione o fusione – messe in agenda da Salvini e Berlusconi: “Lavorare per riaffermare la centralità dei liberali nella coalizione e nel Paese”.
Alla base del ragionamento della responsabile del Mezzogiorno, ci sono tre ordini di motivi. “Il primo – spiega – è che molti dei nostri elettori non si sentirebbero a loro agio in un assetto a trazione leghista. Il secondo riguarda la nostra salda collocazione nel Ppe europeo. L’alleanza con un partito sovranista e legato a forze euroscettiche – segnala – è già anomala rispetto alle scelte dei Popolari, figuriamoci come sarebbe giudicata una fusione. La terza ragione è pragmatica: al Sud – ha concluso la Carfagna – la Lega non è riuscita a sfondare. Unificarci col Carroccio significherebbe perdere consenso in maniera consistente e regalarlo al partito della Meloni”.
Dunque, che fare? I “malpancisti” si sono rivolti a Gianni Letta da sempre freddo (eufemismo) con Matteo Salvini, ma questa volta l’Eminenza Azzurrina non se la sente proprio di mettersi contro quella che potrebbe essere l’ultima grande iniziativa del suo sodale politico e di vita.
Insomma, il progetto Salvini-Berlusconi ha avuto luce verde anche dal sempre potentissimo Gianni Letta.
Così, i contrari al progetto stanno ora pensando di portare dalla loro parte il ministro più importante di Forza Italia, Renato Brunetta che potrebbe diventare l’ago della bilancia (non per niente Salvini nei giorni scorsi si è premurato di incontrarlo).
Che farà dunque il lanciatissimo Renatino (uno dei pochi della compagine di governo che può permettersi di dare del ‘tu’ a Mario Draghi ma che non ha mai particolarmente amato Matteo Salvini)?
Dopo numerose telefonate e contatti ancora nessuno lo ha capito.
(da Globalist)
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Luglio 30th, 2020 Riccardo Fucile
“SE LA SITUAZIONE PRECIPITA AIUTERO’ IL GOVERNO, IO PENSO AL BENE DEL PAESE, LE BANDIERINE LE LASCIO AD ALTRI”
“Una grande occasione mancata, questo voto sullo scostamento di bilancio, in un momento drammatico. Per il governo, ma anche per il centrodestra. Diciamo per il Paese. Il presidente Mattarella aveva chiesto coesione e condivisione. E invece”: così il deputato di Forza Italia, Renato Brunetta, in un’intervista a La Repubblica.
“Il governo ha commesso i suoi errori, ignorando le richieste dell’opposizione — ha aggiunto il responsabile economico del partito azzurro — ma anche noi, dopo aver votato i due precedenti scostamenti da 20 e 55 miliardi senza chiedere nulla, adesso eravamo chiamati a maggior senso di responsabilità ”.
“Nei primi due scostamenti non ci siamo fatti problemi perchè lo chiedeva il Paese. Ma lo chiede anche ora. E io mi sento in colpa verso il Paese”, ha aggiunto.
Alla domanda se in caso di crisi a settembre, Fi sarebbe disponibile a dare una mano al governo, Brunetta ha risposto: “Io sulla linea della razionalità e del dialogo ci sono. Anche perchè, se alla conflittualità imposta dalle regionali si somma quella parlamentare e infine lo scontro sociale frutto della crisi, siamo alla bancarotta. A quel punto ognuno farà la propria scelta. Io, a 70 anni, penso solo al bene del Paese. Le bandierine le lascio ad altri. Qui ci giochiamo il futuro”.
(da agenzie)
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Luglio 27th, 2020 Riccardo Fucile
COSI’ SI COINVOLGE IL PARLAMENTO NELLA DEFINIZIONE DEI PROGETTI
Renato Brunetta presidente di una delle due commissioni monocamerali che si occuperanno della gestione delle risorse provenienti dal Recovery Fund.
Sarebbe questo l’orientamento del premier Giuseppe Conte nella delicata partita sull’utilizzo dei (tanti) fondi elargiti dall’Europa.
A riportarlo è un retroscena di Repubblica a firma di Tommaso Ciriaco. Si tratterebbe di una mossa finalizzata a coinvolgere il parlamento nella definizione dei progetti di spesa e, soprattutto, a lanciare un ulteriore segnale all’ala più dialogante dell’opposizione, ovvero Forza Italia.
Nei giorni scorsi si è infiammato il dibattito sul miglior assetto possibile da mettere in campo per una gestione corretta e inclusiva dei soldi del Recovery Fund.
Dopo le polemiche alimentate dall’opposizione su un eccessivo “leaderismo” di Conte nella fase emergenziale della pandemia, con uno scarso coinvolgimento del parlamento e l’uso massiccio dei dpcm, e in vista della quasi certa proroga dello stato di emergenza fino al 31 ottobre, il premier era chiamato a un gesto conciliante. E proprio le due commissioni monocamerali potrebbero rappresentare il ramoscello d’ulivo teso da Conte alle opposizioni.
Una mossa che però, allo stesso tempo, ha un risvolto utilitaristico non secondario. Forza Italia è stato infatti il partito che dall’inizio del dibattito ha spinto maggiormente per l’opzione parlamentare sul Recovery Fund.
Mettere Renato Brunetta, berlusconiano di ferro, alla guida di una delle due commissioni significa rafforzare il dialogo della maggioranza con gli azzurri.
Il tutto in vista di un passaggio cruciale: questa settimana il parlamento è infatti chiamato a votare sullo scostamento di bilancio: è in bilico, al momento, proprio la posizione di Forza Italia.
Sebbene Berlusconi abbia chiarito di non voler andare in soccorso del governo giallorosso, molti esponenti del suo partito la vedono diversamente e vorrebbero rafforzare la posizione “responsabile” e istituzionale di FI.
In ogni caso, l’eventuale istituzione delle commissioni parlamentari sul Recovery Fund, e l’eventuale presidenza di Brunetta, non scalfiranno le prerogative dell’esecutivo sulla gestione dei soldi provenienti dall’Europa.
A stilare i progetti di spesa sarà infatti un comitato interministerlia composto dal premier, dai ministri di Economia, Esteri e Affari Europei e da quelli competenti sul singolo progetto in discussione.
Come riporta Repubblica, “al comitato interministeriale parteciperanno Antonio De Caro, che guida l’Anci, Stefano Bonaccini per le Regioni e il presidente delle Province. Ma potrebbe non bastare. Per questo, nel governo si ipotizza anche il varo di un comitato parallelo, gestito da Palazzo Chigi, costitito dai tecnici delegati dai ministri e, soprattutto, allargato agli enti locali”.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
“A LIVELLO PROGRAMMATICO C’E’ PERFETTA COINCIDENZA, PREMIER POTREBBE ESSERE GIORGETTI”
Renato Brunetta, deputato di Forza Italia ed ex ministro durante il governo di Silvio Berlusconi, è convinto che un nuovo governo di centrodestra si possa fare “subito, già domani”.
Ma che cosa serve perchè questa eventualità diventi realtà ? “Basta che Matteo Renzi si decida e faccia un governo con noi, centrodestra unito: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia e le altre forze che si potrebbero aggregare. Vinceremmo tutti”. Brunetta assicura, in un’intervista con Repubblica, che non si tratterebbe di un ribaltone, in quanto Matteo Renzi si trova già allineato nelle sue posizioni con il centrodestra: “A livello programmatico con Italia Viva c’è quasi perfetta coincidenza, in economia, politica estera e in molto altro”.
L’ex ministro quindi continua: “Renzi rappresenta, da sempre, il suo centro vicino al centrodestra. Si può dare vita a una nuova maggioranza e a un nuovo governo. Subito”.
E spiega che i numeri non mancano: “Il centrodestra ha attualmente più o meno 275/280 deputati. Ne servono altri 45. Con Italia Viva e altri 20 grillini, che sono già fuori dal Movimento Cinque Stelle, facciamo un altro governo”.
Brunetta sostiene anche che costituendo un polo di centro di questo tipo sarebbero poi molti i parlamentati che ne verrebbero attratti.
Ma perchè Matteo Salvini dovrebbe accettare un quadro di questo tipo? “Dopo le elezioni politiche — spiega Brunetta — Salvini disse che non voleva andare per funghi, cioè cercare in Parlamento in numeri per completare la maggioranza relativa del centrodestra. Alla luce di quello che è successo dopo il Conte 1 e il Conte 2, non sapremo dire quanto a ragione. Adesso i funghi sono spuntati da soli in abbondanza: basta solo metterli nel canestro del centrodestra e dar loro una prospettiva di legislatura”.
Il deputato azzurro rifiuta l’idea che si tratti di un’operazione di Palazzo, in quanto afferma che si tratterebbe piuttosto del governo legittimo, quello effettivamente auspicato dagli elettori italiani.
Inoltre, continua Brunetta, “sarebbe molto più rassicurante per i mercati e per le cancellerie europee di un governo solo sovranista. Lo dico con tutto rispetto. Un centrodestra plurale, liberale e che non spaventi i ceti medi”.
Sulla figura al vertice di un governo di questo tipo Brunetta ipotizza Giancarlo Giorgetti, “una soluzione che converrebbe anche a Salvini”.
(da agenzie)
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Maggio 15th, 2018 Riccardo Fucile
“SI E’ COMPORTATO COME UN FIDANZATO CAFONE CHE INVITA LA RAGAZZA AL CINEMA, POI LUI ENTRA E DICE A LEI DI ASPETTARE FUORI”
Durissimo j’accuse del deputato di Forza Italia. Renato Brunetta, al leader della Lega, Matteo Salvini, a proposito del suo accordo di governo con Luigi Di Maio.
Ospite de L’Aria che Tira (La7), l’ex capogruppo di Fi alla Camera dei Deputati, esordisce: “Non mi aspettavo questo suo comportamento. Per quei maledetti tre punti in più che ha preso alle elezioni rispetto a Forza Italia, Salvini ha pensato il leader della coalizione di centrodestra. E nessuno l’ha mai deciso. Salvini ha anche pensato di prendere decisioni, come quella di mettere il veto sul Pd. E anche questo non l’ha mai deciso la coalizione. Lo ha deciso lui. Comportandosi così, si è consegnato, mani e piedi, a Di Maio”.
Alla conduttrice Myrta Merlino, che gli chiede se si sente tradito da Salvini, Brunetta risponde: “Il tradimento è un sentimento molto importante. No, penso che Salvini non interpreti correttamente lo stare in una coalizione. Ha interpretato in maniera egemonica il ruolo della Lega. Per essere il leader di una coalizione, devi avere stile, rispetto, pari dignità , tutte qualità che aveva Berlusconi quando il Pdl era oltre il 30% e la Lega era al 4%. Questo invece non appartiene alla Lega di Salvini. Ed è un elemento che dà disturbo e che rende la coalizione più debole”.
Il politico sfodera un esempio: “Salvini si è comportato come un fidanzato cafone, che porta al cinema la sua ragazza. Poi quello del botteghino gli dice che lui può entrare, ma la fidanzata no. E il fidanzato entra ugualmente senza di lei e le dice: ‘Cara, aspettami fuori’”.
E puntualizza: “Noi di Forza Italia faremo opposizione senza sconti al governo M5s-Lega. Non faremo benevola astensione, come ha detto Toti, che è un grande amico di Salvini”.
E alla domanda finale (“Lei si fida di Salvini?”), Brunetta risponde: “Direi di no. Io spero che si ravveda e che questa devianza grillina lo faccia ricredere”
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Aprile 30th, 2018 Riccardo Fucile
IL MAIL BOMBING DI RITORNO DOPO LO SPAM DI BRUNETTA: COME I BAMBINI
L’iniziativa è spontanea ed è nata dopo un post su Facebook del deputato M5S Stefano Buffagni in cui augurava a RenatoBrunetta di «trovarsi un’occupazione, così potrà lavorare davvero e smettere di mandare comunicati stampa a nastro».
Questo perchè il parlamentare di Forza Italia inviava ripetutamente email ai parlamentari (tutti, quindi anche quelli M5S) con le sue dichiarazioni.
E allora, racconta oggi Federico Capurso sulla Stampa, è partita la guerra:
L’operazione, nel gergo del web, viene definita «mail-bombing» e consiste nell’invio di un enorme numero di e-mail a un preciso indirizzo di posta elettronica, con l’obiettivo di intasarlo fino a renderlo inutilizzabile.
«È l’unico modo che abbiamo per difenderci», spiega il giovane deputato M5S Giovanni Currò, «perchè al nostro indirizzo di posta istituzionale, fornito dalla Camera, ci arrivano tre o quattro e-mail di Brunetta al giorno, tutti i giorni», racconta. «Noi però quell’indirizzo lo usiamo per ricevere segnalazioni dai cittadini sui problemi del nostro territorio di provenienza. E così, anche per colpa di Brunetta, rischiamo di non vederli».
Sono molti i parlamentari, per la verità , che adoperano l’indirizzo e-mail allo stesso modo dell’ex capogruppo di Forza Italia.
A far finire Brunetta nel mirino dei Cinque Stelle, però, «è stata la sua costanza — sostengono i pentastellati — con l’aggravante, poi, di inviarci spesso comunicati in cui insulta proprio il Movimento. Gli abbiamo chiesto di smetterla, ma le email continuano a arrivare».
Danno e beffa a cui i parlamentari M5S hanno reagito mettendo nella loro controffensiva un pizzico di goliardia.
Perchè, secondo le istruzioni che circolano, ogni e-mail ricevuta da Brunetta deve essere rispedita al mittente, con tutto il suo contenuto.
Così il deputato di Fi, o più ragionevolmente il suo malcapitato collaboratore, viene tempestato dalla sua stessa e-mail, moltiplicata per quanti tra i Cinque Stelle aderiscono al bombardamento.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 25th, 2018 Riccardo Fucile
BRUNETTA E ROMANI PERDONO LE STAFFE: “QUELLO LI’ ORMAI E’ RINCOGLIONITO”… E BERLUSCONI LI CACCIA DA PALAZZO GRAZIOLI
La lunga notte del berlusconismo a Palazzo Grazioli continua con la luce del giorno, di mattina, alla vigilia della domenica delle Palme.
Ma Paolo Romani e Renato Brunetta non agitano ramoscelli d’ulivo, segno universale di pace.
I loro volti ingrugniti, scorticati dallo stress più che dalla mancanza di sonno, si avvampano di rabbia quando scorgono un comunicato stampa vergato da Silvio Berlusconi.
È la prima stesura della resa dell’ex Cavaliere all’alleato vincitore Matteo Salvini. In pratica accetta Anna Maria Bernini come candidato alla presidenza del Senato.
Ci ha riflettuto tutta la notte. “Anna Maria è sempre stata la mia candidata naturale”. Balena finanche il sospetto, fondatissimo, che lo sfregio leghista dell’altra sera, i 57 voti a Bernini, sia stato avallato dallo stesso B., per costringere Romani al passo indietro.
Romani & Brunetta leggono e all’unisono sbottano: “Caro Presidente ma vattene a fare in culo, noi ce ne andiamo e ci facciamo un altro partito”.
Immobile nella sua maschera mattutina di Ottuagenario insonne, B. è crudele nella risposta, già riservata ad altri esuli rompitori come Fini o Alfano: “Bene, vorrà dire che senza di voi Forza Italia prenderà il 5 per cento in più”.
La coppia di capigruppo si alza e se ne va. Cacciati.
Il loro abbandono genera un equivoco che fa ammattire i giornalisti che presidiano Palazzo Grazioli, poco prima delle dieci. Vedono Romani e Brunetta uscire e pensano che il vertice sia finito. Invece no.
Nella residenza romana, infatti, ci sono ancora una volta Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
La leader di Fratelli d’Italia, per sua stessa ammissione, si calca sul capo un immaginario casco blu dell’Onu per riportare ordine e armonia.
Appena poche ore prima, sul finire del venerdì precedente, il berlusconismo di Romani e Brunetta ha dichiarato rotto il centrodestra. Il casus belli sono i citati 57 voti leghisti a Bernini nella seconda votazione al Senato.
E il vertice dopo la rottura, convocato per le nove di mattina, fa presagire un altro colpo di scena.
Pace, non più guerra. Solo che a spuntarla, contro il divisivo Romani, non è più Bernini. L’accordo tra centrodestra e grillini prevede un doppio sacrificio.
Bernini da un lato. Fraccaro dall’altro. Il nome terzo che s’impone è quello di Elisabetta Alberti Casellati da Padova, scelta da Niccolò Ghedini con il consenso di Gianni Letta.
Casellati e Ghedini, entrambi di Padova, entrambi avvocati, entrambi esperti di leggi ad personam. È il pragmatismo di Berlusconi. La “roba” innanzitutto.
Cade pure la condizione di incontrare Luigi Di Maio per concordare il fatidico nome. Era diventata una questione d’onore, a sentire il sempre energico Brunetta.
Cade tutto, da Romani in giù. L’ex Cavaliere ha capito che il Pd è morente e l’unica garanzia che ha per tutelarsi è rimanere agganciato al vincente Salvini.
L’aveva fatto capire durante l’ultima visita del leader leghista ad Arcore. “Caro Matteo, ti presento i miei figli: Marina e Pier Silvio”.
Torniamo sulle promettentissime tracce di Brunetta e Romani. I due vanno al Senato e non fanno dichiarazioni, stranamente. “Non siamo autorizzati a parlare”.
Una volta dentro, però, Romani non si trattiene più coi suoi fedelissimi, che gli chiedono spiegazioni.
Ulula Romani, solitamente composto fino all’ultimo capello. Ulula e urla. Con lui c’è anche la figlia del peculato, che usò il suo telefonino da assessore di Monza. “Quello è ormai rincoglionito e bollito”. “Quello” è il Presidente di cui sopra. Silvio Berlusconi.
A Palazzo Madama va in scena la terza votazione. Indi lo spoglio delle schede. Giorgio Napolitano comincia la monotona e lunga litania di “Alberti Casellati” e Romani esce dall’aula, diretto alla buvette a uso e consumo degli avidi giornalisti. E dà soddisfazione Romani, eccome se la dà : “Sono preoccupato. Non ho condiviso queste scelte, non per la mia persona ma per quello che ci aspetta. Ora vediamo cosa accade. Non mi pronuncio, spero di avere torto”.
Lui e Brunetta volevano la rottura totale con i Cinquestelle e prendersi il Senato e basta.
Lo spoglio finisce e Salvini ritorna a Palazzo Grazioli per festeggiare. C’è Dudù che abbaia come posseduto. B. a Salvini: “Mi fido di te”.
Alla Camera, alcuni deputati azzurri minacciano di raccogliere firme contro la conferma di Brunetta a capogruppo. L’energico “Renato” risponde a tono: “State sereni, sono io che non lo voglio fare più”. Al suo posto Gelmini.
Al Senato, Bernini sostituirà Romani. Forza Italia quasi non esiste più. Solo macerie. Nascerà Lega Italia?
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Marzo 17th, 2018 Riccardo Fucile
BERLUSCONI SCENDE IN CAMPO IN SUA DIFESA: “NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE”… LA RUSPA SERVE ANCHE A MANOVRARE IL FANGO, SILVIO DOVREBBE SAPERE COME FUNZIONA
Berlusconi a difesa di Brunetta. “Considero gli attacchi giornalistici dei quali è oggetto Forza Italia e il particolare il suo Capogruppo Renato Brunetta ben al di là del legittimo diritto di critica della nostra azione politica. Nè Forza Italia nè io ci siamo mai fatti intimidire da questo tipo di aggressioni e continueremo a lavorare con la serietà e la serenità di sempre per far uscire il Paese da questa delicata situazione di stallo e assicurare all’Italia un governo stabile”.
Il riferimento di Berlusconi è agli articoli apparsi su Libero e Il Tempo, quotidiani di proprietà del re delle cliniche Antonio Angelucci, deputato di Forza Italia, molto critici nei confronti di Renato Brunetta.
La denuncia di Brunetta.
“Non occorre essere lettori particolarmente attenti per scorgere un ‘medesimo disegno criminoso’ – mi si passi l’espressione, decisamente forte ma non troppo lontana dalla realta’ – negli attacchi concentrici che le testate giornalistiche del Gruppo Angelucci da tempo dirigono contro Forza Italia, cannoneggiandone il piu’ scomodo tra i suoi esponenti: il sottoscritto, professor Renato Brunetta. Editoriali che dalle colonne de ‘Il Tempo’, come da quelle di ‘Libero’, tentano di screditare e depotenziare l’azione politica di un parlamentare della Repubblica, facendolo bersaglio ricorrente di strali affilati ed avvelenati, quando non addirittura di autentiche contumelie”.
Lo dichiara l’onorevole Renato Brunetta, di Forza Italia. “Negli ultimi tre giorni – stante l’approssimarsi di delicate scadenze politico-parlamentari – gli attacchi sono diventati penalmente rilevanti”, ha aggiunto Brunetta.
Solidarietà di Forza Italia.
“Esprimo tutta la mia solidarietà personale e politica, anche a nome dei senatori di Forza Italia, al collega e amico Renato Brunetta per i vili e reiterati attacchi a cui è sottoposto sulla carta stampata e che trascendono ormai anche l’ammissibile divergenza di opinioni”, dichiara Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia. “Preso a bersaglio per lo stile battagliero, che da sempre lo caratterizza, con cui porta avanti fieramente i principi, i valori e i progetti del Presidente Berlusconi, l’onorevole Brunetta viene attaccato per sminuire l’opera e il risultato di tutta Forza Italia, che, grazie alla lungimiranza del nostro leader, ancora una volta ha portato al successo il centrodestra. E’ quindi con convinzione che ci stringiamo attorno a Renato contro una campagna denigratoria inaccettabile”.
Da quando Brunetta ha preso le distanze dalla Lega, chissà come mai è diventato bersaglio del presunto “fuoco amico”.
Non si lamenti, per ora non hanno ancora usato i metodi putiniani, il neo mito sovranista.
(da agenzie)
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Marzo 12th, 2018 Riccardo Fucile
“SAREBBE GIUSTO DARE UNA PRESIDENZA DELLE CAMERE AL PD PER OTTENERE UN APPOGGIO ESTERNO AL NOSTRO GOVERNO”
Una presidenza delle Camere al Pd per ottenere dai Dem un appoggio esterno a un governo di centrodestra.
È l’ipotesi messa in campo da Renato Brunetta, capogruppo uscente dei deputati di Forza Italia e ospite di Circo Massimo su Radio Capital condotto da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto.
Brunetta vedrebbe bene Matteo Renzi e Silvio Berlusconi insieme “nel centrodestra allargato”.
E precisa: “Renzi aveva avuto l’idea del partito della nazione. Penso che si possa fare, ma avendo come perno il centrodestra. Come Renzi aveva aperto le porte a Forza Italia e a una parte del centrodestra, così noi possiamo aprire le porte a lui”.
Quanto allo “strappo” di Matteo Salvini che ha offerto ai cinquestelle la presidenza di uno dei due rami del Parlamento, mentre l’altro lo terrebbe per sè escludendo Forza Italia, Brunetta aggiunge: “Queste elezioni le ha vinte il centrodestra unito, ossia la coalizione. E Salvini ha ragione quando dice che bisogna rispettare le scelte degli elettori. Ma il soggetto è il centrodestra, che potrebbe decidere anche di dare una presidenza al Pd nell’ottica di un eventuale appoggio esterno. La presidenza delle Camere deve essere data anche a chi si fa carico della governabilità del Paese”.
Brunetta si dice poi dispiaciuto che “Forza Italia abbia dovuto cedere la leadership” a Salvini, ma “con una dozzina di parlamentari in meno rispetto alla Lega non si può certo dire che abbiamo perso le elezioni”.
E rivolto ancora al Pd, conclude: IlBPartito democratico all’opposizione? Non è mica una tragedia, è il sale della democrazia: c’è chi vince e c’è chi perde, noi siamo stati all’opposizione per quasi tutta la legislatura che si sta per chiudere”.
(da “Huffingtonpost”)
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