Maggio 28th, 2021 Riccardo Fucile
RISPOLVERA IL ROSARIO E VOLA IN PORTOGALLO: CONGRESSO DEL PARTITO SOVRANISTA CHEGA E VISITA AL SANTUARIO
È noto che nei momenti importanti Matteo Salvini si affida a chi sta molto più in alto di lui. Mostrò il rosario durante il comizione di chiusura della campagna elettorale per le ultime Europee: “La sera io mi metto nelle mani del buon Dio”.
Era il maggio 2019 quando il Capitano che allora sedeva al Viminale si fece “crociato”: qualcuno in Vaticano rimase perplesso, il cardinale Parolin e il vescovo Mogavero criticarono l’ostentazione pubblica, Avvenire titolò: “Salvini brandisce il rosario”.
Il ministro dell’Interno non si scompose. Pochi giorni dopo, a urne chiuse, celebrò il successo della sua Lega al 34% baciando il crocifisso in conferenza stampa: “A Maria ho affidato non il voto ma il futuro dell’Italia”.
Adesso l’Italia è nelle mani di Draghi, l’Europa chissà. Forse per questo Salvini concluderà il tour del fine settimana in Portogallo – per partecipare al congresso del giovanissimo partito nazionalista Chega! – con una visita al Santuario della Madonna di Fatima.
Del resto, il trittico Dio, patria e famiglia è un caposaldo del new deal sovranista: dal trumpiano Steve Bannon, alla linea di Le Pen e Orban, fino alle radici cristiane assai care a Marcello Pera, la cui dottrina ha colpito Salvini che lo ha incontrato un paio di anni fa.
Domenica il leader leghista parteciperà da Cascais a una videoconferenza di Identità e Democrazia con il presidente del partito di estrema destra belga Vlaams Belang Gerolf Annemans e con il conservatore estone Martin Helme.
Poi interverrà di persona a Coimbra al congresso di Chega! – traduzione in italiano: Basta! – il partito, su posizioni molto simili allo spagnolo Vox, guidato da Andre Ventura.
Nato a ridosso delle scorse Europee, a cui si presentò apparentato con i monarchici, Chega! non ha deputati a Bruxelles ma secondo i sondaggi è intorno all’8%, dunque ne avrà alle prossima tornata.
Lunedì mattina infine – secondo il programma della vista diffuso da Via Bellerio – la visita a Nostra Signora di Fatima, accompagnato dal capogruppo Marco Zanni.
Un altro filo per la tela sovranista che Salvini va tessendo in Europa. Con contorni, però, ancora non definiti. Da un lato, il chiodo fisso di Giorgetti – l’approdo graduale verso il Ppe – è finito in freezer in parallelo con l’ingresso al governo del numero due del partito e l’arrivo come responsabile Esteri del fedelissimo Lorenzo Fontana.
Giorgetti stesso, incontrando ieri gli europarlamentari del Carroccio a margine della vicenda Alitalia, ha chiarito: “Io ho la mia posizione, ma mi risulta che anche Matteo sta lavorando verso nuove prospettive e nuovi orizzonti”. Che, a quanto sembra, non coincidono.
Dall’altro lato, però, neppure Idea e Democrazia – l’eurogruppo con il Front National e la destra estone e ceca – in questi mesi è decollato.
Salvini ha incontrato pubblicamente il premier ungherese Orban, fresco di uscita dal Ppe, e il capo del governo polacco Mateusz Morawiecki (che però fa parte del gruppo Conservatori & Riformisti guidato da Giorgia Meloni) lanciando la suggestione di un nuovo gruppo che potrebbe chiamarsi “Rinascimento Europeo”.
Per ora, però, è rimasta appunto una suggestione. Così il fine settimana portoghese rappresenterà anche l’occasione per discutere di future collocazioni con i “ragazzi” di Chega! con cui le manovre di avvicinamento sono già cominciate.
Molte parole d’ordine sono in comune: nazionalismo, protezionismo, sovranismo, conservatorismo, cristianesimo. Il partito di Ventura però, oltre a porsi come baluardo della famiglia tradizionale, vuole eliminare il diritto di aborto, il diritto di cambiare sesso e i relativi sussidi pubblici.
In più, i “cugini” di Vox, per ora siedono sui banchi Ecr. Tuttavia, a fine anno ci sarà il valzer di cariche per la boa di metà legislatura, i partiti sono in fibrillazione e il “pacchetto Orban” fa gola. La partita a scacchi degli equilibri all’Europarlamento è agli inizi e per la Lega presenta molte incognite.
A partire dalla strategia: c’è chi sostiene che nella testa di Salvini più che un gruppo ci sia l’idea di una “federazione sovranista”. Obiettivo ambizioso. “E’ un cantiere aperto” sintetizza un leghista. Niente di più normale allora che il leader che tre anni fa chiedeva agli italiani i “pieni poteri” decida prudentemente di affidarsi all’Onnipotente.
(da Huffingtonpost)
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Maggio 21st, 2021 Riccardo Fucile
IL QUOTIDIANO DI FDI: “FAI SOLDI CON GLI SMALTI PER GAY”… LA REPLICA: “SONO SMALTI PER TUTTI, VOI FATE AFFARI CON ARTICOLI PER TESTE DI CAZZO”
È l’ennesima occasione persa del giornalismo italiano.
Capita dunque di assistere, nelle ultime ore, a una diatriba Fedez contro Secolo d’Italia per un articolo sulla linea di smalti che l’influencer ha lanciato di recente
E così, con una sola Instagram Stories, Fedez ha confutato il tweet di lancio dell’articolo del Secolo d’Italia che parlava di come il business del cantante ormai si fosse spostato su «smalti per gay e lezioni da influencer».
Si tratta di un articolo di due giorni fa che cita, a sua volta, un approfondimento de La Verità che aveva cercato, attraverso una visura camerale, di fare i conti in tasca ai Ferragnez. Cioè, analizzare le principali fonti del loro reddito. Se uno avesse ruoli istituzionali, magari ci starebbe pure. Ma perché andare a misurare il patrimonio di una famiglia di imprenditori? Per scoprire cosa?
E allora, si cerca di dare maggiore enfasi sul colore. Attaccando direttamente la linea di smalti che Fedez ha sponsorizzato con alcune Instagram Stories. Smalti che la testata ha etichettato, nel lancio su Twitter, come smalti per gay.
Inevitabile, a quel punto, la risposta di Fedez: «Secolo d’Italia, fate ridere – dice -. Ah, comunque gli smalti sono per tutti non sono soltanto per gay. Quelli che Secolo d’Italia fanno affari per articoli per teste di cazzo. Giornalismo italiano».
Altra invettiva, dunque, legata alla tendenza a sottolineare – ormai ogni giorno che passa – il lavoro di promozione del ddl Zan da parte di Fedez.
Solo che, lungi dal concentrarsi su eventuali elementi di critica, si sceglie sempre la via più breve e spesso scorretta. Come quella dei presunti “smalti per gay”.
(da Giornalettismo)
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Maggio 12th, 2021 Riccardo Fucile
GAFFE DEL DEPUTATO RENZIANO NOBILI: RADDOPPIA I PARTECIPANTI CON PHOTOSHOP
Tutto si è svolto nella giornata di martedì 11 maggio con Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, che sul suo profilo Twitter ha pubblicato uno screenshot di una riunione degli iscritti al partito, che si è svolta online, scrivendo: “Partecipatissima l’Assemblea in cui gli iscritti di Italia Viva Roma hanno incontrato Carlo Calenda e progettato il futuro della Capitale. La sfida è tra chi vuole cambiare e i mille interessi che vogliono lasciarla com’è. Dopo anni di disastri Roma può tornare grande. Al lavoro!”.
Agli utenti, però, non è sfuggito il fatto che nella stessa foto molti dei partecipanti alla riunione apparissero più volte nei riquadri, probabilmente nel goffo tentativo di accrescere il numero effettivo dei partecipanti all’assemblea.
Nell’istantanea, infatti, si vede lo stesso Nobili, ma anche Carlo Calenda e altri partecipanti, letteralmente “sdoppiarsi”.
Poco dopo il tweet è stato rimosso dallo stesso Nobili, ma la foto, nel frattempo, era già divenuta virale sul web provocando l’ironia e lo scherno degli utenti.
(da agenzie)
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Aprile 28th, 2021 Riccardo Fucile
ORMAI PER DUE VOTI NON SI SA PIU’ COSA FARE
Chissà cosa risponderà ora Fedez. Si sa che lui non nutra proprio una grande simpatia verso il leader della Lega, che soprattutto ultimamente ha criticato parecchio.
Il terreno di scontro nelle ultime settimane è stato il Ddl Zan, che Matteo Salvini non vuol sostenere.
E anzi, fa e ha fatto di tutto per mettergli i bastoni fra le ruote, forte del sostegno dei suoi in commissione. Per questo il cantante proprio questa mattina su Twitter aveva scritto: “La cosa interessante è questa: quando loro raccolgono 99mila firme è una grande vittoria, quando dall’altra parte ci sono quasi mezzo milioni di firme pro Ddl Zan se ne fregano altamente”.
Un tweet che – sembrava- il senatore volesse far cadere nel vuoto. Ma a cui invece oggi ha deciso di rispondere. E, come lo ha fatto? Chiedendo di incontrarlo.
Quello che è certo, è che il messaggio c’è stato. E ora sarà interessante leggere cosa risponderà Fedez. C’è chi dice che aprirà al senatore, chi invece di no. Salvini, dal canto suo, gliel’ha chiesto. Ora sta a lui decidere se parlare con il numero uno della Lega di “diritti, libertà e lavoro”.
Ecco cosa ha scritto:
Caro Fedez,
non solo ti ammiro come artista, ma ti ringrazio come cittadino, per i generosi contributi che hai dato per la costruzione dell’Ospedale anti-Covid in Fiera a Milano e per aiutare i lavoratori dello spettacolo in difficoltà. Non è tempo di polemiche ma di ricostruzione, per cui sarei ben contento di incontrarti per parlare di diritti, lavoro e libertà.
Un disperato che non sa più cosa fare.
(da agenzie)
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Aprile 12th, 2021 Riccardo Fucile
IL CALCIATORE ERA STATO TESTIMONIAL DELLA REGIONE LOMBARDIA AL MOTTO DI “RISPETTATE LE REGOLE”
Dopo il cartellino rosso rimediato durante l’ultima partita in trasferta a Parma, di ritorno a Milano il calciatore del Milan Zlatan Ibrahimovic se n’è infischiato di un altro rosso, quello della zona in cui si trovava fino a ieri la Lombardia, e si è fatto aprire attorno alle 13.30 il ristorante di Tano Simonato, proprietario del locale “Tano passami l’olio”.
E così, incuranti delle restrizioni per il Covid-19 che impongono a tutti i ristoranti di non poter servire ai tavoli i clienti, Ibra e gli altri avventori sarebbero stati protagonisti di un pranzo che, secondo quanto riferito a Fanpage.it da una sua fonte, è costato 300 euro a testa.
Soldi che stridono col fatto che attualmente i dipendenti del ristorante in via Petrarca, che a gennaio aveva aderito all’iniziativa “Io apro” e non aveva negato le difficoltà economiche, siano in cassa integrazione.
Le foto che Fanpage.it ha ricevuto da una sua fonte, che ha chiesto di rimanere anonima, mostrano il fuoriclasse svedese seduto assieme allo chef Simonato e ad altre persone, intente a bere un bicchiere di vino.
Tra i presenti, stando a quanto apprende Fanpage.it, c’era anche l’ex calciatore del Milan Ignazio Abate. Né Ibra né le altre persone, stando alle regole della zona rossa, avrebbero dovuto essere lì.
Ma lo stesso chef Simonato, raggiunto al telefono da Fanpage.it, ha confermato: “Ibra, Ignazio con un altro amico carissimo sono venuti a trovarmi, siamo stati lì un paio d’ore e poi se ne sono andati a casa”.
Simonato nega però che Ibra abbia pranzato: “È stata una cosa tra amici, normali, siamo amici e noi ogni tanto ci vediamo da me se non ci vediamo da altri amici”.
“Non hanno pranzato, da amici abbiamo bevuto un bicchiere di vino”. Quando gli è stato fatto notare che il suo ristorante, come gli altri locali, sarebbe dovuto rimanere chiuso per via delle restrizioni legate alla pandemia, Simonato si è scagliato contro i giornalisti: “Ma quale cazzo di pandemia, ma la smettete di rompere i cog… con sta pandemia?”.
Al di là dell’atteggiamento del ristoratore, che ha più volte invitato i giornalisti a “farsi gli affari propri” e ha insultato la categoria, colpisce l’atteggiamento di Ibrahimovic, che ha violato diverse norme della zona rossa sfruttando probabilmente la sua fama e la sua posizione.
Un atteggiamento che stride col fatto che lo stesso Ibra era stato scelto come testimonial proprio contro il Coronavirus dalla Regione Lombardia: “Il virus mi ha sfidato e io ho vinto, ma tu non sei Zlatan non sfidare il virus” diceva Ibra nel video.
E aggiungeva: “Usa la testa e rispetta le regole: distanziamento e mascherine”. Un rispetto delle regole che però, in questa circostanza, non si è visto.
(da Fanpage)
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Aprile 11th, 2021 Riccardo Fucile
“UNA CHE NON RICONOSCE NEANCHE IL COLOSSEO NON PUO’ RICANDIDARSI SINDACA DI ROMA”
«Un errore che non farebbe neanche un bambino delle elementari», dice Nobili. «Può una persona – che dopo 5 anni in cui è stata sindaca non riconosce nemmeno il Colosseo – ricandidarsi alla guida di Roma?» è la domanda retorica di Casu
A essersene accorto e ad aver denunciato la gaffe è stato il deputato di Italia viva Luciano Nobili.
In una clip ufficiale pubblicata sui canali social della sindaca di Roma Virginia Raggi per pubblicizzare la Ryder Cup di golf è stata usata l’Arena di Nimes al posto del Colosseo. «Nel video la sindaca, che ha privato Roma della grande opportunità e dei miliardi delle Olimpiadi 2024 – sottolinea Nobili -, ha la faccia di provare a intestarsi la Ryder Cup. E già questo farebbe abbastanza ridere. Invece – sono le parole del deputato – c’è da piangere. Perché in quel video prodotto dal Comune di Roma, al posto del Colosseo, c’è l’Arena di Nimes in Francia».
«Un errore che non farebbe neanche un bambino delle elementari – polemizza -. Il simbolo di Roma scambiato con un anfiteatro romano che abbellisce una cittadina del sud della Francia».
E conclude: «Resisti Roma, che è quasi finita».
Il Pd romano cavalca l’onda e sale a bordo della polemica: «Se non riconosce neanche il Colosseo – titola un post Facebook – non può pensare di ricandidarsi sindaca». «Può una persona che dopo 5 anni in cui è stata sindaca non riconosce nemmeno il Colosseo ricandidarsi alla guida di Roma? No – si legge nel post a firma del segretario del Pd di Roma Andrea Casu -. «Oggi sui Social di Virginia Raggi l’ennesimo esempio della follia che la Capitale sta vivendo. P.S. Tra l’altro la Ryder Cup si svolgerà a Guidonia».
(da Open)
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Aprile 6th, 2021 Riccardo Fucile
LA VICENDA DELLA CONTESSA “PRIGIONIERA” A PORTOFINO
È vero che il nostro è uno sporco mestiere e che le notizie si danno tutte. Però Repubblica poteva risparmiarci, almeno nel giorno di Pasqua, lo straziante grido di dolore di Antonella Camerana, “villeggiante a Portofino” e ivi “prigioniera in casa”, dopo una rocambolesca “fuga dalla tristezza” di Milano.
Immaginare quel viaggio di stenti dalle favelas di via Montenapoleone alle bidonville di Portofino, dove la povera senzatetto “ha raggiunto il borgo ben prima dei divieti” con mezzi di fortuna, forse su un carro bestiame o nel cassone di un camion, ci ha funestato la letizia tipica del dì di festa.
Neanche un’anima pia che l’accogliesse al suo arrivo in piazzetta, poi. Per fortuna, giunta nel nuovo lazzaretto, la sventurata ha trovato un po’ di conforto sulle pagine di Rep che, quando si tratta di soccorrere i bisognosi, non si tira mai indietro.
Il cronista Massimo Minnella s’è preso cura di lei, cercando di alleviarne la solitudine: “Si è sentita ben accolta quando è arrivata?”, le domanda premuroso. E lei: “E chi mai potrebbe accogliermi? Qui non si vede nessuno, c’è il deserto”. Ma dove sono la Caritas, Sant’Egidio, i servizi sociali? E il reddito di cittadinanza, d’emergenza, d’urgenza? Niente.
Non resta che rovistare nei cassonetti a caccia di un tozzo di pane raffermo. Dalla baracca di latta, la sventurata in lacrime nota “una calma innaturale”.
“Una piazzetta spettrale, come non era mai accaduto prima”, rincara il cronista. Tant’è che alla fine è lei a rincuorare lui: “Ma è pur sempre Portofino, c’è il mare e poi c’è la natura”. “Ma non è certo come le altre volte”, osserva lui. Lei torna a incupirsi: “Esattamente così. Mi piace molto di più la Portofino normale, amo la gente, i bar aperti… Questo vuoto è molto deprimente. Mi alzo e non vado nemmeno in piazzetta. Non l’ho mai vista così, è incredibile, non me l’aspettavo”.
Già: “a Milano tutto chiuso” e pure a Portofino, chi l’avrebbe mai detto. “Prigioniera” nello slum vista mare, la signora non ha neppure i soldi per comprare un giornale, o una tv, o una radiolina a transistor che l’avvertisse della terza ondata di Covid. Un supplizio.
Ieri, dopo aver trascorso il giorno di Pasqua a struggerci per la sua triste sorte, abbiamo appreso dal web ciò che Rep s’era scordata di dirci: la “prigioniera” è la contessa Antonella Carnelli De Micheli Camerana, seconda moglie del defunto conte Carlo Camerana (pronipote di Giovanni Agnelli fondatore della Fiat e cugino primo di Gianni, Umberto &C.) nonché azionista di Exor-Fca (ergo di Rep), che parla dalla sua villa a Portofino, forse in attesa di rimpiazzare la parigrado Pia Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare nel varo della nuova nave Repubblica: “Ri-ri-vadi, contessa! Ma un po’ più a destra!”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Aprile 5th, 2021 Riccardo Fucile
DOPO LA PELLEGRINI, IL MILAN, LA NAZIONALE, LUNA ROSSA, SALVINI COLPISCE ANCORA
Per Matteo Salvini non è esattamente un periodo brillante. I sondaggi danno la Lega in calo e il concorrente Fratelli d’Italia in crescita, nel governo di Mario Draghi la linea aperturista non incide. Tanto che lui, secondo alcuni rumors, medita l’addio alla maggioranza. Da stanotte però sarà anche costretto a fronteggiare un’accusa dura, soprattutto in Italia. Quella di #Salviniportasfiga.
Ieri sera infatti è diventato trending l’hashtag che lo accusa di non essere esattamente un portafortuna. E tutto questo perché il tennista 19enne italiano Jannik Sinner è stato battuto 7-6 6-4 dal polacco Hubert Hurkacz nella finale del Miami Open in Florida. Per Sinner è arrivata la grandissima soddisfazione di essere arrivato alla finale, aver accarezzato il sogno di vincere il suo primo Atp, il che avrebbe fatto di lui il più giovane italiano nella storia a conquistare un successo in questo circuito.
Per Salvini invece è arrivata l’accusa di “portare sfiga”, e questo per un motivo ben preciso.
La strategia di comunicazione del Capitano prevede di legare la sua immagine agli sportivi e allo sport, di cui celebra spesso i momenti importanti su Twitter e Facebook anche per raccattare like (visto che la sua pagina ha dimezzato i like da quando la Lega è al governo). E così Salvini ha fatto i complimenti a Sinner quando è arrivato in finale.
Quello che accade dopo è facilmente intuibile.
Lo sportivo prima o poi perde e a quel punto gli auguri o i complimenti di Salvini diventano un modo per schernirlo accusandolo di portare sfiga.
È successo con Federica Pellegrini, Luna Rossa, il Milan, la Nazionale italiana: ogni volta Salvini si presenta a complimentarsi, poi arriva la sconfitta
È successo molto spesso con il Milan: nel settembre 2019 #Salviniportasfiga era tornato in tendenza quando il Capitano era andato a vedere il derby, con tanto di scatto gioioso dalle tribune. Ma i rossoneri persero 2 a 0.
L’utenza accusò Salvini di portare sfiga anche quando rivelò che avrebbe tifato per la Croazia nella finale con la Francia. Alla fine infatti hanno vinto i francesi.
Mentre c’è un precedente storico piuttosto famoso. Quello del Mondiale del 2006, quando tifò contro l’Italia sperando nella vittoria della Germania e delle Francia tra semifinale e finale. Quello fu l’ultimo Mondiale vinto dagli azzurri.
E poi ci sono i Socialisti Gaudenti, che hanno proposto una petizione per chiudere l’account di Salvini in occasione delle Olimpiadi. Povero Capitano.
(da agenzie)
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Aprile 3rd, 2021 Riccardo Fucile
SE QUESTO E’ IL MODELLO LIGURIA SIAMO A POSTO
Dal Modello Lombardia al Modello Liguria. Dopo i fallimenti della Lega di Attilio Fontana, che però anche insieme a Salvini ha sempre esaltato il Pirellone, ora anche Giovanni Toti ha pensato di erigere la sua regione a Modello, coniando il nuovo “modello Liguria”.
E annunciandolo in maniera un po’ goffa, perché lo ha fatto dicendo in sostanza: guardate all’orizzonte quella nave, sta lavorando (anche in pandemia e con la crisi) alla diga che renderà il porta di Genova preziosa, più di quello che già è. Peccato che poi si scoprirà non essere vero. O meglio: lì all’orizzonte c’era effettivamente una nave, ma non era una di quelle per costruire la famosa diga, che invece era lì tra Natale e Capodanno, era una nave della compagnia Saipem in ordinaria manutenzione. E quest’annuncio lo fa sui social
“Qualcuno in questi giorni si sarà accorto di una nave che staziona davanti al porto di Genova. Sta facendo i rilievi del fondale per la costruzione della nuova diga (progetto da 1 miliardo di euro, che ad aprile sarà sottoposto al Ministero ndr), che permetterà alla nostra città di avere uno scalo competitivo per i traffici dei prossimi decenni. La pandemia non ci ferma, usiamo questo momento per progettare e costruire il domani. Questo è il Modello Liguria!
A qualcuno è tornato alla mente un altro vecchio annuncio sui social, che aveva lasciato i più senza parole, quello “degli anziani non indispensabili allo sforzo produttivo del paese”, e che quindi – se morenti – amen, pace all’anima loro. Una figuraccia, che però si era scrollato di dosso con un: “Ah, ma è stato il mio social media manager”. Stavolta però la colpa non l’ha data a lui, ma al presidente dell’Autorità portuale Emilio Signorini.
Scrive Il Fatto quotidiano:
Il Fatto ieri lo ha chiesto allo staff che segue il presidente della Regione Liguria. La risposta mette il cerino in mano a uno stretto collaboratore di Toti, il presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Emilio Signorini: sarebbe stato lui a metterlo sulla cattiva strada.
(da agenzie)
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