Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile
LA FIDUCIA NELL’EX PREMIER E’ DELL’87%, QUELLA IN GRILLO APPENA DEL 48%
Gli elettori del Movimento Cinque Stelle hanno più fiducia nell’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che nel fondatore Beppe Grillo, almeno prima della crisi innescata tra i due leader. È quanto emerge da un sondaggio elaborato dall’Istituto Piepoli per Rai News 24.
La rilevazione condotta sulla base elettorale pentastellata il 22 giugno – prima che si consumasse il divorzio a cinque stelle tra Grillo e Conte – assegna all’ex premier una fiducia pari all’87 per cento, a fronte di un ben più magro 48 per cento raccolto dal comico genovese.
Alla domanda sulla possibilità che Giuseppe Conte fondi un proprio partito, il 37 per cento degli intervistati si è detto certamente propenso o comunque interessato a votare il nuovo soggetto politico.
Il partito dell’ex premier raccoglierebbe consensi soprattutto tra gli elettori del Movimento Cinque Stelle. Il 62 per cento degli intervenuti che si sono dichiarati grillini sarebbero infatti propensi a votare un movimento guidato dall’avvocato, a fronte di un 36 per cento degli elettori di centrosinistra e di un 25 per cento di quelli di centrodestra.
Addirittura, l’ex premier raccoglie la maggioranza relativa tra gli elettori di centrosinistra come candidato preferito a guidare un’ipotetica coalizione, superando con il 25 per cento il segretario del Pd, Enrico Letta, fermo al 21 per cento.
(da TPI)
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Giugno 15th, 2021 Riccardo Fucile
LA MOGLIE DI LATORRE: “CARNE DA MACELLO DELLA POLITICA”… LA PRATICA PASSA AL TRIBUNALE DI ROMA… ORA NE RISPONDANO QUEI POLITICI CHE HANNO MANDATO DEI MILITARI ITALIANI A FARE DA VIGILANTES SU UNA NAVE PRIVATA PER FARE UNA MARCHETTA AGLI ARMATORI
La Corte suprema indiana ha chiuso tutti i procedimenti contro Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, i due Marò accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala a febbraio del 2012.
Lo riferiscono i media di Nuova Delhi, secondo cui già la settimana scorsa la Corte suprema aveva accettato di chiudere tutti i procedimenti dopo il deposito del risarcimento di 100 milioni di rupie, circa 1,1 milioni di euro, destinato ai parenti delle vittime.
Secondo i media di Nuova Delhi, la Corte Suprema considera “ragionevole e adeguato” il risarcimento, 80 milioni dei quali dovranno essere depositati a favore degli eredi dei due pescatori (40 per ogni famiglia) e 20 milioni al proprietario dell’imbarcazione.
Lo sfogo della moglie di Latorre
“Da 9 anni sono costretta a parlare a nome di mio marito. A lui è stato fatto esplicito divieto di parlare pena pesanti sanzioni. Non può nemmeno partecipare a qualsiasi manifestazione pubblica. È vincolato al segreto. È ora di chiedersi perché le autorità militari vogliono mantenere il segreto su ciò che sa e vuol dire. Quello che so è che per la politica italiana siamo stati carne da macello. Presto Massimiliano si presenterà alla procura di Roma”.
Così Paola Moschetti, moglie di Massimiliano Latorre, all’ANSA sulla Corte Suprema indiana che ha ordinato la chiusura dei procedimenti a carico del marito e di Salvatore Girone.
(da agenzie)
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Giugno 13th, 2021 Riccardo Fucile
ARRESTATI ANCHE DUE CLIENTI CHE HANNO APPROFITTATO DELLE CONDIZIONI DI ESTREMO BISOGNO E DI DEGRADO DELLA RAGAZZA
Minorenne, in attesa di una bambino e costretta a vendere il proprio corpo per pochi spiccioli dalla famiglia del suo uomo. Questa la storia di degrado che arriva da Catania dove una 17enne incinta aveva lasciato una casa protetta a cui era stata affidata dal Tribunale per i minorenni di Catania per andare a vivere con il compagno 21enne, da cui aspettava un figlio, e le future suocera e cognata, rispettivamente di 55 e 22 anni. Le due donne però avrebbero costretto la 17enne a prostituirsi in cambio di generi alimentari e pochi soldi.
La squadra mobile ha arrestato l’uomo, sua madre e sua sorella. In carcere sono stati condotti anche due ‘clienti’, di 54 e 65 anni, della minorenne. Nei loro confronti la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, su richiesta del gruppo della Procura di Catania specializzato in reati contro vittime vulnerabili.
Le due donne sono accusate di avere “favorito, sfruttato e organizzato” la prostituzione della minorenne, “tenendo contatti e organizzando gli incontri con i ‘clienti'”.
Il compagno della 17enne è indagato per maltrattamenti fisici e verbali nei suoi confronti, nonostante lo stato di gravidanza, e di avere “beneficiato dei proventi che la ragazza riceveva dalla prostituzione”. In carcere sono finiti P.B.C., classe1966; S.F., classe 2000; S.V.G., classe 1999; B.A., classe 1967; S.A., classe 1956.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ed eseguite dalla squadra mobile, a seguito delle segnalazioni pervenute al compartimento di polizia postale Sicilia Orientale.
La segnalazione, infatti, riguardava una minorenne che si prostituiva. La minore, di anni 17, incinta, era dedita alla prostituzione in cambio di somme di denaro destinate al pagamento di visite mediche o all’acquisto di generi alimentari.
(da Fanpage)
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Giugno 12th, 2021 Riccardo Fucile
L’ACCORDO CON BERLUSCONI E LA SCONFITTA A ROMA PER RITORNARE IN GIOCO COME PRIMO PARTITO “FEDERATO”
Ormai per il centro-destra il dado è tratto: per Roma è stato scelto il ticket Michetti-Matone, a detta di tutti i leader del centrodestra, ticket vincente. Ma sarà veramente così?
Perché non tutti ne sono convinti e a microfoni spenti dalle parti di via Bellerio non vengono lesinati dubbi e perplessità. “Salvini aspetta la resa dei conti di Ottobre (a proposito: a Palazzo Chigi gira voce che la data più probabile per votare sarà quella di domenica 10) per essere riconfermato leader incontrastato del centrodestra”.
Ma cosa significa? Significa che da un lato l’alleanza con Berlusconi, dall’altro lato la “non vittoria” a Roma (città simbolo di Fratelli d’Italia) potrebbe lanciarlo definitivamente nell’olimpo del centrodestra lasciandosi alle spalle Giorgia Meloni ed incassando l’eredità politica di Silvio Berlusconi.
Insomma se anche a Roma si perdesse a via Bellerio non ne farebbero un dramma perché la sconfitta verrebbe interamente scaricata sulle spalle di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni.
Tanto più che per molti ormai vincere a Roma porta più male che bene: “È una città che se non la sai gestire può diventare una bomba che ti scoppia in mano e quindi essere un pessimo viatico per le successive elezioni politiche”.
E nessuno vuole avere questa rogna.
Meglio lasciare la polpetta avvelenata ad altri. Così più di qualcuno in transatlantico comincia a chiedersi se per caso non esista un “entente cordiale” tra le forze politiche che sostengono la maggioranza per lasciare Roma ai 5 Stelle.
È un interrogativo che serpeggia ormai in maniera esplicita nei palazzi della politica e delle istituzioni.
Prima ci ha pensato il Pd a togliere di mezzo l’unico nome che avrebbe stravinto al primo turno, sostituendo Nicola Zingaretti con il grigissimo Gualtieri.
Ora il centrodestra (in teoria coalizione di amplissima maggioranza nell’urbe) tira fuori dopo un parto travagliatissimo un candidato anzi un ticket di candidati forse fin troppo normali tanto che lo stesso Salvini è costretto ad ammettere che “non promettiamo miracoli”.
“Noi abbiamo trovato persone normali, Michetti e Matone non sono grandi nomi” ha detto il Capitano. Vuoi vedere che, si chiedono in tanti su e giù per le ampie “vasche” del transatlantico, si vuole dare una mano a Luigi Di Maio (di nuovo grande sponsor della sindaca ed in ottimi rapporti con il premier) nella sua tanto personalissima quanto sotterranea battaglia interna ai 5 Stelle e con ciò stabilizzare anche l’esecutivo?
Draghi è convinto che dopo l’estate “Giuseppi” comincerà ad alzare i toni e a far pesare il suo ruolo: non un bel viatico per il futuro del governo e le ambizioni quirinalizie dell’ex presidente Bce.
Sotto la cenere covano ancora dissapori per la fine del Conte 2 (la “defenestrazione” da Palazzo Chigi non è stata ancora del tutto metabolizzata) ed il repulisti di molti uomini vicini all’ex premier operato per mano di Mario Draghi nelle scorse settimane. Cose che non si dimenticano facilmente.
(da TPI)
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Giugno 12th, 2021 Riccardo Fucile
TEPPAGLIA IN AZIONE E RISSE A ROMA. MILANO, GENOVA… A CREMONA ASSOLDATI PICCHIATORI DI PROFESSIONE PER UNA RESA DEI CONTI
Sempre più regioni si preparano a passare in zona bianca, e da lunedì 40 milioni di italiani saranno liberi da restrizioni. Uno dei problemi di questa rinnovata e graduale libertà sono le risse che si registrano in tutta Italia. La movida violenta, con le forze dell’ordine che intervengono per disperdere gli assembramenti.
Con il coprifuoco slittato a mezzanotte, sono sempre più gli episodi di assembramenti segnalati nelle principali città italiane.
Venerdì sera, a Roma, alcuni agenti della polizia locale sono stati accerchiati durante un intervento nel quartiere di San Lorenzo. Due giovani, di 18 e 20 anni, sono stati arrestati per minacce, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Nelle stesse ore, a Campo de’ Fiori, un 21enne è finito in manette per aver lanciato bottiglie contro militari e agenti di polizia intervenuti per disperdere la folla che si era creata per vedere la partita degli Europei, Italia-Turchia.
Notte movimentata anche nel centro di Genova, dove la polizia locale ha arrestato un giovane che ha aggredito un agente intervenuto dopo una rissa. E sempre la polizia è intervenuta in Piazza Mercanti a Milano per una rissa tra giovani.
In provincia di Cremona, in una notte da guerriglia urbana, sono stati denunciati sedici ragazzi. Due bande di giovanissimi, tutti tra i 17 e i 21 anni, si sono affrontati sui binari della stazione ferroviaria di Robecco d’Oglio in una resa dei conti organizzata tra social network e WhatsApp.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, a scatenare la rissa gigante sarebbe stata la gelosia nei confronti di due ragazze che avevano stretto amicizia con il gruppo di giovani di Cremona. Questione che aveva infastidito i ragazzi di Robecco d’Oglio e Pontevico, piccoli paesi dell’hinterland. Nella rissa, inoltre, sarebbero stati impiegati anche giovani picchiatori mercenari, coetanei ingaggiati dal gruppo dei cremonesi perché particolarmente violenti e pagati con una piccola somma di denaro.
Il fine settimana del Vomero, a Napoli, è stato già contraddistinto da un’altra rissa in Via Bernini, oltre l’orario del coprifuoco. Segnala Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde. “A decine, tutti rigorosamente senza mascherina, si pestano con una violenza inaudita, calci e pugni anche ai ragazzi per terra. Il tutto per strada, come se fosse normale. Ormai il fenomeno sta assumendo una deriva preoccupante, assistiamo ad una escalation di violenza pericolosa, con oltre una rissa a settimana nei luoghi della movida”.
(da agenzie)
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Giugno 11th, 2021 Riccardo Fucile
HA DOVUTO SPORGERE DENUNCIA PER LA QUANTITA’ DI INSULTI E MINACCE
Alessandra Laterza, la libraia di Tor Bella Monaca che, un mese fa ha annunciato che non venderà “Io sono Giorgia”, l’autobiografia di Giorgia Meloni, è finita sotto vigilanza da parte del Prefetto in seguito all’ondata spaventosa di minacce e insulti ricevuti dagli hater.
Lo ha annunciato lei stessa in un lungo post su Facebook nel quale racconta la paura costante, quotidiana, di vivere sotto la pressione degli odiatori del web (e non solo) solo per aver deciso liberamente quali libri vendere nella propria libreria indipendente, da anni un presidio culturale coraggioso nel cuore della periferia romana.
“Sono giorni difficili. Non pensavo che esprimere le mie idee diventasse un problema. L’ho sperimentato a mie spese dal 9 maggio, giorno in cui ho manifestato sui social la mia contrarietà a commercializzare il libro della leader di Fratelli d’Italia. Da quel momento ne sono successe di tutti i colori” ha scritto Laterza.
“Minacce, insulti, ogni tipo di ingiuria, a me e a chi ha provato ad esprimere la mia stessa idea o semplicemente ha provato a difendermi” ha proseguito Laterza. “Tutto questo non è concepibile. Per questo ho sporto querela presso il commissariato casilino, presso la Polizia postale di viale Trastevere e due giorni fa sono stata invitata a recarmi negli uffici della Questura, nella sezione della DIGOS, per relazionare su tutto questo odio da tastiera, ma non solo.
D’ufficio, da parte del Prefetto, è stata predisposta una misura di vigilanza circostanziata ( VCR) perché secondo le forze dell’ordine “è meglio prevenire che curare”.
Ringrazio tutte le persone impegnate in questa procedura, in modo particolare il Dirigente della DIGOS di Roma, Giampiero Leonetti, che mi ha espresso parole di vicinanza e di solidarietà, sia come cittadino che come uomo delle istituzioni. Io andrò avanti, manifestando le mie idee in libreria e non solo; lo farò da donna libera ed impegnata nei valori della giustizia sociale. Perché scrivo questo post? Perché vi chiedo di FERMARVI. La misura è colma; voglio sentirmi libera nel luogo in cui lavoro, nel mio municipio e nella mia città, senza dover scomodare le forze dell’ordine che hanno cose più urgenti, che occuparsi di me, soprattutto sul VI municipio.”
(da agenzie)
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Giugno 11th, 2021 Riccardo Fucile
LA DENUNCIA DEL SINDACATO: “UNA TRENTINA DI BODYGUARD PAGATI DALL’AZIENDA ARMATI DI BASTONI CI HANNO ASSALITO”… LA POLIZIA ASSISTE SENZA INTERVENIRE, UNA COSA INDEGNA
Caos nella notte tra giovedì e venerdì in via Orecchia, a Tavazzano con Villavesco, nel Lodigiano, nel corso di un presidio organizzato da lavoratori licenziati da un’altra ditta di logistica di Piacenza.
Secondo quanto riferito da fonti sindacali alle agenzie di stampa, alcune persone che lavoravano alla FedEx Tnt, arrivate a Tavazzano, hanno trovato uomini, che si ritiene possano anche essere guardie private, “che li hanno assaliti anche con bastoni”. Nove persone sono state soccorse dai sanitari del 118, e per una di loro è stato ritenuto necessario il ricovero al policlinico di Pavia per un trauma facciale grave.
Qual è il contesto del livello di tensione ben oltre il livello di guardia? Al centro c’è l delicato problema sociale della chiusura del sito Fedex-Tnt di Piacenza. Il picchetto a Tavazzano ha l’obiettivo di tenere alta l’attenzione e chiedere il reintegro di questi lavoratori nella filiera di logistica di Piacenza. Secondo i sindacati, sono stati licenziati perchè costavano troppo rispetto alle nuove assunzioni
Il sindacato Si Cobas nazionale ha pubblicato sui suoi canali la foto di un uomo riverso a terra, con il sangue che gli fuoriesce dal naso: “Il presidio dei lavoratori Fedex di Piacenza – scrive l’organizzazione sindacale – è stato aggredito a colpi di bastoni, frammenti di bancali, sassi e bottiglie da una cinquantina di bodyguard assoldati dai padroni”.
E’ la ricostruzione dei sindacati, il presidio dei circa 40 lavoratori di Si Cobas sarebbe stato attaccato da una “squadraccia” “mimetizzatasi tra i lavoratori e col sostegno di qualche crumiro”.
“Il risultato – denunciano – è un lavoratore di Piacenza con la testa fracassata, e attualmente ricoverato in fin di vita!!!”. “Lo abbiamo promesso tre mesi fa e stiamo mantenendo l’impegno: Fedex e Zampieri – continuia il post su Facebook – non avranno tregua finché non sarà restituito il posto di lavoro ai facchini di Piacenza!”.
“Per questo il 18 giugno invitiamo tutti i lavoratori ad aderire allo sciopero nazionale del Trasporto merci e Logistica, e invitiamo tutti i proletari, i solidali e i movimenti che intendono opporsi alla brutalità di padroni e mazzieri a manifestare sabato 19 giugno a Roma. Il SI Cobas – conclude la nota – si stringe al fianco del lavoratore colpito, augurandosi che tutto vada per il meglio, e chiama tutti i propri aderenti alla mobilitazione per far si che questa infame aggressione non resti impunita”.
I sindacati pubblicano anche il duro video integrale dell’assalto: “Dalle immagini si comprende come l’agguato fosse stato pianificato a tavolino: i mazzieri, travestiti da lavoratori, erano già preparati con centinaia di bastoni ricavati sfasciando i bancali di legno su cui vengono caricate le merci, mentre gli scioperanti sono a mani nude e si difendono come possono dall’assalto armato. La polizia è sul posto in assetto antisommossa, ma non muove un dito finché gli aggressori, guidati dai responsabili di Zampieri, non riescono a fare arretrare il presidio dei lavoratori ad alcune decine di metri dai cancelli del magazzino. È proprio in questi istanti che Abdelhamid Elazab, lavoratore SI Cobas della FedEx di Piacenza, viene colpito alla testa da un pezzo di bancale, restando a terra esanime e in una pozza di sangue. Abdelhamid è tuttora ricoverato in ospedale: dopo essere stato in coma per alcune ore, da poco ha ripreso leggermente conoscenza”.
(da agenzie)
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Giugno 11th, 2021 Riccardo Fucile
IL LUOGO COMUNE CHE “I GIOVANI PREFERISCONO VIVERE DI SUSSIDI”… CHISSA’ COME MAI ALLA SAMMONTANA DI EMPOLI CHE PAGA IL GIUSTO SI SONO PRESENTATI IN 2.500 PER 300 POSTI
Guido Barilla, presidente dell’omonimo gruppo, ritorna sul luogo comune dei ragazzi che non cercano lavoro perché preferiscono vivere di sussidi.
Intervistato dall direttore de La Stampa, Massimo Giannini, durante la tappa mantovana del tour “L’Alfabeto del Futuro”, Barilla risponde a una domanda specifica sulla carenza di lavoratori:
Sembra un paradosso, c’è fame di lavoro ma molte aziende lamentano la difficoltà nel reperire personale qualificato. Cosa sta succedendo?
«Molte persone scoprono che stare a casa con il sussidio è più comodo rispetto a mettersi in gioco cercando lavori probabilmente anche poco remunerati. C’è un atteggiamento di rilassamento da parte di alcuni che io spero termini perché invece serve l’energia di tutti. Rivolgo un appello ai ragazzi: non sedetevi su facili situazioni, abbiate la forza di rinunciare ai sussidi facili e mettetevi in gioco. Entrate nel mercato del lavoro, c’è bisogno di tutti e specialmente di voi».
Eppure la narrazione dei ragazzi sul divano di casa, raccontata anche da Salvini per il quale non esistono imprenditori sfruttatori e 600 euro è un salario accettabile (peccato che in Italia la soglia della povertà sia di 780 euro mensili), è stata smentita recentemente dal caso di Sammontana.
Come ha raccontato il sindacalista Rossano Rossi in un’intervista al Tirreno l’azienda di Empoli ha assunto circa 300 lavoratori stagionali. Ma a fare domanda si sono presentati in 2500. A Empoli sussidi e divano non piacciono mentre nel resto d’Italia sì? Le cose stanno diversamente: Sammontana offre un salario dignitoso e la garanzia dei diritti dei lavoratori. Mettersi in gioco significa accettare di essere sfruttati?
(da NextQuotidiano)
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Giugno 10th, 2021 Riccardo Fucile
L’ELENCO (INCOMPLETO) DEGLI INCARICHI DAL 2012, RARAMENTE PORTATI FINO IN FONDO
Dove c’è elezione, c’è Vittorio Sgarbi. Anche a Roma dove il deputato eletto con Forza Italia e sindaco di Sutri, è stato designato come assessore alla Cultura in pectore dell’eventuale giunta guidata da Enrico Michetti, l’amministrativista vicino a Fratelli d’Italia appena incoronato da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani nel vertice di mercoledì.
Sgarbi si era candidato mesi fa a sindaco di Roma con il suo Partito della Rivoluzione e dice di aver “ritirato” la sua candidatura a primo cittadino ma per il posto di assessore “non temo rivali”.
Da possibile membro di giunta l’esordio è stato con i soliti insulti, questa volta alla sindaca della Capitale in carica, Virginia Raggi: “L’idea di questa pazza della Raggi di fare uno stadio con i grattacieli basterebbe per renderla inabile di fare il sindaco, è incapace di intendere e di volere”.
Michetti aveva appena finito di dire che Sgarbi “ha un profilo altissimo e il mio ruolo sarà di servizio, non di comando. Voglio essere di supporto ai miei assessori e alle loro idee nel raggiungimento degli obiettivi che ci daremo”.
Vale la pena ricordare che negli ultimi dieci anni Sgarbi è stato candidato a diverse tornate elettorali in tutta Italia e ha ricoperto numerosi incarichi politici che raramente ha mantenuto fino a fine mandato.
L’unico che resta al momento è quello di deputato: nel 2018 è stato infatti eletto alla Camera con Forza Italia grazie a un listino bloccato in Emilia, dopo che nell’uninominale aveva perso la sfida con Luigi Di Maio, nel collegio di Acerra.
Dal 2012 a oggi il critico d’arte è stato assessore a Baldissero d’Alba, a Urbino, a Cosenza, alla Regione Siciliana.
E’ stato anche candidato non eletto o ritirato a sindaco a Salemi, Milano, a presidente della Regione Siciliana, che ha lasciato per il seggio alla Camera, e a consigliere regionale dell’Emilia Romagna a cui ha dovuto rinunciare sempre per l’incompatibilità con il ruolo di deputato.
A ottobre scorso ha annunciato la candidatura a sindaco, a dicembre a presidente della Regione Calabria, di cui si è persa traccia.
Tra gli anni Novanta e i Duemila è stato tra l’altro anche sindaco di San Severino Marche (per un anno), eurodeputato e sottosegretario ai Beni culturali, nel Berlusconi II.
A Montecitorio è stato deputato in 5 diverse legislature: l’ultima volta è stato eletto nel 2018 con Forza Italia ma è uscito poco dopo dal gruppo per iscriversi al gruppo Misto. Qui dentro è iscritto al sottogruppo di centrodestra Noi con l’Italia-Usei-Rinascimento.
(da Il Fatto Quotidiano)
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