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“SECOLO XIX”: LISTA MUSSO, L’UDC FA MAN BASSA DEI CONSIGLIERI ELETTI, TRE SU QUATTRO

Maggio 12th, 2012 Riccardo Fucile

SPARISCONO I FINIANI, NESSUNO DELLA LISTA CIVICA… “LIGURIA FUTURISTA”: SE FUTURO E LIBERTA’ SI FOSSE PRESENTATA CON IL PROPRIO SIMBOLO AVREBBE OTTENUTO UN CONSIGLIERE, INVECE SONO CADUTI NEL TRAPPOLONE DI MONTELEONE”

Sarà  perchè alla fine il pedigree da democristiani è il più facilmente identificabile.
Sarà  perchè chi arriva dallo scudocrociato è più ostinato nella ricerca delle preferenze.
Ma il dato arriva dai grandi numeri: su quattro eletti della Lista di Enrico Musso in consiglio comunale (se al ballottaggio vince Marco Doria) tre arrivano dall’Udc e una è Vittoria, la sorella del candidato sindaco.
Non c’è traccia dei finiani di “Futuro e Libertà “, nè dei rutelliani dell’Api.
Indietro i candidati civici che avevano trovato nella fondazione “Oltremare” (lanciata dal professore-senatore) una speranza di entrare a Palazzo Tursi in questo mix tra lista civica e Terzo Polo.
Il primo degli eletti della Lista Musso, infatti, è il dirigente delle Poste Pietro Salemi, legato al senatore ex popolare Claudio Gustavino, approdato all’Udc.
Seconda è Vittoria Musso che ha fatto della tutela dei cani la sua battaglia politica in città .
Terzo Alfonso Gioia, ex presidente del consiglio provinciale e legato al segretario regionale dell’Udc Rosario Monteleone, già  giovane democristiano passato   per il gruppo di Lamberto Dini e la Margherita.
E se Gioia era stato un semplice attivista dello scudocrociato, il quarto classificato, Paolo Pietro Repetto, faceva parte della Democrazia Cristiana della corrente di Bruno Orsini, insieme allo stesso Monteleone che oggi lo ha fortemente sostenuto in queste elezioni.
Tanta Balena Bianca, dunque, anche se, a dire il vero, il primo dei non eletti,che può sempre sperare nell’abbandono di Musso per subentragli, è Emanuele Basso, che invece ha un’altra storia: è stato il primo a lasciare il Pdl in consiglio comunale per aderire al gruppo di Musso e la sua provenienza è quella del Partito liberale.
Ma dietro tornano ancora gli Udc, con il consigliere comunale uscente Gianlorenzo Bruni.
Solo a quel punto c’è il primo finiano, Giuseppe Murolo.
Fatto che per altro ha scatenato l’ironica alzata di scudi di “Liguria Futurista”, il gruppo che aveva lasciato Fli in piena contestazione con il segretario regionale Enrico Nan: “E’ funzionato il “trappolone” di Monteleone: l’Udc è riuscito a mangiarsi tutti gli eletti alla faccia di Fli che, se avesse avuto il suo simbolo sulla lista, avrebbe certamente ottenuto un consigliere; mentre l’Udc non avrebbe superato il singolo seggio”.
E gli altri di Oltremare? Musso la prende con filosofia e fa sapere:”I candidati della Lista Musso sono tutti della stessa famiglia, le vecchie divisioni tra partiti sono superate”.
Resta il fatto che Monteleone invece gongola e ha già  ricevuto i complimenti da Roma.
E se è vero che tutto ciò vale solo nel caso di sconfitta di Musso al ballottaggio, nel caso invece di un senatore vincente gli equilibri sarebbero solo leggermente differenti: l’Udc porterebbe a casa metà  dei consiglieri eletti, 12 su 24.
Se a tutto ciò si aggiunge l’indicazione di voto del Pdl, hano facile gioco gli esponenti del Pd a firmare comunicati al veleno: “Il civismo di Musso è già  finito, la maschera è caduta – punge il segretario genovese Lunardon – era tutta una farsa. Il sostegno del Pdl riporta Musso da dove era venuto, ossia dalle liste bloccate scelte da Berlusconi”
Non che gli ex Ds stiano meglio, su dodici possibili eletti del Pd, la metà  sono di provenienza Margherita.

Giovanni Mari
(da “Il Secolo XIX“)

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IL TRAPPOLONE DI MONTELEONE (PRIMA PARTE) HA FUNZIONATO: NELLA LISTA MUSSO TRE ELETTI SU QUATTRO SONO TARGATI UDC, L’ALTRA E’ SUA SORELLA

Maggio 11th, 2012 Riccardo Fucile

SE FLI AVESSE PRESENTATO UNA SUA LISTA DI APPOGGIO CON IL PROPRIO SIMBOLO, CON UN 2,7% AVREBBE AVUTO UN CONSIGLIERE… E NON CI SI VENGA A DIRE CHE NON LO AVEVAMO DETTO…ORA VEDIAMO SE GLI UDC ELETTI TERMINERANNO I CINQUE ANNI DI MANDATO SENZA FARE IL SALTO DELLA QUAGLIA

Non siamo tra quelli che amano attendere i risultati elettorali per poi dire “lo avevamo detto”, magari estrapolando qualche dichiarazione che si possa prestare a doppie interpretazioni.
Abbiamo preferito sostenerlo a chiare lettere mesi fa, quando era evidente che la strategia di Futuro e Libertà  a Genova, quella di mimetizzarsi nella lista civica di Musso per non farsi contare, non avrebbe portato a nessun risultato concreto.
La rinuncia a presentare il proprio simbolo in appoggio alla candidatura a sindaco di Enrico Musso e della sua lista civica, sia da parte di Fli che dell’Udc, aveva due opposte valenze.
Per Fli la paura di dover trovare il riscontro sul terreno elettorale di due anni di inattività  assoluta (a parte le presenze sui media per aver ricevuto attenzionati dalla Dia nella sede di partito concessa gratuitamente da un ricercato colpito da mandato di cattura internazionale), di gestione fallimentare e di mancanza assoluta di saper veicolare le tesi di Bastia Umbra.
Per l’Udc invece sarebbe stata l’occasione, sfruttando il traino di Musso, di andare oltre il singolo eletto che il modesto 3% locale gli avrebbe garantito.
Il trappolone del segretario Udc Monteleone ha funzionato perfettamente, grazie anche al radicamento sindacale su cui può contare.
Gli eletti della lista Musso sono risultati, oltre al candidato sindaco, quattro, di cui tre targati Udc, il quarto è la sorella di Enrico Musso.
Monteleone è così riuscito a prendersi tre volte i consiglieri che avrebbe raccolto in caso di battaglia solitaria, mentre Futuro e Libertà  è rimasta al palo e il suo primo esponente è al settimo posto.
Complimenti per la strategia, avallata dai vertici nazionali.
Se Futuro e Libertà  si fosse presentata da sola, col proprio simbolo, sempre in appoggio a Musso sarebbe riuscita a prendere un consigliere?
Partendo da una realistica e pessima base dell’1,5%, con una presenza aggressiva e movimentista, fatta soprattutto di contenuti, proposte politiche e visibilità  sul territorio, in due mesi si sarebbe potuta traguardare la meta del 2,5%-3%, la soglia per avere un consigliere.
Era quello che Liguria Futurista aveva suggerito e che non è stato preso in considerazione: fare una battaglia per il partito e le idee, non per un candidato piuttosto che un altro.
Si è scelto il suicidio politico: che senso aveva, ad es., presentare quattro candidati di Fli nella lista Musso che hanno finito per togliersi voti a vicenda?
Quanto al trappolone di Monteleone è perfettamente riuscito: ora attendiamo per cinque anni la seconda parte.
Restiamo in attesa di vedere se coloro che sono stati eletti per fare opposizione a Doria termineranno il loro percorso in sintonia con il mandato ricevuto dai propri elettori o se ci saranno cambi di campo.
Nel caso, ricordatevi che lo avevamo detto, anche questo, un paio di mesi fa.

LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza

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SECOLO XIX: “LIGURIA FUTURISTA: CENTRODESTRA ALLO SFASCIO”

Maggio 11th, 2012 Riccardo Fucile

IL QUOTIDIANO LIGURE PUBBLICA LA SINTESI DELL’ANALISI POLITICA DEL MOVIMENTO CHE SI RIFA’ AI PRINCIPI DI BASTIA UMBRA… “MUSSO DEVE SCAVALCARE DORIA PARLANDO DI SERVIZI SOCIALI, TRASPORTO PUBBLICO, ASILI, ASSISTENZA, I PROBLEMI QUOTIDIANI CHE INTERESSANO I GENOVESI”

Pubblichiamo la nota che il Secolo XIX ha dedicato stamane a “Liguria Futurista”

“Una campagna elettorale liberal soft alla fine non rende nulla e i risultati lo dimostrano: se il Pdl non fosse allo sfascio, Musso non sarebbe arrivato neanche al balllottaggio, lo vogliamo capire, dati alla mano?”
E’ l’analisi politica di Liguria Futurista, il movimento che si è separato da Fli.
A Musso vengono contestati due errori: non aver fatto nulla di incisivo dopo che, a 30 giorni dal voto, “veleggiava tra il 20% e il 23%” e aver continuato “ad attaccare il passato, cioè la Vincenzi, quando invece la sinistra, con Doria, aveva riacquistato un volto credibile”.
Adesso Liguria Futurista sollecita Musso a “scavalcare Doria parlando di servizi sociali, trasporto pubblico, asili, assistenza agli anziani e famiglie”.
E al Terzo Polo: “Vuole muovere il fondoschiena e venire a Genova a dare garanzie su porto, infrastrutture e fisco?”

(da “ll Secolo XIX“)

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LA PROVOCAZIONE DI “LIGURIA FUTURISTA”: IL PROSSIMO SINDACO DI GENOVA SI IMPEGNI A CREARE UN ASSESSORATO CHE VIGILI CONTRO LE INFILTRAZIONI DELLA ‘NDRANGHETA NEGLI APPALTI PUBBLICI

Aprile 18th, 2012 Riccardo Fucile

“IN UNA REGIONE ORMAI AL CENTRO DI TROPPE INCHIESTE SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE NEI LAVORI PUBBLICI, CHIEDIAMO AL FUTURO SINDACO UN IMPEGNO CONCRETO   E UN SEGNALE FORTE DI CAMBIAMENTO”

Non passa mese ormai che le cronache liguri non riportino notizie relative ad “affari” tra esponenti della criminalità  organizzata e esponenti politici locali: un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più vaste e devastanti in un intreccio, svelato da numerose inchieste giudiziarie, che va da Ventimiglia allo Spezzino, ma con solidi ancoraggi anche a Genova.
Tanto da far ritenere che la Liguria rappresenti al Nord la regione con la maggiore ramificazione tra interessi della ‘ndrangheta e casta politica.
Poichè il Comune di Genova è stato spesso al centro di polemiche per lavori affidati ad aziende sospette che spesso agiscono in regime di monopolio, per non parlare dei numerosi scandali che hanno caratterizzato gli ultimi anni della gestione di troppi comuni (arrivando nel ponente persino allo scioglimento di consigli comunali per infiltrazioni mafiose), riteniamo che il “ripristino della legalità ” debba essere una priorità  per il futuro sindaco di Genova.
Eppure questo tema viene toccato quasi con fastidio dai candidati alla poltrona di primo cittadino e ciò pone diversi interrogativi.
Per questa ragione “Liguria Futurista” chiede ai candidati di sottoscrivere un impegno davanti ai propri elettori: la creazione, se non di un assessorato, almeno di organismo certificato e qualificato di controllo sulla gestione degli appalti nella nostra città .
Che estrometta dai lavori chi ha procedimenti in corso e sia attenzionato dalle Procure per fatti riconducibili a organizzazioni malavitose.
Genova sia d’esempio e prenda una posizione chiara: basta appalti, subappalti e lavori affidate ad aziende sospette di collusione con la ‘ndrangheta.
“Vediamo chi ci sta” e chi invece, per interesse o viltà ,   si nasconde dietro un dito.

LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza

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LA STAMPA CITTADINA: “LIGURIA FUTURISTA” COSTRINGE I LEGHISTI A PUBBLICHE SCUSE… NON BASTANO: IL NUOVO CORSO MARONIANO RICHIEDE L’ESPULSIONE PER CHI SI MACCHIA DI XENOFOBIA O NO?

Aprile 16th, 2012 Riccardo Fucile

SECOLO XIX: “ATTACCO XENOFOBO SU INTERNET, SPARISCE SUBITO LA FOTO CON RIXI”… CORRIERE MERCANTILE: “IMMIGRATI NEL MIRINO, IL LEGHISTA PICCARDO SI PENTE”… LA VICENDA DI CHI INVITAVA SU FACEBOOK A FARE FUOCO SUI BARCONI DEGLI IMMIGRATI METTE ALLE CORDE IL CANDIDATO SINDACO DELLA LEGA

Riportiamo qui a fianco la fotocronaca della denuncia di “Liguria Futurista” cos’ come è apparsa con ampio risalto sul “Secolo XIX” che scrive:

“Tornano i macabri slogan “spara al gommone degli immigrati”. L’ultima uscita è di Luca Piccardo, candidato al Municipio VIII e segretario della Lega a Ponente. La foto, con conseguenti imbarazzi, è comparsa su Facebook e dalla stessa pagina, come stigmatizza Liguria Futurista, è scomparsa la foto dello stesso Piccardo con il candidato sindaco leghista Edoardo Rixi”.

Ecco invece l’articolo del “Corriere Mercantile” che il giorno dopo raccoglie le tardive scuse di Luca Piccardo:

IMMIGRATI NEL MIRINO, IL LEGHISTA PICCARDO SI PENTE

“Ho fatto un errore, certo, non volevo invitare nessuno a dare la caccia agli immigrati”. L’ammissione è di Luca Piccardo, segretario della sezione della Lega Nord del Ponente e candidato del Carroccio al consiglio municipale del Ponente, balzato improvvisamente alla ribalta della cronaca dopo che Liguria Futurista aveva diffuso la foto che Piccardo aveva pubblicato sulla sua pagina facebook lo scorso 30 marzo.
Foto nella quale compariva appunto un barcone di immigrati nel mirino. Ovviamente polemico il commento di Liguria Futurista che accusava il leghista d’istigare all’odio razziale e invitava anche il candidato sindaco della lega, Edoardo Rixi a prendere posizione sulla vicenda, per spiegare se condividesse o meno l’iniziativa di un dirigente del partito genovese, per giunta candidato alle amministrative.
Ma per la Lega è lo stesso Piccardo a parlare e cercare di spiegare. “Avevo pubblicato quella foto solo perchè volevo richiamare l’attenzione sul problema immigrazione, visto che non se ne parla più – spiega Piccardo – Ma non volevo incitare alla   violenza contro gli immigrati, non avevo affatto questa intenzione. Poi però ho pensato che qualcuno potesse interpretare male la foto e così l’ho tolta. Ho fatto sicuramente un errore e mi dispiace, ma non avevo affatto le intenzioni che qualcuno mi ha voluto attribuire”
Resta una domanda, però: quali altre interpretazioni sono possibili, secondo Piccardo, di una foto così eloquente?

La replica di Liguria Futurista:

Prendiamo atto delle tardive scuse del candidato alle amministrative Luca Piccardo che sarebbero credibili se fossero accompagnate da una lettera di dimissioni, in sintonia col nuovo corso maroniano (in cui Piccardo si riconosce) che ha stigmatizzato (per ora solo a parole) la volontà  di abbandonare ogni manifestazione di carattere xenofobo da parte della Lega.
Se ciò fosse vero, Piccardo sarebbe già  stato espulso dal partito.
E’ singolare poi che gli esponenti locali della Lega diano risposte diverse e opposte a secondo della testata giornalistica da cui vengono interpellati.
Da un lato contestando il contenuto dell’articolo, dall’altro ammettendo di aver sbagliato.
Ciò che fa notizia è anche il grave “rumoroso silenzio” del candidato sindaco leghista Rixi che non ha avuto il coraggio civile di prendere le distanze da una foto infame, accompagnata (non dimentichiamolo) dallo slogan “In nome del popolo italiano …fuocoooooooooooo”.
Questo sarebbe , secondo Piccardo, un modo “per porre all’attenzione dei genovesi il tema dell’immigrazione”: sparandogli insomma.
E su questo, prendiamo atto, Rixi non si è dissociato e non ha chiesto le dimissioni del suo sodale, non ha ritenuto di deferire Piccardo alla commissione di verifica interna alla Lega: proprio lui che ogni giorno ricorda come “la Lega deve fare pulizia”.
Che singolare coerenza del candidato sindaco della Lega…
Allora vediamo cosa pensa Rixi del commento, postato su Facebook il giorno successivo dal solito Luca Piccardo, esattamente il 1 aprile, in occasione della sconfitta del Napoli contro la Juventus:

Luca Piccardo
1 aprile tramite cellulare
E anche il napoli è stato asfaltato dalla juve…e ora tutti in coro: senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani… NAPOLI MERDA!

Il giorno prima “fuoco sugli immigrati”, il giorno dopo “i napoletani che puzzano”.
Ma che bei candidati che ha la Lega a Genova: uno che insulta e l’altro omertoso.
No, scuse respinte, giudichino i genovesi.

LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza

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“LIGURIA FUTURISTA”: CARO MUSSO, IL TERZO POLO NON E’ IL COLOSSEO, ALTRO CHE “VIENI VIA CON ME”

Aprile 7th, 2012 Riccardo Fucile

IL CANDIDATO SINDACO LEGHISTA RIXI CHIEDA ASILO POLITICO A TOPOLINEA, LI’ I PROFUGHI NON LI FANNO AFFOGARE… ALTRO CHE CORTEGGIARE “UN INCAPACE A FARE IL SINDACO”, IL TERZO POLO PARLI DI VALORI NON SOLO DI MARCIAPIEDI

Sulla stampa di oggi si legge che il candidato sindaco di Genova per la Lega, Edoardo Rixi, sarebbe “conteso” da altri partiti, dopo il deflagrare dello scandalo dei fondi della Lega su cui stanno indagando tre procure e a seguito della sua pubblica dichiarazione: “O si cambia o lascio la Lega”.
In particolare il candidato sindaco della omonima lista civica e del Terzo Polo, Enrico Musso, avrebbe invitato Rixi con la battuta “Vieni via con me” a convergere, ormai eventualmente al ballottaggio, sulla sua candidatura a sindaco, con un posto di rilievo in giunta per Rixi, in caso di sua vittoria.
“Liguria Futurista” ricorda a Enrico Musso che il Terzo Polo non è il Colosseo dove si entra e si esce a piacimento, senza condividerne i valori fondanti.
E nemmeno l’uffico acquisti di una grande azienda dove spesso finiscono per essere assunti “incapaci” (per dirla alla Belsito e alla Chiappori) o portaborse raccomandati.
Rixi ancora oggi rivendica il suo diritto a brandire il salame davanti alla moschea, atto politico che nulla ha in comune con il Terzo Polo e più in generale con le persone civili.
Musso eviti una politica ondivaga e dica parole chiare: Rixi, se rimanesse orfano della Lega per beghe interne, chieda asilo politico a Topolinea, direzione opposta a Padania.

In quella località  i profughi li accolgono rispettandone i diritti sanciti dalle leggi internazionali, non li fanno affogare in mare.
Caro Enrico, i voti si raccolgono sul proprio programma, non strizzando l’occhio a “un incapace a fare il sindaco” (sempre fonte intercettazioni dirigenti leghisti) che ha pure il coraggio di dichiarare: “Se non c’è spazio nella Lega, magari c’è da altre parti, oppure posso fare anche altro: nella vita non è un obbligo fare politica”.
Parla lui che tra incarichi da portaborse ( e tutti in Lega sanno chi è stata la sua “musa protettrice”) e cariche pubbliche da dieci anni vive di politica.
Dieci anni di frequentazioni ad alto livello del “cerchio magico” e dintorni senza avere mai espresso dubbi e assunto prese di distanza.
Altro che “vieni via con me”, il Terzo Polo non ha bisogno di badanti, ma di idee, valori e progetti ideali.

LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza

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AVREBBERO DETTO LA STESSA COSA SE SI FOSSE TRATTATO DI ERIGERE UNA SINAGOGA ?

Marzo 14th, 2012 Riccardo Fucile

A GENOVA GLI EX AN CRITICANO IL LORO STESSO CANDIDATO SINDACO PDL, REO DI AVER DISCUSSO CON L’IMAN SULLA MOSCHEA… “LIGURIA FUTURISTA” ATTACCA: “DUE GENOVESI SU TRE NON SONO CONTRARI A UN LUOGO DI CULTO ISLAMICO, FATELA FINITA COL FOMENTARE DIVISIONI, PENSATE PIU’ AI PROBLEMI REALI E   MENO ALLE POLTRONE”

In merito all’incontro del candidato sindaco Pdl PierluigiVinai con l’imman Hussein Salam sul tema moschea e alla successiva presa di posizione di ex An, “Liguria Futurista”, nell’apprezzare il gesto di Vinai nei confronti della Comunità  islamica genovese, ricorda:

1) E’ stata proprio Liguria Futurista ad aver stilato recentemente un documento sulla necessità  di dialogo religioso interculturale tra le diverse comunità , intervistando sia l’imman che un esponente del mondo cattolico genovese.

2) Vinai si è semplicemente smarcato da quella che un ex missino come Staiti ha definito “becerodestra”, intenta a pescare nelle fasce più reazionarie dell’elettorato, per aprirsi invece al confronto, così come in precedenza aveva fatto il candidato Enrico Musso.
E quanto seguito abbiamo le tesi di certi ex An è dimostrato dalla trombatura alle scorse regionali e dal dimezzamento delle preferenze personali.

3) Ricordiamo che un recente sondaggio Swg ha stabilito che solo il 32% dei genovesi è contrario alla costruzione di una moschea, meno dei consensi che raccolgono Pdl e Lega insieme.
Siamo d’accordo invece con un referendum che coinvolga l’intera città , a condizione che, in caso di sconfitta, i “becero-destri” si ritirino definitavemente dalla scena politica, possibilmente senza farsi inserire in consigli di amministrazione con relativo lauto gettone di presenza.

4) Fermo restando che Liguria Futurista sarebbe più favorevole alla costruzione di una moschea in Darsena che diventerebbe, come all’estero, un centro di richiamo turistico, ci chiediamo se certi “critici” avrebbero sollevato le medesime pretestuose polemiche se si fosse trattato di erigere una sinagoga, invece che una moschea.

5) Ricordiamo infine che alle scorse elezioni regionali, nel quartiere di Oregina-Lagaccio, la Lega, che aveva cavalcato la crociata anti-moschea, aveva alla fin fine preso solo un paio di punti in percentuale in più di quanti ne avesse avuto in passato.
Segno evidente che la stragrande maggioranza degli abitanti del quartiere non è certo contraria alla costruzione della moschea ed ha cose più serie a cui pensare.

LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza

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GENOVESI ATTENZIONE: NON APRITE LA PORTA

Febbraio 29th, 2012 Riccardo Fucile

NON SAPENDO PIU’ A CHI RIVOLGERSI, POTREBBERO PRESENTARSI A CASA VOSTRA GRILLO E BIASOTTI A PROPORVI DI FARE IL CANDIDATO SINDACO DI GENOVA DEL PDL

LI RICONOSCETE DAL CURRICULUM: UNO NON E’ RIUSCITO NEANCHE A FARSI ELEGGERE SINDACO DI CAMOGLI, L’ALTRO HA COME PRECEDENTI DUE SCONFITTE DI SEGUITO IN REGIONE


DA GIORNI CERCANO UN NUOVO AGNELLO SACRIFICALE SENZA TROVARLO E SONO DISPOSTI A TUTTO: ANCHE A CANDIDARE QUALCUNO CHE ABBIA UN REDDITO INFERIORE AI 100.000 EURO E CHE OGNI TANTO SALTI LA MESSA DELLA DOMENICA

NON DATEGLI CORDA, NON FIRMATE FOGLI IN BIANCO: RISCHIATE DI TROVARVI NOMINATI A VOSTRA INSAPUTA ANCHE SE AVETE MANDATO UNA MAIL DI RINUNCIA COME IL POVERO (SI FA PER DIRE) VINACCI

SE INSISTONO A SCAMPANELLARE ALL’USCIO PRENDETE TEMPO E INVOCATE LE PRIMARIE

LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza

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LIGURIA FUTURISTA: A FIANCO DEI LAVORATORI, CONTRO LE DIMISSIONI IN BIANCO

Febbraio 27th, 2012 Riccardo Fucile

L’ABROGAZIONE DELLA LEGGE 188 HA PERMESSO IL RITORNO A RICATTI OCCUPAZIONALI, COLPENDO SOPRATTUTTO IL DIRITTO DELLE DONNE ALLA MATERNITA’ E LASCIANDO SPAZI A IRREGOLARITA’ DI TRATTAMENTO

Altra iniziativa di “Liguria Futurista”: questa volta si tratta di un volantinaggio nei quartieri del ponente genovese per sensibilizzare la cittadinanza contro la prassi delle lettere di dimissioni in bianco,   fatte firmare al lavoratore all’atto dell’assunzione.
Un pratica favorita dall’abrogazione della legge 188 da parte del precedente governo.

La legge del 17 Ottobre 2007   n. 188 recitava infatti che la lettera di dimissioni volontarie, volta a dichiarare l’intenzione di recedere dal contratto di lavoro, e’ presentata dalla lavoratrice e dal lavoratore, su appositi moduli predisposti e resi disponibili gratuitamente dalle direzioni provinciali del lavoro e dagli uffici comunali, nonche’ dai centri per l’impiego.
I moduli riportano un codice alfanumerico progressivo di identificazione, la data di emissione, nonche’ spazi, da compilare a cura del firmatario, destinati all’identificazione della lavoratrice o del lavoratore, del datore di lavoro, della tipologia di contratto da cui si intende recedere, della data della sua stipulazione e di ogni altro elemento utile.
I moduli avevano validita’ di quindici giorni dalla data di emissione ed erano disponibili anche on line, da scaricare dal sito del Ministero del Lavoro e dell’Inps.
Questa legge aveva introdotto un principio semplice, il divieto di far firmare preventivamente dimissioni n bianco al lavoratore e alle lavoratrici.
Le dimissioni in bianco sono una piaga sociale che soprattutto al sud, ma anche nelle regioni del nord, rappresenta un’arma di ricatta verso tutti quei lavoratori che pur di lavorare, subisco vessazioni contrattuali e irregolarità  di trattamento rispetto ai contratti collettivi nazionali.
E’ una piaga sociale che limita l’accesso al mondo del lavoro delle donne e le ricatta costantemente rispetto all’evoluzione della loro vita famigliare.
“Ti assumo ma se rimani incinta ti   licenzio, se fai sciopero ti licenzio, se non fai quello che dico io ti licenzio”.
Purtroppo questo malcostume è dilagante soprattutto nelle piccole aziende, soprattutto nel settore manifatturiero, soprattutto in quelle aree del Paese depresse dove criminalità  e sommerso la fanno da padroni.
Il governo Berlusconi con la legge 133 del 06 agosto 2008 art.39 comma 10 ha abrogato la legge 188/07, completamente.
Chiediamo al ministro Fornero di ripristinarla.

LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza

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