Dicembre 18th, 2011 Riccardo Fucile
A FRONTE DI UN FLI LOCALE INEFFICIENTE, COMPROMESSO E IN CUI PREVALGONO SOLO LOGICHE SPARTITORIE, LA BASE MILITANTE LANCIA LA SFIDA FUTURISTA: FEDELI SOLO AI PRINCIPI DEL MANIFESTO DI BASTIA UMBRA, MA LIBERI DI AGIRE E LIBERI DI PENSARE
Mentre “Futuro e Libertà “, in poche ore e senza alcun approfondimento politico, celebra all’hotel Bristol il suo congresso provinciale con un unanimismo di facciata, mera ratifica di una lottizzazione delle tessere e della spartizione delle cariche degna della prima Repubblica, la vera base futurista militante genovese che ha come unico riferimento il manifesto programmatico di Bastia Umbra, ricco di spunti e di analisi della società civile, decide di operare una svolta e creare “Liguria Futurista”.
Un contenitore di idee, aperto al contributo di tutti, ispirato ai principi della legalità , della giustizia sociale e dell’unità nazionale.
Un movimento dove non potranno avere cittadinanza giochetti di corridoio, manipolazioni di tessere e collusioni, frequentazioni con pluri-inquisiti, concezione della politica come mera occupazione di poltrone.
Dopo un anno di completa assenza di Fli sul territorio genovese e di palese incapacità a “fare politica”, confrontandosi sui reali problemi di Genova e della Liguria, con i cittadini, le categorie sociali, le fasce di sofferenza ed emarginazione che la crisi economica rende sempre più visibili, “Liguria futurista” vuole porsi come avanguardia etica, sociale e politica del rinnovamento della classe dirigente della destra ligure, come testa pensante e braccio operativo di un nuovo modo di fare politica.
Al servizio dei giovani e delle donne, a tutela dei diritti civili e della integrazione degli immigrati, declinando valori e principi di riferimento di una nuova destra repubblicana, nazionale e sociale che sappia contemperare diritti e doveri.
“Non ha importanza da dove provieni, ma dove intendi andare” sarà la nostra linea guida di aggregazione e un “movimentismo operativo” il nostro metodo di intervento.
Per andare oltre i vecchi logori schemi, le rigide categorie, le appartenenze ideologiche.
I congressi pre-confezionati e senza anima li lasciamo ai vecchi notabili, tristi e logori figuranti del teatrino della politica che ha massacrato l’Italia e ucciso i sogni delle nuove generazioni.
Nell’Italia dei privilegi delle caste e della prassi della corruzione, noi vogliamo restituire dignità a chi privilegia ancora il diritto di sognare un Paese migliore.
Liberi di agire, liberi di pensare.
Ufficio di Presidenza
LIGURIA FUTURISTA
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Aprile 21st, 2011 Riccardo Fucile
LASSINI E’ RIMASTO IN LISTA: HA SOLO DETTO “NON FARO’ CAMPAGNA ELETTORALE”, MA RIMANE UN CANDIDATO ELEGGIBILE… E LA SANTANCHE’ HA GIA’ INIZIATO A PILOTARE LE PREFERENZE SU DI LUI: “VOTEREI LASSINI”… SE ELETTO NON SI DIMETTERA’, ALLA FACCIA DI CHI CI HA CREDUTO
Nel Pdl, imbarazzato per finta, di fronte alle ripercussioni mediatiche sulla vicenda dei manifesti “Fuori le Br dalle procure” e alla dura condanna da parte del Capo dello Stato, sembrava una corsa alla condanna pubblica del reietto. Eppure, in fondo, Roberto Lassini, reo confesso che si è assunto la paternità del manifesto, non aveva fatto che interpretare le parole del premier circa il “brigatismo giudiziario” della magistratura e lo aveva anche sottolineato.
Poi, per paura di perdere i voti moderati milanesi e di fronte al “o io o lui” della candidata sindaco Letizia Moratti, il Pdl lo ha formamente scaricato.
Ma, caso strano, lo ha fatto esattamente un giorno dopo la scadenza che avrebbe potuto escluderlo dalla lista, ormai presentata.
Formalmente infatti l’accorata lettera di scuse indirizzata dal Lassini a Giorgio Napolitano rappresenta carta straccia, candidato Lassini era e tale rimane. Quanto al suo impegno a “non fare campagna elettorale”, il concetto fa sorridere, in realtà l’ha già fatta: prima era uno sconosciuto, ora non più.
Nessuno infatti potrà impedire a un elettore milanese di indicare una preferenza per lui, cosi come al Lassini di restare consigliere comunale, visto che non ha mai firmato una lettera di dimissioni anticipate.
E quando sarà eletto, sarà facile appellarsi alla volontà popolare che lo vuole consigliere e che non può quindi tradire.
Alla faccia di tutti coloro (pochi in realtà ) che hanno creduto alla favola del pentimento.
E che esista già un comitato per la sua elezione è facile intuirsi dalle parole della sottosegretaria Daniela Santanchè: “Lassini lo voterei perchè sono contro l’ingiustizia, perchè sono stufa di questi magistrati, pubblici ministeri, procure. Secondo me prenderà tantissime preferenze perchè sono molte le persone incavolate con le procure”.
L’assist è servito, ora non resta che raccogliere i frutti.
Presto ci troveremo un imputato in più in un consesso politico, che volete che sia.
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Aprile 19th, 2011 Riccardo Fucile
PARLA IL CANDIDATO DEL PDL AL COMUNE DI MILANO, INDAGATO PER I MANIFESTI “FUORI LE BR DALLE PROCURE”…INVITATO UFFICIALMENTE A RITIRARE LA PROPRIA CANDIDATURA, DISPONE DI “VALIDI ARGOMENTI” PER NON FARLO…LA FOTO CON GHEDINI
Roberto Lassini, presidente dell’associazione che ha ideato i manifesti “via le Br dalle procure”, come reagisce al fatto che il Pdl le ha chiesto di non presentarsi alle elezioni comunali a Milano?
Mario Mantovani, coordinatore del partito in Lombardia, è un vecchio democristiano come me. Mi ha solo chiesto di “fare un passo indietro”, e può significare molte cose.
Per la verità il messaggio pare chiaro.
Sono pronto a resistere. E se mi arrabbio ho tanto da raccontare.
Suona come una minaccia…
Semplicemente, non voglio fare da capro espiatorio. Mi escludono perchè sono indagato per un presunto reato di opinione, mentre in Parlamento ci sono ladri condannati. Non parlo solo del Pdl, ma di tutti i partiti. Io sono stato assolto dopo cinque anni di processo ai tempi di Mani Pulite e vengo messo alla gogna.
A stigmatizzare i manifesti è stato anche il presidente Napolitano: non pensa di avere esagerato con quello slogan?
Mi sono assunto la responsabilità di quanto fatto dai militanti della “Associazione dalla parte della democrazia”. Quello slogan è forte, è vero, ma riprende quanto detto da Silvio Berlusconi sul “brigatismo giudiziario” di certi magistrati.
L’azienda che avrebbe attaccato i manifesti dice che era lei a pagare le affissioni, almeno per una prima serie di poster a fondo azzurro. È così?
È corretto.
Lei conosce Silvio Berlusconi?
Gli ho stretto la mano a un pranzo elettorale. Tutto qui.
È vero che lei era sindaco di Turbigo quando ha conosciuto Mantovani, come lui ha raccontato in un’intervista?
Siamo amici di famiglia, ci conosciamo da una vita. E abbiamo una comune storia politica nella Dc. Io ho seguito le evoluzioni del partito, oggi sono consigliere a Turbigo eletto con l’Udc.
È stato Mantovani a chiederle di entrare nella lista del Pdl a Milano?
Mi sono proposto io e lui mi ha sostenuto.
Quando è successo?
Le rispondo da democristiano: in tempi utili.
A Turbigo si dice che lei sia l’avvocato di Mantovani. È vero?
No. L’anno scorso lui mi ha procurato un paio di piccoli lavori come legale per il Comune di Arconate, di cui è sindaco. Roba da mille euro a causa. È stato un gesto da amico, ne avevo bisogno, non sono milionario e ho anche debiti.
Lei è comparso vicino a Mantovani in una manifestazione “anti-pm” a Palazzo di giustizia. Il coordinatore ha avuto un ruolo anche nella contestata campagna di affissioni?
Non parlo dei manifesti, c’è un’indagine in corso. E ripeto: è l’iniziativa di alcuni militanti della mia associazione.
Perchè i file dei primi manifesti, a tema “Silvio resisti”, sono sul blog del coordinatore della campagna elettorale del Pdl?
Non parlo dei manifesti, c’è un’indagine in corso.
Qual è il suo sentimento in questi giorni di bufera?
Mi spiace che la Moratti mi abbia chiesto di uscire dalla lista, questo è ovvio. Ma non ho nulla contro il sindaco nè contro il partito. Rivendico solo il mio diritto di opinione».
Franco Vanni
(da “La Repubblica“)
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Aprile 17th, 2011 Riccardo Fucile
SI CHIAMA ROBERTO LUSSINI, CANDIDATO PDL ALLE COMUNALI, EX DC, CHE NEL 1993 SI FECE 45 GIORNI DI CARCERE PER POI ESSERE ASSOLTO…SI AUTOACCUSA IN UNA INTERVISTA A “IL GIORNALE”: HA ATTESO 18 ANNI PER MANIFESTARE IL SUO DISSENSO? O VUOLE SOLO COPRIRE QUALCUNO PIU’ IN ALTO?…HANNO TROVATO IL “MARTIRE” ADATTO, INFATTI LO LASCIANO PURE NELLA LISTA DELLA MORATTI
Mentre a Roma il premier paragona la magistratura a una “associazione per delinquere a fini eversivi”, a Milano la Digos si avvicina al committente dei manifesti apparsi ieri nel capoluogo lombardo, in cui i magistrati vengono accostati alle Br.
E come spunta il primo indagato, tempestivamente e stranamente Il Giornale “smaschera” il presunto autore dell’iniziativa: Roberto Lassini che si prende tutta la responsabilità dell’iniziativa: “Solo una provocazione dice”.
E il coordinatore lombardo del Pdl, Mario Mantovani, conferma la fiducia in Lassini: “Rimarrà in lista, giudicheranno gli elettori”.
Lo stesso Mantovani che ieri aveva minimizzato sul testo dei manifesti. “Io non ne so nulla, non li ho neanche visti. Non c’entrano niente con noi. Le Br? Saranno le ‘brutte racchie’”, aveva detto.
Ma la vicenda non si chiuderà così semplicemente.
C’è un’inchiesta per vilipendio dell’ordine giudiziario in cui già una persona appare iscritta tra gli indagati.
Ieri la Digos dopo aver individuato il tipografo dei manifesti, gli agenti sono risaliti alle società che ne curano la distribuzione e l’affissione: quattro dipendenti sono stati ascoltati, per capire chi ci sia dietro alla firma ‘Associazione dalla parte della Democrazia’.
All’interno di due magazzini perquisiti, gli uomini della Digos hanno trovato e sequestrato i manifesti su cui campeggia in bianco, su sfondo rosso, la scritta ‘Via le Br dalle procure’, insieme ad altri firmati allo stesso modo.
Già a febbraio, la stessa sigla aveva distribuito in città dei grandi cartelloni con la scritta ‘La sovranità popolare è sacra! Silvio resisti, salva la democrazia” o ancora ‘La giustizia politica uccide la libertà . Volete cacciare Berlusconi? Prima vincete le elezioni’.
Stamani dalle pagine de Il Giornale è arrivata la strana autodenuncia di Lassini.
“Via le br dalle procure? Uno slogan esagerato, senza intenzioni offensive”, ha detto definendosi l’autore dei manifesti.
Ex sindaco dc, in carcere per 42 giorni nel ’93 e assolto con formula piena dopo 5 anni di processi.
Una storia personale che gli fa sentire vicina la battaglia di Berlusconi sulla giustizia, dice, ed è “per dare manforte al premier” che è stata creata, due mesi fa, l’associazione “Dalla parte della democrazia” della quale lui è il presidente.
I manifesti, allora: “E’ stata una provocazione. Esagerata ma tale. Sono certo che l’obiettivo non fosse mancare di rispetto alle vittime del terrorismo”.
Ora Lassini è candidato Pdl a Milano. E rimarrà tale.
“Sceglieranno i milanesi — ha detto Mantovani -se sia opportuno o meno votare e far eleggere Lassini. La sua mi sembra una provocazione forse eccessiva, ma leggendo le sue parole sul Giornale di questa mattina ho apprezzato il suo rispetto per la buona magistratura”, ha detto il coordinatore regionale del Pdl.
”Noi condanniamo la lotta armata — ha aggiunto Mantovani — ma la lotta a colpi di avvisi di garanzia e di manette che certa magistratura utilizza non è certo da esaltare”.
E Letizia Moratti bolla i manifesti come “una azione da condannare, sono sicura che il partito stigmatizzerà questa azione”.
Ma certo non chiede che Lassini ritiri la sua candidatura, nonostante sia in una lista che fa riferimento a lei.
Secca, invece, la bocciatura da parte di Maurizio Lupi. “Il manifesto affisso a Milano ha la ferma condanna mia personale, del partito nazionale e locale. Non c’è giustificazione nè legittimazione”, ha detto il vicepresidente della Camera.
Alla kermesse è presente anche Roberto Lassini, ideatore dei cartelli in cui si chiede di mettere fuori da palazzo di Giustizia le Br.
Lassini è infatti nella lista del Pdl alle comunali di Milano, una presenza su cui “valuteremo” ha spiegato Lupi.
“Le lista sono depositate — ha sottolineato — ma ci può essere un gesto personale. Può chiedere scusa, oppure ci può essere una autosospensione. Altrimenti valuteremo”
Qualcosa non quadra in questa ricostruzione de “il Giornale”.
In primo luogo i manifesti sono stati commissionati da una presunta associazione e non da un singolo personaggio e fanno parte di una catena di manifesti con la stessa firma e gli stessi caratteri che sono stati affissi nelle precedenti settimane.
Non si tratta quindi di manifesti abusivi, in quanto sono stati attaccati negli spazi del Pdl e dei suoi fiancheggiatori: infatti non sono stati rimossi a seguito di denuncia del Pdl, mai pervenuta.
Mentre si dava per imminente l’emissione di quattro avvisi di garanzia, ecco spuntare Lassini che si autoaccusa, non alla Digos, ma a Sallusti.
Con una classica storia personale di “perseguitato dalla giustizia” capace di commuovere i cuori dei berluscones e giustificarne ogni azione delittuosa.
Un martire, un prigioniero politico, un uomo di cui non vergognarsi nel candidarlo a Palazzo Marino.
Il tutto mentre molti media stavano invece collegando i manifesti, come mandante, all’on. Palmieri, responsabile Pdl per internet, sul cui sito erano stati ospitati i precedenti manifesti della associazione.
Un uomo politico che da 18 anni organizza le campagne elettorali per Berlusconi, tanto per capirci.
In ogni caso aspettiamo i risultati delle indagini della Digos e della Magistratura: valgono qualcosa in più di quelle di Salllusti.
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Febbraio 1st, 2010 Riccardo Fucile
UNA MODIFICA AL DECRETO MILLEPROROGHE PERMETTERA’ AI PARTITI DI PAGARE SOLO 1.000 EURO IN OGNI PROVINCIA….COLPO DI SPUGNA SU MULTE CHE AMMONTANO A 500 MILIONI DI EURO…UN ANNO FA UN CONDONO TOMBALE DAL 2005 AL 2009, ORA UN ALTRO..CIASCUN PARTITO INVECE CHE 170 MILIONI PAGHERA’ 100.000 EURO
Agli italiani che reclamano meno tasse, governo e opposizione fanno tutti orecchie da mercante, ma quando sono in ballo i loro interessi ecco che il sistema di non pagare il dovuto lo trovano sempre in perfetta armonia. Parliamo delle multe per affissioni abusive che durante le campagne elettorali “massacrano” letteralmente i muri di tante città , grandi e piccole.
Grazie ad un emendamento Pdl-Pd alla legge milleproroghe, stanno per approvare un bel colpo di spugna da 500 milioni di euro, un bel condono per avere affisso centinaia di migliaia di manifesti abusivi.
La modifica sana ogni affissione abusiva da marzo 2009 ad oggi, con il semplice pagamento di una “una tantum” di 1.000 euro in ogni provincia. Stesso sconto praticato con il milleproroghe di un anno fa, quando fu imposto il condono tombale per tutte le multe dal 2005 al 2009.
Non che i partiti avrebbero dovuto pagare molto, complessivamente 150 milioni di euro per anno elettorale, cui avrebbero dovuto essere aggiunti 20 milioni di costo della rimozione del manifesto abusivo.
Ora grazie al condono, invece di 170 milioni a testa, ciascun partito se la caverà con 100.000 euro l’anno, tutti insieme un milione di euro.
Come se un comune cittadino, a fronte di una serie di multe per sosta vietata, potesse cavarsela pagando solo 1 euro ogni 170 di ammenda.
Eppure, neanche la possibilità di chiudere un contenzioso superiore ai 400 milioni con soli 4 milioni di euro, ha reso i partiti felici. Continua »
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Ottobre 30th, 2007 Riccardo Fucile
argomento: destradipopolo, manifesto, Politica | 1 Commento »
Settembre 25th, 2007 Riccardo Fucile
Qui in alto potete vedere in anteprima il manifesto che il nostro circolo fara’ uscire per 10 giorni sui muri di Genova . Esso esprime con allegria il senso del nostro schierarsi a fianco di colori che ritengono che anche nella nostra città si possa e si
debba reagire contro il conformismo e la logica dei poteri forti che tutto vorrebbero fagocitare e indirizzare ai loro fini. Una destra moderna, giovane, ironica e incisiva che sa guidare la protesta e dare proposte concrete alla soluzione dei problemi, una destra culturale, sociale e popolare che vuole fare opinione.
Scarica il manifesto
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