Ottobre 3rd, 2014 Riccardo Fucile TOCCA A ROBERTA GASCO, PASSATA DALL’UDEUR A FORZA ITALIA..NEL 2005.ERA STATA ELETTA NEL LISTINO DEL PRESIDENTE PD BURLANDO
Era ormai una consuetudine, in Regione: presentare false ricevute fiscali, per pranzi di lavoro inesistenti o fantomatici acquisti di materiale destinato al funzionamento dei gruppi consiliari. Così fan tutti. Lo è sempre stato, così, anche nella passata legislatura.
Tant’è che adesso che la Procura della Repubblica passa al setaccio le spese “pazze” tra il 2005 e il 2010 (prima giunta Burlando), Roberta Gasco finisce nel registro degli indagati.
Chiamata a rispondere di falso e peculato, il cui periodo di prescrizione è di 10 anni.
In futuro potrebbe non essere chiamata in causa per il peculato, che invece ha una estinzione ridotta a 7 anni.
Le spese “pazze” della consigliera di Forza Italia, nella passata legislatira in quota Udeur a capo del Gruppo Misto in Regione, prima sono state vagliate dalla Corte dei Conti, che ha ravvisato delle irregolarità .
In un secondo momento sono state messe sotto l’attenzione del Nucleo di Polizia Tributaria, guidato dal colonnello Carlo Vita.
Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno poi accertato che quelle ricevute non corrisponderebbero ad acquisti fatti veramente.
E il nome della Gasco è finito nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Massimo Terrile, che proprio in questi giorni si appresta a chiudere l’indagine ed a notificare l’Acip (avviso di conclusione indagini), con relativo avviso di garanzia a lei ed al suo avvocato.
Roberta Gasco in Mastella, è l’esempio vivente delle contraddizioni politiche della Liguria e di una trasversalità che di volta in volta ha fatto comodo alla destra o alla sinistra.
Alla giovane avvocatessa che, ancor prima che nuora dell’ex ministro Clemente Mastella era la figlia di un potente rappresentante della Democrazia Cristiana della riviera di ponente savonese, l’ingresso in Regione con tanto di tappeto rosso glielo spalanca nel 2005 l’allora neo presidente Claudio Burlando.
La necessità di sorreggere la giunta lo spinge a cercare alleanze politicamente traballanti con l’Udeur, di cui la Gasco è una fresca iscritta.
Così la Roberta da Loano arriva in via Fieschi grazie al listino, sì insomma la lista dei paracadutati.
Senonchè, quando il vento scompiglia la coalizione nazionale anche la Gasco si muove.
La riconoscenza in politica è un ostacolo, e così in un batter d’occhio alle Regionali del 2010 ecco che nel nuovo Consiglio la Gasco c’è ancora, però con una casacca appena diversa: quella di Forza Italia. E infatti è anche la coordinatrice provinciale di Savona del Pdl.
Ora il suo nome va ad aggiungersi al nutrito elenco di consiglieri incappati nell’imbarazzante vicenda delle spese “pazze”.
Soldi che sarebbero dovuti servire per le finalità istituzionali dei gruppi consiliari o per il funzionamento dei partiti, e che invece sono stati impiegati a scopi personali. O ancora peggio, mai spesi, ma di cui si sono avuti i rimborsi.
In particolare, nel filone frutto degli accertamenti della Procura della Corte dei Conti, l’ufficio guidato dal procuratore regionale Ermete Bogetti ha controllato le spese del triennio 2008-2010 non ancora in prescrizione, mentre i pm del penale si sono concentrati sulle legislature successive.
La giustizia contabile, oltre alla “messa in mora” nei confronti di 37 consiglieri e alla contestazione di 850mila euro relativi a spese irregolari del 2008, ha rilevato anche illeciti penali, trasmettendo gli atti alla Procura presso il Tribunale.
Prima della Gasco era stata la volta di Lorenzo Castè, l’ex consigliere regionale eletto nel 2005 in Rifondazione Comunista e poi passato al gruppo Udeur-Sinistra indipendente.
Per Castè le indagini si sono già chiuse e l’accusa è di peculato. Tra il 2008 e il 2010 il compagno di Vernazza avrebbe chiesto rimborsi con ricevute false per un importo di oltre 147 mila euro in spese di ristorazione, 13 mila euro per giornali e riviste, oltre 56 mila euro per spese di rappresentanza; e 8 mila euro per vini, prodotti dall’azienda di cui è titolare la moglie.
Intanto, sono in dirittura d’arrivo le altre due inchieste sulle spese “pazze”.
La prima, con i due filoni che da una parte (pm Nicola Piacente) vedono indagati 5 consiglieri di Italia dei Valori (tutti hanno lasciato il partito): Maruska Piredda, Nicolò Scialfa, Marylin Fusco e Stefano Quaini (dimessosi da consigliere); l’altro, in mano al pmFrancesco Pinto, ha nel mirino l’Udc di Rosario Monteleone e Marco Limoncini; poi Franco Rocca, Alessio Saso e Luigi Morgillo (Pdl), Raffaella Della Bianca (ex Pdl passata al Gruppo misto) e Aldo Siri (Lista Biasotti).
Marco Preve
(da “La Repubblica“)
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Maggio 3rd, 2012 Riccardo Fucile FINITA LOCAZIONE DELL’UDEUR PER MOROSITA’: DEBITI PER 25.000 EURO…L’EX MINISTRO: TROPPE SPESE
Hanno portato via i computer, le scrivanie, le lampade, i faldoni con la contabilità del partito e il materiale di cancelleria. Dall’oggi al
domani. Via.
L’ultimo dei portaborse dell’ex Guardasigilli, oggi parlamentare europeo, prima di spegnere la luce ha staccato dalla porta il cartello con la sagoma del campanile, 10 stelle a semicerchio e la scritta: «Udeur Popolari». Scala B, interno 5, via Dandolo 24: un elegante palazzo anni Venti vicino piazza San Cosimato, a Trastevere.
Via a gran velocità , con tutti gli arredi. Peccato però che nessuno, in tanta concitazione, si sia ricordato un dettaglio: pagare una decina di mesi arretrati di affitto e almeno altrettante rate di condominio.
Nel filone «soldi e partiti» che tanto fa discutere gli italiani nei bar, negli uffici, in palestra, si innesta così questa variante: che fine hanno fatto i soldi della pigione?
A chiederselo, in un fitto scambio di email che coinvolge gran parte del condominio, sono gli ex vicini di Clemente Mastella.
La fuga dai propri uffici è stata precipitosa: nella homepage di www.popolariudeur.it , si può ancora leggere: «Direzione nazionale Udeur, via Dandolo 24». No, non più.
L’appartamento al piano terra, sei stanze e due bagni per oltre 140 metri quadri virtualmente ancora occupati dal leader di Ceppaloni in quanto segretario politico, dal suo vice Paolo De Mese, dal capo segreteria Romano Carratelli, dall’ufficio tesseramento e dall’ufficio stampa, in realtà è sfitto dallo scorso 22 dicembre.
Dove ha traslocato Mastella? Nello stabile nessuno lo sa, sull’uscio non ci sono indicazioni, la portiera allarga le braccia: «Ma tutto da me volete sape’?».
Quel che si conosce con certezza, invece, è il «buco» lasciato dal «partito del campanile»: secondo i calcoli del padrone di casa, che abita nello stesso palazzo, l’Udeur non ha versato 3.202,16 euro per il condominio (piuttosto esoso per le continue diatribe su qualsiasi argomento di interesse comune) e altri 22 mila per l’affitto (attorno ai 2.500 euro al mese).
Quanto alla prima somma, il proprietario, in nome della glasnost di caseggiato, ha fatto sapere a tutti di aver provveduto lui, rendendo pubblici importi e date di versamento: «Cari vicini, non volevo mettervi in difficoltà ». Qualche giorno prima, per la verità , era circolata una voce assai diversa: «Amici miei, io con Mastella ci ho rimesso parecchio. Quindi le rate non pagate dall’onorevole sarebbe giusto che ce le accollassimo tutti».
Come che sia, la lite su questa prima voce sarebbe rientrata.
Per l’affitto, invece, gli avvocati sono già al lavoro: l’ingiunzione di sfratto è partita subito dopo la chiusura della sede, mentre il relativo decreto è stato notificato il 21 marzo.
«Mi sa che vonno Mastella, ma arriveno tardi!», ha esclamato una signora appostata davanti al portone, quella mattina, appena ha visto approssimarsi l’ufficiale giudiziario.
«Era quello pelato, sempre il solito», ha aggiunto. Segno che i morosi qui sono di casa. Sull’appartamento «scala B interno 5» fioccano ironie. C’è chi ricorda che pure i precedenti inquilini (architetti, registi…) erano insolventi, chi fa girare email intitolate «Mastellik» («Ma l’Udeur i rimborsi elettorali non li prende?»), chi si chiede se i messaggi circolati possano essere «di qualche interesse per la Procura della Repubblica».
Niente di tutto questo, mette a tacere ogni illazione lo stesso Mastella: «à‰ vero, ce ne siamo dovuti andare e ora non abbiamo una sede nazionale – ha spiegato mercoledì sera al Corriere – per una questione di costi. Noi non essendo presenti in Parlamento non possiamo contare su grandi finanziamenti e l’affitto era troppo alto».
Motivo per non pagarlo? «Ci abbiamo provato autotassandoci tra pochi amici, ma alla fine ci siamo dovuti arrendere. Il nostro core business d’altronde è in Campania, lì mica possiamo chiudere sedi».
E dunque il debito? «Non so bene a che punto siano le pratiche – conclude il leader dell’Udeur – ma voglio essere chiaro: se ci saranno problemi, salderemo tutto». Trastevere addio, senza rancori.
In via Dandolo 24, adesso, gli occhi sono puntati sul prossimo inquilino del famigerato interno «B5».
Fabrizio Peronaci
(da “il Corriere della Sera”)
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Febbraio 7th, 2012 Riccardo Fucile VERNICE VERDE E OFFESE CONTRO LA CONSIGLIERA COMUNALE NOTA PER AVER SCOPERCHIATO LO SCANDALO AFFITTOPOLI DEL PIO ALBERGO TRIVULZIO E DELL’ADER… “SULLA TRASPARENZA IO VADO AVANTI, SE NE FACCIANO UNA RAGIONE”
“Ciabò a morte”, “Fini traditore”, “Ciabò venduta”. Queste alcune delle
scritte comparse due notti fa notte sul muro e la finestra della sede milanese di Futuro e libertà in via Lanzone.
Vernice verde e un comune denominatore: le offese contro la consigliera comunale e coordinatrice di Fli Barbara Ciabò e contro il presidente della Camera nonchè fondatore del partito Gianfranco Fini.
“Non so proprio chi possa essere stato — spiega Ciabò per nulla intimorita — Certo non è un messaggio rassicurante, ma se qualcuno pensa che io mi preoccupi per questo episodio, sbaglia. E di grosso”.
Del resto, Barbara Ciabò, classe 1967, laureata in legge, consigliere comunale da oltre 10 anni e attuale presidente della Commissione Casa e demanio del Comune di Milano, è abituata alle polemiche e di fronte a qualche scritta non perde per nulla la calma.
Eletta nel 2006 in “Alleanza Nazionale”, è confluita in Futuro e libertà seguendo la scissione politica voluta da Fini.
In prima linea sul tema della trasparenza nell’amministrazione pubblica, Ciabò ha scoperchiato il pentolone dello scandalo noto come “Affittopoli” legato alla gestione del patrimonio del Pio Albergo Trivulzio (Pat).
“Forse questo mio impegno sul fronte della legalità infastidisce qualcuno — spiega ancora la coordinatrice di Fli che a febbraio aveva chiesto l’accesso agli elenchi degli affittuari del Pat, vedendoseli rifiutare per presunti motivi di “privacy” — Ma ho intenzione di andare avanti, specie per quanto riguarda il filone delle infiltrazioni mafiose in Lombardia”.
Insomma, dopo essere passata alle cronache nazionali come “l’osso duro della Baggina” ed essere rimasta fuori dal Consiglio di amministrazione dell’Aler (l’Azienda lombarda edilizia residenziale, per aver insistito nel chiedere di renderne pubbliche le liste, ora Ciabò promette nuovamente battaglia e a chi crede di intimorirla con scritte sul muro dice: “Io vado avanti, se ne facciano una ragione”.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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Marzo 2nd, 2010 Riccardo Fucile SILVIO IMPONE I DUE FIDANZATI A CAPO DEI GIOVANI PDL, LA SUA IGIENISTA, IL SUO GEOMETRA E IL SUO FISIOTERAPISTA… BOSSI SISTEMA IL FIGLIO, PRESENTI ANCHE I FIGLI DI CRAXI, GAVA E SBARDELLA…IL RITORNO DI COSIMO MELE, LA METEORINA DI FEDE, UNA SHOW GIRL IN CALABRIA, LA SEGRETARIA DI VERDINI, MENTRE LA PASCALE ASPETTA UN ASSESSORATO AL TURISMO
Iniziamo da una che non ce l’ha fatta: la collaboratrice del ministro Scajola, Fabiana Santini, capo della segreteria che avrebbe dovuto essere accreditata nel listino della Polverini.
Silvio ha invece imposto il capo dei giovani del Pdl, Francesco Pasquali, e pure la sua compagna, Veronica Cappellaro, per fare doppio stipendio.
In Lombardia , nel listino bloccato di Formigoni, altro colpo del premier che sistema la show girl Nicole MInetti, attualmente sua igienista dentale, Giorgio Puricelli, fisioterapista del Milan, e Francesco Magnano, noto per essere il suo geometra di fiducia.
Tra i figli di “cotanti padri” ecco il salario garantito a Renzo Bossi, candidato a Brescia e ai figli di Craxi, Sbardella e Gava.
Premiato anche Cosimo Mele, ex deputato Udc, coinvolto nei festini a luci rosse in via Veneto, che trova spazio nella lista “Io Sud” in Puglia.
Sempre in Puglia, in una lista di appoggio al Pdl creata dal ministro Fitto, troviamo Tato Greco, indagato a Bari assieme a Tarantino del quale è ritenuto socio occulto.
In Campania ritorna Lady Mastella, alias Sandra Lonardo, in quota Udeur, alleato del Pdl.
Altri colpi del premier in Campania dove ha imposto Giovanna Del Giudice, ex meteorina di Fede, da poco segretaria del senatore Ghigo, Emanuela Romano, psicologa e a capo del comitato “Silvio ci manchi”.
Famosa anche perchè il padre Romano, quando la sua Emanuela venne esclusa dalla lista per le Europee, prese tanto male la cosa da minacciare di cospargersi di benzina davanti a Palazo Grazioli, dove fu bloccato in tempo. Non va in lista Francesca Pascale, colei che disse “o posto sicuro nel listino o nulla”: nel caso Caldoro vincesse però, senza colpo ferire, ha già prenotato l’assessorato al Turismo. Continua »
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Luglio 16th, 2009 Riccardo Fucile LO STIPENDIO AI PARLAMENTARI EUROPEI E’ PER TUTTI DIVENTATO DI 7.666 EURO LORDI, CON PENSIONE DOPO SOLI 5 ANNI.….POI CI SONO 4.402 EURO AL MESE PER SPESE GENERALI CHE NON SI DEVONO DIMOSTRARE… QUINDI 17.570 EURO AL MESE PER LA SEGRETERIA VERA O PRESUNTA… E ANCORA 295 EURO AL GIORNO PER VITTO E ALLOGGIO… AEREI E AUTO RIMBORSATI
Il Parlamento europeo ha riaperto i battenti: Jerzy Buzek, 69 anni, ex primo
ministro polacco, esponente del Partito Popolare e già dirigente di Solidarnosc, è stato eletto presidente con 555 voti su 713 deputati presenti.
Una sconfitta per il premier italiano Berlusconi che notoriamente avrebbe voluto a quel posto Mario Mauro che alla fine ha dovuto ritirare la propria candidatura.
I popolari tedeschi, che hanno appoggiato l’elezione di Bukez, hanno avuto più voti ed eletti del Pdl ( 99 ) e hanno quindi imposto la loro forza, prenotando tra due anni e mezzo la staffetta e la presidenza con il socialdemocratico Schultz.
Tra gli italiani le prime giornate sono state caratterizzate dalla protesta del neoparlamentare europeo Clemente Mastella che nei corridoi ha esternato il proprio disappunto affermando a voce alta che “una diaria di 290 euro al giorno è una miseria, non ci si sta dentro, si prende meno che in Italia”. Sventola le carte furioso davanti alla Cristiana Muscardini, eurodeputata di lungo corso, chiedendole come funzionano le firme-presenza per essere pagati. Continua »
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Gennaio 21st, 2008 Riccardo Fucile POLITICI, MOGLI, MACCHIETTE, CAMORRA, MONNEZZA E MASTELLITE… SIAMO IL PRIMO FORMAT AL MONDO !
E pensare che sia Mediaset che la RAI continuano ad ostinarsi ad acquistare all’estero i format per i programmi televisivi di
successo, da proporre poi al pubblico italiano. Se facessero un attento esame di mercato comprenderebbero che gli spunti potrebbero essere tranquillamente attinti dalla cronaca politica del nostro Paese. Anzi, potremmo noi vendere alle Tv estere i nostri prodotti e ricavarne pure tanti quattrini. Pensare che il “Grande Fratello” ad es., aveva dovuto creare una discarica apposta all’interno della casa, come punizione per i concorrenti… ma come, bastava ambientare un esterno sulle strade della Campania e tutto sarebbe stato molto più realista, magari tra cittadini vocianti e urlanti, cariche dei reparti celere, blocchi stradali e pattume incendiato… gli Americani sarebbero rimasti incollati per ore a un serial così. Altro che Sante Licheri e Rita Dalla Chiesa e il format Forum, il mito dei giovani ormai è il procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere, Mariano Maffei, quello che 15 giorni prima di andare in pensione ha inquisito Mastella e consorte e la cui performance oratoria è finita già su You Tube con picchi di ascolto della sua conferenza stampa … Continua »
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Settembre 21st, 2007 Riccardo Fucile VELTRONI , GRILLO E …LE CASTE DIVE : DIMMI CON CHI VAI E TI DIRà’ CHI SEI
Pensavamo che ” la Sinistra con una spruzzata di centro ” ci avesse già allietato la scorsa settimana con i voli non pindarici del ministro Mastella che, facendo l’aereostop con il dito sulla pista di volo e mostrando un po’ di coscia era stato fortunato: si era infatti fermato Rutelli che con consorte Palombelli gli avevano dato un passaggio per l’autodromo di Monza in aereo di Stato (costo monitorato del volo eurini 15.000 ) . Già che c’era, l’uomo di Ceppaloni si era portato anche il figlio perchè “non ho mai molte occasioni di vederlo”…Per caso passava di lì anche il deputato della Margherita Lusetti con figlio e a malincuore è salito sull’areo anche lui. Il gruppo familiare era atterrato con successivo elicottero sulla pista di Monza per dare la Coppetta del nonno ai vincitori. Invece in settimana ci sono stati altri ghiotti avvenimenti . Qualche giorno fa il buon Veltroni si reca a Milano per la campagna elettorale interna al partito democratico a sostegno della propria candidatura. Parlerà forse degli aumenti dei prezzi, dei privilegi della Casta politica, del disamore degli italiani verso la Sinistra, dei disagi delle periferie, del precariato…appuntamento nella sede del comitato Veltroni… arriva…la gente sta anche sulle scale perchè il locale è piccolo …eccole che appaiono..no non le operaie o le casalinghe disperate, non i disoccupati e i terzamondisti…sfilano nell’ordine… Continua »
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