Aprile 12th, 2015 Riccardo Fucile
ORA L’ELETTORE DI AREA HA UNA ALTERNATIVA A TOTI … E LA POSSIBILITA’ DI VOTARE UNA LISTA DI NON INQUISITI
Mentre Salvini, in visita in città , augurava a un motociclista che lo contestava al grido di “via i razzisti da Genova” di “schiantarsi in moto”, la novità della giornata politica è un’altra ed è destinata a segnare le elezioni regionali di fine maggio.
Nonostante promesse e lusinghe, pressioni e ponti d’oro, Liguria Libera ha deciso di sparigliare le carte e presentare una seconda lista di centrodestra, con candidato governatore il docente universitario Enrico Musso, già senatore del Pdl, da cui poi si staccò per dare vita a una lista locale che alle scorse comunali di Genova raggiunse il 15%, superando Forza Italia, ferma al 12%.
E’ evidente che la discesa in campo di Musso pone fine ai vaneggiamenti di Toti e Salvini sul possibile sorpasso nei confronti di Raffaella Paita, ipotesi che peraltro non è mai esistita.
Ora le elezioni regionali vedono due candidati di sinistra, Paita (Pd) e Pastorino (a sinistra del Pd) accreditati del 33% e del 16%, Alice Salvatore (M5S) data al 22-23%, e due di centrodestra, Toti (dato fino ad oggi al 29%) e la new entry Musso non ancora quotato dai sondaggisti.
Musso non solo pescherà nell’elettorato di Toti, ma anche tra quegli elettori di centrodestra che non avrebbero mai votato un’alleanza tra Forza Italia e un partito xenofobo.
Non solo: mentre Toti rappresenta l’ennesimo paracadutato da Berlusconi in Liguria (c’è chi ricorda ancora Minzolini), Musso insegna all’università di Genova, è consigliere comunale ed è persona stimata.
Ultimo dettaglio non trascurabile: mentre Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia portano come capilista tre inquisiti per le spese pazze in Regione, chi sta a destra perchè crede nei valori della legalità può almeno votare per un non inquisito, il che pareva diventata una cosa impossibile.
E dopo la sceneggiata della finta candidatura di Rixi, falso paravento in cambio dell’appoggio in Veneto, e l’arrivo in deltaplano del cittadino di Novi Ligure, ora il M5S può puntare al secondo posto e Toti prenotare il ritorno a casa.
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Giugno 14th, 2012 Riccardo Fucile
SCONTRO DOPO LA SECESSIONE DELL’UDC DALLA LISTA CIVICA… MUSSO: “BASTA FURBETTI DI PARTITO INSIEME A ME”…MONTELEONE: “NON RISPONDO AI SALTIMBANCHI”
Più che gli stracci, in “zona Musso” da ieri volano insulti e rancori. Tra il leader ligure Udc Rosario Monteleone e il candidato sindaco sostenuto dal Terzo Polo nella corsa contro Marco Doria, Enrico Musso, da qualche giorno è guerra aperta.
E ieri è intervenuta l’artiglieria pesante.
“La vicenda dei furbetti di Monteleone mi ha insegnato una cosa – scrive il senatore in una lunga nota – di non candidare mai più nelle mie liste iscritti ai partiti”.
“Musso non faccia la verginella – risponde il presidente dell’assemblea regionale Rosario Monteleone – rifletta piuttosto sul suo lungo perigrinare nei partiti e non mi faccia la morale. La verità è che ha perso il lume della ragione e pure quello della vergogna”.
“Il caso Monteleone insegna che di questi vecchi politicanti e delle loro astuzie si deve fare a meno – rincara Musso.
E sul “vecchio politicante” Monteleone sembra non riuscire a trattenere il livore. “Quando lui era consigliere comunale – precisa – io avevo le braghe corte”.
Storia di un amore finito, forse neppure mai iniziato.
Coabitazione per convenienza, parrebbe piuttosto. Dalla durata breve, brevissima.
La prima verità è che Enrico Musso si è sentito tradito. Il casus belli si inserisce nella mossa a sorpresa di Alfonso Gioia e Paolo Repetto, esponenti Udc candidatisi alle amministrative nella lista Musso.
Dopo l’elezioni a Tursi, i due hanno fondato un gruppo autonomo del quale Musso è stato informato soltanto a decisione presa.
In risposta Enrico Musso che starebbe preparando una nuova lista civica per il Senato ripartendo ancora dal suo serbatoio di sostenitori Oltremare, chede scusa agli elettori “per aver ingenuamente ospitato nella lista civica persona che hanno finto di condividere il nostro programma e il nostro codice etico, ma avevano premeditato orientamenti politici e morali diversi”, e assicura che mai più si farà ingannare dai politici di professione.
“Hanno approfittato della buona fede dei miei elettori per abbandonare immediatamente e senza motivo le liste grazie alle quali sono stati eletti”, sostiene Musso riferendosi all’Udc – per creare nuovi gruppi, occupare nuove posizioni da capogruppo a spese dei contribuenti e svincolarsi”
“Questa vicenda – continua Musso – deve insegnare molto a tutti noi: basta con i traffichini e i trafficoni che per fare carriera obbediscono al loro capo partito venendo meno agli impegni assunti con gli elettori!”
Quindi la chiosa finale: “Finchè la politica non si libererà di certi personaggi, mi impegno a non presentare nelle future liste civiche di Oltremare persone iscritte a partiti politici, salvo previe diissioni dagli stessi. Io stesso mi dimetterò dal Partito liberale Italiano che pure non ha propri rappresentanti eletti e non gestisce posizioni di potere”.
Ora, chi pensa che Monteleone abbia risposto con stile e distacco sbaglia di grosso.
“Chi dice questo? – esordisce – il grande trasformista, saltimbanco, prestigiatore e politicamente parlando imbroglione Musso? La persona che ha presentato una lista civica dove erano presenti ben otto partiti che hanno fatto la campagna elettorale per lui sotto tutti i punti di vista? Il consulente per anni di tutte le giunte di centrosinistra? L’elettore alle primarie per Romano Prodi nel 2006, folgorato dai soldi di Berlusconi nel 2007? Il capolista di una lista bloccata nominato nel 2008 al Senato? Evidentemente ha perso il lune della ragione e sta dicendo un sacco di fesserie. Le fesserie, come è mia abitudine da tempo, preferisco non commentarle”
(da “Il Secolo XIX”)
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Giugno 4th, 2012 Riccardo Fucile
LA DENUNCIA DI “LIGURIA FUTURISTA”: L’UDC PRIMA PRENDE I VOTI NELL’AREA DI CENTRODESTRA E POI TRATTA LE POLTRONE CON IL CENTROSINISTRA… PRONTO IL PREVISTO SALTO DELLA QUAGLIA, MENTRE FLI DORME E MUSSO NON HA NULLA DA DIRE
Preso atto che il neocavaliere della Repubblica, nonchè presidente del Consiglio regionale della Liguria, nonchè coordinatore regionale Udc, nonchè politico citato, nelle operazioni Maglio e Crimine, nel rapporto dei Ros alla Dia come interlocutore del boss della ‘ndrangheta Gangemi e da quest’ultimo appoggiato alle elezioni regionali del 2005, Rosario Monteleone, “invoca un segnale dalla coalizione del sindaco Doria” per la nomina di un esponente Udc alla presidenza del Consiglio comunale di Genova che rappresenterebbe di fatto un allargamento della maggioranza all’Udc, proprio nel momento in cui l’appoggio dell’Idv alla giunta potrebbe venire meno.
Considerato che su quattro eletti della Lista Musso (oltre al candidato sindaco) ben tre sono di estrazione Udc (l’altro consigliere è la sorella di Musso), grazie proprio al listone unico voluto da Monteleone e dal segretario regionale di Futuro e Libertà , Enrico Nan, soluzione accettata dal candidato sindaco Musso.
Ricorda che proprio Liguria Futurista aveva denunciato, prima dell’inizio della campagna elettorale, il trappolone di Monteleone: invece che ottenere un solo consigliere, presentandosi col proprio simbolo (percentuale Udc del 3%), mimetizzandosi nella lista civica il partito di Casini ne avrebbe ottenuti tre, per poi gestirsi in modo autonomo.
Ritiene un atto politico molto grave che i voti raccolti da Enrico Musso per una seria opposizione alla giunta di sinistra vengano dirottati a breve sul candidato Doria, costituendo ciò una grave scorrettezza nei confronti del mandato ricevuto e della volontà espressa dagli elettori.
Richiede le immediate dimissioni dei vertici regionali di Futuro e Libertà che hanno avallato una operazione insensata che ha portato all’azzeramento della presenza di Fli in Comune a Genova.
Ricordiamo che Liguria Futurista aveva non a caso chiesto invece la presentazione di Fli con il proprio simbolo di appoggio al candidato Musso.
Auspica, dopo giorni di silenzio, che il sen. Musso prenda una posizione nel merito della vicenda, assumendosi le relative responsabilità di fronte al proprio elettorato.
LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di presidenza
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Maggio 21st, 2012 Riccardo Fucile
DORIA BATTE MUSSO 59,71% A 40,29%, MA SI ESPRIME SOLO IL 39,08% DEI GENOVESI: GLI ALTRI SI SONO ROTTI DI VOTARE COOP E/O COSTRUTTORI… E NEL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE SU 40 CONSIGLIERI, TRA MAGGIORANZA E FINTA OPPOSIZIONE, QUELLI DI CENTRODESTRA SI CONTERANNO SULLE DITA DI UNA MANO…MA DI FRONTE A UNA FIGURA BARBINA NON SI DIMETTE NESSUNO
Al termine dei cinque anni di amministrazione Vincenzi, invece che al principio dell’alternanza, abbiamo assistito al suicidio politico del centrodestra.
La Vincenzi aveva vinto contro Musso cinque anni fa 51% a 46%, oggi Doria ha prevalso su Musso 59,7% a 40,3%.
Cinque anni fa la somma dei partiti di centrodestra aveva superato al primo turno il 42% dei consensi di lista, oggi, calcolando anche la lista di centro Musso, hanno superato a malapena il 30% (Pdl 9,2%, Lega 3,8%, Lista Musso 12,5%).
E pensare che il Pd, temendo l’effetto Vincenzi e soprattutto i ritardi con i quali è stata affrontata l’emergenza alluvione, aveva realizzato il “cambio in corsa”.
Anche se invece della Pinotti si sono ritrovati (per loro fortuna) Marco Doria.
E pensare che tre mesi prima delle elezioni Musso, qualora fosse stato candidato unico del centrodestra, era dato nei sondaggi alla pari sia con la Vincenzi che con la Pinotti.
L’incapacità di esprimere un candidato che potesse unire centro e centrodestra per partire almeno dalla base del 40% e poi giocarsela, le profonde divisioni interne nel Pdl, l’inesistenza delle forze di Centro (Udc e Fli da sole, senza il traino della lista Musso, neanche arrivano insieme al 5%) ha regalato il Comune all’ennesimo candidato della sinistra.
E considerando che Burlando si è pure scelto gli oppositori grillini e che l’Udc alla prima occasione sfilerà i suoi tre consiglieri a Musso per formare un gruppo autonomo (ne necessitano appunto tre), alla fine per cinque anni di mandato gli oppositori a Doria si conteranno sulle dita di una mano.
Una strategia peggiore di questa era difficile inventarsela.
Non ne esce bene neanche Musso, cui peraltro va riconosciuto il merito di averci messo la faccia: a che è servito il lavoro di due anni della Fondazione Oltremare? Per far eleggere i tre ultimi arrivati dell’Udc e sacrificare i suoi collaboratori storici, sorella a parte?
E il Pdl non deve forse fare autocritica, squassato da dieci correnti?
E Fli non ha mai nulla da dire, come peraltro da due anni a questa parte, ovvero da quando è stato costituito a Genova?
Qualcuno è a conoscenza che nei partiti seri esiste la prassi e il buon gusto di rassegnare le dimissioni di fronte a un fallimento?
LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza
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Aprile 29th, 2012 Riccardo Fucile
LA “LISTA MUSSO” PER GOVERNARE LA CITTA’ PUNTA AD AIUTARE LE FAMIGLIE, TRATTENERE I GIOVANI TALENTI A GENOVA, INTEGRARE UNIVERSITA’ E CITTA’, ATTRARRE INVESTITORI, FAR TORNARE I VIGILI IN STRADA
Le interviste in esclusiva di “Destra di popolo”
Tutti parlano di famiglia, spesso tenendosi sul vago. Le sue misure concrete per aiutare le famiglie.
“Con me il Comune di Genova darà una mano concreta alle famiglie genovesi. Bollette sempre più pesanti? Rincari della luce, del gas? Con il mio insediamento al Comune, attiverò subito lo Sportello Risparmio: un servizio innovativo, gratuito e rivolto a tutti, in collaborazione con l’ordine dei commercialisti.
Daremo assistenza diretta e indiretta alle famiglie, faciliteremo le domande di contributi per sgravi e sconti su luce e gas, già previsti da una normativa poco conosciuta, metteremo a disposizione dei cittadini un autentico ‘Caf’ municipale, in grado di seguire singolarmente ogni caso segnalato e dare a chi ne fa richiesta un supporto economico reale.
Ci saranno Sportelli Risparmio presso gli uffici comunali e presso i Municipi, per essere vicini alla gente.
Ci sarà un numero verde gratuito per prenotare la propria consulenza. A quel punto si attiveranno i volontari per le famiglie, che chiamo Angeli del Risparmio.
Forniranno consigli pratici per la gestione delle utenze domestiche e per risparmiare sulla fruizione di servizi, daranno indicazioni per ottenere agevolazioni e l’accesso ai sostegni già previsti — ad esempio dalla Regione o dallo Stato — anche recandosi a domicilio, se richiesti da persone anziane”.
A proposito, Genova è nota per essere una città di anziani; cosa si può fare per i giovani?
I giovani sono il futuro di ogni città . Bisogna evitare che continui la fuga da Genova. Occorre creare condizioni territoriali (amministrative, infrastrutturali e fiscali) in grado di attrarre, trattenere e radicare le imprese e quindi di mantenere e aumentare le opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani.
Genova deve diventare interessante per i giovani, con iniziative sul versante delle tecnologie, sullo sviluppo delle iniziative culturali e deve curare una migliore integrazione fra Università e città .
L’università è uno degli (ormai pochi) elementi che attraggono a Genova una popolazione “qualificata”, non genovese e talvolta non italiana.
Per la città è un’opportunità di attrarre ed eventualmente trattenere i migliori talenti. Occorre anche pensare a servizi per gli studenti, luoghi di aggregazione, impianti sportivi; tutto ciò che li aiuta a incontrarsi ed a dialogare.
Altrettanto importanti sono le scuole comunali, in particolare dell’infanzia, per le quali è necessario da un lato aumentare l’offerta e consentire quindi alle madri lavoratici la ripresa della propria attività , dall’altro potenziare forme di dialogo con le famiglie.
Cosa può fare il Sindaco per il lavoro ?
L’occupazione è la priorità di Genova in questo momento e Genova deve tornare ad essere una grande città di respiro internazionale, attrattiva e con un sindaco credibile e spendibile ai massimi livelli.
Le grandi imprese stanno soffrendo per la macro economia e le piccole imprese soffrono spesso per la burocrazia.
Il Comune dovrà semplificare al massimo le incombenze burocratiche e facilitare la nascita di nuove imprese con servizi ed aree dedicate.
Le scelte urbanistiche e il marketing territoriale favoriranno le attività che producono per l’export e creano lavoro (diretto e indotto).
Il Comune si doterà inoltre di una struttura dedicata, in capo ad un unico assessore, in grado di monitorare l’economia locale, gestire la relazione con aziende e possibili imprenditori, promuovere le capacità e le opportunità del territorio (talenti, aree industriali, clima, reti…) presentandole nelle sedi nazionali/internazionali più opportune.
Importante è anche preservare le piccole imprese commerciali che oltre all’occupazione aiutano a tenere vivo e controllato il territorio.
Genova è sicura?
Uscire in strade pulite e sicure è un diritto dei genovesi e la migliore immagine per una città .
La Polizia Municipale deve tornare realmente sulle strade, riprendendo il controllo del territorio ed il rapporto costruttivo con i cittadini.
Il Comune deve riconoscere il valore della sicurezza per i cittadini anche come leva di valorizzazione del territorio.
Nel mio programma riporto molte idee pratiche su questo aspetto e, per la realizzazione, confermo che avrò al mio fianco come assessore il Prefetto Serra.
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Febbraio 20th, 2012 Riccardo Fucile
DOPO OLIARO, BARTOLINI, COSTANTINO E COSTA ANCHE ZARBANO RIFIUTA DI CANDIDARSI PER IL PDL… IL LEGHISTA BRUZZONE, INVECE CHE I FRINGUELLI, STAVOLTA IMPALLINA RIXI E (S)PIANA LA STRADA AL SECONDO COLPO DELLA SUA DOPPIETTA… DORIA E MUSSO IN POLE POSITION SE QUALCUNO NON GIOCA LORO QUALCHE BRUTTO SCHERZO DALL’INTERNO
Meno male che doveva essere la carta segreta del Pdl da giocarsi al tavolo della kermesse elettorale di maggio per le elezioni del nuovo sindaco di Genova: non hanno fatto in tempo a ipotizzare il nome di di Alessandro Zarbano, bocconiano e aministratore delegato del Genoa, che anche lui ha detto “no grazie”.
Se il Pdl genovese ricevesse tanti voti, quanti dinieghi ricevuti alla proposta di candidatura a sindaco, come minimo andrebbe al ballottaggio: dopo aver bruciato le candidature interne di Matteo Rosso, Raffaella Della Bianca e Vinai, dopo aver allontanato ogni intesa con il candidato della lista civica Enrico Musso, ex Pdl ora vicino al Terzo Polo, il Pdl ci ha provato con Roberta Oliaro, leader degli spedizionieri, Enrico Bartolini, presidente dell’ordine dei medici, Beppe Costa, imprenditore della omonima famiglia di terminalisti, Michele Costantino, petroliere, solo per limitarci ai più noti:
Con la medesima risposta: no grazie.
Lo sfascio del Pdl genovese e la mancanza di credibilità dei suoi maggiorenti incartapecoriti pare abbia fatto precipitare il partito a quota 13%, percentuale che lo taglierebbe fuori persino dal ballottaggio.
Anche perchè la Lega (che viaggia intorno al 10%) presenterà un proprio candidato, dopo settimane di coltellate interne al Carroccio, in perfetta sintesi con lo scontro nazionale tra bossiani e maroniani.
Dopo un mese di “autocandidatura”, il badante Edoardo Rixi, capogruppo in Regione è stato costretto a battere in ritirata, vittima del fuoco amico del clan calderoniano, convertito sulla via maroniana, facente capo alla doppietta Bruzzone-Piana, lobbie dei cacciatori, non a caso, alle spalle.
Costretto a trangugiare bocconi amari per mesi, emarginato dalla coppia Rosi Mauro-Belsito ai tempi in cui il cerchio magico dettava legge, il buon Bruzzone ora sembra l’interprete del motto “la vendetta va servita fredda”.
Appena ha avuto conferma che Belsito non aveva più titoli (quelli li ha impegnati in Tanzania) per parcheggiare la Porsche Cayenne negli spazi della locale questura, Bruzzone è partito all’attacco, pur non potendo mostrare neanche in fotocopia una laurea all’estero (come d’altronde il sottosegretario subacqueo).
Ha rinfacciato a Rixi le sue notti da badante, nonostante il poveretto cercasse di sostenere di averle trascorse in impegnative “ronde padane”, e alla fine Bruzzone, invece che i fringuelli, ha impallinato proprio lui.
Candidato sindaco lo farà il secondo colpo della doppietta, Alessio Piana, anonimo consigliere comunale, una garanzia per il segretario federale ligure Bruzzone, in quanto incapace di fargli ombra.
E poi via, a breve, al congresso prov., per acquisire maggiore potere.
Questa dovrebbe essere il centrodestra in grado di opporsi al centrosinistra che governa la città da decenni.
E forse da qui capirete perchè la sinistra a Genova vince sempre.
Aumentano le possibilità così per Enrico Musso, a capo di una lista civica vicina al Terzo Polo, di arrivare al ballottaggio, forte di un consenso personale sicuramente superiore alla somma dei partiti che lo appoggiano (Fli e Udc).
Anche perchè se si basasse su quelli non arriverebbe neanche al 6%.
Doria potrebbe anche passare al primo turno, ma è anche possibile che qualcuno nel Pd non perda l’occasione per mandarlo al ballottaggio e alzare la posta interna.
Ma anche Musso deve guardarsi in casa perchè l’Udc in Regione è alleato con il Pd e qua l’alleanza nel terzo Polo l’ha subita, non cercata.
E nel segreto dell’urna, con il voto disgiunto, tutto può succedere.
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Febbraio 18th, 2012 Riccardo Fucile
IL CENTRODESTRA GENOVESE COMINCIA A INTERROGARSI SULLA DENUNCIA DI “LIGURIA FUTURISTA” CIRCA LA MANCANZA DEI SIMBOLI DI UDC E FLI NELL’APPOGGIO AL CANDIDATO ENRICO MUSSO…
L’esperimento Musso-Terzo Polo, oltre ad aver disorientato del tutto il Popolo della Libertà genovese, riesce a fornire diverse chiavi di lettura da parte dei protagonisti della politica cittadina nell’area moderata.
Tutti quelli che, dopo la vittoria di Marco Doria alle primarie del centrosinistra, avevano pensato alla possibilità di ricompattare tutte le forze politiche alternative alla sinistra intorno ad un unico volto.
Una grande alleanza alla quale aveva risposto «no, grazie» per primo Enrico Musso definendola un’ammucchiata e sulla quale ha chiuso ogni ragionamento anche l’Udc con la scelta di confluire nella lista civica messa in cantiere dalla Fondazione Oltremare.
Scelta che non tutte le anime del Terzo Polo hanno condiviso: l’Api di Rutelli non ha ancora ufficializzato il suo appoggio al senatore liberale, mentre l’associazione Liguria Futurista, corrente di Futuro e Libertà , legge dietro a questo accordo un clamoroso «trappolone» per Fli e per lo stesso Musso.
La teoria dei futuristi si basa sui dati delle scorse amministrative e cerca di dimostrare che il Terzo Polo avrebbe un valore aggiunto che non supererà il 5 per cento e al quale potrebbe aggiungersi un 12 per cento raccolto dagli elettori duri e puri dell’ex esponente Pdl.
E qui Monteleone potrebbe organizzare il proprio «trappolone»: «Il segretario ligure Udc punterà secco su due candidati e riuscirà a farli eleggere sfruttando la lista civica, mentre se si fosse presentato da solo ne avrebbe raccolto solo uno – è la ricostruzione di Liguria Futurista.
Non solo: “Alla base Udc locale che vedeva meglio un’alleanza con Doria, il segretario regionale Monteleone potrà dire di usare pure il voto disgiunto per il sindaco, indicando il candidato della sinistra».
Conseguenza dell’argomentazione è che “chi si è adoperato per la lista civica di Musso rischia di non entrare nella sala rossa di palazzo Tursi a tutto vantaggio degli ultimi arrivati dell’Udc”
Senza contare che, in caso di vittoria di Doria, in un secondo momento «gli eletti Udc potrebbero poi riposizionarsi con la sinistra».
Federico Casabella
(da “Il Giornale”)
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Ottobre 13th, 2010 Riccardo Fucile
L’AVVOCATO GENOVESE, UNO DEI FONDATORI DI FORZA ITALIA, E’ AMAREGGIATO: “QUESTO NON E’ PIU’ UN MOVIMENTO… IL PROBLEMA SOLLEVATO DA FINI ERA UNA QUESTIONE POLITICA E ANDAVA AFFRONTATA IN DIREZIONE: COSA C’ENTRANO I PROBIVIRI ?”…. IL SEN. MUSSO: “NEL PDL MANCA LA DEMOCRAZIA INTERNA E RIMANE IRRISOLTA LA QUESTIONE MORALE”
E’ una cronaca genovese, quella che segue, ma potrebbe essere trasferita in diverse altre realtà della nostra penisola e poco cambierebbe.
Il senso di disagio,di frustrazione, di impotenza di fronte a scelte calate dall’alto e mai discusse negli organismi competenti, sta dilagando nelle strutture periferiche del Pdl.
E spesso a farsene preoccupati interpreti sono proprio i “grandi vecchi” , coloro che hanno contribuito a fondare Forza Italia, che hanno sognato un partito aperto al contributo di tutti, innovatore e liberale, pluralista e tollerante. Come nel caso di Alfredo Biondi, un passato politico di grande prestigio nelle istituzioni del nostro Paese e uno dei soci fondatori di Forza Italia, in passato ascoltato consigliere del premier.
Un uomo che non rinuncia a dire la sua, anche negli organismi competenti del Pdl.
Due giorni fa ha preso la parola al coordinamento cittadino del partito e sono partite pesanti bordate.
Biondi, che è sempre membro della direzione centrale del Pdl, ha affermato che “questo non è più un movimento, ma uno stagno e non venitemi a dire che a Genova le cose vanno bene”.
Ha rincarato la dose il sen. Enrico Musso che ha rimarcato “l’assenza di democrazia interna e il problema, mai affrontato, della questione morale, senza dimenticare che buona parte del programma è rimasta lettera morta”.
Sia Biondi che Musso hanno lanciato l’idea di un coordinamento per raccogliere i delusi di Berlusconi.
Biondi poi è intervenuto anche sul caso Fini: “Quella sollevata dal Presidente della Camera era una questione politica e, come tale, andava affrontata in direzione centrale: cosa c’entrano i probiviri? Fini così è stato espulso da una riunione di condominio”.
Un altro dei fondatori di Forza Italia in Liguria, Enrico Nan, è diventato coordinatore regionale di Futuro e Libertà .
E la prospettiva per le elezioni comunale genovesi del 2012 vede un centrodestra diviso e incerto su chi candidare, col rischio che alla fine i candidati possano anche essere più di uno.
Ma per il vertice del Pdl questi problemi non esistono.
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Dicembre 3rd, 2009 Riccardo Fucile
IL DOCENTE GENOVESE DI ECONOMIA DEI TRASPORTI LO HA ANNUNCIATO IERI: “PREFERIREI CHE IL PREMIER DIMOSTRASSE LA SUA INNOCENZA NEI PROCESSI” …. “NON MI PIACE L’EQUIPARAZIONE DEL REATO DI IMMIGRAZIONE CON QUELLI DI MAFIA E TERRORISMO”…”SO CHE QUESTE CONSIDERAZIONI NON SARANNO GRADITE, MA NON SONO IL SOLO A PENSARLA COSI'”
Genovese, 47 anni, senatore del Pdl dallo scorso aprile, professore di Economia dei Trasporti all’Ateneo genovese, Enrico Musso non tradisce la sua origine “liberale”.
Colui che due anni fa raccolse a Genova, da candidato sindaco, il 46% dei voti, sfiorando la vittoria contro la candidata sindaco Marta Vincenzi (Pd), è considerato un grande patrimonio per il centrodestra genovese, ma anche un “cane sciolto”, capace di ragionare con il proprio cervello, senza subire i condizionamenti della dirigenza locale, con la quale è entrato in conflitto più di una volta.
Ha creato da poco la fondazione “Oltremare”, quasi a delineare la vastità degli orizzonti politici, ed è considerato moderato, laico e dialogante, una minaccia per gli avversari e un personaggio scomodo per gli alleati.
Ieri ha rilasciato un intervista al “Secolo XIX”, dichiarando che voterà no al processo breve, in discussione al Senato.
In tempi di clima da caserma e di liste di proscrizione, in cui taluni vorrebbero cacciare anche il co-fondatore del partito per lesa maestà , è innegabile che la presa di posizione del sen. Musso sia destinata a lasciare il segno.
“Se il testo resterà quello che oggi è in esame alla commissione giustizia, il mio voto sarà contrario. Ci sono cose che non mi piacciono, una è quella di aver equiparato il reato di immigrazione clandestina a quello di mafia e terrorismo, ma soprattutto questo disegno di legge confonde l’obiettivo con lo strumento, non predispone nulla per rendere più efficace il meccanismo giudiziario” dichiara Musso al giornale. Continua »
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