Dicembre 26th, 2020 Riccardo Fucile
LA SIGNORA 87ENNE, VEDOVA DI UN POLIZIOTTO, E’ STATA ACCONTENTATA, LA QUESTURA HA INVIATO DUE PATTUGLIE
“Volete venire a casa mia per un brindisi? Sono sola”- Rimasta senza compagna nel giorno di Natale, la signora Fedora, una vedova di 87 anni, ha telefonato alla centrale operativa della Questura di Milano per fare gli auguri e ha voluto invitare gli agenti a casa sua.
Il poliziotto che ha risposto al telefono, avendo intuito il desiderio di compagnia dell’anziana, ha inviato due pattuglie della zona. Così quattro agenti delle volanti hanno raggiunto la signora e hanno trascorso un po’ di tempo con lei.
Per la gioia dell’anziana, che ha potuto avere qualcuno con cui parlare e con cui condividere il momento di festa
Questo il racconto, diffuso su Facebook dalla Questura milanese insieme alla foto degli agenti con l’anziana. “Sono le 14 circa di ieri, quando Claudio, agente in servizio presso la centrale operativa della Questura di Milano, riceve una chiamata diversa dal solito. La signora Fedora, 87 anni, vedova di un poliziotto in pensione, rimasta sola in casa il giorno di Natale, ha pensato di chiamare la polizia per fare gli auguri, invitando anche gli agenti in casa sua. Claudio, avendo intuito un desiderio di compagnia dell’anziana, di qualcuno con cui parlare, ha inviato due pattuglie della zona”.
La visita di quattro agenti delle volanti
Così Sergio, Francesco, Graziano e Giambattista, agenti delle volanti Duomo e Duomo bis, hanno raggiunto la signora Fedora nella sua casa ed hanno trascorso un po’ di tempo con lei. “Lei li ha ringraziati per il gesto e per l’attività che la Polizia svolge ogni giorno, ma soprattutto per averle fatto ricordare il tempo in cui era giovane e suo marito prestava servizio nella Polizia di Stato”.
(da Fanpage)
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Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
GLI AGENTI GLI HANNO ANCHE FATTO UN PO’ DI COMPAGNIA… QUESTA E’ LA POLIZIA CHE ONORA L’ITALIA E LA SICILIA
Non mangiava da cinque giorni, era solo, senza soldi: un anziano di Agrigento ha chiesto aiuto ai poliziotti, che prontamente gli hanno portato beni di prima necessità e hanno trascorso un po’ di tempo con lui. È una storia a lieto fine quella che viene raccontata sul profilo social della Polizia di Stato.
“L’uomo, un anziano di Agrigento – si legge nel post – ha raccontato in lacrime all’operatore che da cinque giorni non mangiava perchè non aveva denaro.
La Volante che è arrivata per verificare la situazione ha portato beni di prima necessità per l’uomo e un po’ di affetto e amicizia. Tornati in ufficio gli agenti hanno avvisato i servizi sociali per l’immediato sostegno all’anziano”.
(da agenzie)
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Aprile 27th, 2020 Riccardo Fucile
NON DIMENTICHIAMO CHI VESTE LA DIVISA CON ORGOGLIO E PROFESSIONALITA’ PER GARANTIRE I DIRITTI DI TUTTI
Pasquale era un “giovane” poliziotto che prestava servizio a Secondigliano, aveva una moglie e due figli, uno nato da poco.
Giovane perchè l’età media dei nostri poliziotti è assai più alta, vicina a quella di Salvatore, ferito anche lui nel corso dell’intervento di Polizia che ha strappato alla vita e alla sua famiglia Pasquale.
Oggi è il momento del cordoglio e della vicinanza ai familiari del nostro Agente da poco trasferitosi nella sua Città unito alla speranza che fatti di questo genere non possano mai più accadere, anche se sappiamo che, tristemente, le cose non possono andare sempre come noi vorremmo.
Sono infatti quasi quotidiane le notizie che narrano di aggressioni e di feriti nei confronti di appartenenti alle forze dell’ordine, servitori dello Stato che svolgono un’attività spesso oltre i limiti con i rischi che essa, purtroppo, talvolta comporta.
Un mestiere difficile questo che mi ricorda la frase che nel 1909 Vollmer, primo Capo della Polizia di Berkley, al tempo scriveva: “Il cittadino si aspetta che il poliziotto abbia la saggezza di Re Salomone, il coraggio di Davide, la forza di Sansone, la pazienza di Giobbe, l’autorità di Mose’, la fede di Daniele, la diplomazia di Lincoln, la tolleranza di Giuseppe di Nazareth e anche una conoscenza, approfondita, delle scienze biologiche e sociali.”
Linguaggio biblico a parte direi che dopo oltre un secolo le cose non sono cambiate, il lavoratore e la lavoratrice che “veste una divisa” è consapevole – suo malgrado – dell’esposizione al pericolo che una tale attività comporta e non è incurante di ciò perchè, il suo mestiere, è anche una delicata professione di aiuto, una “professione sociale” necessaria, durante la quale si interviene prestando il primo soccorso per calamità naturali, disastri e tragedie di ogni genere, tutti compiti difficoltosi e, spesso, anche contraddittori o al limite del paradosso perchè egli può togliere una vita come salvarla.
E, spesso, alle volte la vita che viene “spezzata” è la Sua. Sono tanti i pericoli e le incognite di chi svolge una simile attività , dal coinvolgimento in una sparatoria, al rischio di aggressione, alla gestione dei casi di vittime di violenza o abuso finanche il contatto con le miserie umane o gli incidenti nei quali si è intervenuti. Talvolta anche le ostilità di cittadini e organi di stampa.
In tal senso si convive pure con la paura che è la cosa più antica che la razza umana conosca e come dice l’ispettore Galasso, protagonista di un libro del compianto Prefetto Manganelli: “La paura è la cosa più umana, più normale che c’è, ed è grazie a lei se siamo ancora vivi. Pensa a quante operazioni importanti hai concluso senza avere paura! Beh, te lo dico io: nessuna”.
Oggi è il momento del dolore dove, ancora una volta, tutti si stringono come noi accanto a Pasquale e alla sua Famiglia insieme a quella di Salvatore, ma non dimentichiamoci mai questi lavoratori che, con una divisa addosso, esercitano una professione ai limiti.
Dedichiamo più tempo a conoscerli, capirli e comprenderli aldilà di questo triste momento.
Amo credere che ognuno di loro che oggi non è più tra di noi vorrebbe questo. Non essere scordato o dimenticato per ciò che ha fatto e per ciò che era.
Un giovane, un uomo, un servitore di ciascuno di noi che al mattino veste la Sua divisa con orgoglio e professionalità nell’interesse comune e che merita, in ogni momento, il giusto e doveroso rispetto.
Daniele Tissone
Segretario generale sindacato di polizia Silp
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Dicembre 16th, 2019 Riccardo Fucile
IL CONTRATTO DI LAVORO DEGLI AGENTI DA RINNOVARE: CHI E’ VENUTO PRIMA PENSAVA AD INDOSSARE LE DIVISE INVECE CHE AL RINNOVO DEL CONTRATTO
È “immorale” pagare 4 euro l’ora gli straordinari dei poliziotti ed è “immorale” che gli agenti debbano aspettare due anni per vederseli riconosciuti.
Così il capo della Polizia Franco Gabrielli ha chiesto al governo di mettere mano al contratto delle forze di polizia, auspicando che non ci siano più ritardi.
“La sicurezza costa – ha detto intervenendo al convegno per i 20 anni del Silp-Cgil – pretendiamo che si apra il tavolo di contrattazione per il rinnovo del contratto. È una cosa che necessita di essere messa all’ordine del giorno”.
Al di là della necessità di salvaguardare uno “stipendio dignitoso per tutti, che è la precondizione di uno Stato serio”, Gabrielli ha chiesto che nel nuovo contratto vi sia una “particolare attenzione per gli accessori”, a partire proprio dagli straordinari, “che non sono più attuali”.
“Nella stagione che stiamo vivendo vi è una indubbia percezione di insicurezza da parte dei cittadini – ha premesso Gabrielli – e anche se i dati dicono che i reati maggiori sono in calo, noi dobbiamo comunque intercettare paure e bisogni della gente. Perchè quello che vogliono i cittadini è proprio vedere le forze di polizia presenti. Ci vogliono la sera, la notte, nei prefestivi e festivi – sottolinea ancora Gabrielli – Ma tutto questo costa e va remunerato. Chi vive in una condizione di disagio deve vedersi riconosciuta la propria condizione di disagio. E dunque, conclude il capo della Polizia, mi auguro che si arrivi ad un nuovo accordo. L’Amministrazione, lo Stato, devono essere in grado di dare risposte”.
(da agenzie)
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Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
BRAVA LAMORGESE, FINALMENTE UNA CHE MANTIENE LA PAROLA E NON RACCONTA BALLE (E CHE DEVE TAPPULLARE LE PROMESSE NON MANTENUTE DEL CAPITONE)
Il governo ha presentato in commissione Finanze della Camera un pacchetto di cinque emendamenti al decreto fisco.
Le proposte di modifica prevedono, tra l’altro, più fondi per la Cassa integrazione straordinaria, l’esclusione dagli obblighi di conservazioni delle fatture elettroniche emesse dagli Organismi di informazione, e altri 180 milioni per pagare gli straordinari delle forze di polizia e dei vigili del fuoco per gli anni precedenti al 2019.
Per le Forze di polizia, si legge, vengono stanziati 175 milioni mentre cinque milioni vengono stanziati per i Vigili del fuoco.
(da agenzie)
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Ottobre 25th, 2019 Riccardo Fucile
“DA SALVINI SOLO PROMESSE, IL NUOVO GOVERNO METTERA’ IN PAGAMENTO GLI STRAORDINARI DEL 2018”… “VA AUMENTATA LA CIFRA STANZIATA, MA ALMENO ORA CI RICEVONO E SI DISCUTE”
Dopo l’incontro con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i sindacati del comparto delle forze dell’ordine hanno ottenuto uno stanziamento di maggiori risorse che non è però sufficiente per far fronte a tutte le problematiche, dal rinnovo del contratto agli straordinari non pagati alla polizia. Daniele Tissone, segretario generale della Silp, spiega a Fanpage.it cosa è cambiato rispetto a quando al governo c’era Matteo Salvini come ministro dell’Interno.
L’incontro c’è stato. E già questo è un passo avanti. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha incontrato negli scorsi giorni i sindacati del comparto delle forze dell’ordine. Un colloquio richiesto da questi ultimi per poter mettere in luce alcuni problemi da affrontare prima della stesura della manovra. L’incontro è arrivato a legge di Bilancio quasi completata, ma sicuramente è un piccolo passo in avanti rispetto a quanto fatto dal governo precedente. Ma non è ancora sufficiente e le risorse (per ora promesse) che dovranno essere stanziate per le forze dell’ordine non sono abbastanza.
Contattato da Fanpage.it, il segretario generale della Silp (il Sindacato italiano dei lavoratori di polizia), Daniele Tissone, spiega com’è andato il colloquio a Palazzo Chigi e perchè la strada è ancora in salita.
La speranza per le forze dell’ordine, sottolinea Tisosne, è che “la manovra non è ancora scritta, non è definitiva, quindi qualche margine lo abbiamo”.
Le richieste presentate dai sindacati erano varie: il pagamento degli straordinari arretrati, i fondi per il riordino delle carriere e il rinnovo del contratto, con la “possibilità di recuperare dopo nove anni un reddito che ha ridotto il potere di spesa” delle forze dell’ordine.
E sicuramente, per quest’ultimo caso, “le cifre messe a disposizione non soddisfano: sono inferiori anche all’ultimo contratto”, risalente alla scorsa legislatura, quando al governo c’era il Pd.
Sul rinnovo del contratto Tissone chiede un ulteriore sforzo al governo per “raggiungere almeno” le cifre previste dallo scorso contratto, quando si parlava mediamente di circa 127 euro lordi mensili.
In questo caso “la cifra è inferiore”. I sindacati, inoltre, si aspettavano di più anche per le risorse messe a disposizione per il riordino dell’intero comparto: sono previsti 60 milioni, mentre “noi speravamo che 60 fossero per la sola polizia, per cui, invece, ce ne sono 15”.
Ogni ragionamento può iniziare se di milioni ce ne fossero almeno 30, che comunque “già sono pochi, figuriamoci 15”, ribadisce il segretario della Silp Cgil.
Gli straordinari non pagati alla polizia
Una delle questioni più discusse degli ultimi mesi è quella degli straordinari del 2018 non pagati agli agenti di polizia, con le proteste dei sindacati per le promesse non mantenute dall’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che non ha stanziato i soldi per pagare il lavoro già effettuato.
Conte ha assicurato “che verranno pagati quelli del 2018”, ma il problema — ricorda Tissone “riguarda anche l’anno in corso”.
Il presidente del Consiglio ha assicurato che troverà le risorse e ha precisato che si opererà per superare il limite alla dotazione di legge proprio per evitare che si presenti nuovamente il problema.
Ora, quindi, si dovrebbe procedere ai pagamenti ma i tempi “non dovrebbero essere ristrettissimi, anche se mi auguro che siano rapidi”.
Il passo avanti, rispetto al precedente governo in cui Matteo Salvini era ministro dell’Interno e prometteva più risorse per il comparto delle forze dell’ordine, c’è stato: “Con il vecchio governo non ricordo un confronto in sede di manovra finanziaria”, sottolinea Tissone. “Stavolta abbiamo chiesto un incontro e Conte ci ha incontrato, è sempre un fatto positivo — prosegue —. Con l’altro esecutivo il confronto proprio non c’è stato perchè non c’erano i soldi, con il ministro Salvini c’è stata una mirabolante serie di promesse, ma i risultati sono stati praticamente zero”.
Con Salvini non c’è stata discussione, “ci ha detto che se ne parla nel 2020: ora la situazione è migliorata, trovo un clima migliore, c’è discussione”.
Una discussione che può esistere solo “quando c’è qualcosa, prima non c’era niente, non abbiamo mai potuto ragionare di contratto, oggi almeno registriamo che qualcosa si muove”.
Ovviamente l’aspettativa è che il governo metta in campo “maggiori risorse, vorremmo fossero di più e faremo in modo di incalzare il governo. Ma almeno ora stiamo discutendo su qualcosa, c’è una base di discussione che prima neanche c’era”. Adesso c’è da aspettarsi qualche modifica alla legge di Bilancio, con le risorse per le forze dell’ordine da stanziare. E in caso di necessità , se servirà mobilitarsi, assicura Tissone, “se riterremo di farlo di certo non sarà un problema”.
(da Fanpage)
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Ottobre 25th, 2019 Riccardo Fucile
GABRIELLI FA PARTIRE LA CIRCOLARE: VIETATO ALLE FORZE DELL’ORDINE L’USO DEI SOCIAL, RISCHIO DANNEGGIARE IMMAGINE DELLA POLIZIA
Il capo della polizia Franco Gabrielli non è certo uomo di frequenti esternazioni. Proprio perchè ha conosciuto la politica già da giovane, conosce bene i ruoli e le situazioni che impongono il silenzio.
E del resto di questo riserbo ha fatto un uso totale nei quattordici mesi vissuti al Viminale con il ministro dell’interno Salvini, quasi a bilanciare la comunicazione frenetica del vicepremier su ogni fatto di cronaca dal possibile risvolto o uso politico.
Ora che però il ministro dell’interno è il prefetto Lamorgese, a sua volta esplicitamente lontana dalle esternazioni facili e assente perfino dai social (si vanta di non avere profili), Gabrielli può avere un’altra prospettiva.
E oggi, di fronte alla dura polemica scatenata proprio da Salvini sulle circostanze del delitto di Roma, messe in relazione a ipotizzati tagli alle dotazioni per la sicurezza, che già ieri sera aveva indotto il premier Conte a etichettarlo in modo durissimo “miserabile”, Gabrielli ha fatto una dichiarazione.
E al di là dei toni più bassi è stato anche lui molto duro: «Forse tutti noi dovremmo avere un atteggiamento di grande cautela, senza anticipare giudizi e emettere sentenze e senza utilizzare la sicurezza come strumento di contesa politica».
Ora, proprio non c’è dubbio che il capo della polizia abbia parlato con tale inusuale decisione per evitare che le forze dell’ordine si trovino risucchiate nella rissa politica, che Gabrielli sa essere destinata a farsi sempre più dura col passare delle settimane.
Non è un caso che proprio oggi sia partita una circolare a sua firma a tutti gli ambiti della polizia, dai sindacati ai questori, dai reparti mobili alle guardie cinofile, che vieta totalmente l’uso dei social, che rischia di distorcere ruoli, profili, esperienze e immagine della polizia sul territorio, come poi risalta in occasioni difficili o luttuose, ultimo il caso luttuoso alla questura di Trieste.
(da Open)
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Ottobre 21st, 2019 Riccardo Fucile
L’ANALISI DELLE INTERAZIONI SUI SOCIAL MOSTRA LA NETTA VITTORIA DELL’EX PREMIER
A poco più di un mese dall’insediamento del governo giallo-rosso è già tempo di un primo bilancio su come i protagonisti di questa fase politica stanno interagendo con l’opinione pubblica digitale. Soprattutto dopo una settimana che ha visto confrontarsi due personaggi molto popolari e influenti sulla rete.
Parliamo ovviamente dei due Mattei della politica italiana. Renzi e Salvini hanno incrociato i guantoni di sfida sia in tv che nelle piazze, dando vita a quello che diventerà un agguerrito derby per il predominio sul web.
Non a caso i due politici sono a capo delle due più grandi commuinities di utenti online. Lo scontro tv andato in scena a Porta a Porta tra i due Matteo è stato il primo round di una sfida social durata per tutta la settimana.
Su twitter #portaaporta, con oltre 20 mila commenti scatenati in poche ore, è stato il programma tv più commentato in rete, superando nettamente #leiene e #dimartedì.
Ma chi si è aggiudicato lo scontro sulla rete?
Renzi appare senza dubbio il vincitore: con oltre 55 mila menzioni su Twitter è stato davanti a Salvini per tutta la durata del dibattito, diventando il secondo trending topic italiano.
Renzi non ha fatto meglio solo per numero di discussioni generate ma anche a livello di contenuti.
Se andiamo ad analizzare le parole chiave più utilizzate dagli italiani per commentare il duello – #portaaporta e #matteovsmatteo — possiamo vedere come tra le frasi più ricorrenti in queste discussioni ci sia “49 milioni”.
Ovvero lo slogan maggiormente usato da Renzi per mettere all’angolo Salvini sui soldi che la Lega deve restituire all’erario italiano.
Anche su Facebook, la piattaforma dove Salvini è ancora il leader più popolare e coinvolgente, si registra una vittoria di Renzi.
Lo spezzone video pubblicato da Renzi per rinfacciare tutti i cambi di bandiera del segretario leghista è risultato più virale (1,3 milionin di visualizzazioni e 13.749 condivisioni) di quello in cui Salvini dà del genio incompreso all’ex premier (412 mila visualizzazioni e 6.003 condivisioni).
Il secondo round tra i due Mattei è avvenuto nelle piazze italiane, mettendo a confronto l’adunata leghista di Roma contro la kermesse della Leopolda. Persino questo confronto registra sui social una vittoria, quasi schiacciante, da parte di Matteo Renzi.
Sabato 19 ottobre #lepolda10 è stato il terzo argomento più discusso nella twitter-sfera italiana, rimanendo nelle tendenze per più di 20 ore.
Per trovare l’hashtag ufficiale della manifestazione di Salvini, #orgoglioitaliano, dobbiamo scendere al 24esimo posto della classifica dei trending topic di Twitter.
Tra l’altro in questa giornata ci sono state delle vere e proprie incursioni social condotte sia dalla community online vicina a Renzi che da quella a sostegno del Movimento 5 Stelle.
Il risultato di questa strana alleanza digitale è stata quella di rovinare la campagna social dei sovranisti. Gli hashtag #iostoconglionesti e la #lademocraziadeiSorciverdi si sono classificati nelle tendenze di twitter rispettivamente al 16esimo e al 26esimo posto.
Durante la settimana appena trascorsa Matteo Renzi, sia durante il dibattito tv che mentre parlava dal palco della Leopolda, ha fatto riferimento ai grandi investimenti economici sostenuti dai sovranisti per la propaganda digitale.
Grazie al gestionale di Facebook abbiamo potuto verificare quanto hanno speso i due politici per i loro messaggi su questo social network.
Nell’ultimo periodo (marzo-ottobre 2019) Matteo Salvini ha speso per la sua propaganda 143.866 euro, di cui 9.952 euro in questa importante settimana di duello con Renzi. Effettivamente gli investimenti per la propaganda dei sovranisti sono stati molto più ingenti di quelli fatti da Renzi che nello stesso periodo ha speso oltre 56mila euro, di cui 5.568 nell’ultima settimana. §
(da “Huffingtonpost”)
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Ottobre 5th, 2019 Riccardo Fucile
TUTTI POSSONO SBAGLIARE, ANCHE I MIGLIORI
È colpa dello Stato, erano impreparati perchè i loro superiori li mandano allo sbaraglio, erano male equipaggiati perchè non ci sono fondi per la sicurezza, è colpa delle fondine che erano obsolete.
C’è davvero qualcosa di folle, illogico e insensato in questo rito collettivo, in questo continuo bisogno di un capro espiatorio, in questo rumoroso coro di ipocriti, in questi soloni intenti a inseguire il lavacro purificatore delle coscienze.
Purtroppo, a Trieste come a Trastevere non c’è nessun altro colpevole se non l’errore umano. E — si tratti carabinieri o di poliziotti, si tratti di uomini equipaggiati bene o male — quando hai una pistola e sbagli, in un modo o nell’altro, ci può scappare il morto.
E quando non hai una pistola e sbagli, in un modo o nell’altro, ugualmente ci può scappare il morto.
La verità è che se cerchiamo tutte le possibili risposte, rispetto alla tragedia di due uomini morti, o di un carabiniere ucciso, ma eludiamo la risposta più semplice, è ovvio che sia difficile capire. E noi — i media, la stampa, le autorità — abbiamo difficoltà a prendere atto che esiste l’errore umano, siamo culturalmente e socialmente impreparati ad accettare l’errore.
Come se lo sbaglio fosse una macchia, un’onta, come se l’errore sminuisse il valore delle vite. Mentre è esattamente il contrario, e la lezione che dovremmo apprendere da questi due corpi rimasti a terra — invece — è che tutti sbagliano, tutti possono avere un momento di buio, soprattutto i migliori, tutti possiamo sbagliare.
Poi, certo: la fondina dovrebbe avere il cinturino di fermo. Gli agenti dovrebbero essere pagati di più. Lo Stato ha la coda di paglia perchè non paga gli straordinari.
I politici da almeno dieci anni ripetono tutti: diamo più soldi alle forze dell’ordine (ma evidentemente questi soldi non arrivano). Il fatto è che il dolore della verità spesso è insostenibile per chi resta, per tutti noi. Ma prendiamo atto che si può sbagliare, in qualsiasi momento, e che imparare dagli errori è l’unico esercizio in cui gli uomini sono ancora più bravi delle macchine.
Ricordiamo questi uomini come eroi della normalità , agenti che hanno pagato un tributo enorme alla follia criminale
. Ma impariamo tutti, prima di ogni altra cosa, che l’errore non nega il valore. Ci convive.
Ed è proprio la lotta tra questi due concubini — l’errore e il valore — che decide, secondo il capriccio del fato, dei nostri destini e delle nostre vite.
(da TPI)
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