Agosto 25th, 2010 Riccardo Fucile
SARKOZY BLEFFA ESPELLENDO QUALCHE MANCIATA DI ROM PER RECUPERARE DUE PUNTI SULLA PROPRIA POPOLARITA’… NOI ABBIAMO LO CHANSONNIER ROBERT MARONI’ CHE SOGNA I RIMPATRI PER I COMUNITARI E LE ESPULSIONI ETNICHE… MA LA LEGGE CHE DICE?
La Cei è stata chiara: “le espulsioni dei rom e dei sinti dalla Francia sono un provvedimento etnico che nulla ha a che vedere con la politica migratoria e l’Italia si deve ben guardare dal seguire la stessa strada anche se, in fatto di respingimenti, ha già dato pessimi esempi”.
In pratica quando “i responsabili politici hanno bisogno di raccogliere consensi, fanno leva sulla paura del diverso e sugli instinti più bassi: l’azione del governo francese si basa su una sorta di incriminazione collettiva verso un intero gruppo etnico, in base alla quale si cancella di colpo il principio della responsabilità individuale nell’eventuale atto di violazione della legalità “.
La Cei ha ricordato al governo che “le espulsioni hanno sempre favorito il sorgere di campi abusivi, mentre in questi anni è stato abbaandonata ogni politica di scolarizzazione dei bambini rom e ogni intervento sociale”.
La Cei ha così voluto ammonire il Viminale dove lo chansonnier Robert Maronì stava scalpitando per conquistarsi uno spot tv in cui annunciare che “anche lui avrebbe voluto espellere qualcuno”.
D’altronde già qualche giorno fa la Chiesa aveva detto una verità indigesta, accusando Maroni, dati alla mano, di aver costruito una realtà immaginaria sull’immigrazione, nascondendo che i clandestini sono aumentati e non certo diminuiti e che l’80% arriva via terra e non dal mare.
Per non parlare della violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali di cui si è macchiato il nostro Paese in questi due anni.
La Cei ha anche contestato le difficoltà burocratiche frapposte agli immigrati nel rinnovo del permesso di soggiorno, nei ricongiungimenti familiari e nell’ottenimento della cittadinanza.
Che in Italia vi sia insomma una colpevole assenza di ogni politica di integrazione, come da noi più volte sostenuto.
Per quanto riguarda i rom presenti nel nostro Paese, va detto intanto che l’80% ha la cittadinanza italiana, quindi non può essere espulsa in alcun modo.
Per i comunitari poi l’Europa promuove la mobilità all’interno dei confini europei.
Vediamo cosa dice la legge: la direttiva Ue sancisce la libera circolazione dei comunitari.
Hanno diritto a una lunga permanenza sulla base di requisiti come la disponibilità di un lavoro e adeguate risorse economiche. Continua »
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Giugno 17th, 2009 Riccardo Fucile
PRIMA CHE MARONI DICA CHE E’ MERITO SUO, MEGLIO PRECISARE: LI HA SPINTI AL RIENTRO LA DISOCCUPAZIONE IN ITALIA… NEGLI ULTIMI 6 MESI SONO TORNATI IN ROMANIA IN 250.000 DA TUTTA EUROPA, FAVORITI DA UN PIANO ECONOMICO DI BUCAREST… PURTROPPO SOLO CHI DELINQUE NON SE NE VA E NESSUNO LI TROVA
La notizia viene tenuta forse ancora “segretata”, per potersela spendere alla migliore occasione futura, magari sostenendo: “La politica della sicurezza e la linea dura ha ridotto le presenze romene in Italia di oltre 120.000 unità “.
E tutti ad osannare, sventolando moccicosi fazzoletti verdi da naso mentre parte la colonna sonora del “Va’ romeno… sull’ali dorate…”.
Beh, prima che questo film “deja vu” venga riprogrammato nelle sale italiane, meglio essere informati direttamente dalla fonte.
Da novembre ad oggi, oltre 250.000 romeni sono tornati in patria. Almeno 120.000 avrebbero abbandonato l’Italia. Su una comunità , secondo la Caritas, di circa un milione.
Il resto è partito da Spagna e Francia.
Quello che non si è riusciti ad ottenere con le leggi, come spesso succede, lo hanno fatti i vasi comunicanti dell’economia.
A spingere i romeni verso la strada di casa è, infatti, la crescente disoccupazione italiana. Continua »
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Marzo 31st, 2009 Riccardo Fucile
PERIFERIA DI GENOVA: NONOSTANTE DA UN ANNO AVESSE SEGNALATO L’OCCUPAZIONE ABUSIVA E SPORTO QUERELA PER VIOLAZIONE DI DOMICILIO, LA POLIZIA NON HA MAI FATTO SGOMBERARE LA CASA… I ROM SONO ARRIVATI A VIVERCI IN CENTO…ORA IL COMUNE LE HA PURE CHIESTO 15.000 EURO PER LA BONIFICA DELLA CASA
Ci sono storie italiane che sono la testimonianza reale e concreta di quanto il paese legale sia distante anni luce da quello reale.
E chi vive la quotidiana burocrazia con cui deve fare i conti, di fronte a un’emergenza si rende ancora più conto di quanto siano lontane dai cittadini le istituzioni.
Un esempio che rischia di finire sulle pagine della stampa estera è quello che si è verificato a Genova, nella popolare delegazione di San Quirico, in Valpolcevera, a una signora che la scorsa estate aveva ereditato una villa mezza diroccata e disabitata da tempo.
Neanche il tempo di farsi un’idea dei soldi che sarebbero occorsi per sistemare la casa in campagna ed ecco che i vicini la informano di movimenti sospetti all’interno delle mura.
Era il luglio scorso e ad occupare abusivamente la casa sono state poche famiglie rom, di origine romena, qualche decina di persone. Continua »
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Marzo 30th, 2009 Riccardo Fucile
SCONCERTANTE SENTENZA DEI GIUDICI DELLA QUARTA SEZIONE CHE ANNULLA LA LINEA DURA … NIENTE OMICIDIO VOLONTARIO PERCHE’ LO STATO DI UBRIACHEZZA INGENERA UN SENSO DI ONNIPOTENZA E L’AUTO DI GROSSA CILINDRATA INDUCE A UNA CONDOTTA DI GUIDA IMPRUDENTE
Non basta essere ubriachi al volante e falciare i passanti sul marciapiede per meritare una condanna per omicidio volontario. La Cassazione si oppone, di fatto, alla “linea dura” delle procure contro i pirati della strada e conferma una sentenza dei giudici di Salerno.
I pm salernitani, nel luglio 2008, avevano arrestato per omicidio volontario un rumeno di 24 anni che, completamente ubriaco alla guida, in pieno centro di Salerno, era finito sul marciapiede uccidendo un passante e ferendone un altro.
Poi era ripartito a tutta velocità finendo nelle vetrine di un negozio.
Ma il giudice aveva derubricato l’accusa di omicidio volontario in quella, assai più lieve, di omicidio colposo, anche se aggravato.
La Procura, seguendo la linea che vede diversi uffici inquirenti contestare l’omicidio volontario nei casi in cui l’automobilista sia sotto l’effetto di alcol o droghe, ha presentato ricorso in Cassazione. Ma i giudici della quarta sezione penale, con la sentenza 13083, non hanno condiviso la linea dura e l’interpretazione data dalla procura. Continua »
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Marzo 28th, 2009 Riccardo Fucile
DA UN ECCESSO ALL’ALTRO: SCAGIONATO DALLO STUPRO DELLA CAFFARELLA, ORA RACZ ARRIVA AI TALK SHOW… CI SI DIMENTICA CHE ERA STATO IN GALERA GIA’ TRE VOLTE E CONDANNATO IN QUATTRO CASI PER FURTO E RICETTAZIONE IN ROMANIA
Sarà anche un aspirante monaco ortodosso, ma Karol Racz non ha esattamente un passato da frate. Avrà trascorso da innocente 35 giorni a Regina Coeli, ma non si può dire che non conoscesse l’ambiente carcerario molto bene, visto il via vai che ha fatto negli istituti di pena del suo Paese. Dalla banca dati della polizia di Bucarest sono emerse una serie di condanne non da poco.
Nel 1997 il tribunale di Fagaras lo aveva condannato a tre anni di reclusione.
Arrestato il 12 giugno 1997, in prigione ci era rimasto due anni, fino all’ 11 agosto 1999.
Infatti, la sua seconda condanna, a 3 anni e 3 mesi, emessa nel 1998 dal tribunale di Brasov, gli era stata notificata direttamente in carcere.
Ed è per questo residuo di pena che il 36enne era stato prontamente arrestato il 6 dicembre 1999.
A piede libero ci era tornato un anno dopo, il 13 dicembre del 2000. In questo frangente tra cumuli e sconti di pena, l’aspirante divo di Porta a porta aveva ricevuto la terza condanna, sempre dal tribunale di Faragas, che gli aveva inflitto un anno e mezzo di reclusione.
Finito qua? No, per un po’ aveva rigato dritto, ma poi nel 2005 era ricaduto nel reato di furto e ricettazione.
Nuovo palazzo di giustizia, stavolta quello di Gheorghieni, e altro anno da scontare in galera. Di nuovo le manette ai polsi e ritorno in cella dal 24 gennaio all’11 ottobre 2006.
Poi l’estate scorsa arriva in Italia e viene accusato del delitto della Caffarella, su indicazione del suo “amico” Alexandru Loyos che prima si autoaccusa dello stupro e poi indica lui come complice. Continua »
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Febbraio 9th, 2009 Riccardo Fucile
NON E’ CAMBIATO NULLA, L’ITALIA E’ OSTAGGIO DI TROPPI CRIMINALI DELL’EST…CHI DELINQUE ABITUALMENTE VIENE BLOCCATO SOLO DOPO CHE HA UCCISO QUALCUNO, MAI PRIMA…POLIZIA E CARABINIERI SOTTO ORGANICO E MAL ORGANIZZATI…IL GOVERNO FA CHIACCHIERE E LEGGI INUTILI.. OCCORRE AUMENTARE IL NUMERO DEGLI AGENTI E CACCIARE CHI HA PRECEDENTI PENALI, CHI ENTRA CON VISTO TURISTICO VA TENUTO SOTTO CONTROLLO, EVITANDO CHE SPARISCA…LAMPEDUSA SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE DI MARONI
Ogni giorno è un bollettino di guerra, a Roma non ci si era ancora ripresi dall’orrore dei quattro romeni ( più due già agli arresti domiciliari) che avevano stuprato una 21 enne in compagnia del fidanzato a Guidonia, che sulla Prenestina un romeno completamente ubriaco guida un’auto rubata contromano per chilometri e alla fine si scontra con un’auto, uccidendone il guidatore.
Poi scende come se nulla fosse, va al bar e ordina una birra. Arrestato dai carabinieri viene aggredito da decine di persone e viene sottratto a stento al linciaggio.
Nella stessa giornata, rapine in villa nel centro nord con feroci criminali del’est in azione: qua si tratta di bande ben organizzate, slavi che studiano con attenzione i colpi e le abitudini delle vittime. E ancora cronaca giornaliera di stupri, violenze su donne indifese, rapine.
Siamo di fronte a un’emergenza criminalità cui non si riesce a far fronte con evidenza e qualcuno al Governo usa Lampedusa come specchietto per le allodole. Continua »
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Gennaio 29th, 2009 Riccardo Fucile
I ROMENI IN ITALIA SONO PASSATI DA 342.200 PRESENZE NEL 2007 ALLE ATTUALI 625.278 ( + 82,7%)… SU 55.057 DETENUTI NELLE CARCERI ITALIANE, GLI STRANIERI SONO 20.617 (37%) TRA CUI 2.828 ROMENI… SONO AL PRIMO POSTO TRA GLI STRANIERI PER I REATI DI OMICIDI VOLONTARI, FURTI, RAPINE, VIOLENZE SESSUALI ED ESTORSIONI… LA FARSA DEGLI ACCORDI BILATERALI: 14 AGENTI ROMENI LA TASK FORCE IN ITALIA
Tra gli stranieri, sono quelli che delinquono di più. Specializzati in furti ( di auto e nelle abitazioni), rapine, omicidi volontari, estorsioni e violenze sessuali. I romeni sono in testa in sette delle sedici tipologie di reato prese in esame dal sociologo Marzio Barbagli nel suo libro-rapporto su “Immigrazione e sicurezza in Italia”.
E solo i marocchini impediscono ai cittadini della Romania di guidare la classifica anche nelle frodi informatiche, nelle rapine in pubblica via e nei furti con strappo.
Un’escalation criminale figlia soprattutto dell’aumento dei romeni, diventata la prima comunità straniera in Italia. Il sorpasso è andato in scena nel 2008: gli albanesi hanno dovuto lasciare il gradino più alto del podio.
Merito dei romeni, passati dalle 342.200 presenze del 2007 alle attuali 625.278, ovvero il 18,2% degli immigrati. Un balzo dell’82% in un anno che ha fatto lievitare di 493.729 unità il numero complessivo degli immigrati in Italia ( oggi attestato ufficialmente secondo i dati Istat a quota 3.432.651).
Un afflusso in gran parte imputabile, non ci stancheremo di ripeterlo, alla mancata attuazione, nei confronti di Bucarest, della moratoria prevista all’interno dei trattati di allargamento dell’Unione europea al momento dell’adesione romena ( 1° gennaio 2007). Continua »
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Gennaio 28th, 2009 Riccardo Fucile
I CARABINIERI LI ARRESTANO E LI SOTTRAGGONO AL LINCIAGGIO DELLA FOLLA, SONO SEI ROMENI ARRIVATI DA POCO IN ITALIA…LA GENTE ORA SI CHIEDE: QUANDO SARANNO MANDATI AGLI ARRESTI DOMICILIARI ?
Le indagini sono state svolte con la consueta competenza e rapidità da parte delle forze dell’ordine e in pochi giorni i carabinieri sono arrivati ad individuare ed arrestare i colpevoli. A dimostrazione del fatto che più che schierare demagogicamente migliaia di soldati nelle strade, sarebbe necessario potenziare di uomini e mezzi i commissariati e le caserme nell’hinterland delle grandi città e non fare sfilate nel centro per riscuotere facili consensi.
E’ di ieri la “lamentela” di chi opera in un contesto, quello di Tivoli, in cui a centomila abitanti non fa riscontro neanche un commissariato di polizia.
Il controllo del territorio deve iniziare da qui, dalle grandi periferie, dai centri minori, dove è più facile trovare comunità di stranieri ( e non solo) che vivono ai margini della società , usufruendo di affitti miti rispetto alle grandi città .
Ma per avere il “controllo” della situazione, carabinieri e polizia devono avere uomini e mezzi per monitorare il territorio, fare controlli frequenti, aggiornare gli affittuari, indagare sulla loro attività e sulle loro frequentazioni. Continua »
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Dicembre 9th, 2008 Riccardo Fucile
APPARTERREBBE ALLA LORO CULTURA… PURCHE’ SIA ESERCITATA PART TIME… LA CASSAZIONE E’ CONTRO IL TEMPO PIENO…UNA SENTENZA CHE FARA’ DISCUTERE… SONO 50.000 I BABY MENDICANTI IN EUROPA… GUADAGNANO ANCHE 3.000 EURO AL MESE
In Italia vivono circa 120.000 mila rom e il 97% dei loro figli, secondo i dati ufficiali, è sfruttato dai loro genitori per l’accattonaggio.
Nel febbraio 2007 una sentenza della Corte di Cassazione aveva riconosciuto lo sfruttamento dei minori come “reato di riduzione o mantenimento in schiavitù”, ovvero i minori sfruttati sono da considerare come schiavi, spogliati dei diritti primari come quelli allo studio e all’educazione, ma soprattutto alla dignità personale.
Ora una nuova sentenza di pochi giorni fa cambia nuovamente lo scenario: l’impiego di minori nel chiedere l’elemosina non rientra più nel reato di riduzione in schiavitù, in quanto fa parte della cultura nomade e delle loro tradizioni.
A condizione che l’attività non sia prolungata per tutta la giornata. Insomma va bene un part time…
Certo che in Italia sappiamo far ridere, contraddicendoci persino ai massimi livelli della giustizia nel giro di 12 mesi. Continua »
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