Marzo 29th, 2015 Riccardo Fucile
MAI LA DESTRA REPUBBLICANA AVEVA RAGGIUNTO ALLE DIPARTIMENTALI UN RISULTATO DEL GENERE…BOCCIATA LA POLITICA ANTI-EURO
Per l’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, è un trionfo.
Il suo partito l’Ump e i suoi alleati ha superato gli avversari nel ballottaggio per le elezioni amministrative. Ha conquistato 66-70 dipartimenti su 101.
Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Front National, avrebbe conquistato da zero a due dipartimenti.
I socialisti del presidente Franà§ois Hollande registrano una forte perdita e avrebbero perso la metà dei 61 dipartimenti che si erano invece aggiudicati nelle precedenti elezioni.
“Stasera, la destra ha nettamente vinto le elezioni dipartimentali. Mai, nella Quinta repubblica, la destra aveva raggiunto un risultato del genere”, ha dichiarato pochi minuti dopo la diffusione del risultato Sarkozy, presidente dell’Ump, confermano la vittoria del centrodestra.
“L’alternanza è ormai avviata e niente la fermerà “, ha aggiunto.
Un risultato commentato anche da Manuel Valls, premier socialista. “Questa sera la destra repubblicana ha conquistato una vittoria incontestabile”, sono state queste le prime parole di Valls, che ha ammesso la sconfitta – .
La sinistra, troppo dispersa, troppo divisa al primo turno, conosce un netto arretramento, nonostante un buon bilancio dei governi dei dipartimenti.
Più di 40 milioni di francesi sono stati chiamati alle urne oggi per il secondo turno delle elezioni in 101 dipartimenti, equivalenti alle province italiane.
Il partito di destra Ump, tornato da poco sotto la guida dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, si è imposto al primo turno di domenica scorsa con il 29%, bloccando l’avanzata del Front National di Marie Le Pen, fermo al 25%.
Solo terzi i socialisti del presidente Francois Hollande con il 21,8%.
Domenica scorsa è andata alle urne la metà degli aventi diritto .
argomento: Sarkozy | Commenta »
Settembre 19th, 2014 Riccardo Fucile
L’EX PRESIDENTE PRESENTERA’ LA SUA CANDIDATURA ALLA DIREZIONE DEL PARTITO: PRIMARIE A FINE NOVEMBRE
Nicolas Sarkozy è tornato. Con un colpo di scena che scuoterà la politica francese, l’ex presidente, in un messaggio appena pubblicato sul suo profilo Facebook, ha annunciato ufficialmente il suo ritorno in campo e la candidatura alla presidenza dell’Ump, il grande partito francese della destra, in vista delle presidenziali del 2017.
«Basta con l’esasperante spettacolo della politica francese
L’ex inquilino dell’Eliseo è coinvolto in diversi filoni di inchieste giudiziarie per finanziamenti illeciti al partito da parte dell’ereditiera dell’Orèal, Liliane Bettencourt, ma questo non lo ha dissuaso dalla scelta di tornare in campo.
«Che ciascuno sia convinto della forza e della sincerità del mio impegno al servizio della Francia», ha scritto sul social network.
«Amo troppo la Francia, sono troppo appassionato dal dibattito pubblico e dall’avvenire dei miei connazionali – ha proseguito – per vederli condannati a scegliere tra l’esasperante spettacolo di oggi e la prospettiva di un isolamento senza via d’uscita».
La sconfitta del maggio 2012
Sarkozy era stato sconfitto nel maggio 2012 da Franà§ois Hollande, l’attuale presidente, e aveva dichiarato all’indomani del voto che avrebbe abbandonato la vita poltica. Cosa che ha fatto fino a oggi.
Da tempo tuttavia negli ambienti parigini si parlava di una sua clamorosa discesa in campo, complice l’impopolarità senza precedenti di Franà§ois Hollande, il caos che regna nell’Ump (il partito di centro-destra cui appartiene) e la prospettiva di un’affermazione di Marine Le Pen, leader della destra populista e anti-euro.
Sarkozy afferma di voler trasformare completamente il partito dell’Ump «per creare una vasta unione» che superi «le divergenze tradizionali». Dopo la sua disfatta alle elezioni presidenziali del 6 maggio 2012, Sarkozy afferma di aver «potuto esaminare con il necessario distacco lo svolgimento del suo mandato presidenziale e di averne tratte le dovute lezioni».
Il filone giudiziari
Le vicende giudziarie sono però un ostacolo alla sue rielezione.
Il 2 luglio scorso è stato posto in stato di fermo per 24 ore (cosa mai accaduta a un ex presidente) in seguito a un’inchiesta dell’Ufficio centrale di lotta alla corruzione.
Gli inquirenti sospettano che Sarkozy abbia ottenuto informazioni riservate da parte di alcuni magistrati della Corte di Cassazione sulle inchieste in corso nei suoi confronti in cambio della promessa di un intervento a loro favore.
I reati possibili sono quindi quelli di violazione del segreto istruttorio e, più grave, di traffico illecito di influenza, una forma di corruzione che prevede una pena massima di dieci anni di detenzione.
(da “il Sole24ore”)
argomento: Sarkozy | Commenta »
Luglio 2nd, 2014 Riccardo Fucile
DOPO UN INTERROGATORIO DI 15 ORE APERTA UN’INDAGINE PER CORRUZIONE
Rilasciato in piena notte, dopo 15 ore di fermo, Nicolas Sarkozy si è visto notificare l’apertura di un’indagine per reati pesantissimi.
Ma senza nessun provvedimento restrittivo della libertà .
Il fermo, scattato ieri mattina alle 8, è durato fin quasi alla mezzanotte, ora in cui Sarkozy è stato portato dagli uffici della polizia di Nanterre a quelli del pool finanziario di Parigi.
Dopo la notifica dell’apertura dell’inchiesta, Sarkozy è rientrato a casa sulla stessa auto che lo aveva accompagnato martedì a Nanterre.
Questa sera Sarkozy darà un’intervista congiunta alla radio Europe 1 e all’emittente privata Tf1, alle 20.
Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono pesantissime: corruzione attiva di un giudice, complicità in violazione del segreto istruttorio.
Rischia fino a 10 anni di carcere, i vertici dell’UMP, il suo partito, hanno smesso di difenderlo. In piena notte, i giudici gli hanno notificato l’apertura dell’inchiesta, stessa sorte toccata pochi minuti prima di lui all’avvocato di fiducia, Thierry Herzog, e al magistrato di Cassazione, Gilbert Azibert.
Quest’ultimo sarebbe stato corrotto da Sarkozy, che gli avrebbe promesso il posto desiderato nel Principato di Monaco in cambio di preziose informazioni sull’andamento dei suoi affari giudiziari in Cassazione. Non indagato e rimesso in libertà il secondo magistrato coinvolto, Patrick Sassoust.
Si tratta di accuse gravissime anche se tutte ancora da dimostrare, come afferma la difesa degli imputati, che punta soprattutto sulla illegalità delle intercettazioni. Particolarmente controverse quelle effettuate sui colloqui fra un indagato (Sarkozy) e il suo avvocato (Herzog), o di quest’ultimo con i suoi colleghi.
Scaricato dal suo partito
L’UMP, il partito di destra del quale Sarkozy avrebbe ripreso il controllo come prima tappa verso la ricandidatura, ha difeso ieri l’ex presidente ma in modo piuttosto tiepido.
Con il passare delle ore, i leader si sono defilati e l’atteggiamento si è fatto piuttosto attendista.
Diversi suoi sostenitori nel partito Ump hanno invece gridato al complotto, parlando di giustizia a orologeria per impedire il ritorno di Sarkozy sulla scena politica.
Hollande: «Innocente fino a prova contraria»
Mercoledì sulla vicenda ha espresso un parere anche Hollande , secondo il quale, per Nicolas Sarkozy deve valere la «presunzione d’innocenza» come per chiunque altro: il presidente francese lo avrebbe ribadito nel corso di una riunione di gabinetto.
Secondo quanto riferito dal portavoce del governo, Stephane Le Foll, il capo dell’Eliseo avrebbe insistito sull’ «indipendenza della giustizia, rispetto al caso giudiziario che vede coinvolto l’ex presidente, incriminato stamane per corruzione, traffico di influenze illecite e violazione del segreto istruttorio».
Fillon: «Fare piena luce»
Interviene anche l’ex primo ministro della presidenza Sarkozy, Fillon: «È urgente che sia fatta piena luce. Indagato, Nicolas Sarkozy è presunto innocente. È urgente che piena luce sia fatta per l’uomo che attraversa una prova dolorosa come per il Paese che si affossa nella crisi di fiducia», afferma Fillon. «Ex-presidente della Repubblica, ha diritto al rispetto», ha continuato Fillon, che intende presentarsi alle primarie dell’Ump, il grande partito francese di centrodestra, nel 2016, in vista del voto presidenziale del 2017.
Pressione psicologica ingiustificata
Intanto l’avvocato di Thierry Herzog, ex legale di Nicolas Sarkozy, anche lui accusato di corruzione, ha contestato il ricorso allo stato di fermo deciso nei confronti del proprio assistito e dell’ex presidente della Repubblica, e denuncia una «pressione psicologica» ingiustificata.
«Avete a che fare con un avvocato, un alto magistrato ed un ex presidente della Repubblica. Non e’ gente che si metterà in fuga», ha affermato Paul-Albert Iweins su Europe 1.
«Non c’è nessun motivo di ascoltarli sotto questa pressione psicologica». Herzog potrà riprendere la propria attività professionale, compresa la difesa di Sarkozy, assicura Iweins. Tranne che per quel che riguarda il dossier delle intercettazioni che lo riguarda e dal quale si deve ritirare per motivi deontologici.
(da “il Corriere della Sera”)
argomento: Sarkozy | Commenta »
Luglio 2nd, 2014 Riccardo Fucile
RICONOSCIUTO L’IMPIANTO DI ACCUSE DEI MAGISTRATI CHE INDAGANO SUGLI AFFARI DELL’EX PRESIDENTE
L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato messo in stato d’accusa da un giudice istruttore di Parigi per corruzione, traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio.
Lo ha reso noto la procura nazionale per i reati finanziari, che ha chiesto e ottenuto il provvedimento, adottato nella notte dopo 15 ore di fermo. Ieri il lungo interrogatorio di Sarkozy.
La procura nazionale per i reati finanziari scrive in un comunicato che “a seguito del loro fermo, Nicolas Sarkozy, Gilbert Azibert (giudice di Cassazione, n.d.r.) e Thierry Herzog (avvocato dell’ex presidente, n.d.r.) sono stati presentati ai due magistrati istruttori incaricati dell’indagine aperta il 26 febbraio 2014 per le accuse di traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio… Conformemente alle richieste della procura, sono stati messi sotto accusa”.
Le accuse.
Nicolas Sarkozy secondo la procura è accusato di ricettazione della violazione del segreto professionale (la ricettazione indica la disponibilità di un oggetto proveniente da reato, in questo caso le informazioni sulle inchieste, n.d.r.), corruzione attiva e traffico di influenze attivo.
Il giudice Azibert è accusato di ricettazione della violazione del segreto professionale, traffico di influenze passivo e corruzione passiva.
Per l’avvocato Herzog l’accusa è di violazione del segreto professionale, ricettazione della violazione del segreto professionale, corruzione attiva e traffico di influenze attivo.
Il “traffico di influenze”.
Il reato di “traffico di influenze” è tipico del diritto francese, dove è stato introdotto già alla fine dell’Ottocento, ma è estraneo alla tradizione italiana. E’ stato inserito nel nostro codice penale solo nel 2012, all’articolo 346 bis, a seguito dell’adesione dell’Italia a convenzioni internazionali dell’Onu e del Consiglio d’Europa.
Il “traffico di influenze” consiste nella mediazione illecita volta al compimento di atti contrari al dovere d’ufficio di un pubblico ufficiale.
Altolà al ritorno in politica.
A 59 anni Sarkozy voleva tornare a guidare il partito e il Paese. Erano mesi che maturava la decisione, domenica l’informato Journal du Dimanche l’aveva quasi ufficializzata: prima tappa, Sarkò avrebbe ripreso in mano il partito allo sbando, poi la lunga rincorsa verso il 2017 e la riconquista dell’Eliseo. Ma prima il fermo e poi l’apertura ufficiale dell’inchiesta per corruzione, mai successo a un ex presidente, sembrano ora fermare il ritorno di Sarkò.
Da Gheddafi a Tapie.
La scintilla è scoccata a dicembre, dopo mesi di indagini su tre diversi filoni: lo scandalo Bettencourt (le bustarelle con i bigliettoni dell’ereditiera dell’impero L’Oreal per la campagna elettorale vittoriosa del 2007), i finanziamenti illeciti piovuti anche dalla Libia dell’ex amico poi diventato nemico, Muammar Gheddafi (Sarkozy fu protagonista dell’intervento occidentale che mise in crisi il regime libico).
E infine anche il ruolo avuto dal governo, sotto la presidenza Sarkozy, nell’arbitrare la disputa fra il miliardario Bernard Tapie e la banca Credit Lyonnais, finita con la decisione di risarcire il primo con oltre 400 milioni di euro.
Le telefonate.
Nelle telefonate intercettate, Sarkozy-Bismuth e Herzog parlavano molto e sempre degli stessi argomenti: le agende, soprattutto quelle agendine, con i segreti di tre inchieste che bruciavano, anche se in quella Bettencourt per il presidente è arrivata nel frattempo l’archiviazione.
Sarkozy voleva sapere ogni giorno, più volte al giorno, cosa stava decidendo la Cassazione, alla quale si era rivolto per farle secretare.
E in Cassazione “l’amico” era Gilbert Azibert, che lo informava. E che sognava di prendere “l’ascensore”, cioè di farsi spedire – grazie agli amici dell’ex presidente – nel Principato di Monaco.
Ad informare Sarkozy ed Herzog di come andavano le cose, compresa la decisione di mettere sotto intercettazione i telefoni di entrambi, erano Azibert e il collega togato Patrick Sassoust.
(da “La Repubblica”)
argomento: Sarkozy | Commenta »
Luglio 1st, 2014 Riccardo Fucile
AVREBBE OFFERTO UN POSTO DI PRESTIGIO A UN GIUDICE PER AVERE INFORMAZIONI SU UN CASO CHE LO RIGUARDAVA
L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato posto in custodia cautelare dalla polizia francese di Nanterre, nell’ambito di un’inchiesta su un presunto caso di concussione.
La notizia sta conquistando tutte le prime pagine del mondo.
L’arresto è avvenuto questa mattina nell’ambito dell’inchiesta che dal 26 febbraio indaga sui reati di corruzione e violazione del segreto d’indagine presuntamente compiuti dall’uomo politico che poco dopo l’alba è arrivato all’Ufficio centrale per la lotta alla corruzione e ai reati finanziari (OCLCIFF) della polizia giudiziaria di Nanterre per essere interrogato.
Lunedì è stato posto in custodia cautelare il suo avvocato, Thierry Herzog, insieme con il magistrato Gilbert Azibert e l’avvocato presso la sezione penale della Cassazione Patrick Sassoust.
Secondo gli inquirenti Sarkozy e gli altri arrestati avrebbero messo a punto una rete di “talpe” interne agli uffici giudiziari incaricate di informarlo sull’avanzamento dell’indagine.
La custodia cautelare è una misura senza precedenti per un ex presidente della Repubblica francese, e permetterà agli inquirenti di poter trattenere e interrogare Sarkozy per un periodo di 24 ore, eventualmente prorogabile di altre 24.
Da marzo Sarkozy è sospettato di aver corrotto un magistrato per ottenere informazioni su un’inchiesta sui finanziamenti illeciti al suo partito, l’Ump.
Il caso nasce da un’altra inchiesta, aperta nel 2013, in merito a presunti finanziamenti dalla Libia alla campagna elettorale di Sarkozy nel 2007.
In quest’ambito, i magistrati hanno disposto l’intercettazione del cellulare dell’ex presidente, scoprendo che Sarkozy si serviva di un secondo apparecchio, registrato sotto il falso nome di Paul Bismuth, per comunicare con l’avvocato Herzog, anche lui dotato di un cellulare con falsa identità .
Dall’ascolto di queste comunicazioni è emerso che Sarkozy ed Herzog erano al corrente di molti dettagli sull’inchiesta dell’affare Bettencourt, un’altra vicenda di finanziamenti elettorali occulti.
Il sospetto è che l’informatore fosse Azibert, cui sarebbe stato promesso in cambio un aiuto per ottenere un incarico nel principato di Monaco.
La vicenda s’inserisce in un contesto politico nel quale il centro destra dell’Ump, minacciato dalla concorrenza del Front National, è ancora alla ricerca di un leader e non manca chi auspica il ritorno di Sarkozy.
(da “Huffingtonpost”)
argomento: Sarkozy | Commenta »
Maggio 6th, 2012 Riccardo Fucile
“RINGRAZIO I FRANCESI PER L’ONORE IMMENSO DI ESSERE STATO IL LORO PRESIDENTE PER CINQUE ANNI”…”NON VI DIVIDETE, RESTATE UNITI”
La Francia volta pagina.
Il nuovo presidente è il socialista Franà§ois Hollande.
Secondo i risultati ufficiali ha raggiunto il 51,9% dei voti, mentre Nicolas Sarkozy ha ottenuto il 48,1%.
Già da metà pomeriggio il giornale belga “Le Soir” aveva anticipato i primi exit poll 1, dando per vincente il candidato socialista con il 53%.
A seggi ancora aperti, Sarkozy ha annullato le celebrazioni post elezioni organizzate dall’Ump a Place de la Concorde in caso di vittoria.
In serata il presidente uscente ha poi telefonato al vincitore per augurargli buona fortuna.
Il discorso di Sarkozy.
Dopo aver appreso alle 19 la notizia della sconfitta, Sarkozy ha raggiunto l’Eliseo e si è chiuso nel suo studio con il primo ministro Francois Fillon, il presidente dell’Ump, Jean-Francois Copè, e il ministro degli Esteri, Alain Juppè, per preparare il discorso ai suoi fedelissimi. ”
“Torno a essere francese tra i francesi. Non sarò mai come quelli che ci hanno combattuto. Francois Hollande è il presidente della Francia e deve essere rispettato”, ha detto Sarkozy, parlando ai suoi fedelissimi.
“Non vi dividete, restate uniti”, ha detto il presidente uscente, riconoscendo “tutta la responsabilità di questa sconfitta”.
Sarkozy ha aggiunto inoltre che non guiderà l’Ump, il suo partito, alle elezioni legislative del 17 giugno.
Ha poi però tenuto a specificare che il suo non sarà un ritiro completo dalla politica.
Nel suo discorso d’addio, Sarkozy ha voluto “ringraziare tutti i francesi per l’onere” di essere stato “presidente per 5 anni”.
E ha aggiunto che non dimenticherà mai “questo onore immenso”.
argomento: elezioni, Sarkozy | Commenta »
Maggio 6th, 2012 Riccardo Fucile
MADRE CATTOLICA DI SINISTRA, PADRE MEDICO VICINO ALL’ESTREMA DESTRA, HOLLANDE HA SCELTO IL PS… HA VINTO CON LO SLOGAN “UN PRESIDENTE NORMALE E NUOVO”… PER GLI AVVERSARI E’ L’UOMO DEL COMPROMESSO, MA CONOSCE L’ECONOMIA
Franà§ois Hollande presidente. Se uno si ferma un istante, respira profondamente e guarda con un po’ di distacco alle sue spalle, siamo di fronte a un quasi miracolo.
Si’, un partito come quello socialista francese, due anni fa ancora a rischio implosione (e sempre più distante rispetto alla sua base e al popolo della gauche) e che nell’ottobre 2011 appariva diviso al momento delle primarie, è riuscito a imporre oggi il proprio candidato.
Hollande, 58 anni, ha vinto la battaglia con una campagna studiata al millimetro.
E con lo slogan di un Presidente «normale» e «nuovo» per i francesi.
Ecco, iniziamo subito a smontare questi due luoghi comuni.
Hollande, persona seria e preparata, che alterna freddi atteggiamenti di distanza a una certa giovialità , in gran parte costruita, è una persona «normale» fino a un certo punto.
Proviene dalla buona borghesia di provincia e, come adolescente, si è ritrovato a vivere e a studiare a Neuilly-sur-Seine, lo stesso sobborgo dei ricchi di Parigi, del quale qualche anno più tardi sarebbe diventato sindaco, a 28 anni, Nicolas Sarkozy.
Hollande si è poi diplomato, tanto di cappello, nel gotha delle grandes ècoles della Repubblica: Sciences Po, Hec – quella del settore economico-commerciale — e la prestigiosa Ena, l’Ecole normale d’administration, dove, fra l’altro, fece conoscenza di Sègolène Royal, sua compagna di vita poi per quasi trent’anni fino alla separazione e madre dei suoi quattro figli.
Dopo il diploma la coppia Hollande-Royal si trovo’ subito proiettata nelle alte sfere della politica, a lavorare all’Eliseo per Franà§ois Mitterrand dal 1981. Nell’88 vinsero entrambi le legislative.
I media (soprattutto la tv) iniziarono a interessarsi a questi due trentenni dalla faccia da bravi ragazzi, con reportage dove si ritrovavano a spupazzare i figli nel salotto di casa.
La loro vita, tra rimborsi spese e gli stipendi della politica, non è stata certo quella delle famiglie francesi del ceto medio, tra alti e bassi e fine del mese da far quadrare…
«Normale» fino a un certo punto.
Personaggio nuovo della politica? Neppure.
Hollande nella vita ha fatto solo quello: è stato sempre parte integrante della nomenclatura.
Anche se non ha mai svolto una funzione amministrativa ed è quanto gli viene rinfacciato dai suoi nemici: mai ministro, ad esempio, a differenza della stessa Royal, che, preferita a lui da Mitterrand, ando’ a dirigere il dicastero dell’Ambiente già nel 1992.
Nel frattempo Hollande, oltre che come deputato, si è illustrato nella macchina del partito.
E’ stato segretario del Ps dal 1997 al 2008. E in un periodo difficilissimo per la sua formazione politica, che a tratti ha rischiato di disintegrarsi.
Secondo le malelingue, anche a causa dell’atteggiamento di Hollande: un politico sempre alla ricerca del compromesso.
Ma anche troppo. Alla fine: incerto, titubante.
La sua biografia, al di là delle apparenze, è meno banale di quanto sembri. Nasce a Rouen nel 1954: la madre, Nicole, assistente sociale, cattolica di sinistra, espansiva e generosa; il padre, Georges, medico facoltoso, burbero e taciturno, simpatizzante dell’estrema destra e addirittura dell’Oas, le forze paramilitari per l’Algeria libera.
E’ anche per le posizioni politiche del padre, che gli provocarono in loco diverse inimicizie, che la famiglia Hollande abbandono’ Rouen, quando Franà§ois aveva appena 14 anni.
Si «rifugiarono» a Parigi, comunque nel sobborgo dei ricchi. Franà§ois, molto vicino alla madre, fin da ragazzo mostro’ simpatie per la sinistra, in quegli anni del post ’68, difficili ed entusiasmanti nella capitale francese.
Aderi’ al movimento studentesco Unef-Renouveau, vicino al Partito comunista.
Ma non si iscrisse a questo partito. Preferi’ il Ps.
Fin da allora era un moderato e un pragmatico.
Da studente dell’Hec, la principale scuola di business del Paese, fucina di manager per il settore privato e di alti funzionari per quello pubblico, apprese i meccanismi del capitalismo.
A differenza di Sarkozy o di tanti colleghi di partito, è un vero conoscitore della materia.
E il suo programma ha ricevuto l’approvazione di svariati economisti francesi, taluni perfino etichettati a destra.
Le sue sfuriate da ribelle anti-sistema in campagna elettorale, contro l’alta finanza e le sue derive, vanno prese con le molle.
Anche quello è un altro mito da sfatare.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
argomento: elezioni, Sarkozy | Commenta »
Maggio 5th, 2012 Riccardo Fucile
OGGI 46 MILIONI DI FRANCESI ALLE URNE PER IL BALLOTTAGGIO DELLE PRESIDENZIALI TRA IL FAVORITO HOLLANDE E IL PRESIDENTE IN CARICA SARKOZY…ATTESI I RISULTARI PER LE 20
Una vittoria al fotofinish, un’elezione che potrebbe giocarsi in un pugno di voti.
Tra poche ore si saprà chi sarà il prossimo presidente della Francia, tra Nicolas Sarkozy e Franà§ois Hollande.
I risultati sono attesi alle 20, anche se già dopo le 18.30 ci dovrebbero essere le prime indiscrezioni sull’andamento del voto come già al primo turno del 22 aprile scorso.
L’ultimo sondaggio di Ifop pubblicato per Paris Match ha confermato la possibile vittoria del candidato socialista con il 52% contro il 48% di Sarkozy, in netta ripresa.
Il presidente-candidato è convinto che tutto sia ancora possibile e che la partita “si giocherà sul filo del rasoio”.
Arrivato secondo dopo Hollande quindici giorni fa (27,18% contro 28,63%), Sarkozy è riuscito a recuperare due punti nelle ultime due settimane.
La sua caccia ai voti del Front National, che al primo turno ha ottenuto il 17,9%, sembra aver funzionato nonostante la presidente del Fn, Marine Le Pen, abbia annunciato che voterà scheda bianca.
Anche la posizione del leader centrista, Franà§ois Bayrou, che a sorpresa ha annunciato di voler votare Hollande, non sembra aver spostato preferenze dell’elettorato moderato verso la sinistra.
L’attuale scarto tra i due candidati, applicando il margine di errore dei sondaggi, rende incerto il pronostico.
Ci sono 7 milioni di francesi che sarebbero ancora indecisi.
Gli istituti paventano l’incubo di un risultato “too close too call” che renderebbe difficile
la proclamazione del vincitore alle fatidiche ore 20.
Non sarebbe la prima volta che la Francia elegge un presidente con un vantaggio risicato.
Nel 1974, il gollista Valery Giscard d’Estaing vinse con il 50,81 contro Franà§ois Mitterrand. Sette anni dopo, nel 1981, Mitterrand riuscì a batterlo con il 51,8%.
Nei territori d’Oltremare i francesi hanno già incominciato a votare.
Oltre 46 milioni di elettori sono chiamati alle urne in quella che è la nona elezione presidenziale della Quinta Repubblica.
La scelta è tra la continuità con il Presidente uscente, il postgollista Sarkozy al potere dal 2007, o il “cambiamento” proposto dal socialista Hollande, alla sua prima candidatura, già segretario del Ps tra il 1997 e il 2008.
Nel giorno del silenzio elettorale i due protagonisti della corsa all’Eliseo si sono presi una pausa dopo l’incessante e agguerrita campagna elettorale.
Sarkozy è rimasto nella sua casa parigina accanto alla moglie Carla Bruni e alla figlia Giulia.
Il candidato della gauche è invece tornato nella sua città di Tulle in Corrèze, dove si è unito alla gente passeggiando di prima mattina al mercato.
“Sono ansioso della vittoria” ha confidato.
Sarkozy e Hollande hanno 57 anni, si conoscono da molto tempo, entrambi sono stati alla guida dei rispettivi partiti.
Il socialista avrebbe voluto già candidarsi nelle presidenziali del 2007, ma venne scavalcato dalla sua allora compagna, Sègolène Royal.
Fortemente determinato, si è lanciato nella corsa all’Eliseo già un anno fa, quando ancora il favorito nei sondaggi era l’economista e direttore del Fondo monetario, Dominique Strauss-Kahn.
Dopo che Strauss-Kahn è stato messo fuori gioco dall’accusa di stupro a New York, Hollande ha vinto in ottobre le primarie del partito contro la Segretaria Martine Aubry.
Con un programma improntato alla sinistra riformista, è riuscito a rimanere sempre in testa ai sondaggi.
Se eletto, sarebbe il secondo presidente della gauche all’Eliseo, dopo Mitterrand.
Ma la rimonta del suo sfidante, che si è dichiarato meno di tre mesi fa, alimenta la suspence sull’esito finale.
argomento: elezioni, Sarkozy | Commenta »
Maggio 3rd, 2012 Riccardo Fucile
LO SFIDANTE CERCA DI OSTENTARE SICUREZZA E PACATEZZA, SARKO’ CON LA RABBIA DI CHI DEVE RECUPERARE
Due giornalisti, un cronometro che misura il tempo.
E i candidati: il socialista Francois Hollande e il presidente uscente Nicolas Sarkozy. L’unico dibattito televisivo faccia a faccia prima del ballottaggio di domenica 6, è una rincorsa serrata tra le capacità di comunicazione tra i due candidati all’Eliseo. Dall’aumento dei prezzi del carburante, alle pensioni, dalla crisi economica alla scuola pubblica, alla disoccupazione, dal deficit pubblico, dall’immigrazione al nucleare fino alla politica internazionale.
Il confronto si gioca sui temi cruciali dell’elezione ma anche sull’abilità che i due hanno di presentarsi come convincenti, «presidenziabili», sicuri di sè.
BUGIA
La parola della serata è «mensonge», bugia, ripetuta più volte da Sarkozy. In oltre tre ore di serrato dibattito, Hollande è apparso più tranquillo di un Sarko teso che ha confermato il pronostico di chi lo vedeva nei panni dello sfidante vero, di fronte a un candidato ormai quasi sicuro della vittoria.
Il primo scontro è stato sulla parola «rassemblement», riferimento classico della politica francese, che richiama il concetto di unione del paese. «Lei in questi cinque anni ha spaccato la Francia», ha detto Hollande, «ascolti, le insegno qualcosa», «non è lei a dare i voti».
DIVISIONI
Il candidato socialista ha accusato il presidente di «aver diviso» il paese mentre «io – ha detto – farò tornare la concordia tra la gente». Tesa la replica del presidente uscente: «Non c’è mai stata violenza durante i miei 5 anni», perchè, «ho avuto sempre una sola idea: spingere avanti la Francia sulla strada delle riforme».
L’abolizione delle 35 ore uno dei modi per affrontare la crisi,secondo Sarkozy. Incalzato da Hollande: «Ma perchè non le ha abolite? In fondo era presidente della Repubblica».
SFIDA
Hollande ha sfidato Sarko su lavoro e sviluppo: «3 milioni in più di disoccupati» da quando il presidente in uscita è stato eletto.
Nicolas Sarkozy ha risposto criticando le «formule vuote» di Hollande. «Unione – ha detto Sarko – è una bella parola, una bella idea, ma bisogna aggiungere i fatti». Attacchi sferrati dall’uno all’altro, nervi a fior di pelle e una pioggia di cifre in cui i due si sono affrontati senza risparmiare i colpi.
Su una cosa sembra ci sia un accordo pre-duello: niente immagini di profilo per Sarko (troppo naso) e dall’alto per Hollande (troppo calvo).
GIUSTIZIA –
Il primo scontro duro è arrivato quando Hollande ha parlato di «aumento di un milione di disoccupati». Sarkozy lo ha accusato di «mentire».
«Per me dovrebbe essere inaccettabile questa parola – ha ribattuto il socialista – ma nella sua bocca è soltanto un’abitudine.».
Il socialista ha attaccato a testa bassa sul debito, affermando che è «raddoppiato» negli anni di Sarkozy dopo la politica di «favori fiscali ai ricchi» e per «l’incapacità di controllare la spesa pubblica». Voglio essere il presidente della giustizia, ha dichiarato Hollande: «Vorrei che la giustizia fosse al centro delle mie decisioni: giustizia sociale, fiscale e territoriale. A ispirare la mia azione è la giustizia sociale».
COLPE
«Mi sono sempre preso le mie responsabilità » ha replicato Sarkozy dopo che Francois Hollande lo aveva accusato di rifiutare le colpe della difficile situazione economica francese. «Non è mai colpa sua», ha ironizzato il candidato socialista. Sarkozy ha elencato gli sgravi fiscali introdotti dal suo governo. E a Hollande, che gli aveva appena ricordato che la Francia con il suo governo ha raggiunto il 10% di disoccupazione, ha ribattuto: «Non è colpa esclusivamente dello Stato, serve un cambiamento perchè la formazione finisca nelle mani dei disoccupati: il dramma vero è non riuscire a trovare un nuovo lavoro perchè non c’è offerta di formazione e non solo perdere il lavoro».
AMICI –
È stato un diluvio di cifre, il battibecco tra i due candidati. Ognuno dice all’altro che le sue sono false. «Dite che farete dei risparmi, quando promettete 60mila posti di funzionari in più, mentre con il premier Francois Fillon ne abbiamo tagliati 160mila», ha detto Sarkozy. «Lei è l’unico in Europa che ne propone 60mila di più», dice Sarkozy, accusando lo sfidante di cercare di «dimostrare l’ indimostrabile». «Lei mente», ha ripetuto Sarkozy.
Il socialista ha quindi sferrato un duro attacco sui conti pubblici: «Il debito è raddoppiato, ecco un risultato della squadra uscente», ha detto il favorito nei sondaggi, prendendo di mira «i regali fiscali» che Sarkozy ha concesso «ai più ricchi»: «Lei ha favorito i suoi amici, come madame Bettencourt», ha detto Hollande che ha poi rilanciato su tasse, formazione e posti di lavoro: «I miei 60 mila insegnanti costeranno due miliardi, quanto i suoi sgravi fiscali ai ricchi». Immediato Sarko: «Signor Hollande, lei vuole meno ricchi, io voglio meno poveri».
BERLUSCONI
I tedeschi, presi a modello per l’economia da entrambi i candidati, hanno fatto – secondo Sarkozy – «il contrario di quello che Hollande propone per i francesi», in particolare sull’Iva in funzione antidelocalizzazione. Hollande ha ribattuto che quella tedesca è un’Iva che vale un punto, non tre come quella che propone Sarkozy.
È Hollande ad aver introdotto nel dibattito l”Italia «governata per anni da Silvio Berlusconi, ci sono state pessime gestioni», ha detto il socialista citando poi Mario Monti come riferimento positivo.
E ricordando che l’attuale premier italiano «anche se non ha la mia stessa sensibilità politica, è consapevole che non si può vivere in recessione» e che si deve «puntare sulla crescita». Francois Hollande, accostando il nome di Sarkozy a quello di Berlusconi, ha detto al presidente uscente «è tuo amico, state nello stesso partito (in Europa) il Ppe». Sarkozy, infastidito, ha replicato: «no, non è un mio amico. Berlusconi è berlusconiano».
IMMIGRAZIONE
Hollande ha accusato il concorrente di «usare la paura degli immigrati». Sarkozy ha ammesso «abbiamo accolto troppe domande che hanno paralizzato il sistema».
E ha spiegato la sua strategia per dimezzare il flusso migratorio. Hollande, che ha confermato l’intenzione di introdurre il voto agli immigrati, ha assicurato che sotto la sua «presidenza non ci sarà alcuna deroga alla laicità », «nessuna carne halal nelle mense scolastiche».
NUCLEARE
Hollande ha annunciato il ritiro delle truppe francesi dall’Afghanistan entro la fine del 2012. Sarkozy ha difeso il nucleare. Hollande ha contrapposto: «Nucleare ed energie rinnovabili insieme».
MOI PRESIDENT
Hollande parla di come sarà il suo stile presidenziale. Non nominerà i direttori della tv pubblica. Quello di Hollande sarà un governo metà uomini e metà donne. E continua con un tormentone in crescendo (che probabilmente passerà alla storia) «Moi prèsident de la Rèpublique»: «non sarò presidente di tutto e responsabile di niente». «Se sarò eletto presidente della Francia garantirò che non ci siano conflitti di interessi tra i ministri».
«Moi prèsident de la Rèpublique – ha detto ancora Hollande – introdurrò il sistema proporzionale per le elezioni legislative», «cercherò di fissare grandi orientamenti per il Paese e di essere lungimirante e avrò la preoccupazione di sentirmi vicino ai francesi. Avrò la preoccupazione di esser un presidente normale, nonostante crisi e conflitti». «Il presidente della Repubblica – ha chiuso Hollande – deve essere all’altezza delle grandi questioni, ma anche vicino alla popolazione».
SMENTITE
«Un bugiardo e un piccolo calunniatore». A scatenare l’ira di Sarkò sono state le accuse del candidato socialista che ha messo in dubbio l’imparzialità della sua presidenza.
Per smentirlo, prima di lasciarsi andare alle parole più pesanti, il presidente uscente ha snocciolato l’elenco dei «socialisti» che ha nominato «a posti di primo piano in incarichi pubblici». In chiusura ancora scambi di veleni. Nicolas Sarkozy ha chiamato in causa l’ex direttore generale dell’Fmi, Dominique Strauss-Kahn, inquisito per stupro a New York . Rivolto al rivale socialista il presidente uscente ha scandito: «Non intendo prendere lezione da un partito (il socialista) che si è ritrovato entusiasta a seguire Dsk», fino all’arresto del 14 maggio 2011, il candidato favorito per la gauche. Imbarazzato ma pronto Hollande ha risposto: «Sei tu che l’hai nominato» all’Fmi .
REGOLE
Alla domanda «che presidente sarà ?», il presidente-candidato ha risposto «In questi 5 anni ho esercitato la mia funzione con tutta l’energia, talvolta ho sbagliato, ma il mondo cambia a una velocità incredibile e non ci si deve basare sulle vecchie regole», ha promesso Sarkò. «Punterò su un modello di crescita basato sulla formazione professionale, sul know-how, sul cambiamento nella scuola».
(da “Il Corriere della Sera“)
argomento: Sarkozy | Commenta »