Agosto 28th, 2014 Riccardo Fucile
PRIMA I CORTEI AFFOLLAVANO LE PIAZZE E IL LEADER POLITICI FACEVANO A GARA PER MOSTRARSI IN PRIMA FILA CONTRO LE GUERRE, OGGI SILENZIO ASSOLUTO
AAA cercansi disperatamente pacifisti. Che in Italia sembrano non esistere più.
Da quando è scoppiata l’ultima offensiva israeliana a Gaza, infatti, nessuno è sceso in piazza a protestare.
Men che meno per le stragi dell’Isis contro i cristiani in Iraq.
Anzi, per la verità , una manifestazione ci sarà , il 21 settembre a Firenze, per la pace in Medio Oriente e in Palestina in particolare.
Ma, se la tregua tra Hamas e Israele reggerà , sembra un’iniziativa fuori tempo massimo. Finora, infatti, non si è mosso nulla. Non era mai accaduto.
Durante l’operazione Piombo fuso — dicembre 2008/gennaio 2009 —, per esempio, numerose furono le iniziative per protestare contro le incursioni israeliane a Gaza. Ora, invece, tutto tace.
Dopo aver vissuto il suo momento di gloria, infatti, il mondo pacifista sembra finito da un pezzo. La pietra tombale è stata posta dalle elezioni del 2008, quando la Lista Arcobaleno è rimasta fuori dal Parlamento.
Fino a quel momento era stata un’escalation. Specialmente sotto il governo di Silvio Berlusconi dal 2001 al 2006.
Quando, causa 11 settembre e guerre in Afghanistan e Iraq, i pacifisti hanno riconquistato la scena. Complice anche la valenza antiberlusconiana di molte manifestazioni, le piazze venivano riempite con grande facilità .
Zeppe, soprattutto, di leader della sinistra nostrana. Piero Fassino, Massimo D’Alema, Fausto Bertinotti, Francesco Rutelli, Alfonso Pecoraro Scanio, Paolo Cento, Oliviero Diliberto, Franco Giordano, Paolo Ferrero.
Ma anche, alla marcia Perugia-Assisi, esponenti ex Dc come Franco Marini e Rosy Bindi. E poi ancora Fabio Mussi, Livia Turco, Gennaro Migliore.
Tutti con il loro fazzolettino arcobaleno al collo. Arcobaleni che, in forma di bandiere, hanno ornato i balconi delle nostre città per anni.
Alcuni stendardi sbiadivano sotto i colpi dello smog, ma resistevano. Oggi anche loro sono spariti. Non se ne vede più nemmeno uno.
Poi c’erano i leader. Il napoletano Francesco Caruso. Il quale, dopo due anni da deputato, è finito a lavorare al Parco nazionale del Gran Sasso.
Luca Casarini, oggi consulente di marketing a Palermo, alle ultime Europee si è candidato, senza successo, con la lista Tsipras.
Vittorio Agnoletto, il leader del Genoa Social Forum, protagonista delle tremende e tragiche giornate di Genova, dopo un passaggio da parlamentare europeo, è tornato a fare il medico.
Il culmine il movimento pacifista lo raggiunse con la manifestazione del 15 febbraio 2003 a Roma. Tre milioni di persone in piazza per dire “no alla guerra in Iraq senza se e senza ma”.
Ventisette treni speciali e migliaia di pullman da tutta Italia. Con approdo a piazza San Giovanni. La Rai non mandò la diretta tv e D’Alema si infuriò. “La vergogna di questa giornata per la Rai è indimenticabile” tuonò l’ex premier.
Che anni dopo, da ministro degli Esteri del Prodi II, si fece immortalare a braccetto con un rappresentante di Hezbollah dopo un bombardamento su Beirut. Manifestazioni, però, si erano viste anche precedentemente per protestare contro l’intervento in Afghanistan, deciso dopo l’11 settembre.
Il numero dei cortei è iniziato a scemare dopo la vittoria dell’Ulivo nel 2006.
Anche perchè il governo del Professore, pur tra qualche critica, non ha mai fatto mancare i voti al rifinanziamento delle missioni militari, a partire dall’Afghanistan.
In quel periodo a ogni corteo scoppiava la polemica per la contraddizione di un governo italiano a sostegno della politica Usa e, al contempo, esponenti di quella maggioranza — Rifondazione e Pdci — che scendevano in piazza contro la guerra.
Un corto circuito politico istituzionale che è andato avanti per tutta la durata dell’esecutivo Prodi.
Poi è arrivata la stangata del 2008. Da allora le manifestazioni pacifiste sono andate via via diradandosi.
L’unica rimasta impressa nella memoria collettiva la si ricorda per la deriva violenta, con i black bloc che nell’ottobre 2011 misero a ferro e fuoco il centro di Roma.
Gianluca Rosselli
(da “il Fatto Quotidiano“)
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Febbraio 9th, 2011 Riccardo Fucile
IL GOVERNATORE PUGLIESE ESPONE IL SUO PROGRAMMA POLITICO: “CON I MODERATI POSSIBILE INTESE SULLE REGOLE, MA NON E’ PENSABILE DOPO GIOCARE LA PARTITA NEL CAMPO DELLA DESTRA”
“Non sto giocando una partita per la mia carriera, voglio combattere per destrutturare il centrosinistra com’è adesso, per poter aprire il ‘cantiere’ di un nuovo centrosinistra”.
Nichi Vendola espone il suo programma politico nell’intervista a Libertà e Giustizia), dedicata al tema delle primarie del centrosinistra.
“Finora – dice il leader Sel – il centrosinistra si è sempre presentato come un compromesso precario e forzoso tra cosiddetti radicali e i riformisti.
Ma così non si è mai entrati nel merito vero dei problemi. Finora una parte del centrosinistra ha pensato a come guadagnare la vittoria elettorale, ma non ha lavorato per raggiungere il mutamento sociale e culturale. Per cui si può anche vincere alle elezioni, e insieme perdere la società “.
Ecco allora l’ammonimento sul passato, quando “candidati del centrosinistra, icone del moderatismo, hanno preso schiaffi e sono stati sconfitti. Un esempio, Rutelli. Secondo i campioni della tattica e della realpolitik del Pd per vincere bisogna trasferire tanti frammenti di idee e proposte dell’avversario nel proprio campo. L’Italia è finita nel pantano non perchè qualcuno si è presentato come estremista, ma perchè la politica è diventata una melassa informe”.
Mentre è tempo di aprire il “cantiere” del centrosinistra senza vincoli: la questione morale, il modello sociale, la libertà delle donne, la questione dell’immigrazione. Discutiamo dell’Italia che vogliamo, c’è un’Italia migliore di quella volgare che abbiamo sulle spalle ancora adesso”.
Il governatore della Puglia rilancia, così, le primarie “momento della discussione sulla coalizione e sul programma, compiuta, all’aria aperta”. Invece, continual il leader di Sel, “discutere nel chiuso degli organi direttivi significa condannarsi ad un avvitamento continuo”.
Disco rosso, inoltre, per l’allenza con il Terzo polo.
Con cui l’unico tipo di accordo possibile è una sorta di fronte comune in chiave antiberlusconiana.
“Fini cosa vuole fare? Lo ha detto chiaramente: rifondare il centrodestra. Io voglio rifondare il centrosinistra. Come possiamo stare insieme? A meno che non si dica: alle elezioni andremo con un accordo perchè vogliamo liberarci di Berlusconi e subito dopo il voto modificheremo la legge elettorale, faremo una legge sul conflitto di interessi e poi torneremo di nuovo alle urne”.
“E’ credibile e serio chiedere ora il voto per indire altre elezioni dopo sei mesi? Tolta la possibile intesa sulle regole, non è pensabile, dopo, giocare la partita nel campo della destra; nè posso pretendere che un uomo di rango come Fini venga a giocarla in compagnia del centrosinistra – sottolinea Vendola -. E’ autolesionismo puro: ogni volta che si parla di alleanza da Vendola a Fini la pattuglia parlamentare di ‘Futuro e Liberta rischia di perdere pezzi”.
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Maggio 25th, 2009 Riccardo Fucile
LA FEDERAZIONE ROMANA DI RIFONDAZIONE CONTESTATA: IL PARTITO NON SALDA UN DEBITO DI 78.000 EURO ALLA LORO COOPERATIVA DI AFFISSIONI… I 28 LAVORATORI DI “ZONA ROSSA” COSTRETTI A UNA INGIUNZIONE DI PAGAMENTO…
Chissà perchè quando si tratta di pagare il “Sol dell’avvenire” è sempre di là da venire. Ne volete una dimostrazione?
Recatevi presso il portone di viale del Policlinico 131, sede della federazione romana di Rifondazione comunista, e vedrete una miriade di volantini attaccati ai muri limitrofi dal titolo “Sono peggio dei padroni”.
Gli incazzati sono i compagni della cooperativa “Zona Rossa”, professionisti di lungo corso delle affissioni dell’estrema sinistra, gente del mestiere insomma da oltre sei anni.
Sono incazzati neri ( la tonalità del colore non risulti provocatoria…) con i dirigenti di Rifondazione che si rifiutano di pagare loro le affissioni della campagna elettorale del 2008, in ritardo quindi di un anno.
Si tratta di 65.000 euro più Iva al 4%, a cui devono aggiungersi altri 12.000 euro per una rimanenza addirittura della campagna 2006.
Insomma un caso tipico di sfruttamento dei lavoratori operato dai “padroni delle ferriere”? Diremmo di sì, salvo che il datore di lavoro in questo caso ha le vesti del partito che i lavoratori dovrebbe tutelarli per principio.
Il segretario della federazione romana, Giuseppe Carroccia, dice che pagherà prima o poi, appena ne avrà la possibilità . Continua »
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Aprile 21st, 2009 Riccardo Fucile
QUESTA CI MANCAVA: PRC E PDCI PRESENTANO ALLE EUROPEE BRUNO DE VITA, EDITORE E LEADER DEI CONSUMATORI…NEL 2006 ALCUNI SUOI REDATTORI ADERISCONO ALLO SCIOPERO E LUI LI LICENZIA… EMERGONO ABUSI: STRAORDINARI NON PAGATI, ORARI NON RISPETTATI, RETRIBUZIONI INADEGUATE, REDATTRICI COSTRETTE A PULIRE I BAGNI… RADIATO DALLA ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA, ORA FA IL PALADINO DEI PRECARI?
Ora fa il paladino dei precari, il difensore degli sfruttati e degli ultimi, ma il volto della sinistra pataccara prende le sembianze di un capitalista sfruttatore del popolo, quello di Bruno De Vita, leader dei Consumatori uniti e ora alleato di Ferrero, Diliberto e Salvi nella corsa a un seggio a Strasburgo.
Ma come, con tutti i giovani precari e disoccupati da candidare, proprio uno radiato dall’Associazione della Stampa per comportamento antisindacale dovevano trovare i rifondaroli e i comunisti?
Vediamo la storia: il De Vita è stato leader dell’ex Unione Democratica per i consumatori, creatura di Bordon e Menzione.
Nel sito si legge “Tutela i tuoi diritti”, peccato che il loro capo non abbia tutelato quello dei suoi dipendenti.
Si dà il caso, infatti, che il nuovo pilastro della lista anticapitalista sia in realtà un capitalista della peggior specie. Il De Vita è stato amministratore unico ed editore di Teleambiente e della collegata Teleagenzia 1 e, in questa veste, ha licenziato in tronco i suoi giornalisti.
Con il risultato di essere radiato dall’Associazione Stampa romana, sindacato unitario dei giornalisti del Lazio, di cui era associato. Continua »
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Febbraio 5th, 2009 Riccardo Fucile
PAOLO CENTO, DEPUTATO VERDE NON RIELETTO, SI FA ASSUMERE DA “NOTIZIE VERDI” E SCATENA LA PROTESTA DI TANTI PRECARI… NON GLI BASTAVANO 5.471 EURO AL MESE DI PENSIONE E 112.344 EURO DI LIQUIDAZIONE?… IL SOLE FORSE RIDE, MA TANTI RAGAZZI PRECARI PIANGONO
Dovete sapere che il partito del “Sole che ride” ha un quotidiano on line, Notizie Verdi, che qualche volta viene stampato anche su carta, diciamo una volta al mese, per essere spedito a casa dei tesserati.
All’inizio la redazione del giornale era in via Salandra, a Roma, quartier generale degli ambientalisti. Da qualche mese il giornale ha un nuovo editore, quel Luca Bonaccorsi, già padre di Left, e che recentemente era stato tirato in ballo per l’acquisto di Liberazione, il foglio di Rifondazione Comunista.
Per l’organo dei Verdi c’è stato il trasferimento in altra zona della città , in via Porto Fluviale: oltre al giornale, è stata trasferita anche la Tv, la EcoTv.
Nel partito, dopo l’ultima sconfitta elettorale che li ha estromessi dal parlamento, ora volano gli stracci e Paolo Cento, amico dei no global, è accusato di essersi sistemato a Notizie Verdi, con tanti saluti ai precari che aspettavano un contratto da tempo.
Notizie Verdi è finanziato con i soldi dell’editoria destinato al giornale dei Verdi che ha fatto un accordo con Bonaccorsi.
In pratica i collaboratori e i giornalisti sono pagati con soldi pubblici, in questo caso usati per sistemare chi potrebbe cercarsi lavoro, senza gravare sulle finanze del partito, specialmente se consideriamo che Cento ha alle spalle 12 anni di attività parlamentare. Continua »
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Gennaio 13th, 2009 Riccardo Fucile
IL DIRETTORE DI “LIBERAZIONE” MESSO ALLA PORTA DAL NUOVO SEGRETARIO FERRERO… PURO STILE DA PADRONE DELLE FERRIERE O DA ALLIEVO MAL RIUSCITO DI STALIN… PIERO E’ UN COMUNISTA SENZA TESSERA, AVEVA FATTO CON “LIBERAZIONE” BATTAGLIE CORAGGIOSE, ANCHE CONTRO FIDEL CASTRO
A noi piacciono le persone intelligenti, gli avversari onesti, coloro che sanno rimettersi in gioco. Tante cose ci separano da Piero Sansonetti, diverse le idee, diversi i percorsi di vita, diverse le soluzioni. Ma sapere che è stato fatto fuori dalla direzione di Liberazione per sostituirlo con un “commissario politico” che non è neppure un giornalista, ma un sindacalista, fa male a tutta la politica italiana che avrebbe bisogno di esempi e di etica, non di misure da padroni delle ferriere o da allievi mal riusciti di Stalin.
Siamo tra quelli che riteniamo che una maggioranza “cresce” se c’è una opposizione che incalza, che una destra è costretta a migliorarsi se c’e’ una sinistra che guarda avanti. E viceversa.
Non ci piacciono i monocolori nell’apatia generale, non ci piacciono le dittature in assenza di dibattito.
E dal Congresso di Prc, con la nuova segreteria Ferrero, appoggiata in modo determinante dal brezneviano Claudio Grassi, non è certo uscita una sinistra moderna, ma una lotta intestina che non fa solo male alla sinistra radicale, ma a tutta la politica italiana. Continua »
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Ottobre 7th, 2008 Riccardo Fucile
A CASA DEL SEGRETARIO REGIONALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA, GIACOMO CONTI, A SESTRI LEVANTE, I LADRI PORTANO VIA ORO, GIOIELLI E UN INTERO GUARDAROBA DI CAPI FIRMATI E GRIFFE DELL’ALTA MODA… DALLE TUTE BLU ALLE PASSERELLE …
D’accordo che ormai eravamo abituati ai capi firmati di Fausto Bertinotti, alle sue sciarpine in cachemire, alle sue originali giacche inglesi. Ma almeno in periferia i dirigenti del Partito per la Rifondazione comunista qualche pullover girocollo di antiche tradizioni lo conservavano, se non altro per le manifestazioni ufficiali, dove bisognava marciare a fianco della classe operaia, contro i padroni e i borghesi nemici del proletariato.
Ma mentre il neo segretario Paolo Ferrero vende in piazza, a Roma e a Milano, un chilo di pane a 1 euro politico, come segno tangibile di “cosa vuol dire stare dalla parte dei ceti popolari e delle famiglie colpite duramente dalla crisi economica”, cercando di recuperare un minimo di credibilità politica, dopo gli anni del governo Prodi, ecco che a Sestri Levante, nella Riviera ligure, una piccola banda del buco si introduce in un’abitazione e mette a segno il solito furto in un appartamento. Leggiamo sui giornali che il bottino di cui i ladri si sono impossessati consiste in 600 euro in contanti, ori e gioielli per 2.500 euro, una consolle Sony Playstation, un lettore file di ultima generazione, ma soprattutto “un intero guardaroba di capi firmati, griffe dell’alta moda e pezzi molto costosi”.
Che i ladri si siano introdotti a casa di esponente dell’alta borghesia rivierasca? O forse di un amante della moda che ne segue la costante evoluzione? Continua »
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Agosto 28th, 2008 Riccardo Fucile
QUELLA RIFONDAZIONE CHE FA SOGNARE
Caro direttore,
le scrivo questa mail per congratularmi per il vostro blog. Seppur sono un elettore di quella sinistra che chiamano radicale, sono rimasto colpito dalla lucidità di analisi su alcuni argomenti (cosa molto rara di questi tempi). Certo rimangono le differenze di pensiero che viva Dio sono alla base di una società democratica, ma è bello leggere post di corrente differente dalla propria, depurata da demagogia e frasi fatte. Inoltre sulla questione sinistra “radicale”avete centrato il nodo della questione: quale è, nel 21esimo secolo, la sua ragion d’essere? Quale il modello economico?
E’ questo il vero problema della sinistra oggi. A tal proposito vi allego un mio post che se vorrete pubblicare sarà a mio avviso un buon punto di partenza di dibattito tra destra e sinistra di popolo e non di elite.
Quella rifondazione che fa sognare
Ieri guardavo “Il vento che accarezza l’erba”, un bel film di Ken Loach, circa gli sconvolgimenti irlandesi di inizio Novecento e questa frase mi è subito balzata alle orecchie: “è facile sapere contro cosa ti batti, ben più difficile è sapere per cosa ti batti” Continua »
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Luglio 16th, 2008 Riccardo Fucile
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA RECITERA’ IN ” FOCACCIA BLUES”, UN FILM FINANZIATO DALLA REGIONE STESSA…. USCIRA’ STRANAMENTE L’ANNO PROSSIMO, IN COINCIDENZA CON LE ELEZIONI REGIONALE…EVVIVA LO SPOTTONE TARGATO RIFONDAZIONE
Veltroni fa scuola, non tanto nei risultati elettorali, non certo nella amministrazione della città di Roma, bensì come esperto di cinematografia e organizzatore di grandi eventi mediatici. E nascono i suoi eredi, che non si limitano a sponsorizzare cineasti e attori, ma diventano essi stessi produttori e protagonisti di lungometraggi. Chi meglio di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, poteva prenderne e sviluppare il suo testimone? L’esponente di Rifondazione, in bega perenne con il suo compagno di partito Ferrero per la leadership del partito, in vista del Congresso della “resa dei conti”, era noto finora per la sua legittima scelta omosessuale, per la sua raccolta di versi ” L’ultimo mare”, per aver ispirato documentari ( “C’è un posto in Italia” di Corso Salani) e il film “Nichi”, diretto e prodotto da Gianluca Arcopinto e Alessandro Contessa. Ora Vendola ha deciso di andare oltre e di interpretare un film dal titolo “Focaccia Blues”, diretto sempre da Arcopinto e Contessa, la cui trama si sviluppa sulla traccia di una piccola panetteria di Altamura, a due passi da Mc Donald’s, che costringe alla ritirata, con la forza dei piccoli sapori locali, il gigante del fast food. Continua »
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