Dicembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
DISTRUTTO IL CENTRO DI PETRINJA, CROLLI IN UN ASILO E IN UN OSPEDALE… IL SISMA AVVERTITO ANCHE IN ITALIA
Forte terremoto in Croazia. Dopo il sisma di ieri, oggi alle 12.20 è stata registrata una scossa di magnitudo 6.4: l’epicentro 44 chilometri a sud-est di Zagabria, a una profondità di 10 chilometri.
I media regionali parlano di gravi danni a Petrinja – che ha 25 mila abitanti – con il centro distrutto, edifici crollati, almeno una vittima: una ragazzina di 12 anni. Interrotta l’elettricità e le linee telefoniche.
Terrore e blackout nella capitale croata. E per precauzione è stata fermata la centrale nucleare di Krsko in Slovenia. La Croazia centrale è stata poi attraversata da uno sciame di altre scosse minori, la più forte delle quali è stata alle 13.34 di magnitudo 4.5, con epicentro 14 chilometri da Sisak, cittadina non lontata da Petrinja.
“Le prime scene di Petrinja sono davvero drammatiche, ci sono molte macerie”, si legge sul sito web di Radio Sarajevo. In un tweet la Croce Rossa Croata, intervenuta per i soccorsi, parla di “situazione molto grave”.
All’emittente 24 Sata, il sindaco di Petrinja, Darinko Dumbovic, ha riferito che metà della città è distrutta. “È terribile – ha detto – ci sono morti e feriti, abbiamo visto una bambina morta in una piazza, il centro è distrutto. È un disastro”. Il governo ha subito mobilitato l’esercito, inviando nella città colpita un primo contingente di 300 militari
Anche a Zagabria si sente il suono di molte sirene. Nella capitale, la forte scossa ha causato danni all’edificio del governo centrale.
Nel darne notizia, i media locali aggiungono che il premier Andrej Plenkovic e gli altri membri del governo sono stati evacuati velocemente. Plenkovic è partito subito dopo per Petrinja. In visita alla città colpita anche il presidente croato Zoran Milanovic: “Quello che è accaduto è orribile. È stato un anno orribile, la vita di una bambina è andata perduta”, ha detto Milanovic, promettendo che “questa città sarà ricostruita, ma nessuno sarà in grado di compensare i danni emotivi e spirituali subiti”.
Il sindaco di Zagabria, Milan Bandic, ha chiesto ai suoi concittadini di non utilizzare le auto per tenere libere le strade ai servizi di emergenza intervenuti dopo lo scossa di terremoto e perchè possano “ripulire tutto il prima possibile”. A Zagabria inoltre, riferiscono i media locali, il traffico è in tilt perchè manca l’elettricità e i semafori non funzionano. Interrotte le linee telefoniche e non funziona Internet.
La televisione regionale N1 ha trasmesso un video dalla città di Petrinja, epicentro del sisma, dove si vede un palazzo che è crollato su un’auto.
La scossa è stata avvertita anche in Italia, con centinaia di chiamate ai vigili del fuoco: da Bolzano al Friuli, dal Veneto fino all’Abruzzo. La terra ha tremato per diversi secondi. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, la scossa è stata sentita lungo la costa Adriatica, da Trieste all’Abruzzo.
Quella di ieri era stata di magnitudo 5.2 ed era stata sentita anche in Friuli-Venezia Giulia. “Si tratta probabilmente della stessa sequenza di ieri, quando ci sono state scosse fino a magnitudo 5 – ha detto all’Agi Alessandro Amato dell’Ingv – e purtroppo il versante adriatico propaga con molta intensità , quindi non sorprende si sia avvertito nel nord est italiano e anche al Centro”. Segnalazioni sono arrivate perfino dalla zona a Nord di Napoli. Molta paura tra i cittadini, ma per ora in Italia non si registrano danni nè feriti.
Il boato è stato percepito anche in Slovenia, Ungheria, Serbia, Bosnia ed Erzegovina. La scossa è stata segnalata dagli utenti sui social anche a Vienna e Monaco di Baviera.
“Dopo un altro potente terremoto in Croazia, il secondo negli ultimi 2 giorni, ho parlato nuovamente con il primo ministro Andrej Plenkovic”, ha twittato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
“Siamo pronti ad aiutare. ho chiesto a Janez Lenarcic di essere pronto a recarsi in Croazia non appena la situazione lo consentirà . Siamo al fianco della Croazia”. Lenarcic, commissario Ue alla Gestione delle emergenze, ha confermato che il centro di coordinamento europeo è in contatto con le autorità croate: “Siamo pronti ad aiutare”.
(da agenzie)
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Agosto 24th, 2020 Riccardo Fucile
L’ASSENZA DEI FAMILIARI, IL FALLIMENTO DI DI MAIO , UNA POLITICA CHE SA SOLO ILLUDERE LA GENTE… QUANDO BASTEREBBE DIRE LA VERITA’
La foto del campanile di Amatrice, svettante nel nulla a macerie sgombrate, ha qualcosa di più spaventoso delle immagini di quattro anni fa, 24 agosto 2016, quando la luce dell’alba lo sorprese superstite fra i cumuli della distruzione.
Soltanto cinque mesi più tardi, Luigi Di Maio elesse il campanile a emblema dei ritardi del governo — non ancora il suo — e le promesse del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, moneta patacca buona a prendere in giro le persone.
Non lo si scrive per segnalare un’eccezionalità del piccolo leader a cinque stelle: anzi, è uno sconsiderato costume delle opposizioni ancorarsi ai terremoti, purtroppo così frequenti e così devastanti, per dimostrare l’incompetenza e l’accidia dei nemici di maggioranza.
Talvolta, per calare sul tavolo una briscola pesante, si insinuano o più volentieri si denunciano loschi affari sulla pelle del popolo, senza l’incomodo di allegare un indizio. Trascorso un anno dal collasso di Amatrice, Beppe Grillo impegnò quella palestra di psichedelie che è il suo blog (una volta qui era tutta Bibbiano) per giocarsela come al solito da Cavaliere Mascherato, in sella al destriero bianco contro le jene che speculano sulla disperazione della gente
Se la moneta patacca è dei governi, i veri patacones sono sempre delle opposizioni. Ed è denaro di cartapesta che gli torna sempre in tasca.
La commemorazione di stamattina, sul campo sportivo di Amatrice, è stata disertata dai parenti delle vittime e la diserzione resa manifesta dalle sedie vuote (è la seconda volta in poche settimane: la prima a Genova per l’inaugurazione del ponte sul Polcevera).
Poi una donna sfiancata — perduta prima la casa, quindi il marito suicida — è andata faccia a faccia con Giuseppe Conte a dirgli ora basta, ora basta promesse.
La leggenda del pifferaio magico, citata spesso a vanvera, trova ormai applicazione quotidiana: quasi senza accorgersene, i cinque stelle si ritrovano issati sul patibolo da loro eretto per rinfocolare, sul collo degli avversari, la sete di vendetta di chi è all’inesausta ricerca di un colpevole, fosse pure il colpevole di un terremoto.
Poi, naturalmente, il lassismo c’è, i ritardi ci sono ed evidenti, c’è anche qualche ruberia (poche, veramente), ma una politica seria, di opposizione o di governo, alla ricerca di un senso e non di un consenso, peraltro effimero, dovrebbe dire le cose come stanno: che ricostruire, ad Amatrice come all’Aquila, sarà un lavoro molto lungo, ricostruire tutto sarà impossibile, che i terremoti continueranno a colpirci perchè l’Italia è quasi per intero zona sismica, che mettere in sicurezza anche soltanto l’Appennino, coi suoi mille e mille borghi medievali, sarà impresa titanica e infinita, e magari irrealizzabile, che il cilindro del mago è vuoto e lo è sempre stato, che in democrazia la politica può fare un po’ peggio o un po’ meglio ma non esistono, se non nelle favolette, governi di tenebra e opposizioni luminose. Tutto il resto è populismo, e viene da lontano.
Ogni popolo ha il populismo che si merita.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 21st, 2020 Riccardo Fucile
50.000 ABITAZIONI SUBIRONO DANNI GRAVI, MA NONOSTANTE I SOLDI STANZIATI IL 90% DELLE ABITAZIONI E’ ANCORA DA RICOSTRUIRE O RIPARARE
Si stima che siano oltre ottantamila gli edifici privati danneggiati nelle zone del cratere e quelle limitrofe dal terremoto che colpì il centro Italia nel 2016.
Il Messaggero racconta oggi che quasi cinquantamila abitazioni subirono danni gravi, fino alla completa inagibilità . Ma nonostante i soldi stanziati oltre il 90% delle case è da ricostruire o riparare.
E anche gli interventi pubblici vanno a rilento: su circa 1.500 edifici danneggiati, tra scuole, caserme, ospedali,musei, impianti sportivi, ecc. soltanto 86 sono stati ricostruiti. E così le chiese: 942 danneggiate, appena 100 riparate.
Le domande di accesso ai contributi sono solo 13.948 (di cui 1.242 da imprese) e finora ne sono state accolte 5.325, il 6,5% degli edifici danneggiati.
Altre 7.945 sono in lavorazione, ma anche aggiungendo questo numero — che comunque si riferisce a lavori ancora da iniziare (e sempre che tutte le pratiche siano accolte) — arriviamo al 16% del danneggiato. Decisamente poco.
La regione con il maggior numero di domande presentate è le Marche (8.400, dicui 3.604 accolte, 165 respinte e 4.361 in lavorazione). Umbria e Abruzzo camminano affiancate: la prima ha un totale di 2.015 domande presentate (852 accolte, 115 respinte, 1.048 in lavorazione), l’Abruzzo totalizza 2.077 domande (338 accolte, 141 respinte, 1.598 in lavorazione).
Nel Lazio — che pure ha avuto oltre diecimila edifici privati danneggiati di cui 6.649 gravi — sono state presentate appena 1.456 domande (531 accolte, 257 respinte, 668 in lavorazione).
Intanto sono stati riaperti i termini per presentare le domande
Le nuove scadenze restano comunque molto vicine: 20 settembre prossimo per i danni lievi, 31 dicembre 2020 per i danni gravi. I contributi a fondo perduto sono rilevanti: si arriva fino al 100% del costo dell’intero intervento (compresi progetti e parcelle dei tecnici vari) anche nei comuni fuori dal cratere se si tratta di prima casa o seconda casa locata o attività produttiva; per le seconde case non locate il contributo è invece pari al 100% nel caso sia all’interno dei centri storici, del 50% fuori dai centri storici.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 31st, 2019 Riccardo Fucile
IL SINDACO DI FINALE EMILIA SMENTISCE SALVINI: “LA RICOSTRUZIONE PROCEDE BENE, LA REGIONE HA FATTO UN OTTIMO LAVORO”
Nel pizzino della convention leghista di Bologna con il vademecum per i leghisti per la campagna elettorale in Emilia-Romagna spuntava un’interessante indicazione.
Tra l’invito a «usare Bibbiano come una clava» e il divieto di «parlare del buongoverno della Regione» c’era anche il suggerimento sul terremoto.
Negli appunti si legge, testuale, «dare a Salvini come argomento una famiglia ancora fuori casa» dopo il terremoto del 2012 che sconvolse l’Emilia-Romagna.
Niente di nuovo, Matteo Salvini e la Lega vogliono usare le disgrazie altrui per prendere voti. Il modo in cui Salvini ha sfruttato l’inchiesta sui presunti abusi commessi a Bibbiano, arrivando ad invitare sul palco la “bambina di Bibbiano” (che non lo era) dimostra che per Salvini la politica è una battaglia che va combattuta con gli stessi metodi della televisione del dolore.
In particolare la famiglia terremotata deve essere scovata e portata sul palcoscenico per poter attaccare la giunta regionale sui «ritardi nella ricostruzione».
C’è un problema però. A smentire la tesi leghista ci pensa il sindaco di Finale Emilia, il comune dove era localizzato l’epicentro della scossa di magnitudo 6.1 registrata alle quattro del mattino del 20 maggio 2012.
Proprio Finale Emilia è stato uno dei comuni maggiormente colpiti e danneggiati dalla serie di scosse sismiche che si sono protratte fino al giugno di quell’anno. La torre dell’Orologio, distrutta dal terremoto, divenne il simbolo della tragedia che colpì l’Emilia. E dal 2016 il sindaco del comune modenese è Sandro Palazzi, che si definisce assolutamente della Lega.
Intervistato oggi dal Corriere Palazzi — che non era a conoscenza del “pizzino” — ritiene che per quanto riguarda la ricostruzione non vi siano stati ritardi. Anzi: «Io ritengo sia difficile dare un giudizio assoluto sulla ricostruzione, come capita spesso ci sono luci e ombre, anche nella gestione da parte della Regione. Per quanto riguarda la parte privata si è creato un meccanismo che è diventato il punto di riferimento anche per altre calamità che sono successe negli ultimi anni».
Per Salvini potrebbe essere molto difficile trovare qualche famiglia terremotata, e soprattutto far credere che il dramma di quella famiglia rappresenta lo stato delle cose nella regione (così come del resto ha fatto facendo diventare l’inesistente “sistema Bibbiano” un paradigma nazionale).
Continua il sindaco Palazzi: «è innegabile che l’esperienza emiliana, un po’ come era accaduto con il terremoto del Friuli del ’76, abbia fatto scuola. Dopo tre anni da sindaco posso dire che qui la ricostruzione privata ha funzionato: a 7 anni dal sisma siamo attorno al 93% delle pratiche affrontate, di cui circa il 70% già concluse. Su questo fronte la Regione Emilia-Romagna ha lavorato bene».
In una frase Palazzi commette due “errori”: dice che la ricostruzione sta andando bene e che la Regione ha lavorato bene. Due cose che per i leghisti non bisogna fare. Ma del resto già durante un confronto televisivo Lucia Borgonzoni fu costretta ad ammettere che la sanità regionale funziona bene.
A Finale Emilia dopo il terremoto c’erano circa 5 mila persone senza casa, oggi sono 200 «più o meno una settantina di famiglie. Sono in affitto con un contributo per autonoma sistemazione, entro 2-3 anni rientreranno tutte. Sono rimasti solo i casi più difficili».
Insomma anche quelli che sono senza casa oggi non lo sono per colpa dei ritardi e delle lungaggini ma perchè la situazione era complessa, ma il rientro nelle loro case è già previsto in tempi relativamente brevi, a prescindere dalla vittoria della Lega.
Il grosso del lavoro è stato fatto, fare campagna elettorale sul terremoto di sette anni fa non ha più senso. Senza contare che riguardo a quello che si poteva fare per gli sfollati di altri terremoti Salvini dovrebbe avere il buon gusto di tacere.
Qualcuno magari potrà dire che a Finale Emilia sono fortunati perchè hanno un sindaco della Lega ed è per quello che le cose vanno bene. Eppure è sufficiente consultare i dati su OpenRicostruzione, quelli dell’Osservatorio Partecipazione post-sismica o leggere il rapporto della Regione a sette anni dal terremoto per vedere che le cose vanno bene dovunque.
Nel Rapporto si legge che per quanto riguarda la ricostruzione privata «il numero delle domande depositate al 31 marzo 2019 è pari a 10.088». Di queste «8.966 hanno ricevuto l’ordinanza di concessione dei contributi e per 6.942 i lavori sono conclusi».
Le oltre diecimila domande corrispondono a 27.350 unità immobiliari «di cui 20.357 ad uso abitazione e 6.993 destinate ad attività economiche (negozi, uffici, botteghe artigiane, depositi agricoli e non agricoli).
Delle oltre 20.000 abitazioni di cui sopra, 15.661 sono principali, ovvero prime case». Sinora sono stati completati i lavori di ricostruzione di 6.942 interventi che hanno reso agibili 19.854 unità immobiliari; di queste, 14.894 sono abitazioni (prime e seconde case).
Quindi sì, ci sono persone che sono ancora senza casa, ma perchè devono ancora essere ultimati i lavori. Nel cosiddetto “cratere ristretto”, ovvero l’area maggiormente colpita sono state presentate 9.672 domande che coinvolgono complessivamente 26.069 unità immobiliari, di cui 19.349 abitazioni (14.906 principali) e 6.720 destinate ad attività economiche.
Le ordinanze di concessione emesse, si legge nel rapporto della Regione, «sono 8.587, e in 6.630 casi i lavori sono già conclusi» sono già tornate agibili 14.066 abitazioni (11.221 principali su 14 mila ) e 4.742 unità immobiliari destinate ad attività economiche. Le percentuali sono quindi le stesse date dal sindaco di Finale Emilia.
(da NextQuotidiano”)
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Dicembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
SECONDO LA PROCURA AVREBBE VERSATO I FONDI RACCOLTI PER I TERREMOTATI SUOI CONTI DI DUE SOCIETA’ A LUI COLLEGATE… SOLDI SPESI SENZA PEZZE DI APPOGGIO
Giuliano Pazzaglini è l’ex sindaco di Visso e senatore della Lega indagato per peculato per i soldi delle donazioni per i terremotati affidati al Comune all’epoca in cui era primo cittadino.
Pazzaglini è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Macerata per vari reati contro la Pubblica amministrazione legati a donazioni post sisma 2016 per un ammontare di decine di migliaia di euro che mancherebbero all’appello.
In particolare anche due consistenti donazioni di Emil Banca di Bologna.
In questo primo filone gli viene contestato il reato di peculato. Riguarda la somma di 11.800 euro di una iniziativa di beneficenza organizzata da Moto Nardi “In moto per ricostruire” a favore dei commercianti, di cui non vi è traccia.
La procura ha sequestrato qualche tempo fa dal suo conto 10300 euro, che risultano spesi senza pezze d’appoggio. E ieri, scrive Cronache Maceratesi, è stata la volta di un nuovo sequestro, stavolta per un ammontare di 38mila euro
La procura dopo aver chiuso le indagini a giugno (è indagato anche Giovanni Casoni, ex presidente della Croce Rossa), ha effettuato nei giorni scorsi sui conti del senatore Pazzaglini un ulteriore sequestro in questo caso di 38mila euro.
In precedenza la procura aveva sequestrato 10mila euro sul conto del senatore leghista. Sotto la lente ci sono i soldi che erano stati donati per sostenere i commercianti di Visso e realizzare delle casette per ospitare le loro attività . Denaro che era stato raccolto da tre motoclub che intendevano versarlo al comune.
E’ stato allora che il senatore, all’epoca sindaco di Visso, ha proposto che i soldi venissero versati a due società , la “Sibil Project e la Sibil Iniziative”. Pazzaglini, difeso dagli avvocati Giuseppe Villa e Giancarlo Giulianelli, e Casoni, assistito dal legale Maurizio Ballarini, hanno sempre respinto le accuse, sostenendo che i soldi erano stati usati secondo le finalità benefiche per cui erano stati raccolti.
Il nuovo sequestro non riguarda comunque Casoni ma il solo Pazzaglini.
Sono due i filoni d’indagine della procura di Macerata sulle donazioni per i terremotati e il sindaco di Visso.
Il primo è quello che riguarda i soldi dei motociclisti mentre l’altro è ancora coperto da segreto istruttorio. Indagato anche Giovanni Casoni che, secondo il Fatto, Pazzaglini ha portato con sè in Senato come assistente dopo che era stato costretto a dimettersi da presidente della Croce Rossa locale a seguito dell’inchiesta del Fatto che aveva rivelato che Pazzaglini fosse socio di Casoni nella Sibyl Project per il confezionamento di cesti con prodotti tipici acquistati dai produttori locali da rivendere sul mercato con la scritta “Ripartiamo da qui… Pacco solidale Sisma”.
Il Fatto aveva anche rivelato la storia di sei casette di legno donate a Visso dai Comuni di Meolo (Venezia) e Taino (Varese) transitate nelle società del senatore e di Casoni a cui si è aggiunto un corposo esposto di cittadini sulle donazioni.
Il sindaco però su Facebook all’epoca ha negato che Casoni sia stato costretto a dare le dimissioni
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 29th, 2019 Riccardo Fucile
IL CAPOLAVORO DEI CAZZARI SOVRANISTI: STORCONO IL NASO SU UN EMENDAMENTO PRESENTATO DAL GOVERNATORE DELL’ABRUZZO DI FRATELLI D’ITALIA
Ieri l’Aula di Montecitorio è stata svilita dal siparietto dell’onorevole Di Muro (Lega) che durante la discussione per la Conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recante disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici ha pensato bene di fare la sua proposta di matrimonio alla fidanzata.
Ma mentre i più erano distratti dal trionfo dell’amore (a nostre spese) l’Aula era impegnata ad approvare una legge per aiutare i terremotati in Abruzzo.
La Lega, che ha vinto in Abruzzo e che si è sempre lamentata di come nessuno (tranne loro) abbia mai fatto qualcosa per i terremotati ha però deciso di astenersi al voto finale sul testo.
La legge prevedeva, tra le altre cose, anche il blocco degli aumenti tariffari dei pedaggio delle autostrade A24 e A25.
Una decisione che i leghisti, pur dicendosi favorevoli, hanno contestato perchè la considerano un «regalo ad un gruppo privato senza alcun giustificazione» (Parolo). Insomma per la Lega da un lato il governo fa bene a sospendere l’aumento dei pedaggi dall’altro però non deve consentire al concessionario una proroga per il pagamento del canone di concessione.
C’è però un problema. La regione Abruzzo come tutti sanno è governata dal Centrodestra con l’appoggio fondamentale del partito di Matteo Salvini. L’emendamento tanto contestato dai leghisti in Aula è stato presentato e proposto dal Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio (già senatore di Fratelli d’Italia). Nel dicembre del 2018 Marsilio presentò infatti un emendamento alla legge di Bilancio identico a quello votato ieri in Aula sul quale la Lega però ha detto di non gradire. L’emendamento di Marsilio prevedeva infatti di annullare l’obbligo del Concessionario delle Autostrade A24 ed A25 di versare le rate del corrispettivo della concessione relative alle annualità 2017 e 2018.
All’epoca l’emendamento venne dichiarato non ammissibile. Dopo l’approvazione di ieri Marsilio ha rivendicato il suo lavoro, ma in Aula i compagni della maggioranza hanno fortemente criticato il “suo” emendamento, perchè a proporlo era qualcun’altro.
Ieri e l’altro ieri in Aula invece la Lega, che in Abruzzo governa con Marsilio il quale presumibilmente difende gli interessi degli abruzzesi come da motto leghista, ha fatto sapere che «qui stiamo regalando i canoni concessori a un gruppo privato che, attenzione, già ha goduto del medesimo trattamento con i precedenti Governi» (Ugo Parolo) oppure che «la quantificazione che c’è in questo emendamento è sproporzionata rispetto a un eventuale aumento dei pedaggi» (Rixi).
Il capolavoro però è Fratelli d’Italia (cioè il partito di Marsilio) che ieri ha detto «voteremo a favore su questo emendamento, seppure dubbiosi sulle vicende legate al concessionario, fortemente dubbiosi» (Lollobrigida).
Insomma Lega e FdI in Regione sostengono un Presidente che vuole esattamente quanto previsto dall’emendamento votato ieri.
A Roma invece si dicono “dubbiosi” o contrari al “regalo” al Concessionario.
Alla fine poi il capolavoro: sul voto finale per la conversione in legge del Decreto che aiuta i terremotati i leghisti si sono astenuti (ma almeno questa volta erano in Aula, evitando la doppia figuraccia di Salvini all’Europarlamento).
Perchè evidentemente è impensabile votare a favore di un provvedimento della maggioranza e del governo, anche se aiuta le popolazioni colpite dal terremoto.
Ma non era “prima gli abruzzesi”? Alla fine la legge è passata, i cittadini dell’Abruzzo sapranno chi ringraziare.
(da “NextQuotidiano“)
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Novembre 26th, 2019 Riccardo Fucile
CASE E PALAZZI CROLLATI, MOLTI DISPERSI, 300 FERITI, PERSONE SOTTO LE MACERIE
Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito alle 2,54 ora locale (le 3,54 in Italia) la costa settentrionale dell’Albania, vicino a Durazzo.
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa dieci chilometri di profondità ed epicentro tra Shijak e Durazzo.
Almeno sette persone hanno perso la vita. Nella capitale, Tirana, la gente è scesa in strada in preda al panico, a Durazzo e Thuname crollati case e palazzi, dispersi, almeno 300 feriti, persone sotto le macerie.
Unità dell’esercito e della protezione civile sono al lavoro tra le macerie di un palazzo a Durazzo e di altri tre a Thumana, dove sono stati tratti in salvo per ora due bambini. A Kurbin un uomo è morto invece dopo essersi gettato dal balcone per tentare di mettersi in salvo.
“E’ stata una scossa forte e lunga, si muoveva tutto. In preda alla paura e al panico siamo corsi in strada”. Questo il racconto di Aida, italiana di origine albanese, da Tirana. “Qui fortunatamente non ci sono stati danni importanti a differenza di Durazzo e dei paesi vicini dove ci sono stati diversi crolli”, aggiunge.
“Noi siamo al primo piano – racconta Aida che in questi giorni si trova nella capitale albanese in visita alla sua famiglia – e appena sentita la scossa abbiamo preso i miei nipoti di due e sette mesi e siamo andati in strada. E qui restiamo al momento perchè le repliche, seppur più brevi e meno intense, continuano”.
Il forte sisma è stato sentito anche in Italia, in Puglia, in Basilicata, in Campania e in Abruzzo. “La scossa di terremoto delle ore 3.54 è stata avvertita in provincia di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto.
Dalla sala della protezione civile della Regione Puglia non risultano allo stato segnalazioni di danni in Puglia. Vi aggiorno se emergeranno fatti rilevanti” avverte su Twitter il governatore pugliese Michele Emiliano.
Per il terremoto in Albania “abbiamo attivato l’unità di crisi della Farnesina, stiamo monitorando tutto, al momento non risultano italiani coinvolti”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo ad Agorà su Rai Tre.
L’associazione “Italy in Albania” su Twitter ricorda a tutti i cittadini italiani il numero di emergenza connazionali dell’Ambasciata (+35542274900).
“Il violento terremoto” in Albania “ha causato gravi conseguenze e sfortunatamente ci sono delle vittime”. Lo ha scritto sui social il premier albanese Edi Rama, aggiungendo che “tutte le strutture statali sono al lavoro fin dai primi momenti successivi al sisma”. “Si lavora intensamente per salvare ogni vita possibile in alcuni punti critici a Durazzo e Thumana”, prosegue il premier, che invita la popolazione a “mantenere la calma e a sostenere a vicenda”. Rama ha annunciato alla stampa che si recherà immediatamente a Durazzo, la più colpita dal terremoto.
La comunità internazionale si è già mobilitata. A quanto riferito dal premier di Tirana, Edi Rama, “tutti gli amici dell’Albania si stanno rapidamente attivando”. Tra i Paesi che stanno mandando aiuti e quelli che hanno dato disponibilità a inviarli, Rama cita l’Italia, la Grecia, la Francia la Turchia, ma anche l’Ue e gli Usa.”
Il premier italiano Giuseppe Conte ed il premier greco Mitzotakis hanno inviato aerei con squadre di soccorso”, scrive Rama. Dall’Italia starebbero arrivando a Tirana due squadre di vigili del fuoco.
La paura è stata “registrata” sui social. “Fortissimo terremoto in Albania, avvertito anche nel Salento. Tanta paura” twitta Rocco Nuzzo. “Mai sentite in vita scosse così forti : tutto si muoveva”, posta da Lecce Biagio Marzo. “A Bari pure”, risponde Mariangela Alliata.
“È stata la scossa di Terremoto più forte e lunga che io abbia avvertito in tutta la mia vita, ho ancora il cuore a mille”, dice Ilaria. Supermimmone di Lecce posta un video girato con lo smartphone del lampadario che dondola. “Un giorno che dormivo e di colpo io e mia moglie ci siamo guardati senza parlare e abbiamo capito cosa erano quegli strani scricchiolii: teremoto”, commenta.
“Mi ha svegliato il rumore dell’armadio che ha vibrato per diversi secondi”, è la testimonianza di Giovanni Diraco. Valentina Fischione: “Anche io l’ho sentito e sto a Napoli”.
Pennywise: “Ha svegliato anche me che sto a Sulmona”. Michele Carofiglio, da Bari: “Il più lungo che ricordi in vita mia”. Nerometà : “Avvertito forte anche in Basilicata, qui a Matera. È durato tanto, molti per strada ma nessun danno, per ora!”.
(da agenzie)
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Novembre 19th, 2019 Riccardo Fucile
ASSI DI LEGNO ROVINATI DALL’UMIDITA’, GLI OPERAI AL LAVORO PER TOGLIERE IL MATERIALE MARCIO… E SONO COSTATE 6.700 EURO A METRO QUADRO
Funghi e muffe nelle casette dei terremotati del Centro Italia. Ad Amatrice e non solo tanti residenti sono costretti a chiedere la sostituzione dei pavimenti delle SAE — Soluzioni abitative in emergenza, perchè sono già da buttare.
In questi giorni tanti terremotati stanno vivendo perciò un ulteriore disagio, dovendo svuotare la propria casetta per permettere agli operai di sostituire il pavimento ormai marcio. Marina, che vive a Collemagrone, una frazione di Amatrice insieme ai suoi due figli, ha documentato sui social i lavori all’interno della sua casetta mostrando le condizioni pietose del pavimento. Le immagini pubblicate su Facebook sono diventate virali
Marina sospetta che il suo pavimento non abbia mai goduto di ottima salute, ci racconta infatti che “appena entrati sentivamo un po’ questi sali scendi di questi pavimenti, camminavi e c’era un bozzo poi ce n’era un altro”. E quando ha provato a chiedere spiegazioni le è stato risposto che questi rigonfiamenti erano normali e poi il pavimento si sarebbe assestato.
La situazione invece non è mai migliorata, anzi nei mesi il pavimento appariva in condizioni sempre peggiori. Poi l’amara scoperta: tutto da rifare.
E pensare che le SAE sono costate fino 6700 euro a metro quadro. Ancora una volta Marina si è ritrovata sfollata, costretta ad appoggiarsi da un amico mentre gli operai effettuavano i lavori all’interno del modulo prefabbricato dove abito. “Noi qui siamo terremotati già 3 anni fa è successo quello che è successo siamo dovuti scappare dalle case, siamo stati come dei nomadi in giro tra tende roulotte camper. Dal momento che uno pensa di potersi rilassare un attimo perchè ti viene assegnata una sistemazione, pensi di poterti rilassare un momento ma non è così” conclude Marina scuotendo la testa.
Antonio Fontanella è il nuovo primo cittadino di Amatrice da maggio e si è subito scontrato con la lenta burocrazia delle Soluzioni Abitative di Emergenza. “Ci siamo resi conto che nonostante venissero fatte le segnalazioni, ci siamo accorti che non interveniva nessuno — spiega il Sindaco Fontanella — Non interveniva nessuno perchè c’era questo rimbalzo di responsabilità tra la ditta che aveva realizzato l’urbanizzazione e quella dell’istallazione”.
Dopo mesi di attesa l’amministrazione comunale ha scelto di fare la voce grossa intimando il consorzio di intervenire ed al momento c’è una calendarizzazione degli interventi. La speranza è che il nuovo materiale utilizzato per i pavimenti abbia vita più lunga del precedente e non sia di nuovo soggetto ad infiltrazioni e muffe.
(da FanPage)
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Settembre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
HANNO DATO ALLA LEGA IL 40% DEI VOTI IN MOLTI CENTRI COLPITI, ORA SI ACCORGONO DI ESSERE STATI PRESI PER IL CULO
Ieri Matteo Salvini ha voluto esprimere su Facebook la sua solidarietà ai terremotati di Norcia e Arquata dopo le scosse di sabato e domenica.
Purtroppo, però, qualcuno si è accorto che il leader leghista non si è mai sporcato le mani nei 14 mesi di governo con la questione del terremoto e della ricostruzione e c’è chi ha notato che Salvini era “a cercar funghi in Trentino” anche ieri ma non si è fatto vedere dalle parti del Centro Italia.
La maggior parte degli astanti ha notato che Salvini si è dedicato a tutt’altro nei 14 mesi dei governo — ai migranti — senza proporre nulla in questi mesi dopo aver ampiamente utilizzato l’argomento in campagna elettorale.
Ma la propaganda del Capitano è riuscita comunque a fare breccia su qualcuno, visto che alle Europee la Lega in molti centro ha sfiorato il 40% dei consensi.
Ora c’è chi gli ricorda che ha governato fino a pochi giorni fa senza però dire una parola sui terremotati e che la questione gli è venuta in mente solo ora “dopo esserti fatto i cavoli tuoi per tutta la giornata”.
(da “NextQuotidiano“)
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