CELEBRAZIONI DEI 150 ANNI, BERLUSCONI FISCHIATO IN BASILICA AL GRIDO DI “VERGOGNA”: E’ COSTRETTO A USCIRE DAL RETRO
APPLAUSI PER NAPOLITANO E FINI, FISCHI ANCHE PER LA RUSSA E LA GELMINI…IL PREMIER CONTESTATO DURANTE TUTTI SUOI PASSAGGI… OGGI CELEBRAZIONE DEI 150 ANNI DELL’UNITA’ ALLA CAMERA IN FORMA UFFICIALE….STASERA IL “NABUCCO” DI RICCARDO MUTI ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, insieme alle più alte cariche dello Stato, ha reso omaggio stamane all’Altare della Patria nel giorno delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia.
Insieme al Capo dello Stato erano presenti i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, oltre che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Presente anche il presidente della Corte Costituzionale, Ugo De Siervo, che in queste settimane non ha lesinato stoccate al premier per le sue parole sulla Consulta.
Dopo aver passato in rassegna lo schieramento delle forze armate, il Capo dello Stato ha intonato l’inno nazionale accompagnato dalla banda della Polizia.
A chiudere la cerimonia, il volo delle Frecce Tricolori.
Fischi e cori di disapprovazione hanno accolto questa mattina all’uscita Silvio Berlusconi, dopo la visita al Museo della Repubblica Romana, al Gianicolo, nel quadro delle celebrazioni per il 150esimo dell’Unità d’Italia.
Praticamente senza distinzioni, a quanto hanno potuto constatare i cronisti presenti, la folla che si era raccolta nello slargo antistante il piccolo museo di Monteverde ha contestato il presidente del Consiglio, con slogan ritmati “dimissioni, dimissioni”, proseguiti anche quando il corteo di auto blu si è allontanato, al termine dell’impegno.
Stessa accoglienza quando il premier è giunto alla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Il presidente del Consiglio è stato fischiato in piazza della Repubblica, appena sceso dall’auto per entrare nella chiesa dove ad attenderlo c’era il Capo dello Stato per assistere insieme ad altre autorità alla celebrazione religiosa presieduta dal cardinal Angelo Bagnasco.
“Dimettiti, dimettiti” è stato lo slogan gridato da un gruppo di cittadini.
Altri fischi e un ‘vergogna, vergogna’ sono stati urlati anche quando Berlusconi è entrato nella Basilica.
Al termine della cerimonia religiosa, il Cavaliere è stato l’unico tra le autorità ad uscire dal retro della basilica.
Diversi fischi sono stati indirizzati nei confronti del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, appena uscita sulla piazza.
Anche in questa occasione, invece, come al Gianicolo la gente ha rivolto una calorosissima accoglienza e un’ovazione al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, salutato da applausi e incitamenti ad ogni tappa della lunga giornata romana.
Gli incitamenti al Capo dello Stato nelle varie tappe della celebrazione hanno un po’ fatto ombra alle esternazioni odierne del premier che, comunque, non so mancate. “Vado avanti, non lascio il paese in mano ai comunisti“, è stata la frase pronunciata da Silvio Berlusconi ad un gruppo di cittadini presenti alle celebrazioni dell’Unità d’Italia a Piazza Venezia.
A poche centinaia di metri da piazza Venezia, a Montecitorio, fervono i preparativi per le celebrazioni del pomeriggio con il Presidente Napolitano. Proiezioni di luci tricolore e simboli che ricordano la bandiera si vedono un po’ dappertutto nel palazzo che ospita il Parlamento.
Il presidente della Camera Gianfranco Fini si è complimentato con gli organizzatori “è’ tutto molto bello” ma non entra nella polemica sui leghisti “abbiate pazienza, parlerò dopo” esclama ai cronisti.
Intanto fuori dal palazzo, nella Galleria Colonna di Largo Chigi, un gruppo di ragazzi ha organizzato un flash mob: “C’è una festa alla quale non siamo stati invitati” è lo slogan di uno striscione srotolato da un gruppo di giovani precari.
L’Unità d’Italia è stata celebrata anche da molti dei nostri connazionali all’estero.
I frati cappuccini in missione nel centro-Africa hanno voluto inviare alle redazioni dei giornali italiani un loro messaggio: ”Cappuccini d’Italia. Fratellidel mondo. Auguri, Italia, Grande Paese”.
Una didascalia su una grande foto che ritrae sullo sfondo una capanna in paglia, a Bouar, nella Repubblica Centrafricana e cinque frati cappuccini che, sorridenti, innalzano la bandiera dell’Italia per festeggiare la giornata dell’Unità .
Anche in Cina è stato ricordato il 150mo anniversario dell’unità d’Italia con una serie di iniziative organizzate dall’ambasciata Italiana a Pechino. Convegni, proiezioni di film a tema, concerti sono stati allestiti a Shanghai e nella vicina Suzhou, dove sarà la cucina italiana a farla da padrone.
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