CENSO POSITIVO
NON SONO COME NOI E QUANTOMENO ANDREBBERO CENSITI
Non sono come noi
Quasi sempre parlano un italiano stentato, incomprensibile, infarcito di borborigmi
Si lasciano fregare e buttano via un botto di soldi in investimenti sballati, in Africa
Con la bandiera italiana ci si puliscono le terga
Invocano la legge del taglione. La castrazione. I calci in culo
Non capiscono la democrazia, si lasciano abbindolare da politici corrotti, che fanno campagne elettorali folcloristiche
Non onorano i patti, tradiscono chi li ha svezzati, rubano loro il posto.
Ti stringono la mano e ti promettono alleanza eterna. Poi li perdi per strada
Si radunano a cielo aperto vestiti da deficienti.
Se hanno debiti con lo Stato, col cappero che li onorano
Cambiano una moglie, un’altra, un’altra. Fanno figli senza pensare
Hanno una concezione familistica dei rapporti, favoriscono la loro tribù.
Si fanno fotografare mezzi nudi, coperti solo da ridicoli drappi colorati.
Hanno tutti il telefonino di ultima generazione eppure sono ignoranti come capre.
Ma li paghiamo noi, 35 euro al giorno e forse anche di più.
Non sono come noi, mangiano piatti assurdi, interiora di animali, cervella, altre parti del corpo impronunciabili.
Non sono come noi. Spesso travolgono la gente in auto. E scappano.
Uccidono la madre, i vicini, le nipoti. E cercano di far ricadere le colpe sugli altri.
Però, questi italiani, dobbiamo tenerceli.
Ma quantomeno andrebbero censiti.
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply