CHE C’AZZECCA UN ESPERTO DI TIROIDE CON I FONDI PENSIONE? IL GOVERNO VUOLE PIAZZARE L’EX DEPUTATO BERLUSCONIANO MARIO PEPE, DI PROFESSIONE ENDOCRINOLOGO, ALLA PRESIDENZA DELLA COVIP, LA COMMISSIONE CHE VIGILA SU 350 MILIARDI DI EURO DI FONDI PENSIONE
LA NOMINA È STATA PROPOSTA DALLA MINISTRA DEL LAVORO, MARINA ELVIRA CALDERONE, CON LA REGIA DEL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA CLAUDIO DURIGON. FORZA ITALIA HA AVALLATO LA PROPOSTA
Un esperto di tiroide a guardia dei fondi pensione. La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha proposto nei giorni scorsi al Consiglio dei ministri il nome di Mario Pepe, ex deputato di Forza Italia e del Popolo delle libertà, come presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip), ottenendo il via libera dei colleghi di governo e poi l’approvazione delle commissioni parlamentari competenti per materia. Così Pepe è diventato presidente della Covip, che vigila sull’impiego di una montagna di soldi, quasi 350 miliardi di euro
Solo che qualcuno, a distanza di qualche giorno, si è posto una domanda: cosa c’entra un endocrinologo con i fondi pensione e della casse di previdenza? Per risolvere il dilemma sull’eventuale rapporto il Pd ha presentato un’interrogazione alla Camera, a prima firma Arturo Scotto […], per chiedere conto al governo Meloni della nomina di un medico al vertice di un organismo così delicato.
L’atto sollecita poi un ripensamento rispetto al profilo individuato visto che nel corso delle audizioni parlamentari ha rivendicato «l’idea meravigliosa di Silvio Berlusconi sulle pensioni».
Si attendono spiegazioni da parte delle opposizioni. «Dovrebbe essere la competenza e non la fedeltà politica a selezionare le scelte del governo», dice a Domani Arturo Scotto, deputato del Pd, che sta seguendo il caso.
«Aggiungo», insiste il parlamentare dem, «che trovo incredibile e senza precedenti la rivendicazione, in piena audizione alla Camera dell’onorevole Pepe, della sua appartenenza politica passata e presente. Era nota a tutti, bastava leggere il curriculum dell’endocrinologo salernitano. Anche la lottizzazione ha un limite invalicabile: la decenza istituzionale».
La regia politica dell’operazione, secondo quanto risulta a Domani, è stata della Lega, che con il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha molto a cuore il cosiddetto secondo pilastro previdenziale, ossia le pensioni integrative, al centro dell’attività di vigilanza della Covip. Forza Italia ha avallato la proposta: può contare su un suo ex deputato in un posto chiave.
Di fronte all’accordo politico, la ministra Calderone ha dato il via libera senza battere ciglio. La destra ha cercato di reperire nelle pieghe del curriculum di Pepe degli elementi per dimostrare le sue competenze in materia, sostenendo che ha seguito vari progetti in quel campo. Agli atti, nella sua vita da parlamentare, c’è un’assidua presenza in commissione Giustizia a Montecitorio e un incarico da capogruppo del Misto in commissione Cultura.
La capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Lavoro alla Camera, Marta Schifone, ha però riferito che Pepe è stato «incaricato dal suo gruppo parlamentare di seguire l’attività della Commissione parlamentare di controllo sull’attività di enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale».
Insomma, il neo-presidente della Covip ha avuto un ruolo partitico in quel settore, ma nelle istituzioni non risultano tracce di un impegno diretto. Nel curriculum Pepe riferisce di aver elaborato «progetti nel settore della sanità integrativa, collaborando con enti pubblici e privati, sostenendo la necessità di creare un’unica autorità di controllo del welfare integrativo (fondi pensione e fondi sanitari)» e spiega di aver collaborato «con istituti di credito, Inpdap, Inps, Ingv, a progetti di welfare integrativo». Restando comunque sul generico…
(da Domani)
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