CHI C’E’ DIETRO L’ATTACCO HACKER CHE HA COLPITO FRANCIA, ITALIA, FINLANDIA, STATI UNITI, CANADA? I SOSPETTI PORTANO DIRETTAMENTE AI RUSSI
QUATTRO GIORNI FA, DA MOSCA È STATA DIRAMATA SU NOTI CANALI SOCIAL UNA LISTA DI POTENZIALI OBIETTIVI, UNA COSIDDETTA “KILL LIST”, INCITANDO I PIRATI INFORMATICI CHE SIMPATIZZANO PER LA RUSSIA A BLOCCARE LE INFRASTRUTTURE DEGLI AVVERSARI, COMPRESI I CENTRI PER I TRAPIANTI
Un allarme mai visto prima, quello della nostra Agenzia di Cybersicurezza, che fa il paio con quello dell’Agenzia gemella francese. È in corso un attacco informatico mondiale. I Paesi più colpiti sono Francia, Italia, Finlandia, Stati Uniti, Canada. Salta agli occhi che gli obiettivi sono tutti occidentali. Gli addetti ai lavori sanno che quattro giorni fa, da Mosca era stata diramata su noti canali social una lista di potenziali obiettivi, una cosiddetta «kill list», incitando i pirati informatici che simpatizzano per la Russia a bloccare le infrastrutture degli avversari.
Da quel che si sa, la lista si concentra sulle strutture sanitarie, compresi i centri trapianti. Ci sono nella famigerata lista russa ospedali in Svezia come nel Maryland, il Michigan, il Missouri, New York e così via. Non manca un singolo stato degli Usa, ma anche dell’Europa.
In Italia questo attacco informatico coincide poi con il crollo delle linee telefoniche di Tim. Per tutto il giorno, migliaia di utenti sono rimasti con il telefono di casa ammutolito. Sono saltati anche i collegamenti internazionali.
L’allerta è massima. Ieri mattina l’Agenzia per la Cybersicurezza aveva «rilevato un massiccio attacco hacker tramite ransomware già in circolazione». In pratica, i pirati informatici hanno preso di mira i server VMware ESXi, e sarebbero stati «qualche migliaio i server compromessi». Si teme per l’efficienza di centinaia di enti pubblici, da università a ospedali, Regioni, Comuni. E il pericolo è che l’attacco di ieri sia solo l’antipasto di guai peggiori.
C’è la Russia dietro l’attacco? Può parlare più liberamente Federico Mollicone, responsabile Innovazione di FdI: «Che dietro l’attacco ci siano i russi, è materia di controspionaggio. Ma se guardiamo a chi sono gli obiettivi, tutti Paesi della Nato o della Ue, mi sembra chiaro il “cui prodest”. I russi ce l’avevano detto che avrebbero tentato un attacco non convenzionale e temo che ci siamo arrivati».
(da la Stampa)
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