CHI HA CACCIATO I POVERI IN MEZZO A UNA STRADA NON PARLI DI PRESEPE
CHI FA AFFOGARE INNOCENTI O PERSEGUITA INDIGENTI SFRATTANDOLI SENZA DARE ALTERNATIVE NON OSI PARLARE DI NATALE E DI VANGELO: PER NOI RESTA SOLO UN INFAME
Un anno orsono. Ma sembra ieri, perchè non solo nulla è cambiato ma le cose sono addirittura peggiorate. Si spacciano odio, discriminazione e nello stesso tempo si tenta di usare il cristianesimo per legittimare il razzismo e l’esclusone.
E torna in mente l’editoriale che Marco Tarquinio, direttore di Avvenire aveva scritto nel dicembre del 2018 su Salvini.
Allora il direttore del quotidiano dei vescovi disse che “chi ha votato la ‘legge della strada’ ci risparmi almeno parole al vento e ai social sullo spirito del Natale, sul presepe e sul nome di Gesù. Prima di nominarlo, Lui, bisogna conoscerlo”.
“Viene voglia di chiamarla ‘la legge della strada’. Che come si sa è dura, persino feroce, non sopporta i deboli e, darwinianamente, li elimina”, aveva scritto il giornale della Conferenza Episcopale italiana, partendo dalla storia della famiglia africana, lui ghanese e lei nigeriana, con una bambina di 5 mesi, che non possono esser accolti da un Cara calabrese perchè non rifugiati
“Eccolo, allora, davanti ai nostri occhi il presepe vivente del Natale 2018. Allestito in una fabbrica dell’illegalità – sottolinea il direttore del giornale dei vescovi – costruita a suon di norme e di commi. Campane senza gioia, fatte suonare per persone, e famiglie, alle quali resta per tetto e per letto un misero foglio di carta, che ironicamente e ormai vuotamente le definisce meritevoli di ‘protezione umanitaria’. Ma quelle campane tristi suonano anche per noi”.
Parole che vengono in mente mentre i sovranisti hanno ricominciato con la retorica del presepe, del Natale, dalla Madonna e del Vangelo non con spirito autenticamente cristiano ma come espediente propagandistico per alimentare divisioni, paura del diverso e tentare di legittimare il sovranismo.
(da Globalist)
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