CHI MANCAVA IERI QUANDO IL GOVERNO E’ ANDATO IN MINORANZA? ANCHE VERDINI, SCAJOLA E GHEDINI TRA I 43 LATITANTI DEL PDL
ASSENTI ANCHE OTTO RESPONSABILI (COMPRESO SCILIPOTI) E QUATTRO LEGHISTI…NON C’ERANO NEPPPURE BERLUSCONI, TREMONTI, ALFANO, LA RUSSA, MELONI, ROMANI, FITTO, SAVERIO ROMANO, BRANCHER E CROSETTO… ALL’INTERNO DELLA LEGA POSIZIONI IN CONTRASTO TRA LORO
Maggioranza risicata anche ranghi completi.
Ministri e sottosegretari costretti a correre a votare per non andare sotto alla Camera.
Questo è il centrodestra dall`addio dei finiani.
Nonostante la compravendita dei deputati. Nonostante l`avvento dei Responsabili.
E quando, come ieri, si incrociano più appuntamenti la maggioranza non c`è più.
Quei 317 voti incassati da Berlusconi appena una settimana fa diventano un miraggio.
Ieri a votare sì alla comunitaria 2010 erano in 262. Peccato che quelli dell`opposizione fossero 270. È caos.
All`appello mancano peones, ministri, sottosegretari e nomi eccellentivari. La sconfitta è tutta da attribuire al Pdl di Silvio Berlusconi.
Erano 27 i deputati del partito del predellino che al momento di pigiare il bottone verde erano fuori dall`aula.
A questi se ne aggiungono 16 in missione.
Per capirci, nella Lega c`erano due assenti e due in missione (tra cui Maroni).
Male anche i Responsabili con sei di loro che hanno disertato il voto.
In altri termini: nel partito di Berlusconi non c`è il 12% del gruppo, in quello di Bossi il 3%, in quello di Scilipoti il 20.
Con nomi di primo piano.
Mentre il Senatùr corre a votare, del Cavaliere non c`è traccia. E’ impegnato a palazzo Grazioli a risolvere le grane legate alla manovra al decreto rifiuti.
Risulta “in missione”, salvo poi materializzarsi a Montecitorio per strigliare i suoi dopo la batosta.Con lui assenti sette ministri.
Sono tutti in missione, anche se in molti prima o dopo alla Camera si vedono. Come Tremonti o La Russa. Oppure Alfano, che ha passato mezza giornata con il premier a preparare il Consiglio nazionale che domani lo incoronerà segretario del Pdl.
Non si vedono Romani, la Meloni e Fitto. Manca il responsabile Saverio Romano.
Non sono solo i ministri i desaparecidos del Pdl. Mancano anche molti big del partito. Impietosi i tabulati della Camera. Non ci sono l`avvocato del premier Niccolò Ghedini e il coordinatore DenisVerdini.
Così come l`ex ministro Claudio Scajola, dal suo ritorno nell`agonepolitico impegnato a ritrovare un ruolo di primo piano al governo e nel partito.
Manca anche l`ufficiale di collegamento con la Lega Aldo Brancher così come il fustigatore di Tremonti Guido Crosetto.
Fatto sta che uscendo dall`aula i deputati leghisti scuotevano la testa, lamentandosi per «l`alleanza».
Ovvero contrariati dai colleghi del Pdl. «È colpa loro, questi non vengono mai», ripetevano in coro.
Dello stesso avviso Mario Pescante, presidente della commissione politiche Ue: «Non è possibile che vengano a votare solo quando c`è la fiducia o quando si tratta di non fare arrestare qualcuno», dice dei suoi in un capannello con il leghista Pini.
Quelli della maggioranza tra di loro parlano di «casino totale» e «disastro».
I padani dicono che se si va avanti così il governo hai giorni contati. Eppure anche tra le loro file qualcosa che non ha funzionato c`è stato, visto che in aula il presidente della commissione Bilancio Giancarlo Giorgetti si è schierato contro l`emendamento sui pagamenti della Pubblica amministrazione («non c`è la copertura») appoggiato invece dal capogruppo Reguzzoni.
Due rappresentanti di anime contrapposte della Lega. E se come dice Bossi il problema è che molti deputati della maggioranza erano al bar, ecco che il sempre originale Giancarlo Lehner (Pdl) propone la sua ricetta: «La soluzione è il vizio di cazzeggiare dentro la buvette. Da domani le votazioni si terranno direttamente nella buvette o, mentre si vota, dovrà rimanere chiusa».
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