CHI SONO I “MACCABI FANATICS”, GLI ULTRAS DEL MACCABI TEL AVIV CHE PRIMA DELLA PARTITA CONTRO L’AJAX HANNO CANATATO CORI CONTRO GLI ARABI, STRAPPATO BANDIERE DELLA PALESTINA E FISCHIATO IL MINUTO DI SILENZIO PER LE VITTIME DELL’ALLUVIONE DI VALENCIA
IL GRUPPO, NATO NEL 2012, E’ VICINO ALL’ESTREMA DESTRA DELLO STATO EBRAICO E SONO STATI PROTAGONISTI DI DIVERSI EPISODI DI VIOLENZA NEGLI ULTIMI ANNI
Il Maccabi e l’Hapoel. Il calcio a Tel Aviv vive di una rivalità cittadina che, come spesso accade, sfocia anche nella politica. I tifosi dell’Hapoel sono dichiaratamente progressisti, e portano nella loro curva le immagini di Che Guevara e di Karl Marx, accompagnate da bandiere con la scritta “Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!”.
I fan del Maccabi non hanno una caratterizzazione politica così marcata, ma fanno eccezione i Maccabi Fanatics , gli ultrà che si riconoscono nelle posizioni di Itamar Ben-Gvir, responsabile del dicastero della Sicurezza nazionale e leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit.
I Fanatics sono stati fondati nel 2012, dopo lo scioglimento di Ha-Shachen Ha-12 (Il dodicesimo uomo) gruppo decisamente più moderato. Fin da subito si sono scontrati con i tifosi dell’Hapoel, durante i derby cittadini, e si sono stati protagonisti di manifestazioni di violenza e intolleranza.
Nel 2014 presero di mira un giocatore della loro squadra, il centrocampista arabo-israeliano Maharan Radi, che pure era cresciuto nel Maccabi fin dal settore giovanile, coprendolo di insulti razzisti e di fatto costringendolo a trasferirsi nel 2015 all’Hapoel Be’er Sheva.
Lo scorso 7 marzo, ad Atene, poche ore prima della partita di Conference League tra l’Olympiacos e il Maccabi, gli ultrà israeliani aggredirono selvaggiamente un ragazzo che sventolava una bandiera palestinese.
In rete è ancora possibile trovare il video girato dai testimoni della scena, avvenuta su una scalinata: tanti, con maglie giubbotti neri, contro uno, tra calci, cazzotti e sputi.
Prima della partita con l’Ajax di giovedì, gli ultrà israeliani hanno cantato cori contro gli arabi, strappando e bruciando le bandiere palestinesi incontrate sul loro cammino per le vie di Amsterdam.
Poi, allo stadio, i tifosi nel settore ospiti hanno fischiato e acceso fumogeni durante il minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione di Valencia, probabilmente una forma di contestazione contro la Spagna per il suo supporto alla causa palestinese.
(da agenzie)
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