CHIARA MORONI, BARBARA CONTINI, ENRICO MUSSO: TRE SCHIAFFONI AL PARTITO DEI CORTIGIANI, ADDIO PDL
MORONI: “LA BATTAGLIA GARANTISTA NON PUO’ ESSERE CONFUSA CON L’IMPUNITA'”….CONTINI: “MI HANNO OFFERTO DI TUTTO PUR DI NON LASCIARE IL PDL”…. MUSSO: “SERVE UN PARTITO SERIO SENZA SCANDALI E SENZA ZOCCOLE”…. TRE PERSONE PERBENE DICONO ADDIO AL PDL
Per molti parlamentari del Pdl è arrivato il momento delle scelte, talvolta anche dolorose: schierarsi contro il premier è comunque un atto di coraggio, soprattutto perchè non c’è nulla da guadagnare, solo da perdere.
Anche in termini di immagine personale, killerati anche nel personale dalle trippe (truppe presuppone già una nobiltà di cui sono privi) scelte del feudatario.
Dalla Perina a Bocchino, da Menia a Granata, da Barbareschi alla Contini e via diffamando: come uno si schiera con Fini, dai giornali di centrodestra inizia la campagna di sputtanamento personale, una cosa vergognosa per un Paese civile.
Incapaci di contrastare le tesi politiche di Fini sul terreno socioculturale, dove sarebbe legittimo criticarle, avviluppati alla “banda del buco” bossiana cui cedono pagine intere dei giornali di regime per spacciare il nulla prodotto dalla Lega per grandi contributi alla causa, i killer dalla mira sbagliata fanno persino titoli acchiappagonzi che non trovano poi riscontro nel testo dell’articolo.
Diffamate, diffamate che qualcosa resterà , è la parola d’ordine: anche senza riscontri, anche senza prove, anche senza testimoni, tutto è consentito quando il mandante paga profumatamente.
Persino i sondaggi sono diventati ad personam in un delirio di onnipotenza . Se un finiano viene fotografo con la spesa fuori da un supermercato, sicuramente sarà scappato senza pagare il conto, se invece è in prossimità di una banca certamente starà preparando una rapina.
E il tutto a difesa non di persone oneste, ma di corrotti, condannati per mafia, di una marea di inquisiti, collusi, concussi, di condannati per reati comuni (una trentina siedono in Parlamento nelle file del Pdl), di puttanieri e cortigiani-.
Ieri abbiamo assistito a un fatto che sarebbe inaudito in qualsiasi governo di destra europeo: un ministro della Giustizia che difende un inquisito attaccando la magistratura, proprio lui che la dovrebbe rappresentare.
Ben ha detto Chiara Moroni, lasciando il Pdl per Fini: “la battaglia garantista non piò essere confusa con l’impunità , certe frequentazioni sono inammissibili, Caliendo doveva dimettersi”.
E la figlia di Sergio, morto suicida nel 1992 con una lettera-testamento che allora lasciò il segno nelle coscienze di tanti, ha aggiunto: “Oggi non viviamo un’emergenza garantista, come ai tempi di mio padre, oggi dobbiamo pretendere che i politici siano irreprensibili, che si recuperi una cultura dell’etica pubblica. Fini sta portando avanti un progetto innovativo, il mio abbandono del Pdl è molto doloroso sul piano personale, ma voglio continuare a poter esprimere la mia identità e la mia libertà “.
Una bella dose di accuse le ha subite anche Barbara Contini che è passata con Fini.
Ieri ha replicato: “Mi hanno offerto di tutto perchè rimanessi nel Pdl, il governo non è degno del rispetto che io ho per le istituzioni. Il mio impegno l’ho dimostrato nei teatri di guerra, non in quello di Palazzo Grazioli”.
Altre parole dure dal sen. Enrico Musso, passato dal Pdl al Gruppo misto: “La coalizione non sta attuando il programma per cui è stata eletta e affonda negli scandali. Serve un partito serio, senza scandali e senza zoccole”.
Sono tre parlamentari che hanno rotto le ipocrisie di un ambiente che è andato a cercare persino il voto di Grassano, l’ex leghista subentrato a Cota e sotto processo per truffa (700.000 euro sottratti al Comune di Alessandria), ma che non si vergogna a diffamare chi lascia il Pdl in tutta coscienza e onestà .
Altro che ciarpame senza pudore, se la nave affonderà c’è da sperare che si porti dietro non solo chi sbagliato volutamente rotta, facendo incagliare il bastimento sugli scogli, ma anche quei servi che hanno incassato laute prebende per nascondere l’orizzonte di una destra vera, onesta, libera, sociale, legalitaria, unitaria, occidentale.
Niente scialuppe di salvataggio per loro, solo pagaiate in fronte.
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