CHIEDIAMO LA SCORTA PER IL PRESIDENTE DELLA CASA DELLA LEGALITA’: APPELLO AI PARLAMENTARI E AI CITTADINI ONESTI
HA DENUNCIATO NOMI E COGNOMI DI MAFIOSI, STIMOLATO INCHIESTE, COLLABORATO CON LE ISTITUZIONI: ORA E’ MINACCIATO DI MORTE DALLA ‘NDRANGHETA E LA POLITICA FA FINTA DI NULLA
La ‘Ndrangheta non perdona.
Non tollera chi la indica nei suoi affari e legami con politica, economia e pezzi dello Stato.
Non accetta che si rompa l’omertà ed il silenzio che le garantisce di poter agire indisturbata. Chi la combatte seriamente ed in modo efficace è al centro del mirino.
Non solo i magistrati, ma anche i giornalisti ed i cittadini liberi che hanno scelto di puntare l’indice sugli ‘ndranghetisti, sui loro affari e sulla loro rete di relazioni, connivenze, contiguità e complicità .
Christian Abbondanza, presidente della “Casa della Legalità – Onlus” (www.casadellalegalita.info | www.casadellalegalita.org), è uno dei bersagli della ‘ndrangheta.
E’ sempre di più in pericolo.
Con il lavoro che ha promosso in questi anni, fatto a viso aperto, in modo assolutamente indipendente, è diventato “il problema” per molteplici esponenti ed affari di alcune delle più potenti cosche della ‘ndrangheta in Liguria e nel Nord-Ovest, a partire dai GULLACE-RASO-ALBANESE, PIROMALLI, MAMMOLITI, GIOFFRE’-SANTAITI, e MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.
Dopo le efficaci inchieste sul controllo nella Sanità calabrese da parte della ‘Ndrangheta, e quelle, ad esempio, sulla corruzione, voto di scambio ed infiltrazioni negli appalti pubblici nel capoluogo ligure, l’azione di denuncia pubblica ed alle Autorità hanno contribuito in modo efficace nell’azione di prevenzione e contrasto.
Qualche risultato: sequestri, confische e già alcune condanne per alcuni dei boss storici del centro storico genovese (Caci, Canfarotta, Zappone); arresto ed incriminazione, con sequestro dei beni, al boss Antonio Fameli; interdizione “atipica”, sequestri e incriminazioni per Andrea Nucera; condanna per corruzione, interdizione “atipica” ed ulteriori indagini per i Mamone.
Ed ancora, per citare alcuni esempi: contribuito ad indagini e provvedimenti contro i Pellegrino e Barilaro nell’imperiese ed i Gullace-Fazzari nel savonese; interdizione, indagini e richiesta di sequestro e confisca per i Fotia; indagini sul traffico illecito di rifiuti tra Liguria e basso-Piemonte e sull’influenza della ‘ndrangheta su economia e politica nell’alessandrino; scioglimento e commissariamento per condizionamento della ‘ndrangheta delle Amministrazioni di Bordighera e Ventimiglia; documentato l’influenza della ‘ndrangheta nel voto alle elezioni regionali del 2010; individuazione di prestanome e collettori politica-affari di diverse cosche; l’attivazione di una sezione della DIA a Bologna con competenza sull’Emilia-Romagna; individuazione di professionisti ed imprese “insospettabili” al servizio delle cosche…
Ha poi la “colpa” di aver contribuito in modo determinante a rompere il muro di “nagazionismo” sulla presenza ed attività delle mafie al Nord, spingendo giorno dopo giorno il mondo dell’informazione e pezzi della società civile a parlarne ed affrontare il problema.
Sono molteplici i casi, noti alle Autorità , per cui, Abbondanza, con la Casa della Legalità , è considerato (e indicato) da esponenti della ‘Ndrangheta (ed anche di Cosa Nostra), come “il problema” da eliminare.
L’ex Prefetto di Genova, Musolino, fece scattare la Vigilanza Generica Radiocollegata a tutela di Abbondanza.
Una misura ormai insufficiente, soprattutto alla luce delle indagini sempre più pesanti che scaturivano dalle inchieste che Abbondanza portava avanti e che davano quindi impulso a provvedimenti dell’Antimafia e di diverse Procure. Per questo fu proposto di aumentare il livello di protezione, con la scorta. Misura, però, bloccata da resistenze forti nei Palazzi.
Forse perchè Abbondanza e la Casa della Legalità non si sono limitati ad indicare i mafiosi, ma anche chi li ha protetti – tra le Forze dell’Ordine e la stessa Magistratura – con inerzie e sottovalutazioni, quando non con più pesanti responsabilità .
Abbondanza, con la Casa della Legalità , aveva indicato da tempo, ad esempio, problemi e criticità all’interno della DDA di Genova, e queste critiche hanno poi trovato, purtroppo, conferma nel naufragare di alcune importanti indagini e, forse, anche nel provvedimento di rimozione di due magistrati dalla stessa DDA del capoluogo ligure.
Se i molteplici tentativi di fermare l’azione di informazione e denuncia di Abbondanza e della Casa della Legalità non hanno avuto effetto, pur con l’uso di minacce, intimidazioni e con una pioggia di querele e procedimenti per “diffamazione”, l’isolamento di Abbondanza e della Casa della Legalità permane, con le pesanti iniziative, spesso promosse direttamente dagli esponenti delle cosche ‘ndranghetiste, attraverso il continuo tentativo di delegittimazione, volto a minarne la possibilità di azione, spianando, così, la strada all’intenzione di colpirlo definitivamente da parte di alcuni dei più pericolosi ‘ndranghetisti.
Ora possono colpirlo quando vogliono, in ogni movimento e circostanza. Occorre che le Autorità , senza più tentennamenti, gli garantiscano un’adeguata protezione.
Gli deve essere assegnata una scorta prima che sia troppo tardi…
Abbondanza non è solo e sottoscrivendo questo appello chiediamo che venga disposta immediatamente la scorta per garantirne la necessaria sicurezza.
(promosso da “Liberi Cittadini di Certosa” e “Liberi Cittadini della Maddalena”)
Per inviare l’adesione all’Appello scrivere a: sostegnocasalegalita@gmail.com
Info e commenti su: http://sostegnoallacasadellalegalita.blogspot.it
Info, adesioni alla pagina facebook per l’assegnazione della scorta e commenti: www.facebook.com/scortaperabbondanza
Commento del ns, direttore
Ho recentemente chiacchierato un paio d’ore con Christian: è una persona che avrebbe mille ragioni per preoccuparsi un po’ di se stesso, buttare tutto all’aria, condurre una vita “normale”.
Colpisce in lui la serenità con cui affronta i quotidiani ostacoli della vita, la vocazione al fare “quello che è giusto fare”, costi quel che costi.
Mi accomuna a lui il fatto di non guardare in faccia nessuno: non esistono “pregresse appartenenze” che giustifichino silenzi e connivenze.
Il marcio va denunciato, anche se si annida nel tuo salotto di casa, tra presunti amici o compagni di viaggio.
In un Paese civile, in una città di un’altro mondo ideale, Christian sarebbe assurto a un ruolo di garanzia istituzionale contro le infiltrazioni mafiose, lo farebbero veicolare nelle scuole a tenere lezioni sul fenomeno ‘ndranghetista e su come cautelarsi dai tentativi di infiltrazione.
E’ la memoria storica dei rapporti mafia-politica, delle sue tecniche e della sua organizzazione in Liguria.
Genova e i genovesi gli devono molto, ma nessuno ha mai pensato di dedicargli un premio.
Appartiene alla ormai rara categoria dei “personaggi scomodi”: troppo rigoroso, troppo pulito, troppo anticonformista per una società di collusi e proni al potere, di qualsiasi colore esso sia.
Se denunciasse malefatte a senso unico probabilmente sarebbe diventato un’icona da venerare e portare in processione.
Se lo fai senza distinzioni di parrocchie politiche invece diventi il “nemico principale” di tutti.
Così si spiega la mancata concessione della scorta, nonostante il pericolo reale che corre da oltre un anno.
Quella scorta che viene concessa da anni a politici anonimi, ex parlamentari e trombati vari per presunte minacce ricevute magari dieci anni fa, viene negata a un cittadino che ha avuto il coraggio di denunciare la ‘ndrangheta, facendo nomi e cognomi.
Pubblicando inchieste sulla cui fondatezza ha ricevuto l’avallo della Dia nelle proprie risultanze processuali.
Ma lo Stato continua a fare finta di nulla, nessun parlamentare ha bussato alla porta del Ministro degli Interni, nessun partito ne ha fatto un emblematico caso politico.
Silenzio assoluto, impegni generici e presto dimenticati, quando non addiritura collusione con il nemico.
Con personaggi miserabili infiltrati ovunque.
Questa è l’Italia in cui viviamo: Christian in fondo vive in un altro mondo ideale che non ha riscontro con l’amara realtà .
Tanti studenti che manifestano contro la mafia a comando, salvo poi defilarsi quando si tratta di dimostrare nei fatti da che parte si è schierati.
Per questi motivi siamo ben felici di stare con Christian su quella nuvoletta che ci permette di “distinguere” quello che tanti altri, troppi, non vogliono vedere.
La credibilità delle Istituzioni passa anche attraverso piccoli importanti atti: come concedere una tutela a chi rischia la vita per difenderle.
Chi non lo fa è solo un piccolo, miserabile uomo di merda.
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