“CI SONO AGENTI AL SOLDO DEL CREMLINO IN ITALIA CHE FANNO UN LAVORO DI PROPAGANDA ECCELLENTE”: IL DISSIDENTE RUSSO MIKHAIL KHODORKOVSKY EVOCA LA PRESENZA IN ITALIA DI AGIT-PROP DI MOSCA
“NON VOGLIO FARE NOMI. MA CREDO DOVRESTE SVILUPPARE STRUMENTI ANTI-PROPAGANDA RUSSA BEN PIÙ EFFICACI”… “VINCERE LA GUERRA IN UCRAINA? CREDO CHE ABBIAMO PERSO LA POSSIBILITÀ ALL’INIZIO, QUANDO SI È ESITATO A SOSTENERE PIENAMENTE KIEV. LO STESSO VALE PER LE ÉLITES RUSSE: ORA È TROPPO TARDI PER FARLE RIVOLTARE CONTRO PUTIN”
Mikhail Khodorkovsky, incarcerato da Vladimir Putin per oltre dieci anni, ora vive a Londra e parla delle elezioni generali che si terranno in Russia da domani a domenica 17 marzo
Khodorkovsky, che cosa si aspetta dal voto?
«Putin non è così forte come sembra. Quando decide di uccidere qualcuno, ultimo Navalny, vuol dire che ha qualche problema. Perché l’opposizione è molto più ampia di quanto si pensi in Russia: secondo le ultime rilevazioni, c’è un 17% della popolazione che vorrebbe fermare la guerra e restituire i territori occupati all’Ucraina, mentre coloro che chiedono la pace sono il 52%».
Eppure Putin sembra solidissimo.
«Anche per l’atteggiamento sbagliato dell’Occidente. Tutti i Paesi, e non solo qualcuno, non devono riconoscere il risultato delle elezioni. Questo sarebbe un grande segnale di unità. Invece il Cremlino gioca su queste divisioni interne in Europa e in America».
A tal proposito, qualche giorno fa Putin ha detto che “in Italia si è sempre sentito a casa, anche perché è un Paese molto vicino alla Russia”. Lei come interpreta queste parole?
«È una chiara strategia di Putin per allargare le fratture, in Italia ma anche nel resto d’Europa. Certo, in Italia il terreno per lui è ancora più fertile, per la vostra storia, ma non solo. I sondaggi mostrano un Paese diviso a metà sulla guerra in Ucraina. E, da quel che vedo, ci sono agenti al soldo del Cremlino in Italia che fanno un lavoro di propaganda eccellente. Non voglio fare nomi. Ma credo dovreste sviluppare strumenti anti-propaganda russa ben più efficaci».
L’opposizione in Russia potrà essere davvero unita un giorno?
«È quasi impossibile perché ha varie anime. Non è una struttura verticale come quella che domina Putin. Ma voi occidentali dovete capire che non esiste uno zar buono. Anche se cadesse Putin, ci sarebbe comunque un altro al suo posto, pericoloso come lui. Per questo bisogna sostenere il processo democratico in Russia, e fomentare e accogliere la diaspora, soprattutto dei russi più intelligenti e i professionisti».
Putin ieri di nuovo ha minacciato l’uso di armi nucleari. È credibile?
«Non credo Putin sia così suicida. Ci tiene alla sua vita. Farebbe una cosa del genere solo se credesse nella sua impunità. Per questo è cruciale che l’Occidente non lo implori mai di non usare l’atomica, bensì lo minacci con enormi conseguenze, qualora si azzardasse. Gli scenari che potrebbero presupporre un suo ricorso alla bomba nucleare, come la perdita della Crimea, sono al momento sono irrealizzabili».
Secondo lei Kiev può ancora vincere la guerra contro la Russia?
«Credo che abbiamo perso la possibilità all’inizio, quando si è esitato a sostenere pienamente Kiev. Lo stesso vale per le élites russe: ora è troppo tardi per farle rivoltare contro Putin. E anche se finisse oggi il conflitto in Ucraina, Russia e Occidente entreranno in una guerra fredda di almeno 10 anni. Si potrà trovare un compromesso con Mosca sulla guerra, anche sulle attuali posizioni, solo inviando a Kiev altre centinaia di miliardi in armi e aiuti. Non il contrario, come potrebbe presupporre una vittoria di Trump in America. Perché, altrimenti, Putin andrà avanti. E se non ha attaccato la Moldavia o i Paesi baltici, è solo perché lo stiamo tenendo “impegnato” in Ucraina».
(da agenzie)
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