CINQUANTA SFUMATURE DI VITALIZIO: DA 270 SALIRANNO A OLTRE 300 NEL 2016
LA LOTTA ALLA “CASTA” SALVA ANCORA LE REGIONI ITALIANE DOVE VIGE IL DIRITTO ALLA PENSIONE PER GLI EX CONSIGLIERI… L’ASSEGNO A VITA PREVISTO A 50 ANNI
Nuovi vitalizi crescono. Nel Lazio, la regione più colpita dagli scandali e dalle ruberie, sfugge di mano la spesa per mantenere vita natural durante gli ex consiglieri.
Non è una spesa irrisoria: la casta degli ex costa già 20 milioni di euro l’anno. E il Lazio vanta un record: è la regione che ha fissato l’età minima pensionabile più bassa.
A 55 anni, con pochi anni di carriera politica un consigliere ha diritto all’assegno per sempre. Ma, se non bastasse, c’è la possibilità d’anticiparlo a 50 anni.
È sufficiente sedere cinque anni all’assemblea della Pisana per ottenere l’assegno.
Eppure sembrava essere iniziata una guerra ai vitalizi.
Invece, un emendamento bipartisan, votato nel 2012, ha fatto saltare la norma voluta dal governo Monti, che prevedeva un’età minima di 66 anni e almeno 10 anni di mandato.
Per gli attuali consiglieri il vitalizio non esiste perchè è stato abolito, ma la legge non è retroattiva, e per gli ex onorevoli niente è cambiato.
Anzi, il bonifico della regione Lazio è cumulabile con quello del parlamento italiano ed europeo. E c’è chi comodamente fa parte della tripletta.
Tra questi, Domenico Gramazio: Pdl, già parlamentare e consigliere regionale, che grazie al cumulo supera i diecimila euro.
Il presidente Nicola Zingaretti promette di ricalcolare i vitalizi in pagamento. Ma solo al rientro dalla pausa estiva.
Oggi sono 270 — scrive il Messaggero — ma nel 2016 il numero è destinato a salire a 314. Infatti, ci sono 44 onorevoli vicini alla mezza età .
Le pensioni più basse sfiorano i 3mila euro.
Nel 2014 sono già scattati 5 vitalizi: Bruno Astorre e Marco Di Stefano, del Pd, che per il momento non possono ricevere la pensione perchè siedono in Parlamento; Giulio Gargano, ex assessore al Demanio della giunta Storace; il 21 agosto soffierà su 50 candeline anche Roberto Buonasorte de La Destra, partito che ha avanzato delle proposte per il superamento di questo privilegio; a seguire sarà la volta di Nicola Illuzzi (Lista Polverini).
Sia Buonasorte sia Illuzzi, per avere l’assegno del vitalizio dovranno versare una differenza perchè la scorsa legislatura, nella quale furono eletti, è terminata prima.
Ma è un buon investimento, visto il diritto anche alla reversibilità .
Il prossimo anno toccherà ad Annamaria Tedeschi, quota Idv, Monica Ciccolini (consigliere del centrodestra tra il 1995 e il 2000) e Clemente Ruggiero (eletto nel 2000 con l’Udeur).
Nel 2016 altra pioggia di vitalizi. Tra questi Enzo Foschi (Pd), Sandro De Gasperis, Nicola Palombi e Adriano Roma (Pdl).
Adriano Roma subentra a Franco Fiorito dopo lo scandalo sui rimborsi e resta in Consiglio per pochi mesi. Va meglio a Sabatino Leonetti che subentra a Vincenzo Maruccio dell’Idv, finito anche lui in galera per lo scandalo rimborsi, e che supera i 3 mila euro al mese.
Ma il paradosso si raggiunge con la governatrice Renata Polverini che per salvare i suoi 15 assessori esterni — non votati da nessuno – emana una legge ad hoc per estendere il vitalizio anche a loro.
E così l’anno prossimo anche Mariella Zezza ex assessore della Polverini, avrà il suo assegno che si aggiungerà a quello del suo collega del Bilancio, Stefano Cetica che già incassa quasi 3 mila euro al mese.
E nel 2016 anche l’ex assessore Luca Malcotti maturerà la pensione.
Oltre un terzo degli ex consiglieri percepisce vitalizi tra i 5mila e i 6mila euro al mese.
Tra questi: Piero Badaloni ex Governatore del Lazio, Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta, eletto per un mandato nelle liste del Pci.
Sempre in quota partito comunista, il linguista Tullio De Mauro (3mila euro). Angiolo Marroni, Garante dei diritti dei detenuti — funzione per la quale riceve uno stipendio di 3mila euro — supera ottomila euro mensili.
Poi Goffredo Bettini del Pd (3.150 euro). Non se la passa male Donato Robilotta (4.900), dieci anni in consiglio regionale, già Presidente dell’Ipab Sant’Alessio di Roma.
Vitalizi cospicui anche per Paris Dell’Unto (5.150 euro), già socialista craxiano della prima repubblica e Marco Verzaschi (4.463 euro), coinvolto nell’inchiesta Lady Asl.
Loredana Di Cesare
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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