CINQUE REGIONI PROBABILI ROSSE: DOMANI SI DECIDE SU LOMBARDIA, PIEMONTE, CALABRIA, VAL D’AOSTA E ALTO ADIGE
ALTRE SEI REGIONI OSCILLANO TRA ZONA ROSSA E ARANCIONE… COPRIFUOCO ALLE 22
Sta prendendo forma in queste ore la mappa dell’Italia colorata a seconda delle fasce di rischio nelle quali verranno inserite le Regioni, con conseguenti minori o maggiori restrizioni, nel dpcm che il governo sta per varare e che resterà in vigore fino al prossimo 3 dicembre.
La lunghissima riunione odierna tra Giuseppe Conte, i capi delegazione dei partiti di maggioranza e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia è servita a dirimere le ultime divergenze sul testo.
A partire dall’orario del coprifuoco nazionale, sul quale da due giorni è andato in scena un braccio di ferro tra l’ala rigorista del governo, guidata da Roberto Speranza e Dario Franceschini, che è partita dalla proposta delle 18, e chi come Italia viva spingeva per le 23, orario già adottato da alcune Regioni.
Alla fine ha pesato l’orientamento del presidente del Consiglio, persuaso che una limitazione tout-court dell’orario di spostamento valida per tutta Italia non fosse una misura ragionevole, anche in considerazione delle restrizioni che interesseranno le zone a più alto contagio. Il compromesso raggiunto dal governo ha infine fissato lo stop alla circolazione dalle 22 alle 5 del mattino.
Il testo del dpcm uscito da Palazzo Chigi che dovrebbe entrare in vigore giovedì a mezzanotte divide l’Italia in tre fasce di rischio.
Nella zona rossa potrebbero finire la Lombardia, il Piemonte, la Calabria, la Valle d’Aosta e l’Alto Adige. In questi territori verranno introdotte ulteriori restrizioni rispetto a quelle annunciate ieri dal premier e valide su tutto il territorio nazionale (didattica a distanza al 100% per tutti i licei e istituti professionali, chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, chiusura delle sale giochi e di quelle dedicate al bingo, oltre agli spazi dedicati a queste attività presenti nei tabaccai, stop a musei e mostre, capienza massima dei mezzi pubblici limitata al 50%.).
Nei territori inseriti nella terza fascia (per un minimo di 15 giorni e con aggiornamenti di settimana in settimana) saranno vietati gli spostamenti interni e in ingresso e in uscita salvo che per comprovate esigenze lavorative, necessità e motivi di salute.
Verranno inoltre sospese le attività commerciali al dettaglio, salvo generi alimentari e di prima necessità , chiusi mercati, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie e le attività sportive.
Resterà consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, quella da asporto. Rimarranno aperte librerie, negozi di giocattoli, autosaloni, negozi di computer e elettrodomestici, oltre a benzinai, ferramenta, vivai, edicole, cartolibrerie, negozi per animali e farmacie.
Didattica a distanza per licei e classi seconde e terze delle medie, mentre la scuola per l’infanzia, la primaria e la prima classe delle medie continueranno in presenza.
La discussione è in corso su altre sei Regioni, che al momento oscillano tra la zona arancione e quella rossa: sono la Puglia, la Campania, l’Umbria, la Toscana, le Marche e il Lazio. Arancione dovrebbero essere anche la Liguria e il Veneto, ma quest’ultima potrebbe essere inserita per ora nella fascia di rischio più basso, quella verde, insieme al resto del territorio italiano.
Per le zone arancioni saranno vietati i movimenti in entrata e uscita, salvo i casi già enunciati per le zone rosse, ma saranno consentiti quelli interni purchè siano all’interno del proprio comune di domicilio o di residenza.
Chiusi anche qui i servizi di ristorazione, fatto salvo per le consegne a domicilio e l’asporto fino alle 22, mentre le restanti attività al dettaglio potranno continuare ad operare. Per le scuole varranno le disposizioni nazionali: didattica a distanza per le superiori, in presenza dalle medie in giù.
Lo slittamento di un territorio da una fascia di rischio all’altra avverrà di concerto tra il ministero della Salute e i governatori, anche se in caso di contrasti il governo avocherà a sè, tramite ordinanza del ministro della Salute la decisione finale.
In queste ore Speranza sta lavorando alle ordinanze per classificare il territorio che sono attesi per domani, probabilmente dopo la consueta conferenza stampa di Conte. Molti territori oscillano tra due fasce di rischio, e non è escluso che i dati di domani possano pesare sulla decisione.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply