CINQUESTELLE: PROCESSO IN STREAMING ALLA DISSIDENTE
COME NEI MIGLIORI PROCESSI STALINISTI SPUNTA ANCHE UN DOSSIER SUI DEPUTATI…COLPIRNE UNA PER EDUCARNE CENTO
Stasera, in diretta streaming dalle 18, andrà in onda il processo dei grillini ad Adele Gambaro.
Una resa dei conti interna preparata con cura dai falchi con l’obiettivo di stanare e rendere inoffensive le voci critiche dei cinquestelle.
L’ha spiegato ancora ieri Beppe Grillo ai fedelissimi che l’hanno contattato: «Non deve essere una conta sulla senatrice. Ma sul movimento. E su di me».
La verità è che la questione ha varcato i confini di Palazzo Madama e si è allargata anche al gruppo della Camera.
Anche i deputati, infatti, tireranno fuori l’asso dalla manica.
Si tratta di un faldone — ricco di interviste e sospetti — elaborato per inchiodare chi lavora nell’ombra per ribaltare gli equilibri interni al gruppo. «Abbiamo le prove e le mostreremo», giurano.
Lo schema è deciso, ma vista la tensione non si escludono colpi di scena.
È la vigilia di uno snodo decisivo per il futuro del movimento. E tira un’aria strana. Nessuno scommette un euro sull’esito della conta.
Ma è chiaro che la numerosa pattuglia di deputati intransigenti pesa a tal punto da rendere improbabile la sconfessione della linea dura.
La senatrice probabilmente non assisterà al dibattito sulla sua cacciata: «Non so neanche se ci sarò».
Una volta che l’assemblea congiunta si sarà espressa a favore del processo, la parola passerà alla Rete.
Tutti sanno che Gambaro sarà giudicata.
Ma devono prima consumarsi alcuni passaggi decisivi. Stamane ad esempio Vito Crimi — intransigente braccio politico del leader — incontrerà il capogruppo Nicola Morra.
Insieme, due dei “duri” del movimento ragioneranno sulla formula migliore per inchiodare la senatrice.
L’obiettivo è rendere chiaro che chi si oppone al giudizio, si oppone innanzitutto alla Rete.
E mette in discussione il Fondatore, garante della galassia grillina.
Ecco allora che il testo messo in votazione potrebbe assomigliare a questo: “Gambaro ha attaccato il M5S e Grillo. È giusto che su un suo passo indietro decida la Rete?”.
Una volta elaborato il dispositivo, Morra dovrà sminare la delicatissima riunione di senatori in agenda per le 15 — che precede quella congiunta.
Si prevedono scintille.
A Palazzo Madama chi si oppone all’espulsione (sono circa una trentina) tenterà di far saltare la conta su Gambaro.
I più critici sono intenzionati anche a proporre la sfiducia di Morra.
Altri, i pontieri, valutano se disertare la riunione delle 18 e — provocatoriamente — pensano di allargare il giudizio della Rete all’intero gruppo del Senato.
Tutti o nessuno,insomma. Schermaglie tattiche, disperati tentativi di fermare l’ingranaggio.
Perchè i senatori sono a un bivio. In dodici, ieri, hanno negato tentazioni scissioniste. È stato il gruppo comunicazione a contattarli personalmente, per poi diffondere la smentita alle agenzie di stampa e denunciare:«È evidente che la campagna mediatica in atto è tesa a minare le fondamenta del movimento».
Eppure, tra i dodici ci sono parlamentari — come Lorenzo Battista — che pubblicamente non hanno escluso un clamoroso addio.
Nessuno, ormai, si fida del vicino di scranno. E le dinamiche interne ai due gruppi non promettono nulla di buono.
A Palazzo Madama sono gli intransigenti a sospettare del dialogo tra i dissidenti e gli emissari democratici. L’idea di un gruppo autonomo resta sul tavolo, ma molto dipenderà dalla piega che prenderà il dibattito di questa sera.
Alla Camera, invece, il quadroè più sfumato. L’ala dura è convinta che le colombe vogliano ribaltare gli equilibri interni.
Che vogliano farlo nei prossimi mesi, soprattutto se Pd e Pdl dovessero rompere l’alleanza di governo.
Si vocifera di contatti fra i dissidenti ed ambasciatori di Sel e Ingroia.
E non sono piaciute alcune interviste molto critiche verso il Capo. Per questo i falchi vogliono che il dibattito di stasera si trasformi in una resa dei conti con i malpancisti di Montecitorio.
Il Fondatore, salvo clamorosi colpi di scena, non ci sarà .
Gli hanno suggerito di evitare. E gli hanno consigliato anche di non farsi vedere domani, in occasione del sit in organizzato dai cinquestelle in suo onore.
In fondo, basta lo streaming.
Tommaso Ciriaco
(da “La Repubblica”)
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