CLAMOROSO: A SBUGIARDARE LA VERSIONE DI MARIA ELVIRA CALDERONE, SULLA REGOLARITÀ DELLA SUA LAUREA ALLA “LINK CAMPUS”, ARRIVA IL MINISTERO DELL’UNIVERSITÀ, GUIDATO DALLA FORZISTA BERNINI
“AL MOMENTO DEL CONSEGUIMENTO LAUREA TRIENNALE L’UNIVERSITÀ LINK SI CONFIGURAVA COME ISTITUZIONE STRANIERA. I TITOLI EMESSI, QUINDI, NON RISULTANO NELL’ANAGRAFE NAZIONALE DEI LAUREATI”.… ALLORA COME HA FATTO AD OTTENERE ANCHE LA MAGISTRALE?
È il giorno più nero della ministra Calderone. L’opposizione alla fine l’ha trascinata in aula a rispondere dei tanti dubbi sui titoli di studio che ha conseguito alla Link Campus e ha sempre evitato di menzionare, finché il Fatto li ha trovati da sé scoprendo i “turbo-esami” in Economia, due al giorno e pure di domenica, la docenza a contratto alla Link mentre era iscritta come studente, la triennale che neppure risulta all’Anagrafe Nazionale dei Laureati del ministero dell’Università.
utti si aspettano risposte chiare sul suo percorso di studi. Invece Marina Calderone si limita a dire che quei titoli di cui si parla da giorni sono “legittimi e validi”, senza dire perché, e senza spiegare perché non l’abbia mai fatto prima, ma si sia anzi rifiutata per due anni di fornire libretti e diplomi.
Nel suo discorso butta la palla in tribuna parlando di “dossieraggio per fermare esecutivo” e di “diffusione illecita di dati personali”, due termini usati molto dalla maggioranza da cui ottiene però solo timidi applausi. L’opposizione la incalza sulle tante anomalie dei titoli.
“A quanto pare c’è chi per laurearsi deve studiare giorno e notte e chi riesce a farlo anche con l’università chiusa: un vero miracolo”, attacca il deputato dem Marco Sarracino.
Usa l’ironia il collega Arturo Scotto: “Se Ruby è davvero la nipote di Mubarak allora ha ragione lei signora ministra, il suo percorso universitario è davvero ordinario. Ma lei sa che non è così, altrimenti avrebbe risposto nel merito alle questioni che abbiamo posto, invece si è limitata a fare la cosa che sapete fare meglio: le vittime. Lei passerà alla storia non come la ministra della laurea della domenica ma come quella della precarietà”.
Nella replica la ministra si ripete. Parla di “ricostruzione distorta della realtà dei fatti” e precisa che “da questa laurea non ho avuto alcun vantaggio, né professionale né politico”. Sembra finita.
Invece alla ripresa le opposizioni hanno una carta pesante da giocare, perché lo stesso ministero dell’Università conferma: “Al momento del conseguimento della laurea triennale (della ministra Calderone, ndr) l’università Link si configurava come istituzione straniera. I titoli emessi, quindi, non risultano nell’anagrafe nazionale dei laureati”.
Ecco perché la laurea triennale non figura all’Anagrafe dei Laureati, perché la maggior parte degli esami Calderone li ha fatti quando era l’università di Malta, non riconosciuta in Italia, così come i titoli che emette. Le opposizioni, a cui si aggiunge anche Avs, a quel punto alzano il tiro ma cambiano bersaglio. E chiedono una informativa urgente della ministra dell’Università Anna Maria Bernini.Che sia lei, viste le mancate risposte della titolare del Lavoro, a chiarire lo strano caso della laurea della ministra del Lavoro Calderone. In serata, fonti non meglio precisate del ministero della Bernini, citate dall’Ansa, provano a ricostruire il percorso di studi della ministra. Ma l’impresa non è facile neppure per loro. E infatti nel tentativo sbagliano anche la data di iscrizione della ministra alla Link “italiana”, indicando il 2011. E poi correggono il tiro, era il 2010. La differenza conta, perché nel 2010 era un’università straniera non riconosciuta.
(da l Fatto quotidiano)
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