CLAMOROSO: IL PADRE DI RENZI SOCIO IN AFFARI DELL’ULTIMO PRESIDENTE DI BANCA ETRURIA
E LA MADRE DEL PREMIER RISULTA AMMINISTRATORE DELLA SOCIETA’… ALTRO CHE BOSCHI, QUA SIAMO NELLA FORESTA NERA
Pare che i Renzi (i genitori) abbiano fornito dichiarazioni mendaci circa il loro stato patrimoniale, omettendo di dire di essere rispettivamente socio e amministratore unico della Party S.r.l., sorta per aprire nuove “filiali” dell’outlet “The Mall” in Liguria e Puglia, nonchè per acquisire l’ex Teatro Comunale di Firenze da trasformare in Resort.
Socio dei Renzi è altresì Lorenzo Rosi, ex Direttore della Banca Etruria ai tempi in cui ne era dirigente anche Boschi Sr., prima che la Banca d’Italia commissariasse il gruppo per varie questioni, compreso l’insider trading realizzato sulle azioni dell’omonima banca, per effetto dei provvedimenti che il “governo Renzi” ebbe a prendere sullo stesso istituto bancario.
“Tiziano Renzi, padre del Presidente del Consiglio,
Lo racconta il noto giornalista Franco Bechis ne ‘L’abitacolo”, documenti alla mano: “Tiziano Renzi, padre del Presidente del Consiglio, è socio in affari con Lorenzo Rosi, ultimo Presidente di Banca Etruria prima del commissariamento, coinvolto oggi nell’indagine della Procura di Arezzo. Lavorano insieme per la realizzazione degli outlet in varie città . Amministratrice di una società è, tra l’altro, Laura Bovoli, madre di Matteo Renzi. E in tutto questo è gravissimo che i genitori del premier abbiano volontariamente omesso di citare le loro reali cariche societarie nella dichiarazione che devono alla Presidenza del Consiglio”.
Il fatto è clamoroso, anche alla luce dei recenti interventi del governo sulle banche: il padre del premier che fa tutt’oggi affari con uno dei personaggi più potenti di Banca Etruria, e la figlia di un altro dirigente che è ministro del governo delinea un gigantesco conflitto d’interessi .
Dopo i debiti di famiglia pagati con i soldi pubblici, l’assunzione ad hoc per garantire a Matteo la pensione con i soldi pubblici, il silenziatore sulle spese quando era sindaco e presidente della provincia, ora siamo a società familiari con personaggi coinvolti nello scandalo della Banca Etruria.
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