COLPO DI SCENA IN FRANCIA, JUPPE’ PRONTO A SOSTITUIRE FILLON E MARINE LE PEN NON ARRIVEREBBE AL BALLOTTAGGIO
SONDAGGI: JUPPE’ 26,5%, MACRON 25%, LE PEN 24%… MACRON SORPASSA IN OGNI CASO LA LE PEN: 27% CONTRO 25,5%
Francois Fillon, travolto dall’inchiesta sull’incarico di assistente parlamentare della moglie Penelope e dei figli, è sempre più solo e sulla scena si riaffaccia Alain Juppè. Anche Thierry Solère, unico portavoce di Fillon e ‘garante’ dello svolgimento delle primarie della destra, ha annunciato su Twitter di aver deciso di ‘mettre fine’ al suo incarico.
Quello di Solère è un nuovo abbandono dopo i molti che hanno segnato le ultime 48 ore
Juppè in testa nei sondaggi.
A questo punto, Juppè, il moderato che fu travolto da Fillon al ballottaggio delle primarie, si dice pronto a rientrare in campo: “Se me lo chiedono non mi tirerò indietro”.
“Questa situazione – ha detto Juppè citato da Le Parisien – assomiglia a un suicidio collettivo”.
E, secondo un sondaggio Odoxa-Dentsu Consulting pubblicato oggi, Juppè arriverebbe addirittura leggermente in testa al primo turno delle presidenziali francesi (26,5%) superando lo stesso Emmanuel Macron (25%) e Marine Le Pen (24%) . Fillon invece sarebbe eliminato al primo turno con il 19%, restando dietro ad Emmanuel Macron, in testa con il 27%, e Marine Le Pen (al secondo posto con il 25,5%).
Centrista, moderato, il sindaco di Bordeaux – secondo i fedelissimi citati dal quotidiano – avrebbe avuto un sussulto ascoltando Fillon attaccare in modo virulento i giudici nella sua conferenza stampa di due giorni fa.
In precedenza aveva dichiarato di non essere disponibile a sostituire Fillon, che ha un programma di destra molto più radicale del suo, in caso di desistenza.
7 elettori su 10 vorrebbero ritiro.
Ma il candidato conservatore, che sabato presenterà il suo programma politico alla società civile a Aubervilliers a nord di Parigi, per ora tiene duro: nelle ultime settimane ha ribadito di non intendere dimettersi.
Ha anche convocato una manifestazione per domenica davanti alla Tour Eiffel, dove spera partecipino 200mila persone. I francesi, però, sarebbero favorevoli a una sua rinuncia, stando almeno ai dati del sondaggio Odoxa per FranceInfo: il 70% degli elettori ritiene che Franà§ois Fillon sbagli ad insistere nella sua corsa per le elezioni presidenziali dopo la sua convocazione giudiziaria per il 15 marzo.
Solo tre persone su 10 danno ragione al candidato de Les Rèpublicains, percentuale più bassa rispetto a un sondaggio di febbraio.
Particolarmente divisi sulla vicenda sembrano essere i simpatizzanti della destra: il 50% approva la resistenza di Fillon, il 50% disapprova.
Solo i simpatizzanti ‘Les Rèpublicains’ e i centristi sostengono per la maggior parte il loro candidato (67%).
Se per il 74% degli interpellati inoltre è ‘normale’ che procedimenti siano avviati contro i candidati durante la campagna presidenziale, e per il 64% che Fillon è trattato come chiunque altro, il 36% ritiene che venga trattato in modo particolarmente duro per motivi politici.
Il vuoto intorno.
Intorno a Fillon il vuoto è sempre più grande. Mercoledì, dopo il preannuncio della prossima incriminazione, aveva abbandonato il candidato Bruno Le Maire, coordinatore della campagna per gli Affari europei e internazionali, seguito a ruota dall’Udi, il gruppo centrista che lo aveva sinora appoggiato.
Poi ieri le nuove defizioni. A voltare le spalle a Fillon erano stati Gilles Boyer, tesoriere della campagna e tre parlamentari vicini a Juppè, Benoist Apparu, Edouard Philippe e Christophe Bèchu, che hanno annunciato insieme il ritiro da una campagna che “ha preso una piega incompatibile” con il loro “modo di intendere l’impegno politico”.
Li aveva poi imitati il senatore Jean-Baptiste Lemoyne e il consigliere al comune di Parigi Pierre-Yves Bournazel. E nel quartier generale della campagna di Fillon vari sostenitori di Juppè hanno fatto gli scatoloni e se ne sono andati.
Un ex premier di destra, Dominique De Villepin, era poi uscito allo scoperto dicendo che Fillon sta trascinando il suo partito, Les Rèpublicains “nell’abisso”.
E un parlamentare ed ex magistrato, Georges Fenech, aveva preannunciato quello che forse è il nuovo orientamento del partito, chiedendo ai republicains di tornare a puntare su Juppe, “il solo oggi, con la sua esperienza a poter prendere il testimone”.
(da “la Repubblica“)
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